TuttoSchermo       Chiudi      

San Metodio
È la figura di un patriarca di Costantinopoli ai tempi della Chiesa indivisa, la figura che il calendario liturgico presenta oggi alla venerazione dei fedeli. Siciliano d'origine (la ua formazione sarebbe avvenuta a Siracusa), Metodio fu monaco sull'isola di Chio prima di essere chiamato a Costantinopoli dal patriarca san Niceforo. Erano quelli gli anni in cui divampava lo scontro sulle icone. Fermo difensore della venerazione delle immagini, quando l'imperatore iconoclasta Leone V l'Armeno depose il patriarca Niceforo, Metodio si recò a Roma per informare papa Pasquale I dell'accaduto. Alla morte di Leone, il Papa inviò Metodio a Costantinopoli con una lettera in cui chiedeva fosse reinsediato come legittimo patriarca. Ma la lotta non era ancora finita: ad attenderlo trovò infatti il carcere, dove rimase per anni. Solo con l'avvento dell'imperatrice Santa Teodora, verrà la svolta definitiva in favore delle icone. E Metodio tornerà sulla sede patriarcale di Costantinopoli. Morirà nell'847.
A Costantinopoli, san Metodio, vescovo, che, mentre era monaco, si recò a Roma dal papa Pasquale I per difendere il culto delle sacre immagini e, elevato all'episcopato, celebrò solennemente il trionfo della retta fede.

San Fortunato di Napoli
Preservò la diocesi dall'eresia ariana. Fece costruire una basilica cimiteriale nella valle della Sanità, vicino alle catacombe di san Gaudioso. Vi fu sepolto e in seguito vi furono sistemati anche i resti mortali del vescovo san Massimo.
A Napoli, san Fortunato, vescovo.

Sant'Eliseo
Ricco possidente, originario di Abelmeula, il suo nome che significa «Dio salva» risponde bene alla missione svolta tra il popolo di Israele, sotto il regno di Ioram (853-842 a.c.), Iehu (842-815 a.c.), Ioacaz (814-798 a.c.) e Ioash (798-783). Eliseo era un uomo deciso e lo dimostra la prontezza con cui rispose al gesto simbolico di Elia che, per ordine di Jahvé, lo consacrava profeta e suo successore. Eliseo prese parte attiva alle vicende politiche del suo popolo attraverso il carisma della sua profezia e può essere considerato il più taumaturgico dei profeti dell'Antico Testamento. La Scrittura ricorda infatti una lunga serie di prodigi da lui operati: stendendo il mantello di Elia divise le acque del Giordano; rese potabile l'acqua di Gerico; riportò in vita il figlio della sunamita che lo ospitava; moltiplicò i pani sfamando un centinaio di persone. Profeta non scrittore, come il suo maestro Elia si preoccupò del suo paese in tempi difficili durante la guerra contro i Moabiti e durante quelle contro gli Aramei. Morì verso il 790 a.C. e venne sepolto nei pressi di Samaria, dove ai tempi di San Girolamo esisteva ancora il suo sepolcro.
Eliseo = Dio è la mia salvezza (o salute), dall'ebraico
A Samaria o Sebaste in Palestina, commemorazione di sant'Eliseo, che, discepolo di Elia, fu profeta in Israele dal tempo del re Ioram fino ai giorni di Ioas; anche se non lasciò oracoli scritti, tuttavia, operando prodigi a vantaggio degli stranieri, preannunciò la futura salvezza per tutti gli uomini.

Beato Pietro de Bustamante
Ricevuto l'abito mercedario nel convento di Valladolid (Spagna), il Beato Pietro de Bustamante, si perfezionò nell'umiltà e tutte le altre virtù dando grande esempio per l'osservanza alle regole. La reputazione di vita tanto austera e la costanza nel servire e piacere unicamente al Signore, giunse al Re d'Aragona e Castiglia, i quali lo vollero presso di loro e fu presentata una richiesta per eleggerlo vescovo. Papa Benedetto XII° accolse la domanda e lo nominò vescovo d'Aghadoa in Irlanda dove fu pastore zelante con vigilanza infaticabile, finché ricevette la giusta ricompensa dal cielo con una preziosa morte avvenuta nell'anno 1350.
L'Ordine lo festeggia il 14 giugno.

Santi Anastasio, Felice e Digna
A Córdova nell'Andalusia in Spagna, santi martiri Anastasio, sacerdote, Felice, monaco, e Digna, vergine, che morirono tutti insieme nello stesso giorno: Anastasio, avendo confessato davanti ai consoli Mori la sua fede cristiana, fu prontamente trafitto con la spada e, insieme a lui, anche Felice, di origine gétula, che aveva professato nelle Asturie la fede cattolica e conduceva vita monastica; Digna, ancor giovanissima, che all'uccisione dei suoi compagni aveva coraggiosamente espresso biasimo verso il giudice, fu senza indugio decapitata.

Santi Valerio e Rufino
Valerio = che sta bene, forte, robusto, dal latino
Rufino = fulvo, rossiccio.
Palma
Presso Soissons nella Gallia belgica, oggi in Francia, santi Valerio e Rufino, martiri.

Sant'Eterio di Vienne
A Vienne in Burgundia, oggi in Francia, sant'Eterio, vescovo.

San Proto di Aquileia
Ad Aquileia, oggi in Friuli, san Proto, martire.

       Chiudi