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Santa Margherita d'Ungheria
Nacque nel 1242 da Bela IV re d'Ungheria e dalla regina Maria di origine bizantina, probabilmente nel castello di Turòc. Nel 1252 fu condotta al monastero delle Domenicane di Santa Maria nell'Isola delle Lepri sul Danubio presso Buda, fondato da suo padre. Qui fa la sua professione religiosa nel 1254 e prende il velo nel 1261. Margherita si faceva leggere le Sacre Scritture e si affidava alla guida spirituale del suo confessore, il domenicano Marcello, già Provinciale d'Ungheria. È stata una delle più grandi mistiche medievali d'Ungheria. Grazie alla sua ascesi ebbe il dono delle visioni. Morì il 18 gennaio 1270 nel suo convento dell'Isola delle Lepri, presso Budapest. La sua tomba divenne presto meta di pellegrinaggi. Il processo canonico per dichiararla santa è incominciato nel 1271, sotto Gregorio X. La canonizzazione è avvenuta nel 1943, con Pio XII. Un iter complessivo di 672 anni. (Avv.)
Margherita = perla, dal greco e latino
Presso Buda in Ungheria, santa Margherita, vergine: figlia del re Bela IV, promessa in voto a Dio dai suoi genitori per la liberazione della patria dai Tartari e affidata in tenera età alle monache dell'Ordine dei Predicatori, ancora dodicenne si consacrò così totalmente a Dio nella professione religiosa, da desiderare ardentemente di assimilarsi a Cristo crocifisso.

Beata Maria Teresa Fasce
Nata nel 1881 a Torriglia, nell'entroterra genovese da una famiglia borghese molto religiosa, nonostante la contrarietà della famiglia, nel 1906 entra nel monastero agostiniano di Santa Rita a Cascia di cui sarà abbadessa dal 1920 fino alla morte, nel 1947. Diventa propagatrice della devozione a santa Rita anche grazie al periodico «Dalle Api alle rose»; realizza l'«alveare di santa Rita» per accogliere le «apette», le piccole orfane. Riesce a realizzare un santuario che non vedrà ultimato e che sarà consacrato quattro mesi dopo la sua morte. La sua esistenza è contrassegnata da gravi malattia a partire da un tumore al seno col quale convive per 27 anni. Non a caso oggi viene invocata dalle fedeli colpite da questa malattia. Scomparsa il 18 gennaio 1947, Giovanni Paolo II l'ha proclamata beata il 12 ottobre 1997.

A Cascia in Umbria, beata Maria Teresa (Maria Giovanna) Fasce, badessa del monastero dell'Ordine di Sant'Agostino, che con ogni cura unì l'ascesi e la contemplazione alle opere di carità verso i pellegrini e i bisognosi.

Beata Regina Protmann
La beata Regina Protmann nacque nel 1552 a Braniewo (Braunsberg) nella regione polacca settentrionale della Warmia (Ermland), geograficamente vicina e storicamente legata alla Germania, in cui infuriava a quel tempo la Riforma protestante. A 19 anni lasciò la ricca casa paterna per iniziare con due compagne una vita comunitaria ispirata a santa Caterina di Alessandria e dedita all'assistenza verso malati e poveri, nonché all'educazione delle giovani. Era il primo nucleo delle Suore di santa Caterina vergine e martire. Oggi sono presenti con 120 comunità in diverse nazioni del mondo, tra le quali il Brasile, dove è avvenuto il miracolo che ha portato, nel 1999, alla beatificazione della fondatrice, morta nel 1613.

A Braunsberg in Prussia, beata Regina Protmann, vergine, che, presa d'amore per i poveri, si adoperò molto al servizio dei bisognosi e fondò la Congregazione delle Suore di Santa Caterina.

Beato Andrea Grego da Peschiera
Fu discepolo di s. Antonino nel convento di s. Marco a Firenze. Terminato il periodo di formazione, venne inviato a predicare nella Valtellina. Qui prodigò a favore della povera popolazione ogni sua energia e 45 anni di durissimo ministero gli valsero l'appellativo di apostolo della Valtellina. Il segreto del suo successo era dovuto all'esercizio eroico della penitenza, dell'umiltà e dell'obbedienza. Ripeteva spesso: "Un religioso obbediente è un religioso santo".
A Morbegno sulle Alpi in Lombardia, beato Andrea da Peschiera Grego, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, che a lungo percorse a piedi tutta la regione, vivendo sobriamente tra i poveri e conciliandosi fraternamente gli animi di tutti.

Beata Cristina (Mattia) Ciccarelli da L'Aquila
Nacque a Colle di Lucoli (L'Aquila) nel 1480 e fino a 25 anni trascorse la vita in famiglia esercitandosi nella preghiera e nella penitenza. Entrata nel monastero agostiniano di Santa Lucia a L’Aquila, mutò il nome di Mattia in Cristina e coltivò fedelmente l'osservanza regolare, l'amore ai poveri e la pazienza nelle sue lunghe infermità. Contro la sua volontà fu eletta per diverse volte Abbadessa del suo monastero. Morì il 18 gennaio 1543.
Il suo culto fu confermato da Gregorio XVI nel 1841.
A L'Aquila, beata Cristina (Mattia) Ciccarelli, vergine dell'Ordine di Sant'Agostino.

Beate Felicita Pricet, Monica Pichery, Carla  Lucas e Vittoria Gusteau
Fèlicité Pricet, Monique Pichery, Charlotte Lucas e Victoire Gusteau, laiche francesi, subirono il martirio durante la Rivoluzione Francese e vennero beatificati il 19 febbraio 1984 da Papa Giovanni Paolo II insieme con altri martiri della diocesi di Angers.
Ad Avrillé presso Angers in Francia, beate Felicita Pricet, Monica Pichery, Carlotta Lucas e Vittoria Gusteau, martiri, che, mentre infuriava la rivoluzione francese, furono fucilate in odio alla fede cristiana.

Beato Giovanni de Laers
Fu uno dei primi, il Beato Giovanni de Laers, a ricevere l'abito Mercedario assieme a San Pietro Nolasco e fu un suo luogotenente che agiva nell'episcopato di Maiorca, e qui ricevette alcune cose in dono. Non mancò di essere presente alla morte del maestro Fondatore, e fu famoso per i miracoli fra i quali spesso comandare le impetuose onde marine salvando molti naviganti. Colmo di meriti morì a Barcellona.
L'Ordine lo festeggia il 18 gennaio.

Santa Prisca
Subì il martirio sotto Claudio II, nel III secolo, venne sepolta sulla Via Ostiense e traslata sul colle Aventino. E' probabile che sia stata la fondatrice di un''antica chiesa su quello stesso colle. Tutto ciò che si racconta di lei, sono leggende. Le informazioni che si hanno sono contraddittorie e rimandano a tre persone diverse. Prisca in latino significa "primitiva, di un'altra età".

Beata Beatrice II d'Este
A Ferrara, beata Beatrice d'Este, monaca, che, alla morte del marito, avendo rinunciato al regno di questo mondo, si consacrò a Dio in un monastero da lei stessa fondato sotto la regola di san Benedetto.

Santi Successo, Paolo e Lucio
A Cartagine, nell'odierna Tunisia, santi martiri Successo, Paolo e Lucio, vescovi, che parteciparono al Concilio tenutosi in questa città e subirono il martirio sotto l'imperatore Decio.

Beato Facio (Fazio) di Cremona
A Cremona, beato Facio, che, orefice, da Verona sua patria, venne in questa città per dedicarsi interamente a opere di penitenza, pellegrinaggi e al conforto dei malati.

San Deicolo
Nel monastero di Lure in Burgundia, nell'odierna Francia, san Deícolo, abate: di origine irlandese e discepolo di san Colombano, si tramanda che abbia fondato quel cenobio.

San Volusiano di Tours
A Foix nella Gallia narbonense, nell'odierna Francia, transito di san Volusiano, vescovo di Tours, che, catturato dai Goti, in esilio rese lo spirito a Dio.

Santi Cosconio, Zenone e Melanippo
A Nicea in Bitinia, nell'odierna Turchia, santi Cosconio, Zenone e Melanippo, martiri.

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