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Santi Mario, Marta, Abaco e Audiface
La tradizione vuole che siano stati due coniugi andati a Roma con i loro due figli per venerare le reliquie dei martiri. Giunti in città si narra che aiutarono il prete Giovanni a seppellire 267 martiri nella Via Salaria. Scoperti, furono condotti in tribunale e decapitati.
Mario = maschio, dal celtico (famosa la 'gens Maria' romana).
Palma
Sulla via Cornelia a tredici miglia da Roma nel cimitero ad Nymphas, santi Mario e Marta (genitori), Audíface e Abaco (figli), martiri.

San Bassiano
Nato a Siracusa verso il 320 da Sergio, prefetto della città, fu mandato a Roma per completarvi gli studi. Qui, convertito alla religione cristiana da un sacerdote di nome Giordano, ricevette il battesimo. Richiamato in patria dal padre che lo voleva far apostatare, si rifugiò a Ravenna, dove fu ordinato sacerdote. Verso il 373, essendo morto il vescovo di Lodi, fu scelto a succedergli. Bassiano fece edificare una chiesa dedicata ai Santi Apostoli, consacrandola nel 380 alla presenza di sant'Ambrogio di Milano e di san Felice di Como, e che piu tardi prese il suo nome. Partecipò nel 381 al concilio di Aquileia e, probabilmente, nel 390 a quello di Milano, nel quale fu condannato Gioviniano. La sua firma si trova insieme con quella di sant'Ambrogio nella lettera sinodica inviata al papa Siricio. Nel 397 assisté alla morte e ai funerali dello stesso sant'Ambrogio, del quale era amico. Morì nel 409, forse il 19 febbraio, e fu sepolto nella sua cattedrale. Nel 1158, quando i milanesi distrussero Lodi, le sue reliquie furono portate a Milano, dove rimasero fino al 1163, anno in cui tornarono a Lodi ricostruita dal Barbarossa.

Lodi
Bastone pastorale
A Lodi, commemorazione di san Bassiano, vescovo, che, per difendere il suo gregge dall'eresia ariana in quel luogo ancora viva, lottò strenuamente insieme a sant'Ambrogio di Milano.

Beato Marcello Spinola y Maestre
Nasce nell'isola di San Fernando (provincia di Cadice) in Spagna, il 14 gennaio 1835, dalle nobili famiglie Spinola y Maestre. Risale al 1855 la laurea in diritto, che lo porta a diventare avvocato. In questa veste Marcello si distingue per l'assistenza gratuita ai poveri. Abbandonata la professione entra in seminario a Siviglia e viene ordinato prete nel 1864. Per 15 anni è cappellano a Sanlùcar de Barramela e parroco di San Lorenzo a Siviglia. È anche consigliere spirituale di alcune confraternite locali. Nel 1879 diventa canonico della cattedrale e nel 1881 venne eletto vescovo ausiliare di Siviglia, passando poi come vescovo alla diocesi di Coira. Fonda la congregazione delle «Ancelle Concezioniste del Cuore Divino di Gesù». Nel 1886 viene trasferito alla diocesi più importante di Malaga dove la gente cominciò a chiamarlo il «vescovo santo». Nel 1896 è arcivescovo di Siviglia dove, condividendo le fatiche dei poveri, viene indicato come l'«arcivescovo mendicante». Nel 1905 è cardinale. Muore a Siviglia nel 1906. È tra i beati dal 1987.

A Siviglia in Spagna, beato Marcello Spínola y Maestre, vescovo: fondò circoli di operai per sostenerne lo sviluppo sociale, combatté in difesa della verità e della giustizia e aprì la sua casa ai bisognosi.

San Macario il Grande
La biografia di san Macario il grande viene spesso confusa con quella del suo omonimo san Macario Alessandrino, anch'egli monaco a Scete e suo contemporaneo. Ambedue insieme a Isidoro furono inizialmente discepoli di sant'Antonio abate. Macario il grande nasce intorno al 300. Giovanissimo diventa cammelliere, occupato nel trasporto del salnitro; nel 329-30. Tra il 330 e il 340 incontra sant'Antonio abate e vive a lungo con lui. Viene ordinato prete quando è già conosciuto come «padre spirituale» di quell'area di deserto. Dal 356 al 384 si avvicendano nel monastero tre gruppi di discepoli che costituiranno la colonia monastica di Scite. Tra il 373 e il 375 Macario viene esiliato insieme al suo omonimo Macario l'Alessandrino in un'isola del Nilo per ordine di Lucio, il vescovo ariano di Alessandria. La sua grande notorietà si deve soprattutto all'importanza che rivestì il monastero di Abu Macario nella storia del monachesimo egiziano.

Commemorazione di san Macario Magno, sacerdote e abate del monastero di Scete in Egitto, che, morto al mondo e a se stesso, viveva solo per Dio, come insegnava anche ai suoi monaci.

Sante Archelaide, Tecla e Susanna
Secondo la loro passio, mentre imperversava la persecuzione di Diocleziano, per sottrarsi al furore degli empi, abbandonarono Roma o, secondo altri, la Romagna, dove conducevano santa vita in un monastero e si rifugiarono presso Nola, in un luogo umile e povero, dove continuarono la loro vita di preghiera. La loro fama di santità e di virtù, accompagnata anche da miracoli di guarigione, si sparse velocemente in ogni parte e questo fece sì che alcuni pagani le denunziassero a Leonzio, proconsole della Campania, che decise di punirle con la morte. Condotte a Salerno, sede di Leonzio, santa Archelaide o Archelaa, in particolare, subì vari supplizi, ma rimase miracolosamente illesa. Alla fine, tutte e tre le vergini furono uccise di spada ad un miglio da Nola nel 293 d.C.

San Godone di Novalesa
San Godone visse nell'Ottavo secolo. E' il primo abate della celebre abbazia della Novalesa, in Valle Susa, fondata dal nobile francese Abbone, governatore di Susa e Moriana.La costruzione centrale era stata progettata da Walcuno; mentre le celle dei monaci primitivi erano state disseminate sulla montagna circostante.
San Godone introdusse nel monastero della Novalesa la Regola di san Benedetto al posto di quella di san Colombano, che aveva evangelizzato Irlanda, Svizzera e Italia del Nord.
La sua festa era ricordata il 19 gennaio.

San Deodato di Saint-Diè
Nato da famiglia nobile, Deodato divenne vescovo di Nevers verso la metà del settimo secolo. Perseguitato, si stabilì con qualche compagno in un'isola presso Strasburgo. Desideroso di vita solitaria, fondò un monastero chiamato Jointures, con l'osservanza della regola di S. Colombano. Alla sua morte, avvenuta verso il 679, sia il monastero di Jointures, sia il borgo che vi sorse accanto presero il suo nome. Fu molto onorato prima della Rivoluzione francese.
L'Ordine Benedettino lo festeggia il 19 giugno.

Beata Elisabetta Berti
La vedova, Beata Elisabetta Berti, assieme alla Beata Eulalia Pinos e alla Beata Maria de Requesens con la fondatrice, Santa Maria de Cervellon, formarono la prima comunità femminile di religiose dell'Ordine Mercedario. Distribuì le sue ricchezze ai poveri mettendosi al servizio degli infermi e degli schiavi e dopo una vita piena di meriti e miracoli, a Barcellona si spense nel bacio del Signore.
L'Ordine la festeggia il 19 gennaio.

Sant'Arsenio di Corfù
Nacque a Betania, presso Gerusalemme, al tempo di Basilio I il Macedone  (867-886). Eletto vescovo di Corfù . Recatosi a Costantinopoli per  difendere presso Costantino VII Porfirogenito le ragioni dei notabili  della sua isola, nel viaggio di ritorno si ammalò gravemente e morì  presso Corinto.
Bastone pastorale
A Corfù in Grecia, sant'Arsenio, vescovo, accorto pastore del suo ovile e assiduo alla preghiera notturna.

San Germanico
Palma
A Smirne nell'odierna Turchia, passione di san Germanico, martire di Filadelfia, che, al tempo degli imperatori Marco Antonino e Lucio Aurelio, fu discepolo di san Policarpo, che egli precedette nel martirio: condannato dal giudice nel fiore dell'età giovanile, mettendo da parte per la grazia di Dio ogni timore per la fragilità del suo corpo, fu lui stesso a incitare contro di sé la belva a lui destinata.

San Giovanni di Ravenna
Nella diocesi di Ravenna, si occupò egregiamente delle necessità della Chiesa nel periodo in cui l'Italia era devastata dalla guerra contro i Lombardi.
A Ravenna, san Giovanni, vescovo, che, mentre tutta l'Italia era devastata dalla guerra con i Longobardi, provvide egregiamente alle necessità della Chiesa, come attesta il papa san Gregorio Magno, che a lui inviò il libro della Regola pastorale.

Santa Faustina di Como
Faustina e Liberata, benedettine (VI sec.). Sorelle, nate nel Piacentino, si ritirarono in un romitorio presso Como, dove fondarono il monastero di Santa Margherita.
A Como, sante Liberata e Faustina, sorelle e vergini, fondatrici del monastero di Santa Margherita.

San Ponziano di Spoleto
Terremoti, Spoleto
Presso Spoleto in Umbria, san Ponziano, martire, che si tramanda sia stato per Cristo atrocemente battuto con le verghe al tempo dell'imperatore Antonino e infine trafitto con la spada.

San Remigio
A Rouen in Neustria, in Francia, san Remigio, vescovo, fratello del re Pipino, che con solerte operosità si adoperò perché il canto della salmodia fosse modulato secondo l'uso romano.

San Launomaro
A Dreux presso Chartres nel territorio della Neustria, in Francia, san Launomaro, abate del monastero di Corbion, che aveva fondato nella solitudine di Perche.

San Macario l'Alessandrino
Commemorazione di san Macario, detto Alessandrino, sacerdote e abate presso il monte Scete in Egitto.

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