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San Mauro
Vissuto nel VI secolo, figlio di un nobile romano, affidato bambino a S. Benedetto, ne divenne il discepolo prediletto e quindi fidato collaboratore. Mandato in Francia fondò a Granfeul un monastero. Nell’ultimo periodo della sua vita si dedicò alla preghiera e alle letture. La sua vita, oltre che di amore verso Dio, è ancora oggi esempio di obbedienza all’Ordine.
Mauro = nativo della Mauritania oppure bruno di carnagione come un moro, dal lat.
A Glanfeuil lungo la Loira nel territorio di Angers in Francia, san Mauro, abate.

Beato Pietro di Castelnau
Arcidiacono della chiesa di Maguelonne, Pietro fece professione nel monastero cistercense di Fontfroide, vicino a Narbonne. Nel 1203 venne designato dal papa Innocenzo III come suo legato nella crociata contro gli albigesi. Le difficoltà straordinarie dell'impresa, tra le folle ribelli, la nobiltà piena di diffidenze e i tiepidi prelati, sembrarono esaurire le energie di Pietro, che pregò il papa di permettergli di ritirarsi nella solitudine di Fontfroide. Ma questo permesso non gli venne concesso: "Rimanga dov'è, gli scrisse Innocenzo, in questo momento l'azione è migliore della contemplazione". Tuttavia quest'opera richiese presto degli aiuti efficaci e il sommo pontefice chiese a Diego, vescovo di Osma, e ad un suo giovane canonico, Domenico di Guzman (il futuro fondatore dell'Ordine dei predicatori) di collaborare con i cistercensi. Il 15 gennaio 1208, Pietro venne assassinato con un colpo di giavellotto, mentre si preparava ad attraversare il Rodano. L'opinione pubblica attribuì la responsabilità di questo delitto a Raimondo VI, conte di Tolosa, principale promotore della causa degli albigesi, con il quale Pietro aveva avuto un tumultuoso colloquio il giorno precedente. Fissando in volto l'assassino, Pietro disse: "Che Dio ti perdoni come ti perdono io" e, dopo aver lungamente pregato, morì. Pochi giorni dopo la sua morte, Innocenzo III lo dichiarò vero martire di Cristo. I suoi resti mortali furono bruciati dagli Ugonotti nel 1562. Pio IX confermò il culto ab immemorabili. La sua festa si celebra il 15 gennaio.
A Saint-Gilles-les-Boucheries nella Provenza, in Francia, beato Pietro da Chateau-Neuf, sacerdote e martire: entrato nel monastero cistercense di Fontfroide, fu incaricato da papa Innocenzo III di predicare la pace e di insegnare la fede cristiana in Provenza; morì trafitto con la lancia da alcuni eretici.

Vergine dei Poveri di Banneux
Vogliamo celebrare oggi la Vergine apparsa a Banneux, villaggio belga, nel gennaio del 1933, anche per ricordare la scomparsa di Mariette Beco (la veggente), morta a novant’anni il 6 dicembre 2011. La bimba aveva solo 11 anni, quando le apparve la Madonna, benché ella (primogenita di dieci figli in una famiglia di minatori) fosse l’ultima e la più ignorante alla scuola di catechismo. Del resto i genitori erano indifferenti, se non proprio ostili alla religione. Ed ecco che in una sera invernale, nell’orto coperto di neve, al di là dei vetri della cucina, la ragazzina vede una dolce Signora che la invita. La prima volta si chiude in casa spaventata. Le sere successive esce accompagnata dal papà a dialogare con la «bella Signora» che la tratta con estrema cortesia e le manifesta il suo nome: «Io sono la Vergine dei poveri». Poi la conduce a una fontana d’acqua, dicendole: «Questa è riservata per me».
«Perché per me?», chiede ingenuamente la fanciulla. Ma la Madonna sorridendo indica se stessa e dice: «È per tutte le nazioni..., per gli ammalati...». E chiede che venga costruita una cappella, spiegando «Io sono venuta per addolcire la sofferenza…». Dopo 15 anni di attenta investigazione, il vescovo di Liegi riconobbe l’autenticità delle apparizioni e di alcuni miracoli. E quel piccolo e sperduto santuario divenne meta di pellegrinaggio. Da allora Banneux è luogo di preghiere di prodigi. La vita di Mariette è stata la normale vita di una donna sposata e madre, poi vedova e colpita dalla prematura morte di due figlie. E anche lei quando il dolore rischiava di travolgerla, si recava pellegrina per dissetarsi alla fontana donata dalla Vergine. Di sé diceva: «Sono stata solo un postino incaricato di portare un messaggio. Una volta che il messaggio è arrivato il postino non ha più alcuna importanza».

Sant'Arnoldo Janssen
Arnold Janssen, prete e insegnante tedesco, iniziò nel 1873 un'attività di apostolato missionario dapprima fondando un mensile, il "Piccolo Messaggero del Sacro Cuore di Gesù", poi nel 1875 la Società del Verbo Divino (Verbiti). A causa delle leggi anticattoliche bismarckiane (Kulturkampf) la casa madre sorse a Steyl, in Olanda. La prima missione fu nella Cina meridionale, ma presto i Verbiti si diffusero in tutti i continenti. Nacquero anche un ramo femminile, le Serve dello Spirito Santo e uno contemplativo, le Serve dello Spirito Santo dell'Adorazione perpetua. «Dinanzi alla luce del Verbo e allo Spirito della grazia recedano le tenebre del peccato e la notte del paganesimo. E il Cuore di Gesù viva nel cuore degli uomini», è la preghiera che il fondatore faceva recitare al termine di ogni   riunione. Janssen - morto a Steyl nel 1909 a 72 anni - è stato canonizzato il 5 ottobre 2003 insieme a uno dei primi Verbiti, l'altoatesino Josef Freinademetz, morto in Cina 13 giorni dopo di lui, e a Daniele Comboni.

Arnoldo = potente come aquila, dall'antico tedesco
Nel villaggio di Steyl in Olanda, sant'Arnoldo Janssen, sacerdote, che fondò la Società del Verbo Divino per diffondere la fede nelle missioni.

San Francesco Fernandez de Capillas
Nato a Baquerín de Campos, nella diocesi di Palencia, vestì l'abito domenicano a 17 anni nel convento di s. Paolo a Valladolid. Ancora diacono partì per le Filippine e di qui - dopo un decennio di ministero sacerdotale - passò in Cina. Prodigò nella provincia di Fo-Kìen ogni sua energia per la diffusione del Vangelo. I magnifici risultati della sua attività gli meritarono l'odio dei tartari. Caduto nelle loro mani presso Fuan, rifiutò di apostatare la fede e fu sottoposto a raffinate torture, che sopportò con letizia per amore di Cristo. Il 15 gennaio, la decapitazione coronò l'ideale missionario vagheggiato sin dall'infanzia: la Chiesa ebbe così il primo martire dell'impero cinese.
Palma
Nella città di Fu'an nella provincia del Fujian in Cina, san Francesco Fernández de Capillas, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori e martire: dopo avere portato il nome di Cristo nelle isole Filippine e nel Fujian, durante la persecuzione dei Tartari fu qui gettato a lungo in carcere e infine decapitato.

San Romedio
In Trentino, vicino all'attuale Sanzeno, nella Val di Non visse, nel III secolo, un eremita che apparteneva ad una ricca famiglia, Romedio. Questi, spogliatosi della cospicua eredità, si recò con un gruppo di amici dall'allora vescovo di Trento, Vigilio, a chiedere la benedizione per un pellegrinaggio a Roma. Giunti a destinazione, furono anche ricevuti dal Papa. Al ritorno, Romedio e i suoi amici proseguirono l'esperienza comunitaria in un vecchio castello della Val di Non. Il culto di Romedio "che viene spesso raffigurato con un orso quale sua cavalcatura" è stato confermato nel 1907 da Pio X. Molto suggestivo è il Santuario dedicato a san Romedio in Val di Non: si tratta di un complesso di sei chiese, collegate da ripide scale, poste su uno sperone roccioso.

Romedio = venuto da Reims, dal latino
Nella Val di Non in Trentino, san Romedio, anacoreta, che, donati i suoi beni alla Chiesa, condusse vita di penitenza nell'eremo che ancora oggi porta il suo nome.

Sant'Ita (Ida)
Nata presso Drum (contea di Waterford) Ita fu battezzata con il nome di Derthrea (Deirdre) o Dorotea. A circa quattordici anni si consacrò a Dio, probabilmente nelle mani di Declan di Ardmore. Migrò quindi nel territorio di Hy-Conaill, qualche miglio a Sud-Ovest di Limerick, fondando un monastero a Cluain Credail (Killeedy, baronia di Glenquin, contea di Limerick) ai piedi dello Sliabh Luachra. In seguito aprí una piccola scuola per bambini e si dice che san Erc le affidò il futuro san Brendano di Clonfert. Nota con l'appellativo di «Bianco sole delle donne del Munster» fu celebre per il suo ascetismo e per la pazienza nella malattia. Chiamata spesso la «seconda Brigida» di Irlanda, si fa menzione della sua morte nel 571, negli Annali di Inisfallen (ca. 1092) con la seguente frase: «Morte di Ita di Cluain, madre adottiva di Gesú Cristo e di Brendano».
Nel monastero di Clúain Credal in Irlanda, santa Ita, vergine, fondatrice di quel monastero.

San Diego de Soto
Originario di Toledo, San Diego de Soto, fece il noviziato sotto l'insegnamento di San Serapio martire, allora maestro dei novizi. Apprese da questi l'umiltà e le altre virtù che il maestro sapeva infondere ai suoi allievi. Trovandosi a Granada per convertire e redimere i prigionieri con grande zelo e fede a Gesù Cristo, fu catturato ed imprigionato egli stesso per odio alla religione cattolica. Chiuso in una tetra prigione fu afflitto per molte pene e torture, lasciato senza acqua e cibo si addormentò nella pace del Signore abbracciato ad una grande croce nell'anno 1237. E' il secondo martire dell'Ordine Mercedario.
L'Ordine lo festeggia il 15 gennaio.

San Botonto
Il 28 dicembre 1841 a Roma nella via Nomentana vennero rinvenuti i resti di un fanciullo e di altri sette martiri con una ampolla di sangue. L'iscrizione sepolcrale indica il suo nome così: "Botonto qui vixit annis III. Mensibus II. in pace." [Botonto, che visse tre anni e due mesi, (è qui ) nella pace]. Il martirio risale all'epoca della persecuzione di Diocleziano, nel 303 circa. Per concessione di papa Gregorio XVI, le reliquie del martire vennero donate al re Carlo Alberto di Savoia, che ne decise la solenne collocazione nella chiesa del convento torinese del Monte dei Cappuccini il 15 gennaio 1843.
Palma

Santa Secondina di Anagni
Santa Secondina, originaria di Anagni, si convertì al cristianesimo e ricevette il battesimo per mano del vescovo San Magno martire. Non tardò ad abbattersi anche su di lei la furia della persecuzione anticristiana indetta dall’imperatore Decio. Il suo corpo riposa nella cattedrale di Anagni, nell’altare di sinistra.
Ad Anagni nel Lazio, santa Secondina, vergine e martire.

Beato Nicola Gross
Palma
A Berlino in Germania, beato Nicola Gross, padre di famiglia e martire: attivamente impegnato nell'ambito sociale, per non operare contro i comandamenti di Dio si oppose con ogni mezzo a un empio regime avverso all'umana dignità e alla fede; per questo fu gettato in carcere e, attraverso il supplizio dell'impiccagione, divenne partecipe della vittoria di Cristo.

San Giovanni Calibita
A Costantinopoli, san Giovanni Calibíta: secondo la tradizione abitò per qualche tempo in un luogo appartato della casa paterna e poi in un tugurio, chiamato 'kalýbe', tutto dedito alla contemplazione e nascosto alla vista degli stessi genitori, dai quali dopo la sua morte fu riconosciuto soltanto grazie a un codice aureo dei Vangeli, che essi gli avevano donato.

Beato Giacomo l'Elemosiniere
Avvocato, proveniente da una famiglia abbiente, restaurò, a Città di Pieve in Umbria, una chiesa e un ospedale entrambi abbandonati, ove in modo esemplare si prese cura dei poveri e degli infermi.
A Città della Pieve in Umbria, beato Giacomo, detto l'Elemosiniere, giurisperito che si fece avvocato dei poveri e degli oppressi.

San Bonito di Clermont
A Lione in Francia, transito di san Bonito, vescovo di Clermont-Ferrand, che, da prefetto di Marsiglia fu elevato all'episcopato dopo suo fratello sant'Avíto; lasciato tale incarico dieci anni più tardi, visse nel cenobio di Manglieu; morì a Lione, di ritorno da un pellegrinaggio a Roma.

San Probo di Rieti
Conosciamo solo il racconto della sua morte fatto da san Gregorio Magno. Per accompagnarne il transito apparvero i martiri Giovenale ed Eleuterio.
A Rieti, commemorazione di san Probo, vescovo, di cui il papa san Gregorio Magno scrisse un elogio.

Sant'Arsenio di Reggio Calabria
Ad Armo vicino a Reggio Calabria, sant'Arsenio, eremita, che rifulse per la preghiera e per l'austerità di vita.

Sant'Ableberto (Emeberto)
Ad Ham nel Brabante, nell'odierna Olanda, sant'Ableberto o Emeberto, vescovo di Cambrai.

Beato Angelo da Gualdo Tadino
In territorio di Gualdo Tadino sempre in Umbria, beato Angelo, eremita.

San Malardo di Chartres
A Chartres nel territorio della Neustria, in Francia, san Malardo, vescovo.

Santa Tarsicia
Nel territorio di Rodez sempre in Francia, santa Tarsicia, vergine e martire.

Sant'Efisio di Cagliari
Palma

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