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Sacro Cuore di Gesù
La preoccupazione del Signore per la pecorella smarrita è ricordata nella liturgia del Sacro Cuore di Gesù. Il buon pastore ha tutto il cuore rivolto alle sue pecore, non a se stesso. Provvede ai loro bisogni, guarisce le loro ferite, le protegge dagli animali selvaggi. Conosce ogni pecora per nome e, quando le porta al pascolo, le chiama una per una. Si preoccupa in modo particolare della pecora che si è smarrita, non risparmiandosi pena alcuna pur di avere la gioia di ritrovarla. Una pecorella smarrita è assolutamente indifesa, può cadere in un fossato o rimanere prigioniera fra i rovi. Proprio allora, però, nel pericolo, essa scopre quanto sia prezioso il suo pastore: dopo il ritrovamento, egli la riporta all’ovile sulle sue spalle con gioia. Se un lupo si avvicina, il buon pastore non fugge, ma, per la sua pecorella, rischierà anche la vita. In questi frangenti si rivela il cuore del buon pastore.
Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, il quale, mite e umile di cuore, esaltato sulla croce, è divenuto fonte di vita e di amore, a cui tutti i popoli attingeranno.

Santa Giulitta (o Giuditta)
Durante la persecuzione di Diocleziano ad Iconio, città della Licaonia (oggi in Turchia) si trovava Giulitta, donna ricca e nobile, la quale era rimasta vedova con un figlio in tenera età, Quirico. Lasciata la sua città e i suoi averi, per sfuggire alla persecuzione, scese con le sue ancelle verso la Seleucia. Ritenne però prudente proseguire per Tarso, nella Cilicia, dove fu raggiunta e fatta arrestare col suo bambino dal governatore romano Alessandro, con l'accusa di essere cristiana. Sottoposta a lunghi interrogatori per farla abiurare, rifiutandosi di sacrificare agli dei, confessò la sua fede. Una leggenda narra che Alessandro teneva il fanciullo sulle sue ginocchia. Quirico, vista la madre sofferente e sentite le sue parole, si disse anch'egli cristiano e morì scaraventato a terra dal governatore. La madre, pur impietrita dal dolore, restò ferma nella fede. Poi, dopo strazianti torture, fu consegnata al boia per essere decapitata. un altro racconto, però, dice che i due furono arsi vivi ma che i loro corpi, miracolosamente si mantennero intatti. Il martirio del più giovane martire cristiano con la madre si colloca intorno al 304.
Giulitta = appartenente alla 'gens Julia', illustre famiglia romana, dal latino
Palma
In Asia Minore, commemorazione dei santi Quirico e Giulitta, martiri.

San Quirico
Durante la persecuzione di Diocleziano ad Iconio, città della Licaonia (oggi in Turchia) si trovava Giulitta, donna ricca e nobile, la quale era rimasta vedova con un figlio in tenera età, Quirico. Lasciata la sua città e i suoi averi, per sfuggire alla persecuzione, scese con le sue ancelle verso la Seleucia. Ritenne però prudente proseguire per Tarso, nella Cilicia, dove fu raggiunta e fatta arrestare col suo bambino dal governatore romano Alessandro, con l'accusa di essere cristiana. Sottoposta a lunghi interrogatori per farla abiurare, rifiutandosi di sacrificare agli dei, confessò la sua fede. Una leggenda narra che Alessandro teneva il fanciullo sulle sue ginocchia. Quirico, vista la madre sofferente e sentite le sue parole, si disse anch'egli cristiano e morì scaraventato a terra dal governatore. La madre, pur impietrita dal dolore, restò ferma nella fede. Poi, dopo strazianti torture, fu consegnata al boia per essere decapitata. un altro racconto, però, dice che i due furono arsi vivi ma che i loro corpi, miracolosamente si mantennero intatti. Il martirio del più giovane martire cristiano con la madre si colloca intorno al 304.
Bambini
Quirico (variante di Ciriaco)Bambino su un cinghiale
Palma
In Asia Minore, commemorazione dei santi Quirico e Giulitta, martiri.

Beata Maria Teresa Scherer
Caterina Scherer nacque nel 1825 nel cantone di Lucerna. Rimasta orfana di padre, venne inviata a studiare presso alcune suore dedite all'assistenza. Nel corso di un pellegrinaggio ad Einsiedeln, sentì la chiamata alla vita religiosa che prese forma concreta quando nel 1844 incontrò il padre Florentini. L'anno successivo, insieme ad altre 4 giovani, Caterina emise i voti ricevendo il nome di Maria Teresa. Lo scopo immediato della congregazione è quello di favorire l'istruzione primaria dei ragazzi delle zone rurali e montane, ma padre Florentini pensa anche ad altre emergenze sociali, agli ammalati e più in generale ai poveri e bisognosi. Dopo lunga preghiera e riflessione, Maria Teresa lo segue anche in questa nuova direzione. Eletta superiora generale, invia le suore nelle case per orfani, poveri e disabili, negli ospedali e nelle scuole. Dopo la morte del fondatore, assunse la piena responsabilità della congregazione che guidò con fedeltà e saggezza, superando le non poche difficoltà poste dalle autorità politiche. La sua intensa attività portò alla diffusione della suore della carità anche al di fuori della Svizzera. Morì nel 1888 ed è stata beatificata nel 1995.
Maria = amata da Dio, dall'egiziano; signora, dall'ebraico
Nel territorio di Ingenbohl nel cantone di Schwyz in Svizzera, beata Maria Teresa (Anna Maria Caterina) Scherer, vergine, che per prima resse le Suore della Carità della Santa Croce.

Sant'Aureliano di Arles
Aureliano fu eletto vescovo di Arles nel 546. Su richiesta del e Childeberto, fu nominato da papa Vigilio vicario della Sede Apostolica nella Gallia e investito del pallio. Fondò il monastero di S. Pietro, cui diede una regola ispirata a quella di s. Cesario e partecipò al concilio di Orléans del 549, nel quale fu rinnovata la condanna di Nestorio e di Eutiche. Ricevette una lettera, del 29 aprile 550, da Vigilio in risposta a una sua, in cui si lamentava dell'atteggiamento papale riguardo ai "tre capitoli". Il pontefice si giustificò dicendo che non intendeva ammettere alcuna proposizione contro quanto stabilito dai concili di Nicea, di Calcedonia e di Efeso (I) e gli domandò di intervenire presso Childeberto affinché costui ottenesse dall'ariano Totila e dai Goti, il rispetto della Chiesa di Roma. Aureliano morì a Lione, forse il 16 giug. 551, e fu sepolto nella basilica dei Santi Apostoli. Menzionato da Floro e da Adone, il nome di Aureliano figura anche nel Martirologio Romano, che ne ricorda la festa nella data di oggi.
Aureliano = oro e sole - latino e greco; che brilla, splendente - dall'etrusco
Bastone pastorale
A Lione in Francia, deposizione di sant'Aureliano, vescovo di Arles, che, nominato vicario in Francia dal papa Vigilio, eresse due monasteri nella sua città, l'uno maschile, l'altro femminile, dando loro una regola da lui redatta.

Santa Lutgarda
Nata a Tongres nel 1182, in Belgio, Lutgarda a dodici anni entrò fra le Benedettine di Santa Caterina a Saint-Trond. Eletta priora, nel giorno stesso della nomina lasciò il suo monastero per raggiungere la comunità cistercense di lingua francese a Aywières in Brabante dove Lutgarda si ostinò a parlare fiammingo. Appartenendo al gruppo di pie donne del XIII secolo che condussero un'intesa vita mistica, Lutgarda fu devota dal Sacro Cuore che le concesse apparizioni e incontri commoventi. Si sottopose a un regime di austerità per la conversione degli albigesi, di alcuni signori della regione e dei poveri peccatori dei dintorni. Avrebbe ottenuto guarigioni miracolose per intercessione delle anime del Purgatorio. Divenuta cieca, visse ancora per undici anni esercitando un forte influsso sui devoti del suo tempo. Morì il 16 giugno 1246. Il 4 dicembre 1796 la comunità, per sfuggire alle conseguenze della Rivoluzione francese, si rifugiò a Ittre con le reliquie della santa. Nel 1870 le preziose spoglie divennero proprietà della chiesa parrocchiale per passare, sette anni dopo, a Bas-Ittre dove sono custodite tuttora. È patrona dei iamminghi. (Avv.)
Nel monastero delle monache cistercensi di Aywières in Brabante, nell'odierno Belgio, santa Lutgarda, vergine, insigne per la devozione verso il Sacro Cuore di Gesù.

San Bennone (Benno) di Meissen
Benno (o Bennone), vescovo di Meissen, in Sassonia, quando nel 1085 fu deposto dall'imperatore Enrico IV (per aver difeso Papa Gregorio VII) gettò le chiavi del duomo nel fiume Elba. Tornando, anni dopo, le recuperò dal ventre di un pesce. Spesso perciò viene raffigurato mentre accade questo miracolo. Ed è per questo patrono dei pescatori. Lo è anche della diocesi di Dresda-Meissen e di Monaco di Baviera. Qui viene festeggiato con grande solennità e anche folklore (un tempo c'era una birra che portava il suo nome). Morì nel 1106 dopo 40 anni di episcopato. Fu canonizzato nel 1523 da Adriano VI. E la solenne esumazione delle spoglie, avvenuta l'anno dopo, diede occasione a Lutero per scrivere un violento pamphlet contro il culto dei santi. Divenuta la Sassonia protestante, la tomba di Benno venne distrutta. Ma le reliquie erano già state portate a Monaco, nella Frauenkirche, dove sono tuttora.
A Meissen nella Sassonia in Germania, san Benno, vescovo, che per aver voluto conservare l'unità della Chiesa e la fedeltà al Romano Pontefice fu scacciato dalla sua sede e mandato in esilio.

Beato Tommaso Reding
Diciotto monaci Certosini di Londra morirono martiri tra il 1535 e il 1537, durante la persecuzione scatenata dal re  Enrico VIII d'Inghilterra dopo lo scisma. Per aver rifiutato di disconoscere l'autorità del Papa dieci monaci vennero imprigionati il 29 maggio 1537 nel carcere di Newgate, dove morirono di stenti: tra essi il 16 giugno 1537 fu la volta di Thomas Reding. Papa Leone XIII lo beatificò il 9 dicembre 1886 insieme ad altri martiri della medesima persecuzione.
Palma
A Londra in Inghilterra, beato Tommaso Reding, martire, monaco della Certosa della città, che sotto il re Enrico VIII sostenne con fermezza l'unità della Chiesa e, tenuto per questo in catene in un sordido carcere, morì stremato dalla fame e dalla malattia.

San Ceccardo di Luni
Ceccardo visse nel IX secolo e morì martire a Luni, forse nell'860, quando la città fu distrutta dai normanni di re Hastings che, secondo un'antica leggenda avrebbe confuso Luni con Roma. In un atto dell'816 si parla di Ceccardo come "clericus filuis Siribaldi", che sarebbe stato il successore del vescovo Petroaldo, citato nel Concilio di Roma dell'826. L'epigrafe in un'ara rinascimentale, che parla della morte del vescovo Ceccardo avvenuta nel 600, è stata invece rifiutata di storici.
Bastone pastorale, Palma
A Carrara in Toscana, transito di san Cecardo, vescovo di Luni e Sarzana, che, iniquamente ucciso da alcuni tagliapietre presso le cave di marmo, ebbe fama di martire.

Beata Limbania
Limbania nacque, secondo la tradizione, nell'isola di Cipro, che fu dominio dei Genovesi, ed ancora giovinetta, onde serbare per Dio la sua verginità, abbandonò la sua famiglia e giunse a Genova, dove fu accolta fra le monache del monastero di San Tommaso, che era presso il lido della città., ed ivi visse lungamente nella pratica di molte penitenze.
Il suo culto era diffuso nella diocesi di Genova fin dal secolo XIII.

Beato Gaspare Burgherre
Procuratore generale dell'Ordine Mercedario presso la Curia Romana, il Beato Gaspare Burgherre, si dimise spontaneamente da tale incarico per dedicarsi alla redenzione.
Recatosi in Africa liberò 200 schiavi dalle tirannie dei nemici della fede cattolica e altri ne liberò in Andalusia  (Spagna). Finché vecchio e pieno di meriti morì nell'anno 1497. L'Ordine lo festeggia il 16 giugno.

Beato Antonio Costanzo Auriel
All'àncora davanti al porto di Rochefort in Francia, beato Antonio Costanzo Auriel, sacerdote e martire, che, vicario parrocchiale di Cahors, durante la rivoluzione francese fu rinchiuso per il suo sacerdozio in una sudicia galera e, rimasto contagiato mentre prestava assistenza ai suoi compagni di prigionia, rese al Signore lo spirito.

Santi Domenico Nguyen e compagni
Nella città di Lăng Cốc nel Tonchino, ora Viet Nam, santi martiri Domenico Nguyên, medico, Domenico Nhi, Domenico Mạo, Vincenzo e Andrea Tường, contadini, che, arrestati per la loro fede cristiana e a lungo torturati in carcere, morirono infine decapitati sotto l'imperatore Tự Đức.

Santi Aureo, Giustina e compagni
A Magonza nella Gallia belgica, ora in Germania, santi Aureo, vescovo, Giustina, sua sorella, e compagni, martiri, che, si tramanda siano stati trucidati dagli Unni pagani mentre celebravano l'Eucaristia.

Santi Ferreolo e Ferruccio
Ferruccio = uomo di ferro, tutto d'un pezzo, dal latino
Palma
A Besançon nella Gallia lugdunense, ora in Francia, santi Ferréolo e Ferruccio, martiri.

San Similiano di Nantes
A Nantes sempre nella Gallia lugdunense, san Similiano, vescovo, che san Gregorio di Tours loda come grande confessore.

San Ticone di Amato
A Limassol nell'isola di Cipro, san Ticone, vescovo, al tempo dell'imperatore Teodosio il Giovane.

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