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San Vincenzo di Saragozza
Vincenzo, diacono della Chiesa di Saragozza (Spagna), offrì a Cristo il sacrificio della vita con il suo vescovo Valerio come aveva offerto per lui il sacrificio dell’altare (Valenza, c. 304). La sua figura è celebrata dalla tradizione patristica. (Mess. Rom.)
Vicenza, Vinai
Vincenzo = vittorioso, dal latino
Palma
San Vincenzo, diacono di Saragozza e martire, che dopo aver patito nella persecuzione dell'imperatore Diocleziano il carcere, la fame, il cavalletto e le lame incandescenti, a Valencia in Spagna volò invitto in cielo al premio per il suo martirio.

San Gaudenzio
Nato a Ivrea in una famiglia ancora pagana Gaudenzio è convertito al cristianesimo a Vercelli, da Eusebio, primo vescovo in tutto il Piemonte. Secondo alcuni, proprio a Vercelli, Gaudenzio diventa prete. Eusebio ne ha una tale stima da mandarlo presto a Novara, per aiutare il sacerdote Lorenzo, che da solo annuncia il Vangelo in un territorio ancora pagano. Lo scontro tra fede cristiana e antichi culti è poi complicato anche in Italia dall'aspro dissidio tra i fedeli alla dottrina del Concilio di Nicea e i seguaci di Ario. All'interno di questa disputa Eusebio è mandato in esilio dove è raggiunto da Gaudenzio, che però dall'Egitto tornerà presto in Italia, rimandato a Novara dallo stesso Eusebio. Ad aiutarlo ora c'è un nuovo amico: Ambrogio, vescovo di Milano. Il successore di Ambrogio, Simpliciano, lo consacra vescovo di Novara nel 398. Lo sarà per vent'anni, vivendo insieme a una comunità di sacerdoti dove venivano accolti gli aspiranti alla consacrazione sacerdotale.
Città e Diocesi di Novara
Gaudenzio = allegro, gaudente, dal latino
Bastone pastorale
A Novara, san Gaudenzio, che si ritiene primo vescovo di quella sede.

Beato Laszlo Batthyany-Strattmann
Figlio di una famiglia della nobiltà ungherese, nacque a Dunakiliti nel 1870. Ancora studente di medicina all'università di Vienna sposò la contessa Maria Teresa Coreth, da cui ebbe tredici figli. Poi, nel 1902 fondò un piccolo ospedale privato a Kittsee, che qualche anno dopo trasferì a Körmend, nel castello di famiglia. Un luogo aperto anche ai più poveri, che ben presto cominciarono ad arrivare da tutto il Paese. Batthyány-Strattmann li curava gratuitamente. Come «prezzo» per la terapia e le cure in ospedale chiedeva di pregare un Padre nostro con lui. Erano così tanti i malati che costrinsero le ferrovie ungheresi ad approntare un apposito «treno-ospedale».
Batthyány-Strattmann non si occupava solo della salute fisica dei suoi pazienti. Quando li dimetteva donava loro un libretto intitolato «Apri gli occhi e vedi», con cui li invitava a ravvivare la propria fede. In occasione delle sue nozze d'argento, nel 1923, Pio XI gli conferì attraverso il nunzio apostolico Schioppa un'onorificenza per la sua opera. Eloquenti il racconto dell'arcivescovo al Papa: «Gli ungheresi considerano László Batthyány-Strattmann come un santo, e io posso assicuararle che lo è veramente».
La fede lo aiutò ad affrontare anche la difficilissima prova della perdita di un figlio di 21 anni, stroncato da un'appendicite. Chiusi gli occhi al ragazzo, Batthyány-Strattmann disse ai familiari: «Adesso andiamo in cappella a ringraziare Dio per avercelo lasciato con noi fino ad ora». Fu lo spirito con cui affrontò anche la sua malattia. Morirà a Vienna il 22 gennaio 1931.
A Vienna in Austria, beato Ladislao Batthyány-Strattmann: padre di famiglia, testimoniando il Vangelo tanto in famiglia quanto nella società civile con la santità della vita e delle opere, visse davvero cristianamente il suo titolo e la sua dignità di medico e con grande carità si adoperò nell'assistenza dei malati, per i quali fondò degli ospedali, in cui, messa da parte ogni vanità, accoglieva soltanto poveri e indigenti.

Beato Guglielmo Giuseppe Chaminade
Guillaume-Joseph Chaminade nacque l’8 aprile 1761 a Perigueux, nella Francia meridionale, quattordicesimo figlio di piccoli commercianti di stoffe. A 14 anni emise i voti privati di castità, obbedienza e povertà e due anni dopo, col fratello Louis Xavier, vestì l’abito ecclesiastico intraprendendo gli studi di teologia. Nel 1785, a 24 anni, viene ordinato sacerdote. Durante i giorni del Terrore è a Bordeaux a esercitare clandestinamente il suo ministero mentre infuria la persecuzione rivoluzionaria contro la Chiesa. Nel 1797 è arrestato e condannato all’esilio. Si trasferisce a Saragozza presso il famoso santuario di Nostra Signora del Pilar. Tornato nel 1800 a Bordeaux, promosse l’organizzazione delle Congregazioni Mariane, da cui sarebbero nate in seguito la Società di Maria e le Figlie di Maria Immacolata per l’educazione e l’istruzione della gioventù. Il 22 gennaio 1850, a 89 anni, morì a Bordeaux. Paolo VI ne riconobbe l’eroicità delle virtù nel 1973. È stato beatificato il 3 settembre 2000.
A Bordeaux in Francia, beato Guglielmo Giuseppe Chaminade, sacerdote, che, con il suo zelo pastorale a lungo esercitato di nascosto e con coraggio cercò di aggregare i fedeli laici per promuovere il culto della Beata Vergine Maria e le missioni all'estero, fondando a tal fine l'Istituto delle Figlie di Maria Immacolata e la Società di Maria.

Beata Laura Vicuña
Laura Vicuna nacque a Santiago del Cile nel 1891. Rimasta orfana di padre all'età di due anni, si trasferì con la mamma in Argentina, dove frequentava il collegio delle Suore Salesiane. Morì giovanissima il 22 gennaio 1904, dopo essere diventata la bambina più generosa e simpatica di tutta la scuola. Simpatica ma anche energica quanto bastò per fronteggiare con coraggio le insidie violente che un maniaco le tendeva. La sua figura impressiona per la straordinaria determinazione che questa bambina sapeva esprimere, pronunziando con fermezza il suo proposito: "la morte ma non peccati". E' un invito a riflettere come i bambini sappiano talora essere radicali nelle loro scelte, e come in particolare la bambine custodiscono tesori spesso ignorati. Laura fu beatificata da Giovanni Paolo II il 3 settembre 1988. La sua salma è venerata nella cappella delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Bahía Blanca, in Argentina.
Laura = alloro, dal latino
Nastro azzurro e medaglietta delle Figlie di Maria.
Nel villaggio di Junín de los Andes in Argentina, beata Laura Vicuña, vergine, che, nata a Santiago del Cile, alunna nell'Istituto di Maria Ausiliatrice, all'età di tredici anni offrì la sua vita a Dio per la conversione della madre.

Sant'Anastasio (Magundat)
Magundat che da suo padre Han era stato istruito nella magia, faceva parte dell'esercito persiano, incuriosito dalla fede cristiana ne volle conoscere il credo. Per questo si recò a Gerapoli. Si spostò poi a Gerusalemme ove ricevette il Battesimo assumendo il nome di Anastasio («il risorto») per indicare l'avvenuta conversione. Fu monaco per sette anni poi andò a Cesarea di Palestina allora soggetta ai persiani e là catturato e torturato. Avendo fatto parte dell'esercito si chiese al re Cosroe una decisione nei suoi riguardi. Il re rispose che se abiurava anche davanti ad una sola persona potevano lasciarlo libero, ma Anastasio rifiutò. Allora fu preso insieme a due altri compagni di cella e portato a Bethsaloen in Assiria e là fu sottoposto ad altre torture. Fu costretto ad assistere all'uccisione dei due compagni e di altri sessantasei cristiani, alla fine fu strangolato e decapitato. Era il 628.
Palma
A Sergiopoli in Persia, passione di sant'Anastasio, monaco e martire, che dopo molti tormenti da lui patiti a Cesarea di Palestina, fu da parte di Cosroe re dei Persiani afflitto con molti supplizi e, dopo settanta suoi compagni, presso un fiume fu soffocato e decapitato.

San Domenico di Sora
L'abate Domenico fu un riformatore della vita monastica a cavallo tra X e XI secolo. Nato a Foligno nel 951, fu affidato bimbo ai monaci di San Silvestro. Poi divenne benedettino e sacerdote. Il suo desiderio era condurre vita eremitica, ma dovunque andasse accorreva molta gente. Così si spostò in diversi luoghi, fondando monasteri. Dapprima fu su un monte presso Scandriglia (Rieti), dove edificò San Salvatore, divenendone abate. Poi in Abruzzo, dove sorsero San Pietro del Lago e San Pietro di Avellana. A Trisulti, presso Collepardo (Fr), fondò il cenobio di San Bartolomeo, che ebbe grande fama. Chiese a Giovanni XVIII protezione per le sue fondazioni. Grazie a una donazione del conte Pietro Rainerio, signore di Sora, fondò il monastero che porta il suo nome. Vi morì nel 1031 e vi è sepolto. Venerato a Sora e nel Frusinate, è considerato guaritore dai morsi dei serpenti. A Cocullo (Aq) la statua è portata in processione coperta di rettili.
A Sora nel Lazio, san Domenico, abate, che fondò monasteri in varie regioni d'Italia e ne ricondusse altri alla disciplina regolare con il suo spirito riformatore.

Beata Maria Mancini
Rimasta vedova due volte, vide morire tutti i suoi sette figli; allora per consiglio di s. Caterina da Siena, prima prese l'abito del Terz'Ordine, poi entrò nel monastero fondato dalla b. Chiara Gambacorta a Pisa. Qui visse come monaca, tutta dedita alla contemplazione e alla penitenza. Successe alla b. Chiara nel governo della comunità, fino alla morte avvenuta il 22 gennaio.
A Pisa, beata Maria Mancini, che, rimasta per due volte vedova e perduti tutti i figli, dietro esortazione di santa Caterina da Siena, iniziò la vita comunitaria nel monastero di San Domenico, che guidò per dieci anni.

Beato Antonio Della Chiesa
Nato a San Germano vercellese, entrò nell'Ordine a Vercelli nel 1417. Fu priore a Como, Savona, Firenze, Bologna e Genova; si adoperò attivamente per ristabilire ovunque l'osservanza della regola. Morì nel convento di Como, mentre ne era priore. Il suo culto fu confermato da Pio VII nel 1819.
A Como, beato Antonio della Chiesa, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, che in alcuni conventi dell'Ordine riformò l'osservazione della regola, ponendosi con clemenza dinanzi all'umana fragilità e correggendola con fermezza.

Santa Teodolinda
Figlia del re di Baviera Garibaldo, sposò nel 589 il re longobardo Autari. Rimasta vedova nel 589, sposò due anni dopo il duca di Torino Agilulfo, al quale trasmise il titolo regio. Si prodigò, con la collaborazione del papa San Gregorio Magno, nella conversione al cristianesimo del popolo longobardo. Alla morte del secondo marito nel 616 resse il governo a nome del figlio Adaloaldo ancora minorenne. Morirono insieme a Ravenna nel 628.

Santi Francesco Gil de Federich e Matteo Alfonso de Leciniana
Palma
Nel Tonchino, ora Viet Nam, santi Francesco Gil de Federich e Matteo Alonso de Leziniana, sacerdoti dell'Ordine dei Predicatori e martiri: sotto il regno di Trịn Doanh, dopo una incessante predicazione del Vangelo, continuata anche in carcere, trafitti con la spada morirono gloriosamente per Cristo.

San Vincenzo Pallotti
Sacerdote romano, fondatore dell'Unione dell'Apostolato Cattolico.
Vincenzo = vittorioso, dal latino
A Roma, san Vincenzo Pallotti, sacerdote: fondatore della Società dell'Apostolato Cattolico, con gli scritti e con le opere sollecitò la vocazione di tutti i battezzati in Cristo a lavorare con generosità per la Chiesa.

San Bernardo di Vienne
Nel monastero di Romans presso il fiume Isère sulle Alpi, deposizione di san Bernardo, vescovo di Vienne: passato dall'esercito dell'imperatore Carlo Magno alla milizia di Cristo, distribuì ai poveri i beni ricevuti dal padre e costruì, ad Ambronay e a Romans, due cenobi, in cui trascorse la sua vita.

Beato Guglielmo Patenson
Beatificato nel 1929.
A Londra in Inghilterra, beato Gugliemo Patenson, sacerdote e martire: condannato a morte sotto la regina Elisabetta I per il suo sacerdozio, anche in carcere riconciliò con la Chiesa sei persone con lui detenute e infine a Tyburn sventrato coronò il suo martirio.

San Valerio (Valero) di Saragozza
Morì in esilio durante la persecuzione di Diocleziano. Patrono di Saragozza in Spagna.
Commemorazione di san Valerio, vescovo di Saragozza in Spagna, che partecipò al primo Concilio di Elvira e, condotto a Valencia insieme a san Vincenzo, fu mandato in esilio.

Beato Giuseppe Nascimbeni
Giuseppe = aggiunto (in famiglia), dall'ebraico
A Castelletto del Garda in Veneto, beato Giuseppe Nascimbeni, sacerdote, fondatore dell'Istituto delle Piccole Suore della Sacra Famiglia.

Sant'Anastasio di Asti
Anastasio = risorto, dal greco
Palma

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