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Sant'Ignazio di Loyola
Il grande protagonista della Riforma cattolica nel XVI secolo, nacque ad Azpeitia, un paese basco, nel 1491. Era avviato alla vita del cavaliere, la conversione avvenne durante una convalescenza, quando si trovò a leggere dei libri cristiani. All'abbazia benedettina di Monserrat fece una confessione generale, si spogliò degli abiti cavallereschi e fece voto di castità perpetua. Nella cittadina di Manresa per più di un anno condusse vita di preghiera e di penitenza; fu qui che vivendo presso il fiume Cardoner decise di fondare una Compagnia di consacrati. Da solo in una grotta prese a scrivere una serie di meditazioni e di norme, che successivamente rielaborate formarono i celebri Esercizi Spirituali. L'attività dei Preti pellegrini, quelli che in seguito saranno i Gesuiti, si sviluppa un po' in tutto il mondo. Il 27 settembre 1540 papa Paolo III approvò la Compagnia di Gesù. Il 31 luglio 1556 Ignazio di Loyola morì. Fu proclamato santo il 12 marzo 1622 da papa Gregorio XV.
Ignazio = di fuoco, igneo, dal latino
IHS (monogramma di Cristo)
Memoria di sant'Ignazio di Loyola, sacerdote, che, nato nella Guascogna in Spagna, visse alla corte del re e nell'esercito, finché, gravemente ferito, si convertì a Dio; compiuti gli studi teologici a Parigi, unì a sé i primi compagni, che poi costituì nella Compagnia di Gesù a Roma, dove svolse un fruttuoso ministero, dedicandosi alla stesura di opere e alla formazione dei discepoli, a maggior gloria di Dio.

Beato Giovanni Colombini
Nato nel 1304 da una ricca famiglia di Siena, diventava ben presto agiato mercante di lana, tessendo un'ampia rete di rapporti commerciali che lo portano ad entrare nel governo della città. Segue un felice matrimonio, allietato da due figli. Ma una occasionale lettura della vita di una S. Maria eremita in Egitto gli procura una profonda crisi spirituale, una svolta di vita decisiva. Restituisce con l'interesse i ricavati dell'usura e convince anche la moglie ad abbracciare la più austera povertà. I gravi sommovimenti politici della Siena del '300 spingono Giovanni a forme pubbliche e perfino plateali di conversione. Lui e la moglie decidono per una "sfacciata pubblicità" al Vangelo. Così diventano sguatteri nel palazzo dove Giovanni era stato governatore di Siena e i loro seguaci, anch'essi nobili, devono farsi mendicanti. La classica cerimonia dell'investitura cavalleresca del tempo diventa il rito con cui i novizi si spogliano in pubblico (come S. Francesco) per vestire di soli stracci, nel bel mezzo della piazza del palio di Siena, davanti all'immagine della Madonna, patrona della città. I suoi seguaci adottavano lo stile dei giullari del tempo nella predicazione per le strade e per le piazze, guadagnandosi l'appellativo di "folli di Dio". Il governo di Siena decide di allontanarlo come pericoloso, ma lui si trasforma "bandito dagli uomini in banditore di Dio" utilizzando l'esilio per diffondere il suo richiamo al radicalismo evangelico. Morì in pace con la Chiesa dopo esserne stato fieramente perseguitato.
Ad Acquapendente nel Lazio, transito del beato Giovanni Colombini, che, ricco mercante di vesti, si convertì alla povertà e radunò i suoi discepoli nell'Ordine dei Gesuati, che volle poveri di Cristo e sposi di signora Povertà.

Beato Andrea da Palazuelo (Miguel Francisco González González)
Fr. Andrea da Palazuelo (Miguel Francisco González González)  era nato l'8 maggio 1883 e lo stesso giorno aveva ricevuto il battesimo. A sedici anni entrò novizio nei Frati Minori Cappuccini, vestendo l'abito nel convento di Bilbao. Era il 31 luglio 1899, data significativa perché nello stesso giorno del 1936 sarà ucciso in odium fidei. Terminato l'anno di noviziato emise la professione temporanea, mentre il 2 agosto 1903 si consacrò per sempre al Signore emettendo la professione perpetua. Il 19 settembre 1908 fu ordinato sacerdote e fu inviato come docente nello Studio dei Frati Cappuccini di El Pardo a Madrid. Trasferito poi a Leon e successivamente a Bilbao, sempre come docente, nel 1920 tornò a Madrid come Arcivista provinciale e Cronista, incarico che manterrà, tranne un breve periodo di soggiorno a Gijón, fino alla morte. Definitore provinciale, scrittore e ricercato direttore spirituale, durante i tragici momenti del Fronte popolare, il 20 luglio 1936 fu costretto a lasciare il convento di Madrid trovando alloggio con altri religiosi presso una pensione per sacerdoti. Mantenendo la sua abituale serenità, ma dichiarando di non aver fatto nulla di male a nessuno, il 30 luglio 1936 fu arrestato e portato via dalla pensione. Senza processo, ma unicamente perché religioso e sacerdote, la stessa notte fra il 30 e il 31 luglio 1936 fu massacrato e ucciso. La mattina del 31 luglio il suo cadavere fu trovato nel parco San Isidro. Portato al cimitero di Almudena fu sepolto in un luogo che non è stato possibile individuare. Insieme ad altri numerosi martiri è stato beatificato il 13 ottobre 2013 a Tarragona in Spagna.

San Germano d'Auxerre
Germano nacque ad Auxerre in una famiglia di grandi proprietari terrieri. Studiò le arti liberali e poi andò a Roma per acquisire il dottorato in Diritto ed esercitare la professione di avvocato. In seguito, tornato in Francia, divenne governatore della Provincia Lionese Quarta, cui apparteneva Auxerre. Alla morte del vescovo della città sant'Amatore il clero, la nobiltà e il popolo acclamarono Germano.Ceduti tutti i suoi averi ai poveri, durante il suo episcopato diede prova di uno stile di vita umile e austero, rianimò la vita monastica in Gallia e fu protagonista di importanti opere di pacificazione tra popolazioni in conflitto. In Inghilterra, inviato dal papa Celestino I, Germano combatté con successo l'eresia pelagiana e si adoperò in una fruttuosa opera di diffusione della fede cristiana. Morì in missione diplomatica a Ravenna nel 448. Il suo corpo fu immediatamente riportato ad Auxerre. Si racconta che quando il corteo funebre, arrivato a Vercelli entrò nella locale cattedrale, le candele che erano spente si accesero da sole tutte insieme. Il culto di san Germano culto presto si diffuse in tutta la Gallia.
A Ravenna, transito di san Germano, vescovo di Auxerre, che difese per due volte la fede dei Britanni dall'eresia pelagiana e, giunto a Ravenna per propiziare la pace nella Bretagna francese, fu accolto con onore dagli augusti Valentiniano e Galla Placidia, salendo poi da qui al regno dei cieli.

San Giustino De Jacobis da San Fele
Giustino de Jacobis divenne Abuna Jacob per le popolazioni etiopi. E quando Paolo VI lo proclamò santo nel 1975, l'episcopato di quel Paese lo definì «il padre della Chiesa d'Etiopia». Nato a San Fele (Potenza) nel 1800, nel 1824 divenne prete nella Congregazione della missione di san Vincenzo de' Paoli. Curò i colerosi a Napoli nel 1836-37 e due anni dopo partì per il Tigrè, operando ad Adua e Adi Kwala. Qui eresse un seminario per preti locali, il Collegio dell'Immacolata. Ma non fu la sua unica intuizione in anticipo sui tempi. Entrò, infatti, in dialogo con i cristiani copti. Uno di essi, Ghebrè Michail, passò al cattolicesimo e aiutò il missionario nell'opera di inculturazione della fede. Ma quando Abuna Jacob venne ordinato vescovo - da Guglielmo Massaia - ne sorse un contrasto con il vescovo copto. E una persecuzione: Ghebrè Michail morì in carcere, mentre Giustino, espulso, si spense a Zula (Eritrea) il 31 luglio 1860.
Giustino = onesto, probo (sign. Intuitivo)
Bastone pastorale
Nella valle di Alighede in Etiopia, san Giustino De Iacobis, vescovo della Congregazione della Missione, che, mite e pieno di carità, si impegnò nelle opere di apostolato e nella formazione del clero locale, patendo poi la fame, la sete, le tribolazioni e il carcere.

Sant'Elena (Elin) di Skovde
Era una nobildonna svedese. Rimasta vedova, visse nella preghiera e nel servizio dei poveri. Contribuì pure con larghezza alla costruzione della chiesa della sua città. Essendo stato ucciso suo genero dai propri dipendenti per la crudeltà usata verso la moglie, i parenti di lui accusarono Elena di aver preso parte al delitto. Per sottrarsi alla loro vendetta, andò in pellegrinaggio a Gerusalemme. Dopo un anno ritornò in patria ma, mentre il 31 luglio 1160 si recava alla festa della consacrazione della chiesa di Gòtene, fu assalita e uccisa a tradimento. Fu seppellita nella vicina chiesa di Skòvde, nella provincia di Vastergòtland, e venerata dal popolo come santa, per i prodigi che avvenivano sulla sua tomba. Il primo arcivescovo della Svezia, Stefano, residente a Uppsala, nel 1164 ricevette da Alessandro III, residente a Sens (Francia), il mandato di procedere all'elevazione del corpo della martire.
Elena = la splendente, fiaccola, dal greco
A Skövde in Svezia, santa Elena, vedova, che, ingiustamente uccisa, è ritenuta martire.

Beata Zdenka Cecilia Schelingova
Nel 1931, quindicenne, entrò nella congregazione delle Suore di carità della Santa Croce. Si dedicò così alla preghiera e al servizio infermieristico, nel quale si distinse tra le sue consorelle. Durante gli anni del regime comunista all'ospedale di Bratislava aiutò la fuga di un prete detenuto e picchiato a sangue. Il fatto segnò la sua condanna, fu infatti arrestata il 29 febbraio 1952, mentre tentava di far fuggire alcuni sacerdoti dal tribunale di Bratislava. Restò in carcere fino al 16 aprile 1955, ma a causa delle pessime condizioni di salute morì a 38 anni, il 31 luglio.
A Trnava in Slovacchia, beata Sidonia (Cecilia) Schelingová, vergine della Congregazione delle Suore della Carità della Santa Croce e martire, che, in tempi di grande difficoltà per la Chiesa nella sua nazione, molto patì nel corpo e nello spirito per aver protetto un sacerdote e, colpita infine da malattia, rifulse quale instancabile e gioiosa testimone di Cristo.

Beato Girolamo Michele Calmell
Dopo il 1500 oltre all'azione redentrice ed evangelizzatrice si accentua nell'Ordine Mercedario anche la linea docente, infatti i frati continuarono a frequentare le Università per ottenere gradi e titoli accademici. Il Beato Girolamo Michele Calmell, era dottore in teologia ed in entrambi i diritti e notaio apostolico, che scrisse in Bordeaux (Francia): "Super cantica canticorum" ed altre opere di carattere spirituale. Ardente difensore del dogma dell'Immacolata Concezione, meritò spesso, in estasi, di contemplarla fra il coro degli angeli. Con fama di santità morì nella pace del Signore nell'anno 1557 a Barcellona (Spagna) e fu tumulato in un sepolcro d'onore nella chiesa del convento mercedario di Sant'Eulalia.L'Ordine lo festeggia il 31 luglio.

Beata Caterina di Lovanio
Nacque all'inizio del tredicesimo secolo da famiglia ebraica e il suo nome era Rachele. Avendo deciso, contro la volontà dei genitori, di abbracciare la religione cristiana, una notte abbandonò la sua casa e si rifugiò nel monastero di Parcum Damarum, presso Lovanio. Qui, battezzata pubblicamente, le fu imposto il nome di Caterina e vestì l'abito cistercense. Il padre tentò con ogni mezzo di farla tornare indietro, ma alla fine prevalse la volontà di Caterina, che poté trascorrere in pace il resto della vita, durante la quale ebbe estasi e visioni e operò vari miracoli. La sua morte avvenne nella prima metà del tredicesimo secolo.
L'Ordine Benedettino la festeggia il 31 luglio.

Beato Michele (Michal) Ozieblowski
Michal Ozieblowski, sacerdote dell'arcidiocesi di Varsavia, cadde vittima dei nazisti nel celebre campo di concentramento tedesco di Dachau. Papa Giovanni Paolo II il 13 giugno 1999 lo elevò agli onori degli altari con ben altre 107 vittime della medesima persecuzione.
Vicino a Monaco di Baviera in Germania nel campo di prigionia di Dachau, beato Michele Oziębłowski, sacerdote e martire, che, deportato per la sua fede in un carcere straniero dalla Polonia, sua patria, costretta sotto un regime nemico della religione, portò a compimento il martirio sotto tortura.

Beato Francesco (Franciszek) Stryjas
Franciszek Stryjas, laico della diocese di Kalisz, padre di famiglia, morì vittima dei nazisti dopo atrici sofferenze. Papa Giovanni Paolo II il 13 giugno 1999 lo elevò agli onori degli altari con ben altre 107 vittime della medesima persecuzione.
A Kalisz in Polonia, beato Francesco Stryjas, martire, che nello stesso periodo, sfinito dai innumerevoli supplizi, passò gloriosamente al Signore.

Beate Daniela di San Barnaba (Vicenta Achurra Gogenola) e Gabriella di San Giovanni della Croce (Francisca)
Daniela di San Barnaba (Vicenta Achurra Gogenola) e Gabriella di San Giovanni della Croce (Francisca Pons Sardá), religiose professe Missionarie Carmelitane e martiri della persecuzione religiosa spagnola, sono state beatificate il 28 ottobre 2012.

Beata Martiri Spagnole Missionarie Carmelitane
- Esperanza de la Cruz
- María Refugio de San Ángelo
- Daniela de San Bernabé
- Gabriela de San Juan de la Cruz
Sono state beatificate il 28 ottobre 2007. La loro causa è inclusa nel gruppo "Lucas de S. José, carmelitano, Leonardo José, lasalliano, Apolonia Lizarraga del Ss. Sacramento e 61 compagni".

Beate Speranza della Croce (Teresa Subirá Sanjaume) e Maria Rifugio di Sant'Angelo (Maria Roqueta Serra)
Speranza della Croce (Teresa Subirá Sanjaume) e Maria Rifugio di Sant'Angelo (Maria Roqueta Serra), religiose professe Missionarie Carmelitane e martiri della persecuzione religiosa spagnola, sono state beatificate il 28 ottobre 2007.

Beati Dionigi Vicente Ramos e Francesco Remon Jativa
Nella città di Granollers vicino a Barcellona in Spagna, beati martiri Dionigi Vicente Ramos, sacerdote, e Francesco Remón Játiva, religioso, dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali, che durante la persecuzione contro la fede seguirono con il loro martirio le orme di Cristo.

Beato Giovanni Francesco Jarrige de la Morelie du Breuil
Nel braccio di mare antistante Rochefort in Francia, beato Giovanni Francesco Jarrige de la Morélie du Breuil, sacerdote e martire, che, durante la persecuzione contro la Chiesa nel corso della rivoluzione francese, fu gettato in una sordida galera, dove morì di tisi.

San Fabio il Vessillifero
Palma
A Cesarea di Mauritania, nell'odierna Algeria, san Fabio, martire, che, rifiutandosi di portare nell'assemblea generale della provincia il vessillo del governatore, fu dapprima gettato in carcere e, continuando a dichiararsi cristiano, fu poi condannato a morte dal giudice.

Beato Everardo Hanse
A Londra in Inghilterra, beato Everardo Hanse, sacerdote e martire, che, fin dal giorno in cui aveva abbracciato la fede cattolica, la custodì premurosamente, la propagò tra i concittadini e la confermò con il suo glorioso martirio a Tyburn sotto la regina Elisabetta I.

Santi Pietro Doan Cong Quy e Emanuele Phung
In località Cây Mét vicino a Saigon in Cocincina, ora Viet Nam, santi Pietro Đoàn Công Quỳ, sacerdote, ed Emanuele Phụng, martiri, che, dopo circa sette mesi in carcere, furono decapitati per Cristo sotto l'imperatore Tự Đức.

Beato Giacomo (Jaime) Buch Canals
A Valencia sempre in Spagna, beato Giacomo Buch Canals, religioso della Società Salesiana e martire, che nella medesima persecuzione morì professando la sua fede in Cristo.

Beati Prudenzio della Croce (Prudencio Gueréquiz y Guezuraga) e Secondo di Santa Teresa (Segundo García)
Beatificati il 28 ottobre 2007.

Santi Democrito, Secondo e Dionigi
A Sinnada in Frigia, nell'odierna Turchia, santi Democrito, Secondo e Dionigi, martiri.

San Calimero di Milano
Bastone pastorale, Palma
A Milano, san Calimero, vescovo.

Beato Francesco da Milano
Nel Menologio camaldolese è ricordato il 31 luglio.

San Tertullino
A Roma sulla via Latina, san Tertullino, martire.

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