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San Massimiliano Maria Kolbe
Massimiliano Maria Kolbe nasce nel 1894 a Zdunska-Wola, in Polonia. Entra nell'ordine dei francescani e, mentre l'Europa si avvia a un secondo conflitto mondiale, svolge un intenso apostolato missionario in Europa e in Asia. Ammalato di tubercolosi, Kolbe dà vita al «Cavaliere dell'Immacolata», periodico che raggiunge in una decina d'anni una tiratura di milioni di copie. Nel 1941 è deportato ad Auschwitz. Qui è destinato ai lavori più umilianti, come il trasporto dei cadaveri al crematorio. Nel campo di sterminio Kolbe offre la sua vita di sacerdote in cambio di quella di un padre di famiglia, suo compagno di prigionia. Muore pronunciando «Ave Maria». Sono le sue ultime parole, è il 14 agosto 1941. Giovanni Paolo II lo ha chiamato «patrono del nostro difficile secolo». La sua figura si pone al crocevia dei problemi emergenti del nostro tempo: la fame, la pace tra i popoli, la riconciliazione, il bisogno di dare senso alla vita e alla morte.
Massimiliano = composto di Massimo e Emiliano (dal latino)
Palma
Memoria di san Massimiliano Maria (Raimondo) Kolbe, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali e martire, che, fondatore della Milizia di Maria Immacolata, fu deportato in diversi luoghi di prigionia e, giunto infine nel campo di sterminio di Auschwitz vicino a Cracovia in Polonia, si consegnò ai carnefici al posto di un compagno di prigionia, offrendo il suo ministero come olocausto di carità e modello di fedeltà a Dio e agli uomini.

Beata Elisabetta Renzi
Elisabetta Renzi nasce a Saludecio (RN) il 19 novembre 1786 da famiglia benestante: il padre Giambattista Renzi è perito estimatore, la madre Vittoria Boni proviene da una famiglia nobile di Urbino. Nel 179I la famiglia si trasferisce a Mondaino (RN). Secondo l'usanza del tempo, fanciulla viene affidata alle monache Clarisse perché riceva un'adeguata formazione umana e cristiana. All'età di 21 anni chiede di entrare nel Monastero delle Agostiniane di Pietrarubbia (PU). Nel 1810 Napoleone sopprime il Monastero, Elisabetta, suo malgrado, deve tornare in famiglia. Trascorre quattordici anni di ricerca, di travaglio interiore. Un giorno, mentre sta cavalcando viene sbalzata via dal cavallo imbizzarrito. Si rialza incolume ed interpreta questa caduta come il segno di una chiamata di Dio. Si consiglia con il suo direttore spirituale don Vitale Corbucci, che la rassicura indicandole Coriano (RN), dove funziona un "Conservatorio", una scuola per le ragazze più povere. Elisabetta arriva a Coriano il 29 aprile 1824 e nel 1839 fonda la Congregazione delle Maestre Pie dell'Addolorata. Morì il 14 agosto 1859. Fu beatificata da Papa Giovanni Paolo II nel 1989.
A Coriano in Romagna, beata Elisabetta Renzi, vergine, che, fondatrice delle Maestre Pie della Vergine Addolorata, si adoperò con tutte le forze perché le ragazze povere ricevessero una formazione umana e catechistica nelle scuole.

Santi Martiri d'Otranto (Antonio Primaldo e compagni)
Dal 28 luglio all'11 agosto 1480 i Turchi del Pascià Acmet assediarono la città di Otranto. Entrati con forza nella città, raccolsero gli 813 uomini superstiti. Gli abitanti furono portati sulla vicina collina della Minerva e obbligati ad una scelta: morte o rinnegare Cristo. Il primo martire fu Antonio Primaldo, il quale dopo la decapitazione si alzò in piedi e vi rimase fine al martirio dell'ultimo compagno di gloria. Le reliquie dei Martiri dal 1711 sono custodite nella Cappella dei Martiri nella Cattedrale di Otranto.
A Otranto in Puglia, circa ottocento beati martiri, che, incalzati dall'assalto dei soldati Ottomani a rinnegare la fede, furono esortati dal beato Antonio Primaldo, anziano tessitore, a perseverare in Cristo e ottennero così con la decapitazione la corona del martirio.

Beato Sante Brancorsini da Urbino
Nel giorno della festa di Massimiliano Kolbe (1894-1941) si ricorda un altro francescano, vissuto sei secoli prima: il beato Sante Brancorsini di Urbino. Nato a Montefabbri nel 1343, Giansante - questo il suo nome secolare - visse una situazione simile a quella del manzoniano fra Cristoforo. A 20 anni, infatti, uccise con la spada un parente. Pur avendo agito per legittima difesa, il fatto lo sconvolse. Si ritirò come converso dei Frati Minori nel convento di Scotaneto. Chiese a Dio di soffrire gli stessi dolori inferti all'uomo da lui ucciso. E una ferita gli si aprì nella gamba. Morì nel 1394.
Vicino a Montebaroccio nelle Marche, beato Sante da Urbino Brancorsini, fratello laico dell'Ordine dei Minori.

Sant'Arnolfo di Soissons
Abbandonata la carriera militare si fece monaco e fu eletto vescovo di Soissons, in Francia.
Produttori di birra e birrai
Arnolfo = forte e astuto, dal tedesco
Bastone pastorale, Mitra
Ad Altenburg nelle Fiandre, ora in Germania, transito di sant'Arnolfo, vescovo di Soissons, che da soldato si fece monaco e, eletto poi vescovo, si adoperò per la pace e la concordia, morendo, infine, nel monastero da lui stesso fondato.

San Marcello di Apamea
San Marcello, vescovo di Apamea in Siria, venne ucciso dai pagani, furenti poiché aveva promosso l'abbattimento di svariati templi, conformemente all'editto promulgato dall'imperatore San Teodosio I il Grande.
Marcello, diminutivo di Marco = nato in marzo, sacro a Marte, dal latino
Ad Apamea in Siria, san Marcello, vescovo e martire, ucciso dalla furia dei pagani per aver abbattuto un tempio dedicato a Giove.

Beato Guglielmo da Parma
Gentiluomo italiano d'illustre famiglia, Guglielmo ricevette l'abito mercedario  dalle mani di S. Pietro Nolasco come cavaliere laico. Giovane purissimo e virtuoso, consumandosi in breve tempo fu famoso per l'innocenza della vita. Nella vigilia dell'Assunzione, dopo aver raggiunto vette sublimi di santità, morì nel convento mercedario di Barcellona.
L'Ordine lo ricorda il 14 agosto.

Santi Domenico Ibanez de Erquicia e Francesco Shoyemon
A Nagasaki in Giappone, santi martiri Domenico Ibáñez de Erquicia, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, e Francesco Shoyemon, novizio nel medesimo Ordine e catechista, uccisi in odio al nome di Cristo sotto il comandante supremo Tokugawa Yemitsu.

Beato Vincenzo Rubiols Castellò
Nel villaggio di Picassent nel territorio di Valencia in Spagna, beato Vincenzo Rubiols Castellò, sacerdote e martire, che durante la persecuzione testimoniò con il martirio la sua fede in Cristo.

Beato Felice Yuste Cava
In località El Saler vicino a Valencia sempre in Spagna, beato Felice Yuste Cava, sacerdote e martire, che per la sua coraggiosa fedeltà ricevette dal Signore il premio della vita eterna.

San Fachtna (o Fachanano)
A Ross in Irlanda, san Fachanano, vescovo e abate, che fondò in questo luogo un monastero, celebre per l'insegnamento delle scienze sacre e umane.

Sant'Eusebio di Roma
A Roma, sant'Eusebio, fondatore della basilica del suo titolo sul colle Esquilino.

Sant Ursicino
Nell'Illirico, nell'odierna Croazia, sant'Ursicino, martire.

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