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Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
Già celebrata dal sec. XI, questa solennità si inserisce nel contesto dell’Avvento-Natale, congiungendo l’attesa messianica e il ritorno glorioso di Cristo con l’ammirata memoria della Madre. In tal senso questo periodo liturgico deve essere considerato un tempo particolarmente adatto per il culto della Madre del Signore. Maria è la tutta santa, immune da ogni macchia di peccato, dallo Spirito Santo quasi plasmata e resa nuova creatura. Già profeticamente adombrata nella promessa fatta ai progenitori della vittoria sul serpente, Maria è la Vergine che concepirà e partorirà un figlio il cui nome sarà Emmanuele. Il dogma dell’Immacolata Concezione fu proclamato da Pio IX nel 1854. (Mess. Rom.)
Patrona e Regina dell'ordine francescano
Solennità dell'Immacolata Concezione della beata Vergine Maria, che veramente piena di grazia e benedetta tra le donne, in vista della nascita e della morte salvifica del Figlio di Dio, fu sin dal primo momento della sua concezione, per singolare privilegio di Dio, preservata immune da ogni macchia della colpa originale, come solennemente definito da papa Pio IX, sulla base di una dottrina di antica tradizione, come dogma di fede, proprio nel giorno che oggi ricorre.

San Natale Chabanel
Noël (Natale) Chabanel nacque in Francia il 2 febbraio 1613 ed entrò nel noviziato della Società di Gesù presso Toulouse all'età di diciassette anni. Ordinato sacerdote, fu professore di retorica. Nel 1643 fu inviato missionario in Canada dove fu destinato a Sainte-Marie-au-pays-des-Hurons. Padre Chabanel aveva chiesto espressamente di essere inviato presso gli Uroni e, nonostante la sua incapacità a riuscire a padroneggiare la loro lingua, si impegnò a rimanere per sempre nella missione. Padre Carlo Garnier, suo compagno, rimase vittima di un attacco degli Irochesi il 7 dicembre 1649. Mentre stava recandosi in soccorso agli agonizzanti, venne raggiunto da due pallottole e finito con un colpo di scure. Noël Chabanel, in viaggio verso l'Isola dei cristiani per sfuggire all'attacco, si fermò infine sfinito e venne ucciso dall'urone apostata Louis Honarreennha, che buttò il suo corpo nel fiume Mohawk dopo averlo massacrato. Era l'8 dicembre 1649. Fu l'ultimo di otto martiri gesuiti morti in Nord America, beatificati nel 1925 e canonizzati nel 1930 da Papa Pio XI.

Nello Stato dell'Ontario in Canada, passione di san Natale Chabanel, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire, che aveva fatto voto a Dio di rimanere nella sua diletta missione tra gli Uroni fino alla morte e, mentre camminava nella foresta insieme ad un apostata, fu da questi ucciso in odio alla fede. La sua memoria si celebra il 19 ottobre insieme a quella dei suoi compagni.

Santa Narcisa di Gesù Martillo y Moràn
Narcisa Martillo y Morán nasce il 29 ottobre 1832, a Nobol in Ecuador, da genitori contadini. Nel 1851, rimasta orfana, deve trasferirsi a Guayaquil, da parenti. Lavora come sarta per poter essere indipendente e coltiva una profonda spiritualità attraverso la preghiera, il silenzio e la mortificazione. Il suo percorso la porta alla decisione di consacrarsi a Dio mediante la verginità e la penitenza. Suo modello è santa Marianna di Gesù, che ha offerto la propria vita in espiazione per la propria città. Decide però di non entrare, come l'ha invitata a fare il vescovo, in un monastero di carmelitane scalze e preferisce stare a Guayaquil dove aiuta la sua amica Mercedes Molina, oggi beata, nella gestione di un orfanotrofio. Nel 1868 si trasferisce a Lima in un convento di terziarie domenicane. Morirà, dopo un'intensa vita di preghiera e penitenza, l'8 dicembre 1869. Oggi riposa nel santuario a lei dedicato nella città natale, in Ecuador. È stata canonizzata il 12 ottobre 2008. I(Avv.)/i
Croce, Vangelo, Violetta, Chitarra
A Lima in Perù, beata Narcisa di Gesù Martillo Morán, vergine, che, rimasta orfana e priva di mezzi di sussistenza, dopo molte difficoltà trovò accoglienza in un cenobio, dove visse in orazione continua e in aspra penitenza.

Sant'Eutichiano
(Papa dal 04/01/275 al 07/12/283)
Nato a Luni, papa dal 4 gennaio 275 al 7 dicembre 283, fu sepolto nella Cripta dei Papi nel Cimitero di Callisto. Innocenzo X donò le reliquie di S. Eutichiano al nobile sarzanese Filippo Casoni, il quale, nominato vescovo di Fidenza nel 1659, le portò con se, destinandole, dopo la sua morte, alla cattedrale di Sarzana, dove si venerano a tutt’oggi.
Nel suo pontificato combattè l’eresia dei Manichei ed ebbe un particolare culto per i martiri. Ordinò che venissero tumulati, in segno di distinzione, con una dalmatica rossa o con la veste detta “colobia”. In prima persona partecipò alla sepoltura di 342 testimoni della fede e nella prima versione del Liber Pontificalis egli stesso viene definito martire.
E’ così riportato dal Martirologio Romano alla data 7 dicembre: A Roma il beato Eutichiano papa, che in diversi luoghi seppellì con le sue mani trecentoquarantadue Martiri; dei quali poi divenuto anch’egli compagno, sotto l’Imperatore Numeriano, fu coronato col martirio, e sepolto nel cimitero di Callisto.
Marinella di Sarzana (SP)
A Roma nel cimitero di Callisto sulla via Appia, deposizione di sant'Eutichiano, papa.

San Patario (Patapio)
Nella solennità dell'Immacolata si ricorda anche questo santo eremita, legato alla tradizione e alla devozione orientale. Nacque a Tebe, in Egitto, nel VII secolo. Cresciuto nei valori della fede cristiana e giunto all'età della maturità decise di intraprendere la via dell'ascetismo per vivere, da anacoreta, nel deserto egiziano. Al tempo questo tipo di scelta si inseriva nella scia della grande tradizione egiziana di cui uno dei padri fu sant'Antonio abate. La vita ascetica di Patapio superò ben presto i confini del deserto e molti si recavano da lui per ricevere consiglio. Impossibilitato a vivere secondo il proprio desiderio si mise in viaggio verso Costantinopoli dove, una volta giunto, ottenne una cella sulle mura della città, vicino alla chiesa di Blacherna. Anche qui divenne presto noto, soprattutto per le guarigioni che andava compiendo sui malati che si recavano da lui. Dopo la morte Patapio fu sepolto nella chiesa di San Giovannni Battista.

Commemorazione di san Patapio, eremita, che, originario della Tebaide, visse a Costantinopoli nel quartiere delle Blacherne e fu sepolto nel monastero degli Egiziani.

Beato Luigi (Alojzy) Liguda
Nel giorno dell'Immacolata si ricorda anche il martire polacco Alojzy Liguda (1898-1942), morto nel lager di Dachau. Entrato nei missionari della Società del Verbo Divino (Verbiti), desiderava andare in Cina o in Nuova Guinea. Fu, invece, assegnato come rettore alla comunità polacca di Gorna Grupa. I tedeschi nel 1939 la trasformarono in campo di internamento per preti, poi trasferiti a Dachau. «Nessuno mi può togliere il privilegio di essere figlio di Dio», scrisse in quella orribile situazione. Fu annegato con altri prigionieri. È stato beatificato nel 1999 con tre confratelli.

Nel campo di prigionia di Dachau vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Luigi Liguda, sacerdote della Società del Verbo Divino e martire, che, durante l'invasione della Polonia in tempo di guerra, trucidato dalle guardie del carcere, rese testimonianza a Cristo Signore fino alla morte.

San Teobaldo di Marly
Teobaldo, figlio dei Signori di Marly, parente di Luigi VII, dapprima abbracciò il mestiere delle armi, distinguendosi nei tornei, pur avendo una spiccata devozione verso la Madre di Dio; poi nel 1226 veste l'abito cistercense nell'abbazia di Vaux-de-Cernay. Nel 1235 viene eletto abate, incarico che tenne fino alla morte avvenuta l'8 dicembre 1247. Si narra di lui due episodi significativi: la preveggenza dei figli di san Luigi re di Francia e il fatto che aiutava i muratori nei lavori di in gradimento del monastero. Il culto fu riconosciuto da papa Clemente XI nel 1710. La memoria liturgica è presso l'Ordine Cistercense l'8 luglio.
Presso Vaux-de-Cernay nel pressi di Parigi, san Teobaldo di Marly, abate dell'Ordine Cistercense, che serviva i suoi confratelli svolgendo le mansioni più umili.

Beato Bernardo de Senroma
Proveniente dalla Francia, l'illustre cavaliere laico, Beato Bernardo de Senroma, venne eletto III° Maestro Generale dell'Ordine Mercedario nel 1260. Vero atleta della liberazione degli schiavi, combatté strenuamente con la parola e la dottrina contro i mori e gli altri nemici di Cristo e difese con grande costanza la fede cattolica. Durante il suo generalato visitò tutti i conventi dell'Ordine incrementando le redenzioni finché risplendendo per una grandissima carità e la santità della vita partì da questo mondo per la patria eterna nell'anno 1267 e fu sepolto nella chiesa del convento di Barcellona. Nel 1591, ritrovato il suo corpo ancora intatto, fu deposto nella cappella della Madonna della Pietà dove fu molto onorato dai fedeli.
L'Ordine lo festeggia l'8 dicembre.

Beato Pietro de Haro
Ardente di zelo per la salvezza delle anime, il Beato Pietro de Haro, inviato per redenzione in Marocco sotto il generalato di San Pietro de Amer, liberò dal giogo della schiavitù 156 schiavi. Rientrato in Aragona (Spagna), animò vigorosamente i fedeli ad aiutare l'importante opera di redenzione per le gravissime condizioni, che aveva potuto constatare lui stesso, venivano trattati gli schiavi.
Morì santamente nel convento mercedario di Monteblanco in Aragona.
L'Ordine lo festeggia l'8 dicembre.

Beato Stefano Maconi
Fu uno dei segretarî di s. Caterina da Siena e, per suo volere, entrò (1381) nella certosa di Pontigliano divenendone priore (1382-89). Sotto l'influenza della mistica si prodigò per riformare l'ordine del quale fu anche priore generale (1389-1410). Tradusse in latino il Dialogo della divina provvidenza di s. Caterina (traduzione erroneamente attribuita a Raimondo da Lipsia) e volgarizzò la Leggenda minore di s. Caterina da Siena, opera di T. Caffarini. È venerato come beato dall'ordine.

Beati 11 Padri Mercedari
I seguenti 11 Beati padri mercedari: Pietro da Valenza, Berengario da Queralt, Ponzio de Fornellis, Giovanni de Roa, Martino da Burgos, Guglielmo da Curtis, Bernardo de Leogaris, Guglielmo de Podialto, Raimondo Santjust, Giovanni de Scalis e Raimondo de Costabella, furono famosi per la santità della vita. Confessando la fede nell'unico e vero Dio furono degnamente ricevuti negli eterni tabernacoli. L'Ordine li festeggia l'8 dicembre.

San Romarico
Nella festa dell'Immacolata Concezione si ricorda anche il fondatore dell'abbazia benedettina francese di Remiremont, sui Vosgi.
Sui monti Vosgi nell'antica Burgundia in Francia, san Romaríco, abate, che, consigliere del re Teudeberto, si ritirò nel monastero di Luxeuil e costruì poi su un suo fondo un cenobio, di cui fu egli stesso superiore.

San Macario di Alessandria
Ad Alessandria d'Egitto, commemorazione di san Macario, martire, che, al tempo dell'imperatore Decio, fu a lungo invitato con le parole dal giudice a rinnegare Cristo, ma, avendo egli professato con ancora maggior fermezza la propria fede, fu per suo stesso ordine arso vivo.

Beato Giuseppe Maria (José Maria) Zabal Blasco
Nel villaggio di Picadero Paterna nel territorio di Valencia in Spagna, beato Giuseppe Maria Zabal Blasco, martire, che, padre di famiglia, durante la persecuzione contro la fede vinse con la fortezza in Cristo i supplizi del martirio.

Servi di Dio Paolo Yun Ji-chung e Giacomo Kwon Sang-yeon
Papa Francesco in data 7 febbraio 2014 ha riconosciuto il loro martirio in odio alla fede.

Sant'Eucario di Treviri
A Treviri nella Gallia belgica, nell'odierna Germania, sant'Eucario, ritenuto primo vescovo di questa città.

Santa Sabina e sorelle
Sabina = nativa della Sabina
Palma

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