TuttoSchermo       Chiudi      

San Valerio di Treviri
Valerio vescovo di Treviri, visse tra il III e il IV secolo. Poco si sa di lui. La tradizione lo descrive come un uomo buono, eloquente ed evangelizzatore. La sua esistenza è attestata da un'iscrizione che un tempo era nella chiesa di S. Mattia di Treviri, dove in un sarcofago di tardo stile romanico, sono conservate oggi le sue reliquie.
Valerio = che sta bene, forte, robusto, dal latino
Bastone pastorale
A Treviri nella Gallia belgica, ora in Germania, san Valerio, vescovo, che resse per secondo questa sede.

San Gelasio II
Abbiamo scarse notizie sull’infanzia di Giovanni di Gaeta, figlio del duca di Fondi Crescenzio. Affidato all’abbazia di Montecassino, fu uno dei grandi sostenitori della riforma gregoriana e dallo stesso Gregorio VII venne nominato nel 1082 cardinale diacono di Santa Maria in Cosmedin. Autore di opere storiche, per quasi 30 anni fu a capo della  cancelleria pontificia. Introdusse nei documenti pontifici il cursus leonino, un nuovo tipo di scrittura, operando una riforma fondamentale nei documenti papali. Egli rappresenta la fase conclusiva dell’epoca d’oro di Montecassino, quando i Papi ricorrevano spesso ai monaci cassinesi per il cardinalato e l’amministrazione. Il contributo di pensiero dei cassinesi è quello della Renovatio. Era necessario recuperare con rinnovata vitalità quello che si era dimostrato eccellente nel passato ideale degli imperatori romani passati al cristianesimo. Con il trasferimento della sede temporale a Costantinopoli e la cessione di Roma al successore di Pietro, Costantino aveva permesso al Papa di svolgere l’incarico divino in perfetta libertà. Con questi pensieri, il cancelliere Giovanni accettava nel 1118 l’elezione a pontefice con il nome di Gelasio II. La realtà, tuttavia, si presentava molto complessa. Eletto a gennaio, in marzo fu costretto a rifugiarsi a Gaeta perché l’imperatore Enrico V minacciava di farlo prigioniero. Ritornato per breve tempo a Roma, dovette nuovamente fuggire, via mare, a Pisa e Genova, dove consacrò le rispettive basiliche. Si diresse infine in Francia dove si ammalò e morì santamente a Cluny, l’altro monastero che, come Montecassino, era stato baluardo della riforma gregoriana.

San Gildas di Rhuys
Nacque verso la fine del V sec, sulle rive della Clyde, in Gran Bretagna, da una famiglia principesca. Fin dalla prima infanzia fu affidato al santo abate Iltud e fu condiscepolo dei santi Paolo di Lèon, Sansone di Dol e Lunario. Ordinato prete verso il 518, decise di ricondurre alla fede, attraverso la sua predicazione, le regioni settentrionali della Gran Bretagna in cui il Cristianesimo era quasi scomparso. Poco più tardi, chiamato da S. Brigida, passò in Irlanda, dove la Chiesa era in piena decadenza dopo  la morte di san Patrizio. Gildas ristabilisce la disciplina nei monasteri, opera numerose conversioni. Terminata la sua missione torna in Inghilterra e si ritira in solitudine nell'isola di Houat, in pieno Oceano. Ma i pescatori dei dintorni non tardano a scoprirlo e così circondato da una numerosa schiera di discepoli egli deve ben presto stabilirsi nella vicina penisola di Rhuys dove fonda un monastero. In quello stesso luogo avrebbe risuscitato S. Trifida, madre di S. Tremoro, assassinata dal marito, il tiranno di Conomor. In seguito percorre la Cornovaglia predicando e fondando monasteri. Ritorna a Rhuys, ma muore ad Houat, dove amava isolarsi, il 29 gennaio del 570. Il corpo, per suo espresso desiderio, affidato al mare in una barca, fu ritrovato sulle coste di Rhuys l'11 maggio seguente e inumato nella chiesa del monastero.
Bastone abbaziale, campanella.

Beata Villana Delle Botti
Nata a Firenze nel 1332 da nobile famiglia, Villana Delle Botti col matrimonio dimenticò i suoi doveri cristiani, conducendo una vita dissipata nel fasto e frivolo ambiente dei mercanti fiorentini. La terrificante visione del demonio sullo specchio davanti al quale si pavoneggiava prima di partecipare a una festa mondana, segnò l'inizio della sua profonda conversione. Entrata nel Terz'Ordine della penitenza di san Domenico, condusse una vita di straordinaria austerità, di preghiera e di assistenza ai bisognosi, senza dimenticare i suoi doveri matrimoniali. Sopportò penose prove e, il 29 gennaio 1361 prima di morire, pur essendo agonizzante nel letto, volle indossare il bianco abito domenicano. È sepolta nella Basilica di Santa Maria Novella a Firenze ed é stata beatificata da Leone XII il 27 marzo 1824.A Firenze, beata Villana de Bottis, madre di famiglia, che, abbandonata la vita mondana, prese l'abito delle Suore della Penitenza di San Domenico e rifulse nella meditazione sulla passione di Cristo e nell'austera condotta di vita, mendicando anche per le strade l'elemosina per i poveri.

Sant'Aquilino
Nacque a Würzburg, in Germania, da una famiglia nobile. Presto si avvicinò alla fede cattolica compiendo gli studi teologici a Colonia, dove diventò prete. Rifiutò, però, la carica di vescovo che gli fu proposta, perché desiderava dedicarsi interamente al ministero e alla preghiera. Per questo fuggì a Parigi, dove curò gli ammalati di colera, guarendoli miracolosamente e, anche qui, gli fu offerto l'incarico di vescovo, che rifiutò nuovamente scappando a Pavia. La città, però, era in mano a seguaci dell'arianesimo e del catarismo, eresie contro cui Aquilino predicava e che gli costarono la vita nel momento in cui si recò a Milano, dove, in una notte del 1015, venne accoltellato da un gruppo di eretici. Il suo cadavere fu tratto da una fogna, nei pressi di Porta Ticinese da alcuni facchini, che lo portarono nell'oratorio della vicina basilica di San Lorenzo. Il suo corpo fu poi sepolto nella Cappella della Regina, che fu subito intitolata al santo. In questa cappella, a tutt'oggi, si può vedere l'urna che ne conserva le reliquie.
Facchini
Palma.

Beato Simone Kim Gye-wan
Simone Kim Gye-wan, come numerosi coreani sul finire del diciottesimo secolo, entrò in contatto col cattolicesimo tramite la lettura di alcuni libri. Arrestato una prima volta, venne liberato perché ritrattò le sue posizioni, ma, pentitosi, decise di darsi a una vita di fede più intensa. Fece quindi da ministrante al primo sacerdote missionario in Corea, padre Giacomo Zhou Wen-mo. Nuovamente arrestato nel 1801, rimase saldamente convinto che ciò in cui credeva fosse vero. Morì per decapitazione il 29 gennaio 1802, insieme al catechista Gervaso Son Gyeong-yun e a Carlo Yi Gyeong-do, Barnaba Jeong Gwang-su e Antonio Hong Ik-man. Inseriti tutti nel gruppo di martiri capeggiato da Paolo Yun Ji-chung, sono stati beatificati da papa Francesco il 16 agosto 2014, nel corso del viaggio apostolico in Corea del Sud.

Beata Boleslava Maria Lament
La beata polacca Boleslava Maria Lament, vergine, cogliendo i segni dei tempi, fondò la Congregazione delle Suore Missionarie della Sacra Famiglia, per favorire l'unità dei cristiani, per aiutare gli ultimi e per formare cristianamente la gioventù femminile. Giovanni Paolo II la beatificò.
Nella città di Białystok in Polonia, beata Boleslava Maria Lament, vergine, che in mezzo ai rivolgimenti politici fondò la Congregazione delle Suore Missionarie della Sacra Famiglia per promuovere l'unità dei cristiani, aiutare i derelitti e formare le ragazze alla vita cristiana.

Santi Papia e Mauro
I santi Martiri Papia e Mauro furono soldati al tempo dell'Imperatore Diocleziano. Alla prima confessione di Cristo, Laodicio, Prefetto della città, fece percuotere loro la bocca con sassi, poi li fece gettare in prigione, e quindi percuotere con bastoni, e da ultimo con flagelli, finchè ne morirono.
Congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri
A Roma sulla via Nomentana nel cimitero Maggiore, santi martiri Pápia e Mauro, soldati.

Sant'Afraate
Afraate = Afra = originario dell'africa, dal latino
Vicino ad Antiochia di Siria, oggi in Turchia, sant'Afraate, anacoreta, che, nato ed educato tra i Persiani, seguendo le orme dei magi, a Betlemme si convertì al Signore e, raggiunta Edessa, si ritirò in una piccola abitazione fuori le mura; ad Antiochia, infine, difese la fede cattolica dagli ariani con la predicazione e con gli scritti.

Santi Sarbelio e Bebaia
A Edessa nell'Osroene, oggi in Turchia, santi martiri Charbel, sacerdote, e Bebáia, sua sorella, che si tramanda siano stati condotti al battesimo dal vescovo san Barsimeo e abbiano subito il martirio per Cristo.

San Sulpizio Severo
Presso Bourges in Aquitania, in Francia, san Sulpicio Severo, vescovo, senatore delle Gallie, di cui san Gregorio di Tours lodò la saggezza, la cura pastorale e lo zelo nel restaurare la disciplina.

Santi Gioventino e Massimino
Ad Antiochia di Siria, oggi in Turchia, santi martiri Gioventino e Massimino, coronati dal martirio sotto l'imperatore Giuliano l'Apostata.

Sant'Agnese da Bagno di Romagna
Agnese da Bagno di Romagna, camaldolese. Originaria di Sarsina, visse nel XII secolo.
Agnese = pura, casta, dal greco.

San Giuliano l'ospitaliere
Albergatori, Viaggiatori, Macerata
Giuliano = appartenente alla 'gens Julia', illustre famiglia romana, dal latino.

San Costanzo di Perugia
Costanzo = che ha fermezza, tenace, dal latino
Bastone pastorale, Palma
A Perugia, san Costanzo, vescovo.

San Valerio di Ravenna
Valerio = che sta bene, forte, robusto, dal latino
Bastone pastorale.

Santa Sabrina (Savina, Sabina)
Sabrina = affilata, pungente, dall'ebraico
Palma.

       Chiudi