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Sant'Antonio Abate
Antonio abate è uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa. Nato a Coma, nel cuore dell'Egitto, intorno al 250, a vent'anni abbandonò ogni cosa per vivere dapprima in una plaga deserta e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse vita anacoretica per più di 80 anni: morì, infatti, ultracentenario nel 356. Già in vita accorrevano da lui, attratti dalla fama di santità, pellegrini e bisognosi di tutto l'Oriente. Anche Costantino e i suoi figli ne cercarono il consiglio. La sua vicenda è raccontata da un discepolo, sant'Atanasio, che contribuì a farne conoscere l'esempio in tutta la Chiesa. Per due volte lasciò il suo romitaggio. La prima per confortare i cristiani di Alessandria perseguitati da Massimino Daia. La seconda, su invito di Atanasio, per esortarli alla fedeltà verso il Conciliio di Nicea. Nell'iconografia è raffigurato circondato da donne procaci (simbolo delle tentazioni) o animali domestici (come il maiale), di cui è popolare rotettore.

Eremiti, Monaci, Canestrai
Antonio = nato prima, o che fa fronte ai suoi avversari, dal greco
Bastone pastorale, Maiale, Campana, Croce a T.
Memoria di sant'Antonio, abate, che, rimasto orfano, facendo suoi i precetti evangelici distribuì tutti i suoi beni ai poveri e si ritirò nel deserto della Tebaide in Egitto, dove intraprese la vita ascetica; si adoperò pure per fortificare la Chiesa, sostenendo i confessori della fede durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano, e appoggiò sant'Atanasio nella lotta contro gli ariani. Tanti furono i suoi discepoli da essere chiamato padre dei monaci.

San Jenaro (Gennaro) Sanchez Delgadillo
Nacque a Zapopan, Jalisco (arcidiocesi di Guadalajara) il 19 settembre 1876. Fu vicario di Tamazulita, della parrocchia di Tecolotlán, Jalisco (diocesi di Autlán): il suo parroco elogiava la sua obbedienza e i fedeli ammiravano la sua rettitudine, il suo fervore, la sua eloquenza nella predicazione, ed accettavano con piacere l'imagine del padre Jenaro quando chiedeva una buona preparazione per poter ricevere i sacramenti. I soldati ed alcuni coloni lo individuarono mentre insieme ad alcuni fedeli suoi amici andava per i campi. Vennero tutti lasciati liberi mentre il Padre Jenaro venne condotto su un colle vicino a Tecolotlán e su un albero prepararono la forca. Padre Jenaro posto di fronte del plotone, con eroica serenità proferì le seguenti parole: "Paesani, mi impiccheranno; Io li perdono, che anche mio Padre Iddio li perdoni e che sempre viva Cristo Re!". I carnefici tirarono la corda cosi forte che la testa del martire battè violentemente su un ramo dell'albero. Dopo poco morì in quella stessa notte del 17 gennaio 1927. L'astio dei soldati continuò e tornati all'alba fecero scendere il cadavere, gli spararono sulla spalla e una pugnalata quasi attraversò il corpo ormai inerte.

Palma
Nella città di Tocolatlán in Messico, san Gennaro Sánchez Delgadillo, sacerdote e martire durante la persecuzione messicana.

Beato Enrico da Comentina
La famiglia Comentina (o dei Comentini) nei secoli XII-XIV possedeva ad Asti varie case ed un palazzo, di cui esiste ancora la torre, oggi detta di san Bernardino, in stile gotico con merlatura ghibellina a coda di rondine, forse la più alta torre del Piemonte.Enrico dapprima fu presso la corte papale di Avignone - residenza dei papi dal 1309 al 1376 - con l'incarico di "Uditore" pontificio, poi ebbe l'incarico di Legato papale in Asia Minore e Patriarca di Costantinopoli. Fu decapitato a Smirne dai Turchi il 17 gennaio 1345, mentre celebrava la santa messa.Il suo corpo fu traslato ad Asti nel 1392. Oggi riposa nella cattedrale, sotto l'altare del Santissimo Sacramento, dove fu traslato dalla chiesa di San Francesco nel 1801.
Viene esposto alla pubblica venerazione nei tempi di calamità atmosferica (siccità o inondazioni), perché secondo la tradizione (che ha recepito elementi leggendari), l'urna con il suo corpo sarebbe stata salvata dalle acque in burrasca nel trasporto dall'Oriente nella città di Asti. Per questo è popolarmente invocato come il "santo dell'acqua".

Nostra Signora di Pontmain
Il santuario ricorda l'ultima delle apparizioni avvenute in Francia nel secolo scorso; essa si verificò in un momento drammatico per la nazione, quando il suo esercito era stato duramente sconfitto da quello prussiano e l'imperatore Napoleone III era stato fatto prigioniero. La sera del 17 gennaio 1871 la Vergine compariva, nel cielo stellato, a un gruppo di bambini di Pontmain (un villaggio bretone di trecento abitanti).  Ella non disse nulla, ma fece solo dei gesti, il messaggio fu affidato a delle scritte che, lettera dopo lettera, si disegnavano lentamente nel cielo: «Pregate, figli miei - Dio vi esaudirà fra breve - Mio Figlio si lascia toccare». L'apparizione durò tre ore, durante le quali gli abitanti del villaggio, sotto la guida del curato, pregarono e cantarono con fervore. Una prima approvazione del vescovo si ebbe già l'anno dopo il verificarsi del fatto. La chiesa, in bello stile gotico, venne iniziata subito dopo le apparizioni e portata a termine nel 1880.

Santa Roselina di Villeneuve
Roselina condivide con santa Rosa da Viterbo non solo il nome, ma anche un prodigio... floreale. Si narra, infatti, che, mentre portava del pane a un povero, il padre (un barone provenzale) le avesse chiesto cosa nascondesse. Ella rispose che erano fiori. Quando aprì il grembiule, essi effettivamente apparvero. Divenuta monaca certosina a Bertaud, fu poi priora della certosa di Celle-Robaud presso il Fréjus. Il fratello Hélion di Villeneuve ne fu benefattore e fece costruire una chiesa consacrata dal vescovo di Digne, Elzeario. In essa Roselina fu sepolta nel 1329 e presso la sua tomba si verificarono numerosi prodigi. È patrona della cittadina francese di Draguignan.

Draguignan
Presso Fréjus nella Provenza in Francia, santa Roselina, priora di Celle-Roubaud dell'Ordine certosino, che rifulse per l'abnegazione, il digiuno dal cibo e dal sonno e l'austerità di vita.

San Giuliano Saba
Nell'Osroene, nelle terre oggi divise tra Siria e Turchia, commemorazione di san Giuliano, asceta, soprannominato Saba, cioè vecchio; benché avesse rigettato il clamore cittadino, lasciò tuttavia per qualche tempo l'amata solitudine, allo scopo di confondere ad Antiochia i seguaci dell'eresia ariana.

San Sulpizio il Pio
A Bourges nella regione dell'Aquitania, in Francia, san Sulpicio, detto il Pio, vescovo, che, dalla corte regia elevato all'episcopato, nulla ebbe più caro che prendersi cura dei poveri.

San Marcello
A Die nella Gallia lugdunense, nell'odierna Francia, san Marcello, vescovo, che, difensore della città, fu mandato in esilio dal re ariano Eurico per aver mantenuto la fede cattolica.

Beato Gamelberto
Nella Baviera, beato Gamelberto, sacerdote, che, per fondare il monastero di Metten, consegnò i propri beni a Utto, da lui stesso immerso nel sacro fonte battesimale.

Santi Speusippo, Elasippo, Melesippo e Leonilla
In Cappadocia, nell'odierna Turchia, santi martiri Speusippo, Elasippo, Melasippo, fratelli, e la loro nonna Leonilla.

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