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S.Leone III papa
(Papa dal 27/12/795 al 12/06/816)
Romano, il 25 dicembre dell' 800, in San Pietro, incoronò e consacrò Carlo Magno imperatore. Nell'809, fece introdurre nel Credo la formula: "qui ex Patre Filioque procedit", relativa alla Spirito Santo.
Nativo di Roma, fu il primo papa ad essere eletto alla dignità pontificia, dopo che il regno dei Franchi prese ad esercitare sul nuovo stato ecclesiastico, una forma di protezione che garantiva la sicurezza interna ed esterna, mentre il papa assumeva la figura di gran sacerdote, che prega per il popolo cristiano, affinché abbia sempre vittoria su tutti i nemici di Dio.
Leone III dopo la consacrazione avvenuta il 27 dicembre 795, comunicò a Carlo Magno la morte del suo predecessore Adriano I e quindi la sua consacrazione, gli mandò il vessillo della città di Roma, in segno di ossequio e le chiavi della Confessione di S. Pietro con l’invito a mandare un suo rappresentante alla cerimonia del giuramento di fedeltà del popolo romano.
Dovette occuparsi della questione dell’adozionismo teoria sostenuta principalmente dai vescovi spagnoli Felice di Urgel e Elipando di Toledo, questi dicevano che Gesù Cristo come uomo non era il vero Figlio di Dio, ma soltanto suo figlio adottivo.
La questione, già discussa sotto il pontificato del predecessore Adriano I, finì per essere condannata nei sinodi di Ratisbona del 792 e Francoforte del 794, ma Felice volendo discolparsi, si appellò a Carlo Magno, l’intervento del re fece sì che il papa convocasse nell’autunno 798 un sinodo a Roma, in cui fu confermata la condanna delle tesi di Felice.
Il 25 aprile 799 mentre il papa si recava a cavallo dal Laterano a S. Lorenzo in Lucina per delle funzioni, fu assalito improvvisamente da alcuni uomini armati che lo tirarono giù da cavallo e presero a maltrattarlo, cercando di accecarlo e tagliargli la lingua; il papa cercò rifugio nella vicina chiesa, dove lo inseguirono gli assalitori; in serata fu portato prigioniero al monastero di S. Erasmo al Celio, dove poi i fedeli riuscirono a liberarlo e a riportarlo a S. Pietro; in seguito fu soccorso dal duca di Spoleto, Guinigi che lo condusse in salvo nella sua città.
Fondò la Scuola Palatina da cui derivò l’Università di Parigi.
Morì il 12 giugno 816 e fu sepolto in S. Pietro. La Sacra Congregazione dei Riti nel 1673, inserì il suo nome nel Martirologio Romano al 12 giugno, ma bisogna dire che nella revisione del 1963 la sua festa è stata eliminata.

San Gaspare Luigi Bertoni
Nato a Verona il 9 ottobre 1777, a 18 anni risponde alla chiamata al sacerdozio, ma proprio mentre inizia il corso di teologia la sua città subisce l'invasione straniera. Il giovane chierico si distingue per l'assistenza ai malati e ai feriti, entrando a far parte dell'«Evangelica Fratellanza degli Spedalieri». Ordinato sacerdote il 20 settembre 1800, gli viene affidata la cura spirituale della gioventù. Nel maggio 1808 viene chiamato a dirigere spiritualmente la nascente Congregazione delle Figlie della Carità, fondate da santa Maddalena di Canossa; guida anche la serva di Dio Leopoldina Naudet, fondatrice delle Sorelle della Sacra Famiglia. Con alcuni compagni formati nei suoi Oratori, nel 1816 dà inizio "presso la Chiesa delle Stimmate di San Francesco" all'istituto religioso dei «Missionari apostolici in aiuto dei vescovi», detto poi delle «Stimmate di Nostro Signore Gesù Cristo». Provato da continue malattie, muore a Verona il 12 giugno 1853. Giovanni Paolo II lo proclama santo il 1° ottobre 1989. (Avv.)
Gaspare = amabile maestro, dal persiano
A Verona, san Gaspare Bertoni, sacerdote, che fondò la Congregazione delle Sacre Stimmate del Signore nostro Gesù Cristo, perché i suoi membri fossero missionari a servizio dei vescovi.

Beata Maria Candida dell'Eucaristia
Nata il 16 gennaio 1884 a Catanzaro, Maria Barba (che entrando nel Carmelo prenderà il nome di Maria Candida dell'Eucaristia) visse poi fino a 35 anni a Palermo. A 14 anni, come consuetudine per la ragazze dell'epoca, interruppe gli studi. Un anno dopo iniziò il suo cambiamento e la sua profonda venerazione per l'Eucaristia fino all'estasi. Rimase però in famiglia per altri vent'anni, divenendone il sostegno. A 35 anni, finalmente, su consiglio dell'arcivescovo di Palermo, cardinale Lualdi, entrò nel monastero della Carmelitane scalze di Ragusa. Scelta che aveva maturato dopo la lettura della "Storia di un'anima" di santa Teresa di Lisieux. Il distacco dalla famiglia fu straziante; i fratelli non andarono neppure a salutarla. Fu priora del monastero dal 1924 al 1947. Restaurò tre antichi monasteri in Sicilia e fu l'artefice del ritorno dei Carmelitani scalzi sull'isola nel 1946. Incaricata di fondare un nuovo Carmelo a Siracusa, non vide l'opera competa. Morì, infatti, il 12 giugno del 1949.
A Ragusa, beata Maria Candida dell'Eucaristia Barba, vergine dell'Ordine delle Carmelitane Scalze, che, dando prova di profonda osservanza della vita consacrata e della regola, si dedicò attivamente alla costruzione di nuovi monasteri.

Beato Lorenzo Maria Salvi
Il nome da religioso del santo ricordato oggi era Lorenzo Maria di san Francesco Saverio. Ma è noto come «l'apostolo del Bambin Gesù». Infatti, essendo stato guarito per intercessione del Divino Infante, ne fece il centro della sua predicazione. Era solito scolpire statuine del Bambinello, che lui chiamava «il mio imperatorino» e che distribuiva con le immaginette. Nato nel 1782 a Roma come Lorenzo Maria Salvi, nel 1801, superando le difficoltà legate al clima antireligioso del periodo post-rivoluzionario, entrò tra i Passionisti. Li aveva conosciuti perché, dopo l'omicidio del rivoluzionario Ugo di Bassville, Pio VI aveva chiamato i religiosi per calmare gli animi. E Lorenzo aveva sentito predicare uno di questi, Vincenzo Maria Strambi, futuro santo. Costretto a lasciare il convento per la soppressione degli ordini religiosi, esercitò il suo apostolato nel rione di Sant'Eustachio. Fino alla morte predicò missioni nel Lazio, nelle Marche, in Toscana e in Abruzzo. Morì nel 1856 a Capranica (Viterbo). È beato dal 1989.
A Capranica vicino a Viterbo, beato Lorenzo Maria di San Francesco Saverio Salvi, sacerdote della Congregazione della Passione, che diffuse la devozione al Bambino Gesù.

San Filippo di Palermo
San Filippo diacono è uno dei più antichi santi del ricco panteon di Palermo, indicato nell’agiografia italogreca come Philippe ò neòs,  Filippo il Giovane, detto dai fedeli San Filippello, San Fulippuzzu, San Fulippu ‘u nicu, per distinguerlo da san Filippo di Agira il Grande, al quale è legato indissolubilmente e con il quale, secondo la letteratura, protegge Agira. Le uniche notizie conosciute sul diacono palermitano provengono da una delle due Vite scritte su San Filippo di Agira, per la qualcosa per descrivere la figura del diacono bisogna imprescindibilmente parlare di Filippo presbitero ed espulsore dei diavoli. La loro storia è intimamente congiunta, perché la nascita del Piccolo si deve ad un miracolo del Grande e perché parte della loro vita è connessa.
Filippo = che ama i cavalli, dal greco

Sant'Odulfo di Utrecht
Educato alla scuola di Utrecht, distribuì i suoi beni ai poveri per vestire l'abito monastico nel monastero di S. Martino a Utrecht. Dedicatosi per ordine del vescovo Federico alla cura pastorale nella chiesa di Stavoren, dopo un'attività molto fruttuosa ritornò al suo monastero. Morì intorno all'anno 855 e il suo culto si estese presto in Olanda e in Belgio. Le spoglie furono in seguito trasportate da Utrecht, dove comunque rimase una reliquia, a Stavoren e di qui verso il 1034 a Londra e all'abbazia di Evesham.
L'Ordine Benedettino lo festeggia il 12 giugno.

Beato Corrado da Maleville
Il nobile francese cavaliere delll'Ordine della Mercede, Beato Corrado da Maleville, nell'anno 1300, fu inviato a redimere schiavi in Africa. Nella terra inospitale in città di Tunisi, dopo mille traversie e pene riscattò 228 prigionieri. Rientrato in Francia, fu nuovamente mandato ad Algeri da dove tornò dopo aver liberato 218 schiavi. Morì nella pace del Signore nel convento di Santa Maria in Avignone nell'anno 1310.
L'Ordine lo festeggia il 12 giugno.

Beato Guido da Cortona
Frate minore accolto nell’ordine da san Francesco stesso nel 1211, fu da lui autorizzato al sacerdozio e alla predicazione. Visse nell’eremo delle Celle, nei pressi di Cortona, del cui convento fu il fondatore. Ebbe ancora vivente fama di santità.
Guido = istruito, dall'antico tedesco
A Cortona in Toscana, beato Guidone, sacerdote, che, discepolo di san Francesco, passò la vita in digiuni, povertà e umiltà.

Beato Antonio de Pietra
Insigne  religioso, il Beato Antonio de Pietra, trovandosi in Africa e vedendo tutte le ingiustizie e le percosse che ricevevano gli schiavi, si impietosì e ne liberò 80 da una dura prigionia. Morì santamente nel convento di San Martino ad Oran in Algeri nell'anno 1490. L'Ordine lo festeggia il 12 giugno.

Beata Mercedes Maria di Gesù
Mercedes = in onore della Madonna della Mercede
A Rivibamba in Ecuador, beata Mercedes Maria di Gesù Molina, vergine, che fondò una comunità religiosa per dare accoglienza e istruzione alle ragazze orfane e povere e strappare le donne alla prostituzione, garantendo loro una nuova vita di grazia.

Sant'Eskillo (Eschillo)
In Svezia, sant'Eskillo, vescovo e martire, che, di origine inglese, ordinato vescovo dal suo maestro san Sigfrido, non lesinò le forze per annunciare Cristo tra i pagani della provincia del Södermanland, dai quali fu poi lapidato.

Beata Florida Cevoli
A Città di Castello in Umbria, beata Florida (Lucrezia Elena) Cevoli, vergine dell'Ordine delle Clarisse, che, sebbene coperta di piaghe in tutto il corpo, svolse con laboriosità e solerzia i compiti a lei affidati.

Sant'Onofrio
Deriva dal latino Omuphrius, tratto dal copto Uenofre.
In Egitto, sant'Onofrio, anacoreta, che visse piamente per sessant'anni nelle vastità del deserto.

San Placido di Ocre
Presso Ocre in Abruzzo, beato Placido, abate, che, dapprima eremita in una grotta, radunò poi i suoi discepoli nel monastero di Santo Spirito.

Sant'Odolfo
A Utrecht in Lotaringia, nell'odierna Olanda, sant'Odolfo, sacerdote, che evangelizzò i Frisoni.

San Basilide
A Lori al dodicesimo miglio della via Aurelia, san Basílide, martire.

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