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Trasfigurazione del Signore
La liturgia romana leggeva il brano evangelico riferito all'episodio della trasfigurazione il sabato delle Quattro Tempora di Quaresima, mettendo così in relazione questo mistero con quello della passione. Lo stesso evangelista Matteo inizia il racconto con le parole: «Sei giorni dopo» (cioè dopo la solenne confessione di Pietro e il primo annuncio della passione), «Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, suo fratello, e li condusse sopra un alto monte, in disparte. E si trasfigurò davanti a loro: il suo volto risplendette come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce». C'è in questo episodio una netta contrapposizione all'agonia dell'orto del Getsemani. La trasfigurazione, che fa parte del mistero della salvezza, è ben degna di una celebrazione liturgica che la Chiesa, sia in Occidente come in Oriente, ha comunque celebrato in vario modo e in date differenti, finché papa Callisto III elevò di grado la festa, estendendola alla Chiesa universale.
Festa della Trasfigurazione del Signore, nella quale Gesù Cristo, il Figlio Unigenito, l'amato dell'Eterno Padre, davanti ai santi Apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, avendo come testimoni la legge ed i profeti, manifestò la sua gloria, per rivelare che la nostra umile condizione di servi da lui stesso assunta era stata per opera della grazia gloriosamente redenta e per proclamare fino ai confini della terra che l'immagine di Dio, secondo la quale l'uomo fu creato, sebbene corrotta in Adamo, era stata ricreata in Cristo.

San Paolo VI (Giovanni Battista Montini)
(Papa dal 30/06/1963 al 06/08/1978).
Nato a Concesio, in provincia di Brescia, eletto Papa dichiarò immediatamente di voler portare avanti il concilio interrotto per la morte di Giovanni XXIII, di continuare la riforma del codice di Diritto Canonico e proseguire il cammino ecumenico. Portato a termine il Concilio, cominciò a mettere in opera le deliberazioni conciliari con grande coraggio, in mezzo a ostacoli di ogni segno: opposizioni reazionarie o sovversive. Importante e profonda la sua azione ecumenica, con proficui scambi e incontri con la Chiesa Anglicana e la Chiesa ortodossa: storico il suo incontro con il patriarca di Costantinopoli, Athenagoras. Inaugurò l'era dei grandi viaggi apostolici recandosi, nel 1964, a Gerusalemme, e in seguito in molte altre parti del mondo. Numerose le sue encicliche ed esortazioni apostoliche: "Ecclesiam suam", "Populorum progressio", "Evangelii nuntiandi", "Humanae vitae", "Communio et progressio", "Marialis cultus", "Gaudete in Domino". L'ultimo periodo della sua vita fu rattristato profondamente dal rapimento e dall'uccisione del suo amico fraterno Aldo Moro. Morì nella residenza di Castelgandolfo. Beatificato da Papa Francesco nel 2014 e santificato nel 2018. La memoria liturgica si celebra il 26 settembre.

Sant'Anna Paleologina (Giovanna di Savoia)
Giovanna di Savoia, nota come imperatrice bizantina col nome di Anna Paleologina, figlia del conte Amedeo V e di Maria di Brabante, inviata diciottenne alla corte di Costantinopoli, nel 1325 divenne moglie del basileus Andronico III Paleologo, rappresentando il pegno dell'alleanza tra Bisanzio e i poten­tati ghibellini dell'Italia settentrionale. Per l'occasione dovette convertirsi alla fede ortodossa mutando il suo nome da Giovanna in Anna. Visse accanto al marito circa sedici anni, rendendolo padre sei volte e dimostrandosi degna della sua fiducia. Quando Andronico morì, il 15 giugno 1341, ella assunse la reggenza per l'erede Giovanni V, impegnandosi sino al 1347 in un'estenuante lotta contro Giovanni Cantacuzeno per consentire la successione al figlio. In questo anno le due parti raggiunsero un accordo che prevedeva il governo congiunto di Giovanni VI Cantacuzeno e di Giovanni V Paleologo, estromettendo Anna dal potere. Tuttavia non per questo l'imperatrice sarebbe uscita dalla scena politica. Lasciata a capo della città di Tessalonica, nel 1352 probabilmente ancora di lì si adoperò per il successo del figlio fino alla resa del rivale nel 1354. Il suo impegno della capitale macedone, appena uscita dai gravi sconvolgimenti del periodò zelota (1342-1350), le guadagnò l'ammirazione dei dotti bizantini. Nata latina, imperatrice dei Greci, adattando le proprie convinzioni alla ragione di Stato, l'augusta aveva imparato ad apprezzare la spiritualità bizantina favorendo la dottrina di San Gregorio Palamas. Conscia dei suoi doveri imperiali, abbracciò totalmente la fede dei suoi sudditi, morendo in abito monacale, presso Tessalonica, come si conveniva: «[...] la nostra déspoina, chiamata monaca Anastasia nell'abito divino e angelico, che con le opere e le parole con tutta l'anima per tutta la vita ha lottato per l'affermazione degli insegnamenti degli Apostoli e dei Padri della Chiesa e per l'eliminazione dell'eresia perversa ed empia di Barlaam, Akindynos e i loro adepti. A lei eterna memoria». Così recita il Synodikón dell'ortodossia accogliendo il nome di Anna tra le sante imperatrici, con la menzione dei suoi meriti speciali in difesa della retta fede. Sant'Anna Paleologina e Sant'Andronico III sono entrambi venerati come santi ancora oggi nel Monastero della Trasfigurazione da loro fondato. La loro festa comune ricorre al 6 agosto.

Beato Matteo (Serafini) da Bascio
Nato nel villaggio di Bascio, oggi nel comune di Pennabilli (PU), si fece francescano del ramo degli Osservanti nel convento di Montefiorentino, presso Frontino (PU) e venne ordinato sacerdote nel 1525. Desideroso di ritornare al primitivo rigore francescano, nel 1525 lasciò il suo convento ed ottenne da papa Clemente VII il privilegio personale di vestire un lungo saio di tessuto ruvido (come quello di Francesco d'Assisi, ma con un cappuccio più lungo ed appuntito), di osservare rigidamente la regola in assoluta povertà, di fare vita eremitica e predicare liberamente. Questo esempio ebbe subito numerosi imitatori tra quanti desideravano restaurare lo spirito originale del francescanesimo ed ebbe così origine l'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che grazie al sostegno della duchessa Caterina Cybo di Camerino venne approvato dal pontefice il 3 luglio del 1528 con la bolla Religionis zelus. Nel primo capitolo generale dell'ordine, celebratosi nell'aprile del 1529 nella chiesa di Santa Maria dell'Acquarella di Albacina, presso Fabriano, Matteo venne eletto primo superiore generale. Brillante omileta, ebbe parte notevole nel movimento di riforma della vita religiosa del XVI secolo. Morì a Venezia, nella chiesa di San Moisè ed sepolto nella chiesa di San Francesco della Vigna.
Matteo = uomo di Dio, dall'ebraico.

Beata Maria Francesca a Iesu (Anna Maria Rubatto)
Anna Maria Rubatto nacque a Carmagnola (To) il 14 febbraio 1844. Rimasta orfana si trasferì a Torino da una sorella, quindi venne adottata e alla morte della madre adottiva tornò dalla sorella; in estate si recava a Loano, dove aiutava i pescatori, gli ammalati e i bambini abbandonati e si unì ad un gruppo di donne dedite alla carità sotto la guida dei padri Cappuccini. E fu il cappuccino padre Angelico che la invitò a mettersi a capo di un nuovo Istituto; così il 23 gennaio 1885, vestì l'abito religioso francescano dando vita alle «Suore cappuccine di madre Rubatto» con il fine dell'assistenza degli ammalati. Emise i voti il 17 settembre 1886 prendendo il nome di Maria Francesca di Gesù e diventando la prima superiora dell'Istituto, carica mantenuta fino alla morte. Operò anche in America Latina, a Montevideo, dove morì il 6 agosto 1904. È stata proclamata beata nel 1993 da Giovanni Paolo II.
A Montevideo in Uruguay, beata Maria Francesca di Gesù (Anna Maria) Rubatto, vergine, che fondò nella città di Loano vicino a Savona l'Istituto delle Suore Terziarie Cappuccine e, partita per l'America Latina, si adoperò con ogni cura nel servire i poveri.

Beato Ottaviano di Savona
Studiò a Pavia e prese i voti dell'Ordine di San Benedetto nel Monastero di San Pietro in Ciel d'Oro. Fu eletto vescovo di Savona nel 1119 e subito si distinse per le opere di carità ai più poveri. Alla sua morte la spoglia rimase alcuni giorni esposta alla venerazione pubblica nell'antica Cattedrale di Nostra Signora di Castello, sulla collina del Priamar e poi tumulata. Dopo pochi anni il corpo venne riesumato e posto in una teca di vetro. Distrutta l'antica cattedrale dai soldati della Repubblica di Genova per fare posto alla odierna fortezza, la teca fu traslata nel 1605 nell'attuale Cattedrale di Maria Assunta, dove ancora oggi si trova. Le spoglie furono portate in processione per le vie della città nel 1657 in occasione dell'epidemia di peste e nel 1835 in ringraziamento della scampata epidemia di colera. Ottaviano fu beatificato nel 1783.
A Savona, beato Ottaviano, vescovo e fratello del papa Callisto II, che tanto nel chiostro come sulla cattedra episcopale si impegnò a servire Dio e i fratelli.

Beato Carlo Lopez Vidal
Carlos López Vidal, fedele laico, nacque il 15 novembre 1894 a Gandía (Valencia). Sagrestano della Collegiata di Gandía si sposò, nell'ottobre 1923, con la sig.na Rosa Tarazona Ribanocha. Uomo di fede e di vita orante visse nell'esercizio delle virtù cristiane. Aderì a diverse associazioni di apostolato. Incarcerato il 6 agosto 1936, dopo un'ora subì il martirio nella Pedrera di Gandía, al grido di: "Viva Cristo Re!". La sua beatificazione è stata celebrata da Papa Giovanni Paolo II l'11 marzo 2001.
Vicino alla città di Gandía nel territorio di Valencia in Spagna, beato Carlo López Vidal, martire, che durante la persecuzione contro la fede raggiunse la gloria celeste.

Beato Guglielmo di Altavilla
Originario di Francia, il nobilissimo cavaliere laico Beato Guglielmo di Altavilla, abbandonò tutti i beni del mondo per entrare nell'Ordine Mercedario donandosi completamente all'opera di redenzione. I suoi meriti e le sue virtù esemplari si distinsero talmente che fu inviato con l'approvazione del Re Beato Giacomo 1°, nel regno di Granada nell'anno 1263 dove riscattò 208 schiavi. Pieno di meriti si addormentò in pace sotto il generalato del Beato Guglielmo de Bas.
L'Ordine lo festeggia il 6 agosto.

San Guglielmo Sanz
Commendatore dei mercedari di Valenza (Spagna), San Guglielmo Sanz, fu fatto prigioniero dai mori, mentre confermava nella fede gli schiavi cristiani di Granada. Afflitto da molte vessazioni per Gesù che predicava, per farlo tacere gli fu strappata la lingua e successivamente decapitato, infine venne tagliato a pezzi e gettato in pasto ai cani dai quali per divina grazia fu risparmiato. Con la fama del martirio volò in cielo nell'anno 1409.
L'Ordine lo festeggia il 6 agosto.

Santi Giusto e Pastore
Ad Alcalá de Henares in Spagna, i santi fratelli Giusto e Pastore, martiri, che, ancora fanciulli, lasciate a scuola le tavolette di scrittura, corsero spontaneamente incontro al martirio: subito catturati e battuti con le verghe per ordine del governatore furono entrambi sgozzati per Cristo con la spada dal loro carnefice, mentre si confortavano l'un l'altro con reciproche esortazioni.

Beato Taddeo (Tadeusz) Dulny
Vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Taddeo Dulny, martire, che, durante l'occupazione militare della Polonia, fu deportato per la fede in Cristo nel campo di detenzione di Dachau e, dopo crudeli supplizi, passò alla gloria del cielo.

San Goderanno
Assai scarse sono le notizie sulla vita di questo santo. Monaco di Cluny, nel 1060 divenne abate di Maillezais, per poi essere insignito della dignità episcopale di Saintes. Morì il 6 agosto 1074.
L'Ordine Benedettino lo festeggia il 6 agosto.

Beato Gezzelino
Nel territorio del Lussemburgo, beato Gezzelino, eremita, che visse nella foresta senza tetto né vestito, confidando in Dio solo che, come dà le intemperie, così pure offre riparo.

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