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San Sansone
Sansone nacque verso il 485 nel Galles. Il santo abate Iltud († 540) lo accolse nella sua scuola di Llanilltud Fawr in Galles, insieme a Gildas il Saggio. Fu ordinato prete dal vescovo Dubricio; desideroso di maggiore nascondimento, lasciò il monastero di sant'Iltud e si ritirò in quello dell'abate Pirone nell'isola di Caldey nella Manica, qui rivestì la carica di economo e poi di abate, ma non per molto; degli irlandesi di passaggio lo convinsero a tornare nella sua terra, il Galles. Venne ordinato vescovo nel 522 da Dubricio. Passando poi in vari monasteri operò miracoli e convertì dei pagani ancora legati all'idolatria, sulla costa del Galles. Imbarcatosi per una nuova fondazione sull'attuale costa francese, approdò all'imboccatura del Guyoult, dove guarì la moglie e la figlia di un possidente di nome Privatus, che gli donò un terreno per la fondazione di un monastero a Dol. Da qui i monaci si diffusero in tutti i territori della costa dell'antica Armorica. Evangelizzò anche la Normandia, fondandovi il monastero di Pental. Partecipò al II Concilio di Parigi, tenuto sotto Cariberto I (562-567); il re di Cornovaglia Juwal gli concesse per il suo monastero di Dol le Isole Normanne. Si spense a Dol nel 565.
A Dol in Bretagna, san Sansone, abate e vescovo, che propagò in questa regione il Vangelo e la disciplina monastica, che aveva appreso in Galles dall'abate sant'Iltudo.

Sant'Alfonsa dell'Immacolata Concezione (Anna Muttathupadathu)
Anna Muttathupadam nasce ad Arpukara, nella ragione del Kerala, in India. Rimasta orfana, è educata da una zia materna e dalla nonna. Ben presto si sente attratta dalla vita religiosa. Per sottrarsi all'impegno delle nozze cui la zia cerca di obbligarla, giunge al punto di provocarsi una gravissima ustione. A 17 anni entra nella Congregazione delle Francescane Clarisse assumendo il nome di Alfonsa dell'Immacolata Concezione. Nel 1931 emette i voti temporanei e nel 1936 quelli perpetui nel monastero di Bharananganam. Ma sia il noviziato, sia il periodo successivo è segnato da un cagionevole stato di salute in cui si susseguono malattie dolorose fino a un tumore. Muore a soli 36 anni, il 28 luglio 1946. L'8 febbraio 1986 è proclamata beata da Giovanni Paolo II a Kottayam in India e il 12 ottobre 2008 è canonizzata da Benedetto XVI in piazza San Pietro. I (Avv.)/i
Alfonsa = valorosa e nobile, dal gotic
Nella città di Bharananganam nello Stato del Kerala in India, beata Alfonsa dell'Immacolata Concezione (Anna) Muttathupadathu, vergine, che, per sfuggire a un matrimonio imposto, si bruciò un piede mettendolo nel fuoco e, ammessa poi tra le Clarisse Malabaresi, quasi sempre malata offrì la propria vita a Dio.

San Botvido di Svezia
Botvid, evangelizzatore della Svezia e martire, morì nel 1100 per mano di uno schiavo finlandese che aveva riscattato, dopo averlo istruito e battezzato. Stava navigando con lui e con un altro amico attraverso il Mar Baltico, quando l'uomo uccise entrambi i compagni di viaggio e scappò. Secondo una leggenda, tra le tante fiorite intorno alla vita del santo, un uccello guidò con il suo canto una spedizione alla ricerca dei corpi, e non cessò di cinguettare fino a che non furono ritrovati. Laico, fattore ad Hammarby, Botvid si era convertito alla fede durante un viaggio in Inghilterra ed era tornato in patria con alcuni monaci inglesi per portare il Vangelo. Fu sepolto a Botkyrka. Nel 1339, visitando la tomba, Brigida di Svezia - prima della vedovanza - ebbe un'apparizione in cui Botvid le disse: «Io e altri santi abbiamo ottenuto da Dio la grazia che tu possa udire, vedere e conoscere le cose dello spirito e lo Spirito di Dio avvamperà nella tua anima».
In Svezia, san Botvido, martire, che, svedese di nascita e battezzato in Inghilterra, si dedicò all'evangelizzazione della sua patria, finché fu ucciso dall'uomo che lui stesso aveva riscattato dalla schiavitù.

San Giacomo Ilario (Emanuele) Barbal Cosàn
Il suo nome di battesimo è Manuel Barbal e nasce a Enviny, in Spagna, il 2 gennaio 1898. A 18 anni entra nella Famiglia lasalliana e si dedica all'insegnamento del latino e alla formazione dei novizi. Mentre transita sulla strada di Enviny, viene arrestato dai miliziani della guerra civile spagnola. Affidato a una famiglia in libertà vigilata, è trasferito nel carcere di Lérida e poi portato davanti al comitato di Tarragona che nel 1936 lo interna nella nave-carcere «Mahon». Si rifiuta di negare di essere un religioso e al processo conferma di non essere l'ortolano, come consigliava l'avvocato, ma un fratello delle scuole cristiane. È condannato a morte. Il 18 gennaio 1937, in un boschetto, due scariche dei fucili non lo colpiscono e i miliziani spaventati fuggono. Allora il loro capo lo uccide con un colpo alla tempia. Beatificato a Giovanni Paolo II il 29 aprile 1990, è stato canonizzato il 21 novembre 1999.
Palma
A Tarragona ancora in Spagna, san Giacomo Ilario (Emanuele) Barbal Cosán, religioso dei Fratelli delle Scuole Cristiane, martire, che, con il dilagare della persecuzione, fu condannato a morte in odio alla Chiesa.

Beato Emanuele Segura Lopez
Emanuele Segura Lopez nacque ad Almonacid de la Sierra, diocesi e provincia di Saragozza, Spagna, il 22 gennaio 1881, terzo figlio di Johann Franziskus Segura e Franziska López. Al battesimo il giorno seguente ricevette il nome di Emanuele. Il 1° novembre 1899 entrò nel noviziato degli Scolopi a Saragozza, e il 18 agosto 1901 emise i voti semplici a Peralta de la Sal. Concluso il periodo di formazione ed emesso i voti solenni il 1° aprile 1906, fu ordinato sacerdote il 25 aprile 1907. Adempì poi la sua missione di maestro a Barbastro, Tamarite, Alcalliz, Pamplona e Tarfalla. I14 agosto 1934 fu nominato Maestro dei novizi di Peralta ove il 28 luglio 1936 venne prelevato dalla casa insieme al fratello Davide Carlos e fucilato. Morirono abbracciati, gridando «Viva Cristo Re ». Poi vennero subito bruciati.
A Gabasa nel territorio di Saragozza sempre in Spagna, beati Emanuele Segura, sacerdote, e Davide Carlos, religioso, dell'Ordine dei Chierici regolari delle Scuole Pie, martiri nella stessa persecuzione.

Beato Davide Carlos Maranon
Davide Carlos Maranon nacque il 29 dicembre 1907 da Do¬menico Carlos e Gregoria Mararñn in Asarta, provincia di Navarra. Fu battezzato il 31 dicembre col nome di Davide. Terminata la scuola elementare e il servizio militare, il 4 giugno 1931 entrò nel noviziato degli Scolopi a Peralta come fratello laico. Il 12 giugno 1932 emise i primi voti e il 28 giugno 1935 fece la professione solenne. Era incaricato dell'orto e molto stimato dai peraltesi. Il 28 luglio 1936 i miliziani lo condussero insieme a p. Segura sulla strada che porta a Gabasa, ove gli offrirono la salvezza a condizione che si togliesse l'abito scolopio, che rifiutò decisamente. Fu fucilato e il cadavere, al pari del suo confratello, venne bruciato.
A Gabasa nel territorio di Saragozza sempre in Spagna, beati Emanuele Segura, sacerdote, e Davide Carlos, religioso, dell'Ordine dei Chierici regolari delle Scuole Pie, martiri nella stessa persecuzione.

Beato José Camí Camí
Era un sacerdote di ventinove anni, che desiderava entrare a Viaceli, dove era già stato accettato. Allo scoppio della guerra si trovava nel suo paese di Aytona, per salutare i familiari prima dell'ingresso in monastero. Bloccato a causa delle ostilità, fu convocato davanti al comitato del popolo, ma fu poi rilasciato. Nella notte del 27 luglio 1936 fu cercato di nuovo: volevano 'il prete'. Fu legato con il vice-parroco di Aytona dietro ad un'auto, che partì a tutta velocità, trascinando i due sacerdoti per diversi chilometri. Giunti a un crocevia, i due ebbero ancora la forza di alzarsi, abbracciarsi e perdonare agli assassini. Furono finiti a fucilate e schiacciati dalle ruote della macchina che passò diverse volte sui loro corpi. Un testimone oculare riferì i dettagli dell'uccisione alla sorella di José. La beatificazione è avvenuta il 3 ottobre 2015.

San Melchiorre Garcia Sanpedro
E' uno dei venticinque martiri uccisi nel Tonchino Centrale (Vietnam) durante la persecuzione scatenata contro i cristiani, beatificati da Pio XII il 29 aprile 1951. Melchiorre nacque a Cortes, villaggio della parrocchia di Santo Stefano di Cienfuegos, nella provincia di Oviedo, capitale delle Asturie (Spagna), da nobili, ma poveri genitori il 29 aprile 1821. Morì nella città di Nam Định dove fu fatto a pezzi per ordine dell’imperatore Tu-Dùc. Le reliquie del santo sono venerate nella cattedrale di Oviedo (Spagna). Giovanni Paolo II lo canonizzò il 19 giugno 1988 con altri 116 martiri del Vietnam.
Nella città di Nam Định nel Tonchino, ora Viet Nam, san Melchiorre García Sanpedro, vescovo dell'Ordine dei Predicatori e martire, che, messo per Cristo sotto strettissima prigionia, fu fatto a pezzi per ordine dell'imperatore Tự Đức.

Sant'Arduino di Ceprano
A Ceprano (Fr), attivo centro produttivo noto soprattutto per le sue cartiere, si conserva il ricordo e il corpo di Sant'Arduino. Non abbiamo molte notizie storiche sulla vita del santo, onorato nella Chiesa di Santa Maria Maggiore, a Ceprano. Si sa per certo che che visse nell'undicesimo secolo, al tempo della prima crociata. Probabilmente fu un pellegrino o un crociato straniero, forse inglese, venuto a morte nella cittadina laziale presso il Liri e qui onorato a seguito di particolari grazie e miracoli a lui attribuiti. Il suo culto nel centro laziale fu da subito sincero e profondo, e venne approvato fin dal 1531 dal Papa Clemente VII. La figura di Arduino è il segno di una ricchezza storica di queste zone che spesso hanno vissuto il passaggio di stranieri o si sono trovate al centro di scontri tra eserciti.

Santi Nazario e Celso
Paolino, biografo di sant’Ambrogio riferisce che il vescovo di Milano ebbe un’ispirazione che lo guidò sulla tomba sconosciuta di due martiri negli orti fuori città. Erano Nazario e Celso. Il corpo del primo era intatto e fu trasportato in una chiesa davanti a Porta Romana, dove sorse una basilica a suo nome. Sulle reliquie di Celso, le ossa, sorse una nuova basilica. Nazario aveva predicato in Italia, a Treviri e in Gallia. Qui battezzò Celso che aveva nove anni. Furono martirizzati a Milano nel 304, durante la persecuzione di Diocleziano.
Nazario = consacrato a Dio, dall'ebraico
Celso = alto, elevato, eccelso.
Palma.
A Milano, santi Nazario e Celso, martiri, i cui corpi furono rinvenuti da sant'Ambrogio.

San Pedro Poveda Castroverde
Presbitero e martire, fondatore dell'Istituzione Teresiana. Nato a Linares (Jaén) nel 1874, fu ordinato sacerdote nel 1897. Lavorò sempre a progetti di formazione diretti a professori cristiani laici, per evangelizzare il mondo dell'educazione e della cultura. Fondò accademie e centri pedagogici, origine dell'Istituzione Teresiana (fondata nel 1911). Morì martire nel 1936, venne beatificato nel 1993 e canonizzato il 4 maggio 2003.
A Madrid in Spagna, san Pietro Poveda Castroverde, sacerdote e martire, che per la diffusione dei valori cristiani fondò l'Istituto Teresiano e, all'inizio della persecuzione contro la Chiesa, fu ucciso in odio alla fede, offrendo a Dio una luminosa testimonianza.

Santi Martiri della Tebaide d'Egitto
Commemorazione di molti martiri che nella Tebaide in Egitto patirono durante la persecuzione degli imperatori Decio e Valeriano, quando i nemici con astuzia cercavano di escogitare per i cristiani, pur desiderosi di morire di spada per il nome di Cristo, supplizi che ne ritardassero la morte, mirando a trucidare le loro anime ancor più dei loro corpi.

Beato Astolfo Lobo
Eminente teologo di rara sapienza, il Beato Astolfo Lobo, vescovo dell'Ordine Mercedario della città di Tournai in Belgio, fu pastore di anime e padre dei poveri. Governò con prudenza e luminosa fede finché in quella stessa sede episcopale, illustre per la santità e scienza si addormentò nella pace del Signore.
L'Ordine lo festeggia il 18 luglio.

Santi Procoro, Nicanore, Timone, Parmenas e Nicola
Commemorazione dei santi diaconi Prócoro, Nicánore, Timone, Pármenas e Nicola proselito di Antiochia, che furono tra i sette, pieni di Spirito e di sapienza, scelti dalla moltitudine dei discepoli e ai quali gli Apostoli imposero le mani per svolgere il ministero a servizio dei bisognosi.

Sant'Acacio (Acazio) di Mileto
Il Martyrologium Romanum ricorda oggi Sant’Acacio, martire sotto l’imperatore Licinio presso Mileto in Asia Minore. L’iconografia lo raffigura quale vescovo.
Acacio = Acazio, Achazia
A Mileto in Caria, nell'odierna Turchia, sant'Acacio, martire, sotto l'imperatore Licinio.

Beati Giuseppe Caselles Moncho e Giuseppe Castell Camps
A Barcellona sempre in Spagna, beati Giuseppe Caselles Moncho e Giuseppe Castell Camps, sacerdoti della Società Salesiana e martiri, che nella medesima persecuzione contro la fede meritarono con il loro martirio la gloria della vita eterna.

San Cameliano di Troyes
A Troyes in Francia, san Cameliano, vescovo, che fu discepolo di san Lupo e suo successore.

Beato Giuseppe Gorastazu Labayen
Beatificato il 13 ottobre 2013.

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