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San Tommaso Moro Tommaso Moro è il nome italiano con cui è ricordato Thomas More (7 febbraio 1478 - 6
luglio 1535), avvocato, scrittore e uomo politico inglese. More ha coniato il termine
«utopia», indicando un'immaginaria isola dotata di una società ideale, di cui descrisse
il sistema politico nella sua opera più famosa, «L'Utopia», del 1516. È ricordato
soprattutto per il suo rifiuto alla rivendicazione di Enrico VIII di farsi capo supremo
della Chiesa d'Inghilterra, una decisione che mise fine alla sua carriera politica conducendolo alla pena capitale con l'accusa di tradimento. Nel 1935, è proclamato santo da Papa Pio XI; dal 1980 è commemorato anche nel calendario dei santi della chiesa anglicana (il 6 luglio), assieme all'amico John Fisher, vescovo di Rochester, decapitato quindici giorni prima di Moro. Nel 2000 San Tommaso Moro venne dichiarato patrono degli statisti e dei politici da Papa Giovanni Paolo II. Avvocati Tommaso = gemello, dall'ebraico Palma Santi Giovanni Fisher, vescovo, e Tommaso More, martiri, che, essendosi opposti al re Enrico VIII nella controversia sul suo divorzio e sul primato del Romano Pontefice, furono rinchiusi nella Torre di Londra in Inghilterra. Giovanni Fisher, vescovo di Rochester, uomo insigne per cultura e dignità di vita, in questo giorno fu decapitato per ordine del re stesso davanti al carcere; Tommaso More, padre di famiglia di vita integerrima e gran cancelliere, per la sua fedeltà alla Chiesa cattolica il 6 luglio si unì nel martirio al venerabile presule. (6 luglio: A Londra in Inghilterra, passione di san Tommaso More, la cui memoria si celebra il 22 giugno insieme a quella di san Giovanni Fisher).
San Giovanni Fisher Giovanni Fisher nacque a Beverly nel 1469. Umanista e teologo apprezzato, fu cancelliere
dell'università di Cambridge e vescovo di Rochester. Di lui diceva Erasmo: «Non c'è uomo
più colto né vescovo più santo». Subì numerose pressioni perché riconoscesse il matrimonio
di Enrico VIII con Anna Bolena e l'Atto di Supremazia nel quale il re veniva dichiarato
«Capo supremo dopo Cristo della Chiesa d'Inghilterra». Al suo rifiuto, venne giustiziato
il 22 giugno del 1535. Tommaso Moro nacque a Londra nel 1478. In gioventù coesistevano in
lui l'amore per il chiostro e il desiderio di formare una famiglia. Prevalse quest'ultima
aspirazione. Si sposò ed ebbe 4 figli, tre femmine e un maschio. Padre affettuoso, ci ha
lasciato delle lettere tenerissime dirette alla figlia Margaret. Ebbe una carriera straordinaria: avvocato, politico e umanista, scrittore e amico di Erasmo, diplomatico e cancelliere del regno. Tutto ebbe termine quando a sua volta si trovò di fronte alla necessità di dover decidere tra il riconoscimento dell'Atto di supremazia e la sua coscienza. Optò per quest'ultima affermando: «L'uomo è la sua coscienza e non altro». Condannato a morte, venne giustiziato il 6 luglio del 1535. Giovanni Fisher e Tommaso Moro vennero proclamati santi nel 1935, esattamente 400 anni dopo la loro morte. Giovanni Paolo II proclamò Tommaso Moro patrono dei politici e dei governanti. Giovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraico Bastone pastorale, Palma Santi Giovanni Fisher, vescovo, e Tommaso Moro, martiri, che, essendosi opposti al re Enrico VIII nella controversia sul suo divorzio e sul primato del Romano Pontefice, furono rinchiusi nella Torre di Londra in Inghilterra. Giovanni Fisher, vescovo di Rochester, uomo insigne per cultura e dignità di vita, in questo giorno fu decapitato per ordine del re stesso davanti al carcere; Tommaso More, padre di famiglia di vita integerrima e gran cancelliere, per la sua fedeltà alla Chiesa cattolica il 6 luglio si unì nel martirio al venerabile presule.
San Paolino di Nola Discendeva da ricca famiglia patrizia romana (nacque nel 355 a Bordeaux, dove il padre
era funzionario imperiale) e favorito nella carriera politica da amicizie altolocate,
divenne «consul suffectus», cioè sostituto, e governatore della Campania. Incontrò il
vescovo Ambrogio di Milano e il giovane Agostino di Ippona, dai quali fu avviato alla
fede cristiana. Ricevuto il battesimo verso i venticinque anni, durante un viaggio in
Spagna conobbe e sposò Therasia. Dopo la morte prematura dell'unico figlioletto, Celso,
entrambi si dedicarono interamente all'ascesi cristiana, sul modello di vita monacale
orientale. Così, di comune accordo distribuirono le ingenti ricchezze ai poveri, e si
ritirarono nella Catalogna, dove venne ordinato prete. A Nola, poi, diede inizio alla
costruzione di un santuario, ma si preoccupò anzitutto di erigere un ospizio per i poveri,
adattandone il primo piano a monastero, dove si ritirò con Therasia e alcuni amici. Nel
409 fu eletto vescovo di Nola. Morì a 76 anni, nel 431. Paolino = piccolo di statura, dal latino Bastone pastorale San Paolino, vescovo, che, ricevuto il battesimo a Bordeaux e lasciato l'incarico di console, da nobilissimo e ricchissimo che era si fece povero e umile per Cristo e, trasferitosi a Nola in Campania presso il sepolcro di san Felice sacerdote per seguire da vicino il suo esempio di vita, condusse vita ascetica con la moglie e i compagni; divenuto vescovo, insigne per cultura e santità, aiutò i pellegrini e soccorse con amore i poveri.
Sant'Eusebio di Samosata Sant'Eusebio, vescovo di Samosata, al tempo dell'imperatore ariano Costanzo era solito
visitare in incognito, vestito da militare, le chiese di Dio, per confermarle nella fede
cattolica. Sotto l'imperatore Valente fu poi esiliato in Tracia, ma ritornata in seguito
la pace per la Chiesa fu richiamato dall'esilio sotto l'imperatore Teodosio; finche portò
a compimento il suo martirio presso Doliche in Siria, mentre visitava di nuovo le chiese,
colpito al capo mortalmente da una tegola scagliatagli addosso da una donna ariana.
A Dülük in Siria, ora in Turchia, sant'Eusebio, vescovo di Samosata, che, al tempo
dell'imperatore ariano Costanzo, vestendosi da soldato, visitava in incognito le Chiese
di Dio per rinsaldarle nella fede cattolica; successivamente, sotto l'impero di Valente,
fu relegato in Tracia, ma, ritornata la pace per la Chiesa, fu richiamato dall'esilio al
tempo dell'imperatore Teodosio; infine, mentre era di nuovo in visita alle Chiese, morì
martire colpito al capo da una tegola lanciatagli contro dall'alto da una donna ariana.
Beato Innocenzo V (Pietro di Tarantasia) (Papa dal 22/02/1276 al 22/06/1276)
Nato in Savoia, Pietro di Tarantasia entrò poco dopo i 15 anni nel convento di s. Giacomo
a Parigi, dove conseguì il magistero in teologia e insegnò brillantemente meritandosi il
titolo di 'doctor famosissimus'. Fu due volte priore provinciale di Francia. Nel 1272 è
arcivescovo di Lione, e l'anno successivo fu creato cardinale. Nel 1276 venne eletto papa.
Nel suo brevissimo pontificato esplicò un'attività prodigiosa soprattutto nel tentativo di
realizzare l'unione con le Chiese separate da Roma.A Roma in Laterano, beato Innocenzo V,
papa, che, dell'Ordine dei Predicatori, insegnò a Parigi la sacra teologia e, ottenuta suo
malgrado la sede episcopale di Lione, diresse qui insieme a san Bonaventura un Concilio
Ecumenico per l'unità tra i Latini e i Greci separati; elevato, infine, alla cattedra di
Pietro, esercitò il ruolo di pontefice solo per breve tempo, mostrato alla Chiesa di Roma piuttosto che dato.
San Niceta di Aquileia Dopo la devastazione di Aquileia per opera di Attila (452), il vescovo Niceta concorse in maniera vigorosa ed efficace a sanare i mali sopravvenuti e a riorganizzare la Chiesa e la società aquileiese. Ci rimane notizia dei consigli datigli dal Papa Leone I° per risolvere le situazioni morali incresciose conseguenti all'incursione attilana : la risposta del Papa doveva servire di norma per tutti i vescovi legati alla Chiesa di Aquileia. Niceta morì verso il 485, lasciando fama di saggio e buon pastore. Bastone pastorale Commemorazione di san Niceta, vescovo di Remesiana in Dacia, nell'odierna Serbia, che san Paolino da Nola celebra in un suo carme per aver insegnato il Vangelo ai barbari rendendoli come pecore condotte in un ovile di pace e perché coloro che un tempo erano una popolazione incolta e dedita alle ruberie avevano ora imparato a far risuonare Cristo in un cuore romano.
Sant'Everardo di Salisburgo Originario della nobile famiglia dei Biburger, Everardo compì gli studi ecclesiastici
a Bamberga. Nel 1133 la sua famiglia fondò il monastero di Biburg, riservandone la dignità
abbaziale per Everardo, il quale dapprima rifiutò la carica, che in seguito gli venne attribuita da papa Innocenzo II. Nel 1147 fu eletto arcivescovo di Salisburgo. Allorché nel 1159, dopo l'elezione di Alessandro III, Federico Barbarossa favorì l'antipapa Vittore IV, Everardo si schierò apertamente per il papa legittimo, di cui in seguito divenne legato. Morì nel monastero di Reun il 21 giugno 1164. L'Ordine Benedettino lo festeggia il 22 giugno.
Sant'Albano d'Inghilterra lbano = Albanus, dal latino, proveniente da una delle città chiamate Alba Palma In località Verulam, chiamata poi Saint Albans, in Inghilterra, sant'Albano, martire, che, come si narra, non ancora battezzato, si consegnò al posto di un sacerdote di passaggio che aveva accolto in casa sua e dal quale era stato istruito nella fede cristiana scambiando con lui la veste; per questo, dopo aver subito percosse e altre atroci torture, morì infine decapitato.
San Flavio Clemente Nel 1725 furono ritrovate, nella chiesa di S. Clemente Papa al Laterano, alcune sue presunte
reliquie. Flavio Clemente era nipote dell'imperatore Vespasiano e marito di Flavia Domitilla
(omonima della santa citata nel Martirologio Romano alla data 22 giugno). A Roma, commemorazione di san Flavio Clemente, martire, che dall'imperatore Domiziano, di cui era stato collega nel consolato, fu ucciso con l'accusa di ateismo, ma in realtà per la sua fede in Cristo.
Santi Giulio e Aronne A Caerleon in Galles, santi Giulio e Aronne, martiri, che subirono la passione dopo sant'Albano durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano; in quel tempo nello stesso luogo moltissimi cristiani, torturati con supplizi di vario genere e crudelmente dilaniati, terminato il loro combattimento, raggiunsero le gioie della città celeste.
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