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Corpus Domini
Con questa festa onoriamo e adoriamo il "Corpo del Signore", spezzato e donato per la salvezza di tutti gli uomini, fatto cibo per sostenere la nostra "vita nello Spirito".  L’Eucaristia è la festa della fede, stimola e rafforza la fede. I nostri rapporti con Dio sono avvolti nel mistero: ci vuole un gran coraggio e una grande fede per dire: "Qui c’è il Signore!".
Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo: con il suo sacro nutrimento egli offre rimedio di immortalità e pegno di risurrezione.

San Barnaba
Barnaba (figlio della Consolazione), cipriota, diede agli Apostoli ciò che ricavò dalla vendita del suo campo: "Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba "figlio dell'esortazione", un levita originario di Cipro, che era padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò l'importo ai piedi degli apostoli e uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede, esortava tutti a perseverare con cuore risoluto nel Signore. Accreditò Paolo di fronte alla Chiesa, fu suo compagno nel primo viaggio missionario e nel primo Concilio di Gerusalemme. (Mess. Rom.)
Barnaba = figlio di consolazione, dall'arameo
Memoria di san Barnaba, Apostolo, che, uomo mite e colmo di Spirito Santo e di fede, fu annoverato tra i primi fedeli di Gerusalemme. Predicò il Vangelo ad Antiochia e introdusse Saulo di Tarso da poco convertito nel novero dei fratelli, accompagnandolo pure nel suo primo viaggio per l'evangelizzazione dell'Asia; partecipò poi al Concilio di Gerusalemme e, fatto ritorno all'isola di Cipro, sua patria di origine, vi diffuse il Vangelo.

Santa Paola Frassinetti
Nella chiesa di Santa Chiara in Albaro (Genova) il 12 agosto 1834 nasce una comunità di future suore educatrici saranno le Figlie della Santa Fede, poi Suore di Santa Dorotea. La fondatrice è Paola Frassinetti, 25 anni. La giovane rimane orfana di madre a 9 anni. Da allora ha dovuto badare al padre e a 4 fratelli con l'aiuto di una zia. A 22 anni diventa collaboratrice del fratello don Giuseppe, parroco a Quinto, presso Genova. Nel 1841 va a Roma, per piantare l'istituto da lei fondato anche lì. Nel 1842 la prima scuola a Santa Maria Maggiore. Seguirà una fondazione anche a Macerata. L'aiuto di Gregorio XVI e poi di Pio IX sostiene e carica Paola di nuove incombenze: le affidano il "conservatorio" (riformatorio femminile) presso Sant'Onofrio al Gianicolo, che diverrà sede dell'istituto. Nel 1865 le chiedono suore per il Brasile, poi giungerà una richiesta anche dal Portogallo. Le case delle Figlie di Santa Dorotea nei vari Paesi diventeranno novanta nel XX secolo. A Sant'Onofrio si concluderà la vita di Paola nel 1882.
Paola = piccola di statura, dal latino
Giglio
A Roma, santa Paola Frassinetti, vergine, che, superate molte difficoltà iniziali, fondò la Congregazione delle Suore di Santa Dorotea per la formazione cristiana della gioventù femminile, prodigandosi per la sua opera con forza d'animo e con dolcezza unita a energica passione.

San Giovanni da San Facondo Gonzalez de Castrillo
Giovanni nacque da una nobile famiglia di Sahagun, nella regione di Leon, in Spagna, verso il 1430. Per la sua indole profondamente religiosa, passò al servizio dell’ottimo vescovo di Burgos, Alfonso di Cartagena, che lo ordinò sacerdote. Insoddisfatto della vita di curia e neanche allettato dalla promessa di un canonicato, lasciò Burgos e si trasferì a Salamanca dove si dedicò con impegno allo studio e alla predicazione. Affascinato dalla fama che godeva la comunità agostiniana di quella città, entrò nell’Ordine agostiniano il 18 giugno 1463 ed emise la professione il 28 agosto 1464 con il nome di Giovanni di San Facondo. Profondamente umile e sincero, si impegnò instancabilmente nella predicazione e nella promozione della pace e della convivenza sociale, difendendo strenuamente i diritti dei servi e degli operai. Ebbe una spiccata devozione all’Eucaristia. Morì a Salamanca l’11 giugno 1479 e i suoi resti mortali si venerano nella cattedrale di Salamanca.
A Salamanca in Spagna, san Giovanni da San Facondo González de Castrillo, sacerdote dell'Ordine degli Eremiti di Sant'Agostino, che attraverso colloqui privati e con la santità della sua vita riportò la concordia tra i cittadini divisi in sanguinarie fazioni.

Beato Ignazio (Choukrallah) Maloyan
Eroica la testimonianza del vescovo Ignazio Maloyan torturato e ucciso dai turchi all'inizio dell'olocausto armeno. Nato a Mardine, in Turchia, Maloyan, di etnia armena, si recherà in Egitto dove si conquisterà la fama di sacerdote esemplare. Il 22 ottobre del 1911, Maloyan viene eletto arcivescovo proprio della diocesi di Mardine. Quattro anni dopo, il 24 aprile del 1915, ha inizio l'operazione di sterminio contro gli armeni residenti in Turchia. E a giugno alcuni ufficiali turchi trascinano il vescovo davanti al tribunale insieme ad altre 27 persone della comunità. Il capo della polizia, Mamdouh Bey, gli propone una via d'uscita: convertirsi all'Islam. Ma monsignor Ignazio Maloyann rifiuta, procurandosi torture "esemplari".
Nel villaggio di Kara-Kenpru vicino a Diyarbakir in Turchia, beato Ignazio Maloyan, vescovo di Mardin degli Armeni e martire durante il genocidio dei cristiani perpetrato in questa regione dai persecutori della fede; essendosi rifiutato di abbracciare un'altra religione, consacrò in carcere il pane per il ristoro spirituale dei compagni di prigionia; fucilato poi insieme a molti altri cristiani, versando il suo sangue ottenne il premio della pace eterna.

Beata Maria del Sacro Cuore di Gesù (Maria Schininà Arezzo)
La beata di oggi era una nobile, come si evince dal nome che per intero suona così: Maria Schininà (cognome del padre) Arezzo (della madre) dei marchesi di Sant'Elia, baroni del Monte e dei duchi di San Filippo delle Colonne. Nata a Ragusa nel 1844, condusse vita signorile fino a quando - morto il padre e sposatisi tutti i fratelli - rimase sola con la madre. Iniziò così il cammino verso i poveri, abbattendo le barriere non solo di censo, ma soprattutto culturali, ai tempi fortissime. Riprovata da fratelli e conoscenti per essersi spogliata degli averi di famiglia, fu chiamata dal carmelitano Salvatore La Perla a dirigere le Figlie di Maria, dedite al soccorso dei poveri. Nel 1889 fondò le Suore del Sacro Cuore, che furono molto attive nel terremoto di Messina. Prese il nome di Maria del Sacro Cuore. Morì nel 1910. È beata dal 1990. Il palazzo dove nacque è oggi sede del vescovado di Ragusa.
A Ragusa, beata Maria Schininà, vergine, che scelse di vivere in umiltà e semplicità dedicandosi alla cura degli infermi, degli abbandonati e dei poveri e istituì le Suore del Sacro Cuore di Gesù perché fossero di aiuto in ogni genere di miseria.

Santa Maria Rosa Molas y Vallvè
Nasce a Reus il 24 marzo 1815. Entrata tra le Figlie della Carità, nel 1841 prende l'abito religioso e accetta qualunque incarico e lavoro le venga affidato: è superiora, dirige una scuola femminile di ricamo; lavora in ospedale. Ma le difficoltà sono infinite, sia per le vicende politiche del momento e soprattutto per le tensioni interne che turbano la convivenza. E' per questo che, appoggiata dal vescovo di Tortosa, decide di lasciare il suo istituto a Reus. Nasce così la nuova congregazione religiosa, denominata di Nostra Signora della Consolazione, dedita a ospedali e collegi, case di carità e insegnamento. Quando Suor M. Rosa muore, nel 1876, l'Istituto è ricco di energie spirituali e di vitalità. Giovanni Paolo II l'ha proclamata santa l'11 novembre 1988.A Tortosa in Spagna, santa Rosa Francesca Maria Addolorata (Maria Rosa) Molas Vallvé, vergine, che trasformò un sodalizio di pie donne nella Congregazione delle Suore di Nostra Signora della Consolazione per il servizio ai bisognosi.

Beato Stefano Bandelli
Stefano Bandelli nacque a Castelnuovo Scrivia nel 1369, ricevette l'abito domenicano a Piacenza. La sua fama e la sua santità è legata in modo particolare alla città di Saluzzo di cui è patrono. Il più insigne prodigio fu quello avvenuto nel 1487, quando, trovandosi la città di Saluzzo stretta da un terribile assedio, apparve in aria la sua figura accanto a quella della Madonna, liberando miracolosamente la città. Questo memorabile avvenimento è commemorato ancora oggi. Conseguita brillantemente la laurea in teologia e in diritto canonico, insegnò all'università di Pavia dal 1427 al 1432. Ebbe anche il dono dei miracoli, e morì più che ottuagenario l'11 giugno 1450 a Saluzzo.Il suo corpo si venera, ancor oggi, nella chiesa di San Giovanni Battista. Papa Pio XI il 21 febbraio 1856 ha confermato il culto.

A Saluzzo in Piemonte, beato Stefano Bandelli, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, insigne nella predicazione e assiduo nell'ascolto delle confessioni.

Beata Iolanda di Polonia
Principessa, figlia del re Bela IV d'Ungheria e nipote di Santa Elisabetta d'Ungheria, nacque nel 1235. Ricevette la sua formazione cristiana dalla sorella maggiore, Santa Kinga (Cunegonda). Unita in matrimonio al duca polacco Bodeslaus, principe di Kalishi in Pomerania. Terziaria francescana, unì ai doveri di sposa e madre, l'esercizio della carità nell'assistenza agli infermi e ai poveri. Nel 1279 rimase vedova e successivamente entrò nelle Clarisse del convento di Sandeck ove si distinse per la sua profonda umiltà. Resse come badessa il convento di Gniezno in Polonia. Morì nel 1298. Fu beatificata nel 1827.
Iolanda = viola, dal greco
Presso Gniezno in Polonia, beata Iolanda, badessa, che, dopo la morte del marito, il duca Boleslao il Pio, lasciati i beni terreni, professò insieme alla figlia la vita monastica nell'Ordine di Santa Chiara.

Santi 3 Martiri Mercedari di Damietta
Questi tre nobili Santi cavalieri laici dell'Ordine Mercedario, in Oriente liberarono molti cristiani dalla schiavitù. Erano al seguito della VII Crociata, quando una peste orribile si mise a decimare l'esercito cristiano, subito essi si prestarono al servizio dei soldati colpiti dal male, ma vennero fatti prigionieri dagli infedeli.Dopo inaudite torture, furono condotti a Damietta in Egitto ed in odio alla fede cattolica vennero fatti precipitare da un'alta torre meritando la corona gloriosa dei martiri. San Luigi IX°, Re di Francia, scrivendo a San Pietro Nolasco nel 1254, fece i maggiori elogi delle loro virtù eroiche e del loro martirio.
L'Ordine li festeggia l'11 giugno.

San Parisio
San Parisio fu monaco, eremita e sacerdote dell'Ordine Camaldolese. Profuse la sovrabbondanza della sua vita interiore quale direttore spirituale delle suore per ben 72 anni. Operò innumerevoli prodigi in vita ed in morte. Quest'ultima giunse per il santo presso Treviso l'11 giugno 1267, alla veneranda età di 108 anni. In tale anniversario è commemorato dal Martyrologium Romanum e dal Menologio Camaldolese.
Treviso
A Treviso, san Parisio, sacerdote dell'Ordine Camaldolese, che per settantasette anni curò la direzione spirituale delle monache con salutari consigli, morendo a centootto anni.

Sant'Aleide di Schaerbeek
Nel monastero di La Chambre vicino a Bruxelles nel Brabante, nell'odierno Belgio, sant'Aléide, vergine dell'Ordine Cistercense, che, a ventidue anni, colpita dalla lebbra, fu costretta a una vita di segregazione; negli ultimi anni, perduta anche la vista, neppure un membro del corpo le era rimasto sano, salvo la lingua, per cantare le lodi di Dio.

San Remberto
A Brema in Sassonia, nell'odierna Germania, san Remberto, vescovo di Amburgo e di Brema, che, fedele discepolo di sant'Oscar e suo successore, estese il proprio ministero alle regioni della Danimarca e della Svezia e, al tempo delle invasioni dei Normanni, si prese cura del riscatto dei prigionieri cristiani.

San Bardone (Bardo) di Magonza
A Magonza nella Franconia in Germania, beato Bardone, vescovo, che fu dapprima abate di Heresfeld, elevato poi alla dignità episcopale, curò egregiamente la sua Chiesa con instacabile sollecitudine pastorale.

San Massimo di Napoli
A Napoli, san Massimo, vescovo, che per la sua fedeltà al Concilio di Nicea fu mandato in esilio dall'imperatore Costanzo, dove, prostrato dalle tribolazioni, morì confessore della fede.

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