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San Romualdo
Nobile, divenne eremita e dopo l'esperienza in Spagna, nei pressi di monastero sotto l'influenza di Cluny, iniziò una serie di peregrinazioni lungo l'Appennino con lo scopo di riformare monasteri ed eremi sul modello degli antichi cenobi dell'Oriente. La sua fama e il suo carisma lo misero più volte in contatto con i potenti, principi e prelati. Convertì Ottone III che lo nominò abate di S. Apollinare in Classe, carica che Romualdo rifiutò clamorosamente dopo un anno rifugiandosi a Montecassino dove portò il suo rigore ascetico. Riprese le sue peregrinazioni fondando numerosi eremi, l'ultimo dei quali fu Camaldoli. Questo nome deriva dal campo che un tale Maldolo aveva donato a Romualdo, in cerca di solitudine.
Romualdo = che regna glorioso, dal tedesco
Bastone pastorale, Scala
San Romualdo, anacoreta e padre dei monaci Camaldolesi, che, originario di Ravenna, desideroso di abbracciare la vita e la disciplina eremitica, girò l'Italia per molti anni, costruendo piccoli monasteri e promuovendo ovunque assiduamente tra i monaci la vita evangelica, finché nel monastero di Val di Castro nelle Marche mise felicemente fine alle sue fatiche.

Beata Elena Aiello
Fondatrice delle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. Nacque a Montalto Uffugo nel 1895 e fin da piccolissima mostrò un’attenzione particolare per il messaggio evangelico. Rimasta orfana di madre si diede da fare per aiutare la famiglia, ma la sua chiamata sembrava essere quella alla vita religiosa nelle Suore del Preziosissimo Sangue. Entratavi come novizia, però, si ammalò gravemente tanto che la congregazione non la ritenne più idonea e la rimandò a casa pensandola prossima alla morte. Invece Elena ebbe un’apparizione di Gesù: le disse che sarebbe stata risanata, ma il Venerdì Santo di ogni anno avrebbe portato sul suo corpo i segni della Passione. E così avvenne: per il resto della vita nel giorno della morte di Gesù avrebbe sudato sangue e sperimentato le stigmate; segni che poi puntualmente scomparivano ogni Sabato Santo. Questa esperienza la spinse a dare vita a Cosenza a una nuova congregazione religiosa, l’Istituto delle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. Nelle regole indicò la Passione di Gesù come riferimento spirituale e la carità testimoniata nella sua terra da san Francesco da Paola come orizzonte quotidiano. Aprì alcuni istituti per gli orfani, ma anche un istituto magistrale per garantire un futuro alle ragazze uscite dall’orfanotrofio. Morì nel 1961 a Roma dove si era recata per aprire una nuova casa.

San Modesto Andlauer
Modeste Andlauer nacque il 22 maggio 1847 a Rosheim, in Alsazia, diocesi di Strasburgo. Entrò nei Gesuiti nel 1872 e dieci anni più tardi, ricevuta l'ordinazione presbiterale, fu destinato alla missione in Cina. Operò nella provincia di Hebei, non lontano da padre Rémy Isoré. Era assai stimato per la sua umiltà ed il suo spirito di preghiera. Nel 1900, con l'infuriare della persecuzione dei Boxers, i due missionari si incontrarono per discutere della situazione. Entrambi vennero sorpresi dai Boxers il 19 giugno nel villaggio di Ho-oui, ove aveva sede la missione di padre Isoré, nella cappella della comunità. Tutti i cristiani presenti furono radunati sul piazzale e vennero proposte loro due alternative: «Se andrete a destra, vuol dire che siete cristiani. Se andrete a sinistra, sarete salvi». Una trentina di persone optarono per la prima possibilità e furono massacrate. Tra loro i due missionari francesi.
Palma
Nel villaggio di Wuyi vicino alla città di Xianxian nella provincia dello Hebei in Cina, santi Remigio Isoré e Modesto Andlauer, sacerdoti della Compagnia di Gesù e martiri, che, durante la persecuzione dei Boxer, furono uccisi mentre pregavano davanti all'altare.

San Remigio Isoré
Rémy Isoré nacque il 22 gennaio 1852 a Bambecque, in Francia. Nel 1875 stava per essere ordinato sacerdote diocesano quando chiese di essere ammesso nella Compagnia di Gesù. Nel 1882 fu inviato missionario in Cina, dove quattro anni dopo, il 30 luglio 1886, ricevette l'ordinazione presbiterale con san Leon-Ignace Mangin. Si trovava in una comunità dei gesuiti a Chiang Kiach quando ebbe inizio la rivolta dei Boxers. Mentre tornava al suo posto di missione, fece tappa a Ho-oui, dove si incontrò con il confratello Modeste Andlauer. Entrambi vennero sorpresi dai Boxers il 19 giugno 1900 nel villaggio di Ho-oui. Tutti i cristiani presenti furono radunati e vennero proposte loro due alternative: «Se andrete a destra, vuol dire che siete cristiani. Se andrete a sinistra, sarete salvi». Una trentina di persone optarono per la prima possibilità e furono massacrate. Tra questi i due missionari francesi.
Palma
Nel villaggio di Wuyi vicino alla città di Xianxian nella provincia dello Hebei in Cina, santi Remigio Isoré e Modesto Andlauer, sacerdoti della Compagnia di Gesù e martiri, che, durante la persecuzione dei Boxer, furono uccisi mentre pregavano davanti all'altare.

Santa Giuliana Falconieri
Nipote di uno dei Sette santi fondatori dei Servi di Maria, sant'Alessio, Giuliana Falconieri (1270-1341) ne seguì le orme diventando fondatrice e prima superiora delle Sorelle dell'ordine dei Servi della beata Vergine Maria, dette Mantellate. Con lei avevano preso il velo alcune sue amiche che la seguirono in uno stile di vita improntato al carisma dei Serviti e a una regola molto rigida. Nata a Firenze da una famiglia nobile, visse la vocazione sin da ragazza in casa, divenendo a 14 anni Terziaria. Vestito l'abito, anzi l'ampio mantello scuro che caratterizzò le religiose, resse il convento per 40 anni. Non potendo comunicarsi, nei suoi ultimi giorni la santa chiese che un'ostia consacrata le fosse posata sul petto. La particola - mentre lei moriva dicendo «Mio dolce Gesù, Maria!» - scomparve e ne rimase impresso il segno. Venne beatificata nel 1678 e canonizzata nel 1737.
Giuliana = appartenente alla 'gens Julia', illustre famiglia romana, dal latino
Giglio
A Firenze, santa Giuliana Falconieri, vergine, che istituì le Suore dell'Ordine dei Servi di Maria, chiamate per il loro abito religioso 'Mantellate'.

Beata Michelina (Metelli Malatesta) da Pesaro
Nacque a Pesaro nel 1300. A dodici anni Michelina Metelli sposò uno dei Malatesta, signori di Pesaro. Nel 1320 rimase vedova e poco dopo perse l'unico figlio. Aiutata dalla beata S oriana superò la dolorosa prova e si fece terziaria francescana. Per amore di Cristo donò ai poveri tutte le sue ricchezze e si impegnò in una vita di austera penitenza e preghiera. Col beato Cecco fondò la confraternita della Santissima Annunziata per servire i poveri, assistere gli infermi e seppellire i morti. Si narra che più volte Cristo le parlò dalla Croce. In età matura andò pellegrina in Terra Santa per visitare i luoghi della vita e passione di Gesù. Morì il 19 giugno 1356. È venerata come compatrona della città e il suo corpo è custodito nel Santuario di Santa Maria delle Grazie di Pesaro. (Avv.)
Michelina (come Michele) = chi come Dio?, dall'ebraico
A Pesaro, beata Michelina, vedova, che donò tutti i suoi beni ai poveri e, vestito l'abito del Terz'Ordine di San Francesco, mendicando il pane condusse una vita umile e disciplinata dall'osservanza.

Santi Lupo e Adleida
I santi Lupo e Adleida sono personaggi leggendari identificati con i genitori di Santa Grata di Bergamo. A Lupo è attribuita la qualifica di duca di Bergamo in un'epoca in cui tale carica non esisteva perché fu istituita soltanto con la conquista longobarda e probabilmente, se si tratta di un personaggio storico, è al periodo del regno longobardo che deve essere datato; è caratteristico delle incongruenze cronologiche che improntano la sua storia che nell'iconografia egli venga raffigurato con le insegne del Doge di Venezia. Anche il nome della sposa di Lupo, Adleida, è un nome germanico e rimanda chiaramente all'epoca longobarda. La leggenda vuole invece che i due coniugi si convertissero al cristianesimo nel secolo III ad opera della figlia Grata, che costruissero varie chiese tra cui quella di S. Salvatore e che addirittura fossero martiri. La loro memoria ricorreva un tempo il 19 giugno ma oggi non compaiono più nel calendario diocesano di Bergamo.

Beati Sebastiano Newdigate, Umfrido Middlemore e Guglielmo Exmew
Diciotto monaci Certosini di Londra morirono martiri tra il 1535 e il 1537, durante la persecuzione scatenata dal re  Enrico VIII d'Inghilterra dopo lo scisma. Per aver rifiutato di disconoscere l'autorità del Papa i monaci William Exmew, Humphrey Middlemore e Sebastian Newdigate furono arrestati, torturati ed infine, il 19 giugno 1535, martirizzati. Papa Leone XIII li beatificò il 9 dicembre 1886 insieme ad altri martiri della medesima persecuzione.
Palma
A Londra in Inghilterra, beati martiri Sebastiano Newdigate, Unfredo Middlemore e Guglielmo Exmew, sacerdoti della Certosa della città, che, messi in carcere sotto il re Enrico VIII per essere imasti fermamente fedeli alla Chiesa di Cristo, tenuti per diciassette giorni incatenati a delle colonne, portarono a termine il loro martirio con l'impiccagione a Tyburn.

Santi Gervasio e Protasio
A chi visita la basilica milanese di Sant'Ambrogio il nome di Gervaso e Protaso, martiri del II secolo, potrà dire poco. Ma se si scende nella cripta ecco le loro reliquie accanto alla tomba del vescovo. Fu infatti Ambrogio a far scavare davanti alla basilica dei santi Nabore e Felice, a Porta Vercellina. E lì rinvenne i resti dei due martiri vissuti due secoli prima e quasi dimenticati. Dopo la traslazione nella basilica sono diventati "pietre angolari" della diocesi.
Gervasio = dalla lancia acuta, dal tedesco
Palma
A Milano, commemorazione dei santi Gervasio e Protasio, martiri, i cui corpi furono rinvenuti da sant'Ambrogio e in questo giorno solennemente traslati nella nuova basilica da lui costruita.

Beato Tommaso Woodhouse
Sempre a Londra, beato Tommaso Woodhouse, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire, che, ordinato sacerdote sotto la regina Maria la Cattolica e poi tenuto in carcere durante la persecuzione della regina Elisabetta I a motivo della sua fede per più di dodici anni, si adoperò strenuamente per riconciliare i compagni di prigionia con la Chiesa cattolica, finché sul patibolo di Tyburn coronò il suo martirio.

Beato Arnaldo de Liniberio
Il beato Arnaldo de Liniberio fu il IV° priore del convento mercedario di Barcellona, come redentore liberò 156 schiavi in Marocco e 32 a Granada. Religioso pieno di benevolenza verso tutti, anche verso i mori; colmo di virtù e opere sante morì santamente nella pace del Signore e fu sepolto vicino all'altare della chiesa del suo convento in Barcellona. L'Ordine lo festeggia il 19 giugno.

Santi Martiri Mercedari di Maiorca
Mentre navigavano verso l'Africa per redenzione, questi Santi mercedari di Maiorca (Spagna), furono presi dai piratimori, i quali vedendoli rimanere costanti nella professione della loro fede li gettarono in mare e trionfanti raggiunsero la corona dei martiri di Gesù Cristo.
L'Ordine li festeggia il 19 giugno.

San Deodato di St-Diè
Sui monti Vosgi in Burgundia, nel territorio dell'odierna Francia, san Deodato, vescovo di Nevers, che si tramanda abbia fondato in questo luogo un monastero che prese poi il suo nome.

Beato Gerlando d'Alemagna
A Caltagirone in Sicilia, traslazione del beato Gerlando, che, cavaliere dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, si dedicò con amore alle vedove e agli orfani.

Sant'Ildemarca (Childomarca) di Fecamp
Nel monastero di Fécamp in Neustria, in Francia, santa Ildemarca, badessa, che accolse benignamente e curò san Leodegario mutilato da Ebroíno.

San Lamberto di Saragozza
Bambini
Lamberto = splendore del paese, dal tedesco
A Saragozza in Spagna, san Lamberto, martire.

San Nazario di Capodistria
Nazario = consacrato a Dio, dall'ebraico
Palma

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