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San Nicola di Mira (di Bari)
Proveniva da una famiglia nobile. Fu eletto vescovo per le sue doti di pietà e di carità molto esplicite fin da bambino. Fu considerato santo anche da vivo. Durante la persecuzione di Diocleziano, pare sia stato imprigionato fino all’epoca dell’Editto di Costantino. Fu nominato patrono di Bari, e la basilica che porta il suo nome è tuttora meta di parecchi pellegrinaggi. San Nicola è il leggendario Santa Claus dei paesi anglosassoni, e il NiKolaus della Germania che a Natale porta i doni a bambini.
Bambini, Ragazzi e ragazze, Scolari, Farmacisti, Mercanti, Naviganti, Pescatori.
Nicola = vincidore del popolo, dal greco
Bastone pastorale, tre sacchetti di monete (tre palle d'oro)
San Nicola, vescovo di Mira in Licia nell'odierna Turchia, celebre per la sua santità e la sua intercessione presso il trono della grazia divina.

Sant'Asella di Roma
Non fu un personaggio celebre, e il suo ricordo sarebbe sparito se di lei non avesse scritto, nelle sue lettere, lo stesso san Girolamo, il dalmata traduttore della Bibbia in latino, e dottore della Chiesa, di cui Asella fu collaboratrice. Vivendo a Roma, negli anni della sua maturità, Girolamo raccolse intorno a sé un gruppo di donne devote e studiose, i cui nomi si incontrario ancora nel calendario: Paola, Marcella, Lea, Eustochia e infine Asella. Quest'ultima fin da ragazza manifestò l'intezione di consacrarsi a Dio fino a lasciare tutto per ritirarsi a vita eremitica. Lavorava continuamente, non per sé, ma per i poveri, e al tempo stesso pregava o salmodiava. Visitava anche le tombe dei martiri, ma nell'oscurità, senza mai farsi riconoscere. La vita durissima non le fiaccò il fisico; al contrario, sui cinquant'anni, secondo la testimonianza di San Girolamo era «ancora in buona salute, e ancor più sana in spirito». Di lei, vent'anni dopo la partenza di Girolamo da Roma, scrisse anche lo storico Palladio, testimoniandone l'impegno alla guida di alcuni monasteri. Le sue reliquie si trovano nella basilica dei Santi Bonifacio e Alessio all'Aventino, a Roma, e nella chiesa di Sant'Abbondio a Cremona.

A Roma, commemorazione di santa Asella, vergine, che, come scrive san Girolamo, trascorse la sua vita tra digiuni e preghiere fino ad avanzata vecchiaia.

Sant'Obizio da Niardo
Nasce nel 1150 a Niardo, in provincia di Brescia, da una famiglia agiata. Il padre, Gratiadeus, è governatore della Valcamonica. Anche se devoto di santa Margherita, Obizio non intraprende da subito la carriera ecclesiastica ma decide di diventare «Milites», termine allora in uso per designare il gentiluomo dedito, per professione, al maneggio delle armi a cavallo. Ancora giovane, prende in moglie la contessa Inglissenda Porro, da cui avrà quattro figli: Jacopo, Berta, Margherita e Maffeo. Il 7 luglio 1191, sull'Oglio, Obizio si trova a combattere quella che sarà l'ultima battaglia della sua carriera militare. Durante un contrasto con i bergamaschi, che stanno battendo in ritirata, un ponte di legno crolla sotto il peso delle pesanti corazze dei soldati. Obizio finisce nel fiume, tratto a riva perde conoscenza ma ha una visione dell'inferno. L'esperienza lo porterà a scegliere la vita religiosa. La famiglia dapprima lo ostacolerà e poi lo sosterrà. Nel 1197, ottenuti i consensi necessari, è ammesso come oblato nel monastero di Santa Giulia a Brescia. Trascorrerà gli ultimi anni della sua vita in questo luogo. Morì nel 1204.

A Brescia, sant'Obizio, che, cavaliere, convertitosi a Dio e datosi a una vita di penitenza, distribuì i suoi averi per il bene di tutti.

Beata Luisa Maria Frias Canizares
Luisa Maria Frias Cañizares, fedele laica, nacque a Valencia in Spagna il 20 giugno 1896, fu battezzata il 25 giugno seguente e cresimata il 5 febbraio 1902. Ricevette la Prima Comunione nella solennità dell'Ascensione del 1908 nella Collegiata di San Bartolomeo a Valencia. Laureata in Filosofia e Lettere, nubile, Luisa Maria si inserì nella carriera universitaria e fu impegnata nella pastorale universitaria. Fu promotrice del movimento delle universitarie dell'Azione Cattolica di Valencia. Dedita alla preghiera, alle opere di carità ed alla penitenza, era inoltre solita partecipare quotidianamente all'Eucaristia. Allo scoppio della guerra civile e della feroce persecuzione religiosa che attraversò la Spagna, Luisa Maria venne uccisa, a causa della sua fede, presso Picadero de Paterna il 6 dicembre 1936. Papa Giovanni Paolo II l'11 marzo 2001 elevò agli onori degli altari ben 233 vittime della medesima persecuzione, tra le quali la beata Luisa Maria Frias Cañizares.

A Picadero de Paterna nel territorio di Valencia in Spagna, beata Luisa Maria Frías Cañizares, vergine e martire, che durante la persecuzione contro la fede riportò nel combattimento per la fede il premio eterno.

San Giuseppe Nguyen Duy Khang
Nato da genitori cristiani in Vietnam, a sud di Hanoi, ben presto entrò a servizio del sacerdote vietnamita Nang. A 24 anni iniziò a studiare latino e a condurre una vita cristiana più seria. Divenuto discepolo del vescovo domenicano Girolamo Hermosilla e desiderando vivere con maggior impegno la sua consacrazione battesimale, entrò nel Terz'Ordine di san Domenico. Quando, a causa della persecuzione, l'Hermosilla fu arrestato, Giuseppe cercò di difendere il suo vescovo, ma ricevette dagli sgherri tre colpi di spada. Dopo atroci torture fu decapitato. Coronò così il suo ideale: offrire la vita a Cristo insieme al suo vescovo. Papa Giovanni Paolo II lo ha canonizzato in data 19 giugno 1988.
Palma
Nella città di Hai Duong nel Tonchino, ora Viet Nam, san Giuseppe Nguyen Duy Khang, martire, che, catechista e compagno di viaggio del santo vescovo Girolamo Hermosilla, fu insieme a lui catturato, flagellato e tenuto in carcere durante la persecuzione dell'imperatore Tu Duc e, infine, decapitato.

San Pietro Pascasio (Pedro Pascual)
Pedro Pascual (italianizzato in Pietro Pascasio) nacque a Valencia verso il 1225. Studiò a Parigi con san Bonaventura e san Tommaso, poi tornò in Spagna. Entrò tra i Mercedari: il nome Pietro, infatti, gli era stato dato dai genitori perché, sterili, avevano invocato san Pietro Nolasco, fondatore dell'ordine dedito agli schiavi. Divenuto vescovo di Jaén, percorse Spagna e Portogallo, confortando i prigionieri degli arabi. Fu catturato e portato dal sultano di Granada. Dapprima ebbe una certa libertà. Poi, date le molte conversioni, fu ucciso nel 1300.

Palma
A Granada in Spagna, beato martire Pietro Pascual, vescovo di Jaén, dell'Ordine della Mercede, che, arrestato dai Mori mentre, in visita al suo gregge, esortava il popolo alla difesa delle fede, morì in prigione.

Santi Dionisia, Dativa, Leonzia, Terzo, Emiliano, Bonifacio, Maiorico e Servo
Furono sottoposti ad atroci supplizi dal re vandalo Unerico, ariano. Maiorico, ancora bambino, si impaurì alla vista delle torture, ma fu sostenuto dallo sguardo e dalle parole di sua madre, Dionisia.PalmaIn Africa settentrionale, commemorazione dei santi martiri della persecuzione vandalica, che, sotto il re ariano Unnerico, furono sottoposti ad atroci e innumerevoli supplizi per aver difeso la fede cattolica; alla loro schiera appartengono i martiri Dionisia e Maioríco, suo figlio, che, ancora bambino, spaventato dalle torture, ma confortato dallo sguardo e dalle parole della madre, si fece ancor più coraggioso degli altri compagni e rese tra i tormenti la sua anima.

Beato Janos Scheffler
János Scheffler, vescovo di Satu Mare in Romania, fu perseguitato dal regime comunista e morì prigioniero a Bucarest. Beatificato il 3 luglio 2011.

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