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San Sebastiano
Le notizie storiche su san Sebastiano sono davvero poche, ma la diffusione del suo culto ha resistito ai millenni, ed è tuttora molto vivo. Ben tre Comuni in Italia portano il suo nome, e tanti altri lo venerano come santo patrono. San Sebastiano fu sepolto nelle catacombe che ne hanno preso il nome. Il suo martirio avvenne sotto Diocleziano. Secondo i racconti della sua vita sarebbe stato un cavaliere valsosi dell'amicizia con l'imperatore per recare soccorso ai cristiani incarcerati e condotti al supplizio. Avrebbe fatto anche opera missionaria convertendo soldati e prigionieri. Lo stesso governatore di Roma, Cromazio, e suo figlio Tiburzio, da lui convertiti, avrebbero affrontato il martirio. Tutto ciò non poteva passare inosservato a corte, tanto che Diocleziano stesso convocò Sebastiano. Inizialmente si appellò alla vecchia familiarità: «Ti avevo aperto le porte del mio palazzo e spianato la strada per una promettente carriera e tu attentavi alla mia salute». Poi passò alle minacce e infine alla condanna. Venne legato al tronco di un albero, in aperta campagna, e saettato da alcuni commilitoni.

Atleti, Arcieri, Vigili urbani, Tappezzieri
Sebastiano = venerabile, dal greco
Freccia, Palma
San Sebastiano, martire, che, originario di Milano, venne a Roma, come riferisce sant'Ambrogio, al tempo in cui infuriavano violente persecuzioni e vi subì la passione; a Roma, pertanto, dove era giunto come ospite straniero, ebbe il domicilio della perpetua immortalità; la sua deposizione avvenne sempre a Roma ad Catacumbas in questo stesso giorno.

San Fabiano
Fabiano, pontefice a Roma per quattordici anni (dal 10 gennaio del 236 al 20 gennaio del 250), promosse il consolidamento e lo sviluppo della Chiesa. Divise Roma in sette diaconie per l’assistenza dei poveri. Con lui la figura del vescovo di Roma assunse tale prestigio da destare preoccupazione nell’imperatore Decio, sotto il quale subì il martirio. Fu sepolto nel cimitero di Callisto. (Mess. Rom.)
Idraulici
Fabiano = dalla romana gens Fabia
Palma
San Fabiano, papa e martire, che da laico fu chiamato per grazia divina al pontificato e, offrendo un glorioso esempio di fede e di virtù, subì il martirio durante la persecuzione dell'imperatore Decio; san Cipriano si felicita del suo combattimento, perché diede una testimonianza irreprensibile e insigne nel governo della Chiesa; il suo corpo in questo giorno fu deposto a Roma sulla via Appia nel cimitero di Callisto.

Beato Cipriano Michele Iwene Tansi
Primo beato della Nigeria, è stato beatificato da papa Giovanni Paolo II il 22 marzo 1998 ad Onitsha. Nacque nel 1903 ad Igboezunu nel Sud della Nigeria nella tribù degli Igbo, protagonisti negli anni 1967-70 della guerra civile del Biafra. Iwene (questo il suo primo nome) fu mandato a scuola dai missionari, che erano in Nigeria dal 1890. A nove anni venne battezzato col nome di Michele. Vincendo l'opposizione dei genitori nel 1925 entrò in seminario a Igbarian, diventando sacerdote nel 1937 nella cattedrale di Onitsha. Nominato parroco a Dunukofia, si impegnò in una vasta opera di evangelizzazione permettendo a molti di superare superstizioni e ingiustizie vissute nel nome della religione tradizionale. Dal 1945 al 1949 fu parroco ad Aguleri. Seguendo il desiderio del vescovo di avere in diocesi un'esperienza monastica, padre Tansi si recò in Inghilterra, entrando nel 1950 nell'abbazia trappista di Mount St. Bernard. Nel 1952 fu ammesso al noviziato, diventando fra' Cipriano ed emettendo nel 1956 i voti perpetui. Nel 1964, al momento di recarsi in Camerun per guidare la nuova comunità monastica, fu colpito da un aneurisma aortico che il 20 gennaio lo portò al decesso nell'ospedale di Leicester. (Avv.)
Nel monastero di Mount Saint Bernard presso Leicester in Inghilterra, beato Cipriano (Michele) Iwene Tansi, sacerdote dell'Ordine cistercense: nato nella regione di Onitsha in Nigeria, ancora fanciullo professò, contro la volontà della famiglia, la fede cristiana e, ordinato sacerdote, con grande zelo si dedicò alla cura pastorale, finché fattosi monaco meritò di coronare la sua santa vita con una morte santa.

Santa Maria Cristina dell'Immacolata Concezione (Adelaide Brando)
Adelaide Brando, originaria di Napoli, sentì dall’adolescenza la chiamata ad essere interamente del Signore. Entrata inizialmente nel monastero delle Clarisse dette Fiorentine, poi in quello delle Sacramentine di Napoli, prese il nome di suor Maria Cristina dell’Immacolata Concezione, ma dovette lasciare la clausura per motivi di salute. Trasferitasi a Casoria, fondò le Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato, dedite all’adorazione perpetua, all’insegnamento catechistico e scolastico e a varie opere di carità. Morì a Casoria il 20 gennaio 1906, a 49 anni. Beatificata da san Giovanni Paolo II a Roma il 27 aprile 2003, è stata canonizzata da papa Francesco, ancora a Roma, il 17 maggio 2015. I suoi resti mortali riposano nella chiesa adiacente alla Casa madre delle Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato a Casoria, in via Gioacchino D’Anna.
A Casoria vicino a Napoli, beata Maria Cristina dell'Immacolata (Adelaide) Brando, vergine, che dedicò la sua vita alla formazione cristiana dei fanciulli e attraverso la Congregazione delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramento da lei fondata promosse fortemente l'adorazione della santa Eucaristia.

Santa Eustochia (Smeralda) Calafato di Messina
Di famiglia agiata, figlia di un ricco mercante nacque il giovedì santo del 1434 nel villaggio di Annunziata. Venne battezzata Smeralda. Entrò tra le clarisse a 15 anni prendendo il nome di suor Eustochia. La sua scelta religiosa fu contrastata dalla famiglia tanto che i fratelli minacciarono di dar fuoco al convento che doveva ospitarla. Tuttavia le insistenze della giovane convinsero le consorelle ad accoglierla. Fu sempre animata da un profondo amore alla povertà. Nel convento di San Maria di Basicò, sceltasi per cella un sottoscala, visse penitente, dormendo sulla nuda terra e portando il cilicio. In seguito maturò il desiderio di fondare un nuovo monastero. Così nel 1464 nacque il monastero di Montevergine che alla morte di Eustochia, il 20 gennaio 1491 contava 50 suore. È stata canonizzata da Giovanni Paolo II l'11 giugno 1988.

A Messina, santa Eustochio Calafato, vergine, badessa dell'Ordine di Santa Chiara, che si dedicò con grande ardore a ripristinare l'antica disciplina della vita religiosa e a promuovere la sequela di Cristo sul modello di san Francesco.

San Vulstano di Worcester
San Vulfstano, vescovo della città inglese di Worcester, in Inghilterra, seppe far convivere i costumi monastici che lo avevano distinto da monaco con lo zelo pastorale, impegnandosi a visitare le parrocchie, a costruire chiese, a favorire la cultura e a contrastare il mercato degli schiavi.
Bastone pastorale, Mitra
A Worcester in Inghilterra, san Vulfstano, vescovo, che elevato dal chiostro a questa sede episcopale, unì i costumi monastici allo zelo pastorale, dedicandosi con impegno a visitare le parrocchie, promuovere la costruzione di chiese, favorire le lettere e condannare la venalità.

Sant'Eutimio
Il santo abate Eutimio, armeno di nascita, sin da piccolo fu consacrato a Dio, si recò a Gerusalemme e, dopo parecchi anni trascorsi in solitudine, morì celebre per la sua umiltà, la sua carità e la perfetta osservanza della disciplina monastica. Il Martyrologium Romanum lo commemora in data odierna.
In Palestina, sant'Eutimio, abate: di origine armena e consacrato a Dio fin dall'infanzia, giunse a Gerusalemme e, trascorsi molti anni in solitudine, fu fino alla morte saldo e solerte nell'umiltà e nella carità, insigne nell'osservanza della disciplina.

Beato Basilio Antonio Maria Moreau
Basile-Antoine-Marie Moreau nacque l'11 febbraio 1799 a Laigné-en-Belin (Francia) e morì il 27 gennaio 1873 a Le Mans (Francia). Sacerdote diocesano, fondò la Congregazione della Santa Croce. La sua causa di canonizzazione, introdotta il 12 maggio 1955, ha portato al riconoscimento delle sue virtù eroiche il 12 aprile 2003 ed al riconoscimento di un miracolo avvenuto per sua intercessione il 28 aprile 2006. E' stato beatificato il 15 settembre 2007.

San Fechin di Fobhar
Nato a Luighne, in Irlanda, ricevette la sua formazione da S. Nathi. I suoi biografi gli attribuiscono numerosi miracoli assai stravaganti. Fondo varie chiese e monasteri, fra cui uno situato a Fobhar, dove riunì oltre trecento monaci. E' l'autore presunto di un poema in onore di S. Maeldub. Morì durante la peste del 664. Ancora ricordato in Irlanda, è assai poco conosciuto fuori dall'isola.
L'Ordine Benedettino lo festeggia il 20 gennaio.

Beato Bernardo di Poncelli
Commendatore dei mercedari di Tolosa (Francia), il Beato Bernardo di Poncelli, si distinse per la sua santità. Nel 1333, innanzi a lui Santa Natalia fece la professione solenne, il Beato le consigliò di ricevere l'abito di terziaria per non lasciare soli i genitori e fu per lei grande guida verso la perfezione. Pieno di meriti, spirò santamente nella città di Tolosa.
L'Ordine lo festeggia il 20 gennaio.

Sant'Enrico di Uppsala
In Finlandia, sant'Enrico, vescovo e martire, che, nato in Inghilterra, ebbe l'incarico di reggere la Chiesa di Uppsala, adoperandosi con grande zelo nell'evangelizzazione dei Finni; fu, infine, crudelmente trucidato da un omicida, che egli aveva cercato di correggere secondo la disciplina ecclesiastica.

Sant'Ascla
Ad Antinoe nella Tebaide, in Egitto, sant'Ascla, martire, che al cospetto del governatore non temette le minacce, perché la sua più grande preoccupazione era quella di non rinnegare Cristo, e dopo torture di vario genere fu gettato nel fiume.

Beato Benedetto Ricasoli da Coltibuono
Il beato Benedetto Ricasoli fu monaco ed eremita vallombrosano della Badia di Coltibuono.
A Coltibuono in Toscana, beato Benedetto Ricásoli, eremita della Congregazione di Vallombrosa.

Santo Stefano Min Kuk-ka
Canonizzato da Papa Giovanni Paolo II il 6 maggio 1984.
A Seul in Corea, santo Stefano Min Kŭk-ka, martire, che, catechista, fu sgozzato in carcere per la sua fede cristiana.

San Neofito di Nicea
A Nicea in Bitinia, nell'odierna Turchia, san Neófito, martire.

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