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San Marcello I
(Papa dal 27/05/308 al 16/01/309)
Non si sa molto su di lui perché le fonti sono incerte e a lungo è stato confuso con S. Marcellino, papa morto martire verso il 304. Sembra che suo merito sia stato aver ristrutturato le parrocchie devastate dalla persecuzione di Diocleziano e aver mostrato rigore nei “lapsi” che pretendevano di essere ammessi ai sacramenti senza aver compiuto la prescritta penitenza.
Marcello, diminutivo di Marco = nato in marzo, sacro a Marte, dal latino
A Roma nel cimitero di Priscilla sulla via Salaria Nuova, deposizione di san Marcellino I, papa, che, come attesta san Damaso, vero pastore, fieramente osteggiato dagli apostati che rifiutavano la penitenza da lui stabilita e disonorevolmente denunciato presso il tiranno, morì esule scacciato dalla patria.

San Fursa (Furseo)
Nacque forse sulla costa occidentale irlandese, nei pressi di Lough Corrib, nella contea di Galway, o forse sull'isoletta di Inchiquin. Rispetto ai numerosi altri primi santi irlandesi dei quali ben poco è stato tramandato, possediamo invece parecchi elementi della vita di Fursa, soprattutto grazie alla «Storia Ecclesiastica» scritta da San Beda il Venerabile entro un secolo dalla sua morte, basandosi su racconti di testimoni oculari. Secondo Beda, Fursa fondò un monastero a Rathmat, nome fittizio forse inventato da una leggenda successiva. Trascorso un periodo come predicatore itinerante, con i confratelli san Foillan e sant'Ultan si trasferì in Inghilterra. Qui il re dell'Est Anglia Sigeberto II, venerato come martire, lo ricevette cortesemente e gli affidò l'antica fortezza di Cnobheresburg perché la trasformasse in un monastero. Il santo sovrano morì poi in battaglia il 27 settembre 637 e negli anni successivi Fursa si recò in Gallia, ove fu ricevuto con tutti gli onori dal re Clodoveo II. Fondò poi un monastero a Lagny-sur-Marne, su un terreno donatogli dal governatore della Nesturia Ercinoaldo. Il santo abate morì tra il 648 ed il 650 presso Mezerolles, nella regione della Somme, durante un viaggio. (Avv.)
A Mézières presso il fiume Authie in Francia, san Fúrseo, abate dapprima in Irlanda, poi in Inghilterra, quindi in Francia, dove fondò il monastero di Lagny.

Beato Giuseppe Antonio Tovini
"Le nostre Indie sono le nostre scuole". Voleva diventare missionario il beato bresciano Giuseppe Tovini. E nei suoi 55 anni di vita (nacque a Cividate Camuno nel 1841 e morì a Brescia nel 1897) fu un apostolo nei campi più diversi del sociale: la scuola, appunto, e poi l'avvocatura, il giornalismo, le banche, la politica, le ferrovie, le società operaie, l'università. Dopo gli studi, lavorò presso l'avvocato bresciano Corbolani. Ne sposò la figlia Emilia, con cui ebbe 10 bambini. Innumerevoli le cariche che ricoprì e le istituzioni cui diede vita: sindaco, consigliere provinciale e comunale, presidente del Comitato diocesano dell'Opera dei congressi; fondatore di casse rurali, della Banca San Paolo di Brescia, del Banco Ambrosiano di Milano, del quotidiano «Il Cittadino di Brescia» e della rivista «Scuola italiana moderna», di varie altre opere pedagogiche e dell'«Unione Leone XIII», che sfocerà nella Fuci. Attività che traevano linfa da un'intensa vita spirituale di stile francescano (era terziario).

A Brescia, beato Giuseppe Antonio Tovini, che, maestro, aprì molte scuole cristiane e fece costruire opere pubbliche, dando sempre, in ogni sua attività, testimonianza di preghiera e di virtù.

Santi Berardo, Otone, Pietro, Accursio e Adiuto
Berardo, Otone, Pietro, Accursio e Adiuto furono i primi missionari inviati da San Francesco nelle terre dei Saraceni. Giunti nella Spagna, sprezzanti del pericolo, cominciarono a predicare la fede di Cristo nelle Moschee. Condotti dinanzi al Sultano e imprigionati, e poi trasferiti nel Marocco con l'ordine di non predicare più il nome di Cristo, continuarono con estremo coraggio ad annunciare il Vangelo. Per questo furono crudelmente torturati e, infine, decapitati il 16 gennaio 1220 per ordine del principe dei Mori. All'annuncio del glorioso martirio, san Francesco esclamò: "Ora posso dire con sicurezza di avere cinque Frati Minori". Furono canonizzati dal papa francescano Sisto IV nel 1481.
Presso la città di Marrakesch in Mauritania nell'odierno Marocco, passione dei santi martiri Berardo, Ottone, Pietro, sacerdoti, Accorsio e Adiuto, religiosi, dell'Ordine dei Minori: mandati da san Francesco ad annunciare il Vangelo di Cristo ai musulmani, catturati a Siviglia e condotti a Marrakesch, per ordine del capo dei Mori furono trafitti con la spada.

Sant'Onorato di Fondi
Fu protagonista del monachesimo pre-benedettino. Nativo del  Sannio (l’odierno territorio beneventano) venne a Fondi  (LT) dove riunì intorno a sé, nella valle dei Martiri, altri monaci desiderosi di vivere una vita ispirata ai consigli del Vangelo. Formò una comunità monastica dedita alla preghiera, al lavoro, allo studio. al recupero e alla custodia del patrimonio culturale greco - latino. Fondò il monastero di S. Magno e si dedicò alla bonifica del territorio, alla promozione sociale, favorendo l’agricoltura, l’artigianato, le arti, gli studi. Come Abate, dovette interessarsi anche della comunità cittadina data la latitanza delle autorità municipali. Di fatto fu la guida civica dei fondani, altre ad essere la guida spirituale e   morale della popolazione del comprensorio. Fu impegnato nel restaurare la pace tra le famiglie, la pace tra le opposte fazioni gotiche e bizantine, e nell’aiutare i bisognosi. Si distinse per la sua fede profonda, per il suo spirito di carità, per il suo rigore ascetico e per lo zelo pastorale nel difendere e propagandare il cristianesimo.

San Giuseppe Vaz
Joseph Vaz è stato il primo indiano a essere elevato alla gloria degli altari. Nacque nello stato di Goa sulla costa del Malabar nel 1651, quando la zona era dominio portoghese. Divenne sacerdote nel 1676 all'interno della Congregazione di san Filippo Neri (Oratoriani). Andò poi missionario a Ceylon (oggi Sri Lanka), dove gli olandesi della Compagnia delle Indie avevano espulso i missionari e minacciato di morte qualsiasi prete fosse stato sorpreso sull'isola. Portò perciò clandestinamente il suo aiuto ai cattolici del luogo e arrivò sino alla capitale Colombo. Tradusse il Vangelo nelle lingue tamil e cingalese. Morì a Kandy nel 1711. Beato dal 1995, Papa Francesco lo ha canonizzato il 14 gennaio 2015.
A Kandy nello Sri Lanka, nell'Oceano Indiano, beato Giuseppe Vaz, sacerdote della Congregazione dell'Oratorio: percorrendo con mirabile ardore faticosi sentieri tra i campi confermò instancabilmente nella fede i cattolici dispersi e nascosti, predicando con zelo il Vangelo della salvezza.

San Dana (Danatte)
Vissuto nel IX secolo, originario di Valona (Albania), S.Dana approdò nel Capo di Leuca insieme con alcuni suoi connazionali. Prestò servizio, come diacono, nel Santuario di S. Maria di Leuca. in seguito a una incursione di Mori, nell'approssimarsi delle navi saracene, il giovane diacono prese con sé la pisside con l' Eucaristia e fuggì verso Montesardo, luogo sicuro e difeso. Ma lungo il percorso a 5 miglia da Leuca, in località "La Mora" fu raggiunto e ucciso in odio alla fede cristiana. Ebbe il tempo di consumare le Sacre Particole per non esporle alla profanazione. Sul Luogo del martirio sorge una stele marmorea, che dista circa 200 metri dal paesino che porta il suo nome. La festa si celebra il 16 gennaio.
A Valona nell'Illirico, nell'odierna Albania, san Danacte, martire.

Beata Giovanna Maria Condesa Lluch
Nata a Valencia nel 1862 in una famiglia agiata, fin da giovanissima prese anche lei a cuore la condizione delle donne operaie, che vedeva dalla sua carrozza. A ventidue anni, superate le resistenze del vescovo che la riteneva troppo giovane per questo compito, aprì una casa di accoglienza per le giovani operaie. Fu l'embrione di quella che sarebbe diventata la congregazione delle Operaie dell'Immacolata Concezione. Morì il 16 gennaio 1916.
A Valencia in Spagna, beata Giovanna Maria Condesa Lluch, vergine, che con sollecito spirito di carità e di sacrificio si dedicò ad assistere in umile laboriosità i poveri, i fanciulli e le giovani operaie, per la cui tutela e istruzione fondò la Congregazione delle Ancelle dell'Immacolata Concezione Protettrici delle Operaie.

Santa Priscilla di Roma
Il nome di questa santa presenta un complesso problema agiografico - archeologico; essa fu inserita come matrona romana, nel 'Martirologio Romano' nel secolo XVI; è diventata controversa la sua identificazione. Potrebbe essere la moglie del martire Aquila che porta il suo stesso nome Priscilla e che a sua volta è detta anche Prisca, ricordata negli Atti degli Apostoli e nella lettera di s. Paolo. Oppure può essere identificata con l'omonima fondatrice del cimitero sulla nuova via Salaria (Catacombe di Priscilla). In ogni modo non vi sono notizie di un culto, prima dell'inserimento nel 'Martirologio Romano' al 16 gennaio, da parte del grande Cesare Baronio.
Priscilla = (come Prisco) primitivo, di un'altra età, dal latino

San Giacomo di Tarantasia
San Giacomo è considerato l'evangelizzatore della Tarantasia, subregione della Savoia, e primo vescovo di Moûtiers, cittadina capoluogo di questa grande vallata. Proveniva dalla Siria ed aveva prestato servizio nell'esercito persiano. Sant'Onorato lo condusse con sé nella Gallie ed infine con lui nacque al Cielo il 16 gennaio 429. Il Martyrologium Romanum li commemora infatti entrambi proprio in tale anniversario.
Bastone pastorale, Mitra
A Moûtiers, nell'odierna Savoia, in Francia, san Giacomo, vescovo, discepolo di sant'Onorato di Lérins.

San Leobazio
Nei dintorni di Tours nella Gallia lugdunense, nell'odierna Francia, commemorazione di san Leobazio, abate, che, posto dal suo maestro sant'Orso a capo del monastero di Sénevière da poco fondato, perseverò in somma santità fino ad avanzata vecchiaia.

Santa Giovanna da Bagno di Romagna
Bagno di Romagna (FC)
Giovanna = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraico
Giglio
A Bagno di Romagna, santa Giovanna, vergine, che, accolta nell'Ordine camaldolese, rifulse in sommo grado per obbedienza e umiltà.

Sant'Onorato di Arles
Ad Arles nella Provenza in Francia, sant'Onorato, vescovo, che fondò il celebre monastero sull'isola di Lérins e accettò il governo della Chiesa di Arles.

San Melas
A Rinocorura in Egitto, san Melas, vescovo, che, dopo aver patito l'esilio per la retta fede sotto l'imperatore ariano Valente, riposò in pace.

San Triviero (Troverio)
Nel villaggio di Dombes nel territorio di Lione, in Francia, san Triviero, sacerdote, monaco e infine eremita.

San Tiziano di Oderzo
A Oderzo in Veneto, san Tiziano, vescovo.

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