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Sant'Ireneo di Lione
Ireneo, discepolo di san Policarpo e, attraverso di lui, dell'apostolo san Giovanni, è una figura di primaria importanza nella storia della Chiesa. Originario dell'Asia, nato con molta probabilità a Smirne, approdò in Gallia e nel 177 succedette nella sede episcopale di Lione al novantenne vescovo san Potino, morto in seguito alle percosse ricevute durante la persecuzione contro i cristiani. Pochi giorni prima delle sommosse anticristiane, Ireneo era stato inviato a Roma dal suo vescovo per chiarire alcune questioni dottrinali. Tornato a Lione, appena sedata la bufera, fu chiamato a succedere al vescovo martire, in una Chiesa decimata dei suoi preti e di gran parte dei suoi fedeli. Si trovò a governare come unico vescovo la Chiesa dell'intera Gallia. Lui, greco, imparò le lingue dei barbari per evangelizzare le popolazioni celtiche e germaniche. E dove non arrivò la sua voce giunse la parola scritta. Nei suoi cinque libri Contro le eresie traspare non solo il grande apologista, ma anche il buon pastore preoccupato di qualche pecorella allo sbando che cerca di condurre all'ovile.
Ireneo = pace, pacifico, dal greco
Bastone pastorale, Palma
Memoria di sant'Ireneo, vescovo, che, come attesta san Girolamo, fu, da piccolo, discepolo di san Policarpo di Smirne e custodì fedelmente la memoria dell'età apostolica; fattosi sacerdote del clero di Lione, succedette al vescovo san Potino e si tramanda che come lui sia stato coronato da glorioso martirio. Molto disputò al riguardo della tradizione apostolica e pubblicò una celebre opera contro le eresie a difesa della fede cattolica.

San Paolo I
(Papa dal 29/05/757 al 28/06/767)
Romano, si adoperò per rendere il pontificato indipendente dall'autorità dell'imperatore bizantino appoggiandosi al re dei Franchi. Fece edificare diverse chiese e oratori.
A Roma, san Paolo I, papa, che, uomo mite e misericordioso, si aggirava di notte in silenzio per le celle dei poveri infermi, servendo loro degli alimenti; difensore della retta fede, scrisse agli imperatori Costantino e Leone, perché le sacre immagini fossero restituite alla primitiva venerazione; devoto cultore dei santi, trasferì tra inni e cantici i corpi dei martiri dai cimiteri in rovina in basiliche e monasteri all'interno della Città e ne curò il culto.

Santa Vincenza Gerosa
Riservata e timida, trascorse alcuni anni della sua infanzia al banco della bottega familiare, poiché non poté studiare, per la salute cagionevole. Già in questo tempo, la sua modestia le faceva vivere una spiritualità semplice e ordinaria, fatta dell'ascolto quotidiano della Messa.
Gli anni seguenti l'invasione napoleonica d'Italia segnarono profondamente la sua vita, sia per le difficoltà economiche, sia per la morte del padre, della sorella Francesca e infine, nel 1814, della stessa madre. Malgrado ciò Vincenza, con animo coraggioso, accettò questi avvenimenti come volontà di Dio e soffrì nel silenzio del suo cuore. Con la costanza della preghiera si impegnò in parrocchia e organizzò un oratorio femminile con incontri, ritiri e scuole pratiche di lavoro domestico.
Con Bartolomea Capitanio, una compagna conosciuta nel 1824, diede vita, non senza titubanza, a una fondazione religiosa regolare per soccorrere le persone nelle condizioni più misere e soprattutto per l'educazione delle ragazze; l'istituto, con sede a Casa de Gaia, assunse la regola delle Figlie della Carità di Antida Thouret.
Morta prematuramente la Capitanio, Vincenza ebbe la tentazione di tornare alla sua vita di casa, ma spronata dal suo padre spirituale, Angelo Bosio, acconsentì a continuare l'impresa che, approvata da Gregorio XVI nel 1840, si diffuse rapidamente in tutta la Lombardia e anche nel Trentino e nel Veneto.
Vincenza = vittoriosa, dal latino
Giglio
A Lovere in Lombardia, santa Vincenza Gerosa, vergine, che fondò insieme a santa Bartolomea Capitanio l'Istituto delle Suore della Carità.

Beata Maria Pia Mastena
Teresa Maria Mastena nacque a Bovolone (Verona) il 7 dicembre 1881. A 20 anni, dopo aver sospeso gli studi magistrali, entrò nell'Istituto delle «Sorelle della Misericordia» di Verona e il 24 ottobre 1903 fece la professione religiosa, prendendo il nome di Passitea Maria di Gesù Bambino. Riprese poi gli studi conseguendo il diploma di maestra elementare e l'abilitazione all'insegnamento nel 1907. Nel 1908 fu trasferita alla nuova fondazione di Miane (Treviso) come superiora della comunità e maestra di scuola elementare, dove rimase fino al 1927. Negli anni dal 1930 al 1936 fu insegnante a San Fior (Treviso). Nel contempo cominciò a radunare delle aspiranti per un nuovo Istituto cui stava pensando e il 24 ottobre 1932 con il permesso del vescovo di Vittorio Veneto vi furono le prime vestizioni. Così a San Fior nacque l'Istituto delle «Suore del Santo Volto» autorizzato l'8 dicembre 1936, giorno della professione perpetua di Teresa Mastena che cambiò ancora il nome in Maria Pia. L'approvazione definitiva pontificia, arrivò il 10 dicembre 1947. Maria Pia Mastena si spense a Roma il 28 giugno 1951.

Beato Eimerado
Eimerado (in tedesco Heimerad, Heimrad oppure Heimo) fa parte di quella schiera di santi noti come «folli di Dio». Nato a Meßkirch, nel Baden, verso la metà del X secolo, divenne sacerdote e si fece pellegrino a Roma e in Terra Santa. Stabilitosi nel monastero di Hersfeld, ne fu cacciato dall'abate perché si rifiutava di vestire l'abito monacale. La stessa sorte gli toccò in altri due villaggi, dove si era rifugiato nel suo girovagare, ingiustamente accusato di un furto e per la sua "stranezza". Visse, infine in pace come eremita ad Hasungen, nei pressi di Kassel, fino alla morte, avvenuta nel 1019.
Ad Burghasungen nell'Assia, in Germania, sant'Eimerado, sacerdote ed eremita, che, scacciato dal chiostro ed esposto allo scherno e al ludibrio di molti, peregrinò in lungo e in largo per Cristo.

Beato Saba Ji Hwang
Saba Ji Hwang, all’introduzione del cattolicesimo in Corea, si offrì volontario per apprendere il catechismo. Insieme a Paolo Yun Yu-il fece varcare il confine tra Cina e Corea a padre Giacomo Zhou Wen-mo, ma vennero entrambi arrestati. Con lui e col responsabile del rifugio dove era stato ospitato il sacerdote, Mattia Choe In-gil, venne ucciso a colpi di frusta il 28 giugno 1795, all’età di ventotto anni. Saba, Paolo e Mattia, inseriti nel gruppo di martiri capeggiato da Paolo Yun Ji-chung, sono stati beatificati da papa Francesco il 16 agosto 2014, nel corso del viaggio apostolico in Corea del Sud.

Santi Martiri di Alessandria d'Egitto
Ad Alessandria d'Egitto, santi martiri Plutarco, Sereno, Eraclíde catecumeno, Erone neofita, e un altro Sereno, Eráide catecumena, Potamiena e Marcella, sua madre, che furono tutti insigni discepoli di Origene e, sotto l'imperatore Settimio Severo, confessarono Cristo, morendo alcuni trafitti con la spada, altri mandati al rogo; tra loro rifulse, in particolare, la vergine Potamiena, che dapprima sostenne innumerevoli prove in difesa della sua verginità e, infine, dopo aver patito per la fede eccezionali supplizi, fu bruciata insieme alla madre sul rogo.

Beato Pietro de Oriona
Converso laico dell'Ordine Mercedario, il Beato Pietro de Oriona, soprannominato dai fedeli padre dei poveri, un giorno, per aiutare e soccorrere i bisognosi, con un piede infermo, ma velocemente uscì incolume dalle macerie del convento in parte crollato.Famoso per santità, dopo aver annunziato l'ora della sua morte, baciando il costato di Cristo entrò nella patria celeste nel convento di Huete in Spagna.
L'Ordine lo festeggia il 28 giugno.

Sante Lucia Wang Cheng, Maria Fan Kun, Maria Qi Yu e Maria Zheng Xu
Nel villaggio di Wanglajia presso Dongguangxian nella provincia dello Hebei in Cina, sante martiri Lucia Wang Cheng, Maria Fan Kun, Maria Qi Yu e Maria Zheng Xu, le quali, cresciute in un orfanotrofio, furono trafitte con la spada ancor fanciulle durante la persecuzione dei Boxer, mentre, tenendosi per mano, avanzavano felici come incontro alle nozze.

Servo di Dio Mattia Choe In-gil
Uno dei primi catechisti della nascente Chiesa coreana, Mattia Choe In-gil, ebbe l’incarico di difendere il primo sacerdote cinese entrato nel Paese: ci riuscirà ma a costo della vita e, pur di non abiurare la fede cattolica, accetta di morire per le percosse degli agenti della Corte di Seoul. Papa Francesco in data 7 febbraio 2014 ha riconosciuto il suo martirio in odio alla fede.

San Giovanni Southworth
A Londra in Inghilterra, san Giovanni Southworth, sacerdote e martire, che, esercitando il suo sacerdozio in Inghilterra, patì più volte il carcere e l'esilio; condannato, infine, a morte sotto il governo di Oliver Cromwell, mentre fissava con gli occhi il laccio preparato per lui a Tyburn, proclamò che il patibolo era per lui come la croce di Cristo.

Sant'Argimiro di Cordova
A Córdova nell'Andalusia in Spagna, sant'Argimíro, martire, che, monaco di ormai avanzata età, durante la persecuzione dei Mori, sotto il regno di Maometto II, ricevette dal giudice l'ordine di rinnegare Cristo e, rimasto fermo nel confessare la sua fede, fu posto vivo sul cavalletto e trapassato con la spada.

Beati Severiano (Severijan) Baranyk e Gioacchino (Jakym) Senkivskyj
Nella città di Drohobych in Ucraina, beati Severiano Baranyk e Gioacchino Senkivskyj, sacerdoti dell'Ordine di san Giosafat e martiri, che, in tempo di persecuzione contro la fede, con il loro martirio divennero partecipi della vittoria di Cristo.

Sant'Attilio
Sant'Attilio è forse identificabile con un martire, presunto soldato della mitica Legione Tebea, venerato presso Trino Vercellese. Il suo culto non è però mai stato suffragato dall'inserimento nei martirologi ufficiali della Chiesa.
Attilio = forse attivo o avo, nonno, dal latino
Bandiera, Elmo, Palma

Santa Maria Du Zhaozhi
In località Jieshuiwang presso la città di Shenxian nella medesima provincia, santa Maria Du Zhaozhi, martire, che, madre di un sacerdote, desistette dalla fuga per non tradire la fede di Cristo e sottopose serenamente il capo alla scure dei nemici.

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