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Sant'Elisabetta Guillen
Rinunciando il matrimonio, Sant'Elisabetta Guillen, volle consacrarsi interamente a Dio ricevendo il candido abito delle mercedarie nel convento di Barcellona. Condusse una vita tutta di penitenza, orazione ed in unione intima, cercò unicamente di piacere a Cristo Sposo. All'età di 30 anni fu presa da una febbre che lentamente la consumò con dolorose torture e, famosa per i miracoli, con queste parole: "desidero sciogliermi ed essere in Cristo", andò gloriosa alle nozze eterne nell'anno 1300. Il suo corpo fu sepolto vicino all'altar maggiore nella chiesa del convento di Sant'Eulalia dove la sua memoria è ancora viva.
L'Ordine la festeggia il 10 giugno.

Beata Diana degli Andalò
Nacque a Bologna verso il 1200. Ammiratrice dei primi Predicatori, appoggiò il beato Reginaldo di Orléans, uno dei padri predicatori mandati da san Domenico a Bologna, nella compera della località di Vigne, contigua alla chiesa di San Nicolò, la futura chiesa di san Domenico. L'atto porta la data del 14 marzo 1219. Quando nell'agosto dello stesso anno san Domenico andò a Bologna, Diana, con altre giovani dame, fece nelle sue mani il voto di vita religiosa. L'anno dopo chiese a san Domenico di poter fondare un monastero. Si decise così l'acquisto di un terreno a tale scopo alla periferia della città, ma il vescovo negò la sua autorizzazione. Il 22 luglio 1221 Diana entrò nel monastero delle Canonichesse di Ronzano, ma ne fu strappata dai parenti con la violenza; nel trambusto, la ragazza ebbe una costola rotta. San Domenico la consolò con lettere, oggi perdute. Poté tuttavia tornare a Ronzano, dove dimorò fino al giugno 1223. Dopo che il beato Giordano di Sassonia, successore di san Domenico, ebbe fondato il monastero di Sant'Agnese, Diana vi vestì l'abito dell'Ordine e ne fu eletta superiora. Morì nel 1236.
Diana = celeste, luminosa, divina, dal sanscrito
A Bologna, beata Diana d'Andalò, vergine, che, superati tutti gli impedimenti posti dalla famiglia, emise voto di vita claustrale nelle mani dello stesso san Domenico, entrando nel monastero di Sant'Agnese da lei stessa fondato.

Beato Enrico da Bolzano
Enrico era nato a Bolzano verso il 1250 e fu un povero operaio. A un certo punto si trasferì a Treviso con la moglie e il figlio e, dopo la loro morte, visse in una stanzetta messagli a disposizione da un notaio. A Bolzano e a Treviso fu ammirato come assiduo frequentatore di chiese (a Treviso ogni giorno visitava tutte le chiese della città) e ascoltatore di Messe. Molto ammirata fu la sua vita di penitente: dormiva su un duro giaciglio, portava un ruvido saio, praticava lunghe veglie in preghiera. Quando si spense, solo nella sua cella, il popolo disse che era morto un santo. I funerali richiamarono tantissima gente e furono accompagnati da prodigi. E per lungo tempo ci furono pellegrinaggi che condussero dalle città vicine migliaia di persone all'arca del poverello, collocata nel Duomo di Treviso. Una commissione vescovile registrò trecentoquarantasei presunti miracoli, ascoltando testimoni oculari. Uno di questi era il suo biografo, Pier Domenico di Baone, che fu più tardi vescovo di Treviso. Una sua reliquia nel 1759 fu portata nel Duomo di Bolzano. (Avv.)
Enrico = possente in patria, dal tedesco
A Treviso, beato Enrico da Bolzano, che, boscaiolo e analfabeta, distribuiva tutto ai poveri e, per quanto indebolito nel fisico, mendicava tuttavia saltuarie elemosine che spartiva con gli altri mendicanti.

Beato Edoardo Poppe
Edward Giovanni Maria Poppe nacque a Temsche in Belgio il 18 dicembre 1890. Fu un grande pedagogista dell'Eucarestia. A 22 anni Edward Poppe nel 1912 entro nel seminario filosofico Leone XIII di Lovanio. A causa della Prima guerra mondiale fu richiamato alle armi. Nel 1915 fu trasferito a Gand e nel 1916 fu ordinato sacerdote. Formò molti giovani al catechismo e alla devozione eucaristica. Istituì la «Lega della Comunione frequente» tra i fanciulli e le operaie. Per i fanciulli della «Crociata eucaristica Pio X» di tutto il Belgio, pubblicò un settimanale del titolo «Zonneland» (Paese del Sole). Costretto a vivere su una poltrona per motivi di salute, scrisse le opere più note: «Direzione spirituale dei fanciulli» (1920), «Salviamo gli operai» (1923), «Apostolato eucaristico» (1923). Morì il 10 giugno 1924 a soli 34 anni nel convento di Moerzeke-lez-Termonde. Beatificato da Giovanni Paolo II il 3 ottobre 1999.
Nella città di Moerzeke-lez-Termonde vicino a Gand in Belgio, beato Edoardo Poppe, sacerdote, che, pur tra le difficoltà del suo tempo, con gli scritti e la predicazione diffuse nelle Fiandre l'istruzione cristiana e la devozione verso l'Eucaristia.

Beato Giovanni Dominici
Giovanni Banchini, o Bacchini, meglio noto come "Dominici" è stato uno dei protagonisti della vita ecclesiale a cavallo tra Trecento e Quattrocento. Fu il braccio destro del beato Raimondo di Capua nella riforma dell'ordine domenicano. Era entrato a 17 anni tra i frati predicatori del convento di Santa Maria Novella a Firenze, città dove era nato nel 1355. Coinvolse nella riforma il convento di San Domenico a Venezia e ne fondò uno di stratta osservanza a Fiesole. Nel 1408 fu nominato arcivescovo di Ragusa e cardinale da Papa Gregorio XII. Ne divenne consigliere tanto da convincerlo ad abdicare. C'erano al tempo due Papi e Giovanni portò al Concilio di Costanza la rinuncia di Gregorio; e la propria al cardinalato, che gli venne reso. Nel 1418 fu inviato in Boemia, Polonia e Ungheria dove si diffondevano eresie. Morì a Buda nel 1419. È beato dal 1832.
A Budapest in Ungheria, transito del beato Giovanni Dominici, vescovo di Dubrovnik, che, al termine della Peste Nera, riportò nei conventi dei Predicatori in Italia l'osservanza della disciplina e, mandato in Boemia e in Ungheria per contrastare la predicazione di Giovanni Hus, morì in questa città.

Beati Tommaso Green e Gualtiero Pierson
Diciotto monaci Certosini di Londra morirono martiri tra il 1535 e il 1537, durante la persecuzione scatenata dal re  Enrico VIII d'Inghilterra dopo lo scisma. Per aver rifiutato di disconoscere l'autorità del Papa dieci monaci vennero imprigionati il 29 maggio 1537 nel carcere di Newgate, dove morirono di stenti: tra essi il 10 giugno 1537 fu la volta di Thomas Green e Walter Pierson. Papa Leone XIII li beatificò il 9 dicembre 1886 insieme ad altri martiri della medesima persecuzione.
Palma
A Londra in Inghilterra, beati martiri Tommaso Green, sacerdote, e Gualterio Pierson, monaco della locale Certosa, che, per essersi opposti alla rivendicazione da parte del re Enrico VIII dei supremi diritti in materia ecclesiastica, furono rinchiusi in un sordido carcere, dove, consunti dalla fame e dalla malattia, incontrarono una morte gloriosa.

San Bogumilo di Gnesno
Bogumilo, amante della solitudine sin dalla gioventù, dovette abbandonare tale stile di vita quando fu nominato Arcivescovo di Gnesna, in Polonia. Ottenuta poi la facoltà di rinunciare al governo della diocesi ed appresa dai discepoli di San Romualdo la regola camaldolese del vivere eremitico, ritornò alla solitudine non uscendone più se non per confessare. Fu così apostolo del silenzio e della parola. Spirò assistito visibilmente da Maria. Morì presso Dobron, in Polonia, il 10 giugno 1189. In tale anniversario è commemorato dal Martyrologium Romanum e dal Menologio Camaldolese.
A Dobrowo in Polonia, anniversario della morte di san Bogumilo, vescovo di Gniezno, che, dopo aver lasciato la sua sede episcopale, condusse qui vita eremitica, consumandosi in una vita austera.

San Landerico di Parigi
A Parigi nel territorio della Neustria, sempre in Francia, san Landerico, vescovo, che per assistere i poveri in tempo di carestia si tramanda abbia venduto la sacra suppellettile e costruito un ospedale accanto alla cattedrale.

Sant'Itamaro
A Rochester in Inghilterra, sant'Itamáro, vescovo, che, primo tra la gente di Canterbury ad essere chiamato all'ordine episcopale, rifulse per cultura e sobrietà di vita.

San Maurino di Colonia
Maurino (come Mauro) = nativo della Mauritania oppure bruno di carnagione.
Bastone pastorale

Beato Eustachio Kugler
Beatificato il 4 ottobre 2009, sotto il pontificato di Papa Benedetto XVI.

San Censurio di Auxerre
Ad Auxerre nella Gallia lugdunense, in Francia, san Censurio, vescovo.

San Deodato
Deodato = accorciativo di Adeodato.

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