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San Leopoldo Mandic
Nato il 12 maggio 1866 a Castelnuovo, nella Dalmazia meridionale, a sedici anni entra tra i Cappuccini di Venezia. Piccolo di statura, curvo e malfermo di salute, è uno dei santi più recenti della Chiesa cattolica. Entrato tra i Cappuccini, collabora alla riunificazione con la Chiesa ortodossa. Questo suo desiderio però non si realizza, perché nei monasteri dove viene assegnato gli vengono affidati altri incarichi. Si dedica soprattutto al ministero della Confessione e in particolare a confessare altri sacerdoti. Dal 1906 svolge questo compito a Padova. È apprezzato per la sua straordinaria mitezza. La sua salute man mano si deteriora, ma fino a quando gli è possibile non cessa di assolvere in nome di Dio e di indirizzare parole di incoraggiamento a quanti lo accostano. Muore il 30 luglio 1942. La sua tomba, aperta dopo ventiquattro anni, ne rivela il corpo completamente intatto. Paolo VI lo ha beatificato nel 1976. Giovanni Paolo II, infine, lo ha canonizzato nel 1983.
Leopoldo = che si distingue, dal tedesco
A Padova, san Leopoldo (Bogdano) da Castronuovo Mandic, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che arse di zelo per l'unità dei cristiani e dedicò tutta la vita al ministero della riconciliazione.

San Pietro Crisologo
Nel 433 venne consacrato vescovo di Ravenna, dal Papa in persona, Sisto III. Il soprannome di Pietro è «Crisologo», che significa «dalle parole d'oro». La sua identità di uomo e di vescovo viene fuori chiaramente dai documenti che possediamo, circa 180 sermoni. E' lì che troviamo veramente lui, con una cultura apprezzabile in quei tempi e tra quelle vicende, e soprattutto col suo calore umano e con lo schietto vigore della sua fede. Ravenna ai tempi di Pietro è una città crocevia di problemi e di incontri. Dall'Oriente lo consulta l'archimandrita Eutiche, in conflitto dottrinale col patriarca di Costantinopoli e con gran parte del clero circa le due nature in Gesù Cristo. Il vescovo di Ravenna gli risponde rimandandolo alla decisione del Papa (che ora è Leone I) «per mezzo del quale il beato Pietro continua a insegnare, a coloro che la cercano, la verità della fede». Una rigorosa indicazione, espressa sempre con linguaggio amico, con voce cordiale.
Pietro = pietra, sasso squadrato, dal latino
Bastone pastorale
San Pietro, detto Crisologo, vescovo di Ravenna e dottore della Chiesa, che, munito del nome del beato Apostolo, ne svolse lo stesso ministero con tale maestria, da attirare alla fede le folle con la rete della sua celeste dottrina, saziandole con la dolcezza del suo divino eloquio. Il suo transito avvenne il 31 luglio a Imola in Romagna.
(31 luglio: A Imola in Romagna, transito di san Pietro Crisologo, vescovo di Ravenna la cui memoria ricorre il giorno precedente questo).

Santa Godeleva
Santa Godeleva nacque da nobili genitori verso il 1050 nei pressi di Boulogne, in Francia. A diciotto anni sposò un signore fiammingo, Bertulfo di Ghistelles, che in seguito la abbandonò affermando che il matrimonio non era stato consumato. Godeleva fu affidata all'ex suocera, che la trattò con notevole crudeltà, così lei preferì tornare a casa dai genitori. Questi si appellarono al vescovo locale, affinché persuadesse Bertulfo a tornare sui suoi passi vivendo con la moglie. Per un certo periodo il marito accettò, ma nel frattempo organizzò il suo assassinio: due servi strangolarono Godeleva e il suo corpo fu gettato in un pozzo. Ciò avvenne tra il 6 ed il 30 luglio dell'anno 1070. L'incertezza dell'anniversario di tale avvenimento ha prodotto nel corso dei secoli il variare della data della festa di questa santa, oggi collocata al 30 luglio dal nuovo «Martyrologium Romanum». Bertulfo poi si risposò, ma sopraffatto dai rimorsi per il crimine commesso decise di terminare i suoi giorni recluso in un monastero.
Mal di gola
Corone, Pozzo
A Gistel nelle Fiandre, nel territorio dell'odierno Belgio, santa Godeleva, martire, che, sposata con il signore del luogo, patì molto da parte del marito e di sua suocera, prima di finire strangolata da due domestici.

Beati Braulio Maria (Paolo) Corres Díaz de Cerio e 14 compagni
Durante la guerra civile spagnola, fu effettuata una delle più grandi persecuzioni religiose della storia della Chiesa; la guerra fra i rivoltosi rossi al governo e la destra del Generale Franco, procurò centinaia di migliaia di morti, e giacché si vedeva nella Chiesa un nemico dei marxisti rivoluzionari, si passò ad uccidere indiscriminatamente chiunque fosse un religioso o un sacerdote, uomo o donna, parroco o contemplativo. Fra Braulio e fra Federico e gli altri confratelli martiri, appartengono tutti all’Ordine di s. Giovanni di Dio cioè dei Fatebenefratelli, tutti dediti alla cura degli ammalati e dei feriti negli ospedali, rimasti al loro posto nonostante la bufera che si avvicinava e che non avrebbe rispettato nemmeno il bene che  professavano. Sono stati beatificati da papa Giovanni Paolo II il 25  ottobre 1992.
In località Calafell vicino a Tarragona sulla costa spagnola, beati martiri Braulio Maria (Paolo) Corres Díaz de Cerio, sacerdote, e quattordici compagni dell'Ordine di San Giovanni di Dio, che, catturati durante la persecuzione contro i religiosi, meritarono la beatissima corona del martirio perdonando i loro nemici.

Santa Maria de Jesus Sacramentado (Venegas de la Torre)
Nasce l'8 settembre 1868 a Zapotianejo in Messico. Il suo nome è Maria Navidadad Venegas de la Torre. L'8 dicembre 1898 entra a far parte dell'Associazione delle Figlie di Maria. Nel 1905 entra a far parte di una piccola comunità di donne dedite alla cura degli infermi nell'ospedale del Sacro Cuore di Gudalajara. Spese come infermiera buona parte della sua vita a favore dei malati. Fonderà l'istituto delle figlie del Sacro Cuore di Gesù. Nel 1921 viene eletta superiora generale della sua congregazione. Nel 1930 prende il nome di Maria di Gesù Sacramentato. Muore il 30 luglio 1959.
Nello stesso luogo, beata Maria di Gesù Sacramentato Venegas de la Torre, vergine, che per cinquantaquattro anni si dedicò alla cura degli infermi in un piccolo ospedale per i poveri, nel quale fondò la Congregazione delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù.

Beato Mannes (Manno) Guzman
Fratello del s. Padre Domenico, fu uno dei suoi primi discepoli, ricevendo dalle sue mani l'abito nel 1215. Fu suo instancabile collaboratore nella diffusione dell'Ordine e uno dei fondatori del convento di s. Giacomo a Parigi nel 1217. Nel 1219 s. Domenico gli affidò la direzione spirituale del monastero di Madrid. Fu predicatore ardente, dolce umile e gioviale. Morì a Gumiel d'Izàn, nella cui chiesa di s. Pietro se ne venera il corpo.
A Caleruega nella Castiglia in Spagna, commemorazione del beato Manno Guzmán, sacerdote, che fu fratello di san Domenico, suo collaboratore nel propagare l'Ordine dei Predicatori e saggio consigliere delle monache.

Beato Jaume Puig Mirosa
Il suo padrino, il giorno del battesimo, ha dato una peseta per il battesimo di acqua e un’altra per il battesimo di sangue. Superiore e direttore del collegio di Santa Maria de Blanes, con Sebastian Llorens ex alunno, nascondeva l'antica immagine della Vergine del Vilar, patrono di Blanes, ed entrambi sono stati uccisi sulla strada, nelle prime ore della notte del 30 luglio 1936. Fu sepolto in un cimitero "perché era un prete." Riconosciuto il suo cadavere è stato depositato prima in una nicchia della Congregazione e nel 2007 nella cappella del cimitero della parrocchia di San Giuseppe Manyanet di Barcellona.

Santi Abdon e Sennen
Abdon e Sennen sono originari della Persia. Convertiti al cristianesimo, furono imprigionati durante la persecuzione voluta dall'imperatore Decio (III secolo) e legati insieme in catene furono condotti a Roma, dove furono prima bastonati e quindi subirono il martirio uccisi con la spada probabilmente al Colosseo. Le loro reliquie sono conservate nella basilica di S. Marco Evangelista al Campidoglio, dove furono portate da papa Gregorio IV dal cimitero di Ponziano.
A Roma nel cimitero di Ponziano sulla via Portuense, santi Abdon e Sennen, martiri.

Sant'Olav di Svezia
La Chiesa scandinava venera due santi omonimi, di nome Olav, entrambi sovrani e martiri, ma di due paesi diversi, spesso oggetto di confusione. Al 29 luglio è celebrato Sant'Olav II di Norvegia, patrono di tale nazione, mentre il giorno seguente è la festa di Sant'Olav di Svezia. Quest'ultimo intorno al 950 fu assassinato dai suoi sudditi pagani in rivolta poiché egli aveva rifiutato di sacrificare agli idoli presso l'attuale Stoccolma.

Santa Massima, Donatilla e Seconda
Donatella (come Donato) = dato in dono, dal latino
Palma
A Taburba nell'odierna Tunisia, sante Massima, Donatilla e Seconda, vergini e martiri, delle quali le prime due, durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano, respinsero senza timore l'ordine del cesare di sacrificare agli idoli e, per sentenza del proconsole Anulino, furono dapprima esposte alle fiere insieme alla piccola Seconda e poi sgozzate con la spada.

Beata Maria Vicenta di S. Dorotea Chávez Orozco
A Guadalajara in Messico, fondò L'Istituto delle Serve dei Poveri, che vivono interamente affidate alla Provvidenza Divina.
A Guadalajara in Messico, beata Maria Vincenza di Santa Dorotea Chávez Orozco, vergine, che fondò l'Istituto delle Serve dei Poveri e, confidando solo nell'aiuto di Dio e della Provvidenza, diede testimonianza di umanità e premura per gli afflitti e i poveri.

Beati Edoardo Powell, Riccardo Fetherston e Tommaso Abel
A Londra in Inghilterra, beati Edoardo Powell, Riccardo Featherstone e Tommaso Abel, sacerdoti e martiri, che, dottori in sacra teologia, si opposero al divorzio richiesto dal re Enrico VIII e perseverarono tenacemente nella fedeltà al Romano Pontefice; per questo, dopo essere stati condotti prigionieri nella Torre della città, furono appesi al patibolo a Smithfield.

Beati Giuseppe Maria Muro Sanmiguel, Gioacchino Prats Baltuena e Zosimo Izquierdo Gil
Nella cittadina di Castelserás vicino a Teruel sempre in Spagna, beati martiri Giuseppe Maria Muro Sanmiguel, sacerdote, Gioacchino Prats Baltueña, religioso, dell'Ordine dei Predicatori, e Zosimo Izquierdo Gil, sacerdote, che conseguirono per Cristo il premio glorioso durante la stessa persecuzione contro la fede.

Beato Sebastián Llorens Telarroja
Studente e agricoltore, fu ucciso dai repubblicani insieme a padre Jaime Puig Mirosa durante le persecuzioni anticattoliche nel 1936. I due misero in salvo l’immagine della Madonna del santuario di Blanes. Beatificato il 13 ottobre 2013.

San Giuseppe Yuan Gengyin
Nel villaggio di Daying vicino a Zaoqiang nella provincia dello Hebei in Cina, san Giuseppe Yuan Gengyin, martire, che, venditore nei mercati locali, fu ucciso per il nome di Cristo durante la persecuzione dei Boxer.

Beato Sergio Cid Pazo
A Barcellona sempre in Spagna, beato Sergio Cid Pazo, sacerdote della Società Salesiana e martire, che, sempre nella medesima persecuzione, morì per la sua coraggiosa testimonianza di fede.

Santa Giulitta di Cesarea
A Cesarea in Cappadocia, nell'odierna Turchia, santa Giulitta, martire, data al rogo per avere rigettato con fermezza l'ordine del giudice di offrire incenso agli idoli.

San Terenzio di Imola
Diacono della carità, la figura di Terenzio è legata alla carità verso i poveri e gli ammalati e alla preghiera vissuta nella vita eremitica nelle campagne attorno a Faenza.

Sant'Orso di Auxerre
Ad Auxerre nella Gallia lugdunense, in Francia, sant'Orso, vescovo.

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