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27 AGOSTO
SANTA MONICA
UFFICIO DELLE LETTURE(m)


INVITATORIO

V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.

Antifona
Venite, adoriamo il Signore:
la sua gloria risplende nei santi.

Oppure:
Nella festa di santa Monica
Lodiamo il Signore nostro Dio.
 
SALMO 94  Invito a lodare Dio
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13).

Si enunzia e si ripete l'antifona.

Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
 
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).

Inno
La carità divina
congiunge santa Monica
all'eterno convito
nel regno dei beati.

La fiamma dello Spirito
ha impresso nel suo cuore
il sigillo indelebile
dell'amore di Dio.

O sorella dei poveri,
intercedi per noi;
sostieni i nostri passi
nella via della pace.

Tu guidaci alla vetta
della santa montagna,
dove i miti possiedono
il regno del Signore.

Sia lode al Padre e al Figlio,
sia onore al Santo Spirito,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.

1^ Antifona
La tua, parola, Signore,
è scudo per chi si rifugia in te.

SALMO 17,31-35 IV Ringraziamento a Dio salvatore
Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi? (Rm 8, 31).


La via di Dio è diritta, †
la parola del Signore è provata al fuoco; *
egli è scudo per chi in lui si rifugia. 

Infatti, chi è Dio, se non il Signore? *
O chi è rupe, se non il nostro Dio? 
Il Dio che mi ha cinto di vigore *
e ha reso integro il mio cammino; 

mi ha dato agilità come di cerve, *
sulle alture mi ha fatto stare saldo; 
ha addestrato le mie mani alla battaglia, *
le mie braccia a tender l'arco di bronzo.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
 
1^ Antifona

La tua, parola, Signore,
è scudo per chi si rifugia in te.

2^ Antifona

La tua destra mi sostiene, o Signore.

SALMO 17,36-46
V Ringraziamento a Dio salvatore
Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi? (Rm 8, 31).


Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza, †
la tua destra mi ha sostenuto, *
la tua bontà mi ha fatto crescere. 

Hai spianato la via ai miei passi, *
i miei piedi non hanno vacillato. 

Ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti, *
non sono tornato senza averli annientati. 
Li ho colpiti e non si sono rialzati, *
sono caduti sotto i miei piedi. 

Tu mi hai cinto di forza per la guerra, *
hai piegato sotto di me gli avversari. 

Dei nemici mi hai mostrato le spalle, *
hai disperso quanti mi odiavano. 
Hanno gridato e nessuno li ha salvati, *
al Signore, ma non ha risposto. 

Come polvere al vento li ho dispersi, *
calpestati come fango delle strade. 

Mi hai scampato dal popolo in rivolta, *
mi hai posto a capo delle nazioni. 
Un popolo che non conoscevo mi ha servito; *
all'udirmi, subito mi obbedivano, 

stranieri cercavano il mio favore, †
impallidivano uomini stranieri *
e uscivano tremanti dai loro nascondigli.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
 
2^ Antifona

La tua destra mi sostiene, o Signore.

3^ Antifona

Viva il Signore:
benedetto il Dio della mia salvezza.

SALMO 17,47-51
VI Ringraziamento a Dio salvatore
Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi? (Rm 8, 31).


Viva il Signore e benedetta la mia rupe, *
sia esaltato il Dio della mia salvezza. 

Dio, tu mi accordi la rivincita †
e sottometti i popoli al mio giogo, *
mi scampi dai nemici furenti, 

dei miei avversari mi fai trionfare *
e mi liberi dall'uomo violento. 

Per questo, Signore, ti loderò tra i popoli *
e canterò inni di gioia al tuo nome. 

Egli concede al suo re grandi vittorie, †
si mostra fedele al suo consacrato, *
a Davide e alla sua discendenza per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
 
3^ Antifona

Viva il Signore:
benedetto il Dio della mia salvezza.

Versetto

V. Togli il velo ai miei occhi, Signore:
R. scruterò i prodigi della tua legge.

Prima Lettura
Dal libro del profeta Geremia 3, 1-5. 19 - 4, 4

Invito alla conversione
Mi fu rivolta questa parola dal Signore:
«Se un uomo ripudia la moglie
ed essa, allontanatasi da lui,
si sposa con un altro uomo,
tornerà il primo ancora da lei?
Forse una simile donna non è tutta contaminata? 
Tu ti sei disonorata con molti amanti
e osi tornare da me? Oracolo del Signore.
Alza gli occhi sui colli e osserva:
dove non ti sei disonorata?
Tu sedevi sulle vie aspettandoli,
come fa l'Arabo nel deserto.
Così anche la terra hai contaminato
con impudicizia e perversità.
Per questo sono state fermate le piogge
e gli scrosci di primavera non sono venuti. 
Sfrontatezza di prostituta è la tua,
ma tu non vuoi arrossire.
E ora forse non gridi verso di me: Padre mio,
amico della mia giovinezza tu sei!
Serberà egli rancore per sempre?
Conserverà in eterno la sua ira?
Così parli, ma intanto ti ostini
a commettere il male che puoi.
Io pensavo:
Come vorrei considerarti tra i miei figli
e darti una terra invidiabile,
un'eredità che sia l'ornamento più prezioso dei popoli!
Io pensavo: Voi mi direte: Padre mio,
e non tralascerete di seguirmi.
Ma come una donna è infedele al suo amante,
così voi, casa di Israele, siete stati infedeli a me». 
Oracolo del Signore.
Sui colli si ode una voce,
pianto e gemiti degli Israeliti,
perché hanno reso tortuose le loro vie,
si sono dimenticati del Signore loro Dio.
«Ritornate, figli traviati,
io risanerò le vostre ribellioni».
«Ecco, noi veniamo a te
perché tu sei il Signore nostro Dio.
In realtà, menzogna sono le colline,
come anche il clamore sui monti;
davvero nel Signore nostro Dio
è la salvezza di Israele.
L'infamia ha divorato
fino dalla nostra giovinezza
il frutto delle fatiche dei nostri padri,
i loro greggi e i loro armenti,
i loro figli e le loro figlie.
Avvolgiamoci nella nostra vergogna,
la nostra confusione ci ricopra,
perché abbiamo peccato contro il Signore nostro Dio,
noi e i nostri padri,
dalla nostra giovinezza fino ad oggi;
non abbiamo ascoltato la voce del Signore
nostro Dio».
«Se vuoi ritornare, o Israele — dice il Signore —
a me dovrai ritornare.
Se rigetterai i tuoi abomini,
non dovrai più vagare lontano da me.
Il tuo giuramento sarà: Per la vita del Signore,
con verità, rettitudine e giustizia.
Allora i popoli si diranno benedetti da te
e di te si vanteranno».
Dice il Signore 
agli uomini di Giuda e a Gerusalemme:
«Dissodatevi un terreno incolto
e non seminate fra le spine.
Circoncidetevi per il Signore,
circoncidete il vostro cuore,
uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme,
perché la mia ira non divampi come fuoco
e non bruci senza che alcuno la possa spegnere,
a causa delle vostre azioni perverse».

Responsorio   Ger 14, 7; Sal 129, 3
R. Se le nostre iniquità testimoniano contro di noi, Signore, agisci per il tuo nome! * Se consideri le colpe, Signore, chi potrà sussistere?
V. Certo, sono molte le nostre infedeltà, abbiamo peccato contro di te.
R. Se consideri le colpe, Signore, chi potrà sussistere?

Seconda Lettura
Dalle «Confessioni» di sant'Agostino, vescovo
(Lib. 9, 10-11; CSEL 33, 215-219)

Cerchiamo di arrivare alla sapienza eterna

Era ormai vicino il giorno in cui ella sarebbe uscita da questa vita, giorno che tu conoscevi mentre noi lo ignoravamo. Per tua disposizione misteriosa e provvidenziale, avvenne una volta che io e lei ce ne stessimo soli, appoggiati al davanzale di una finestra che dava sul giardino interno della casa che ci ospitava, là presso Ostia, dove noi, lontani dal frastuono della gente, dopo la fatica del lungo viaggio, ci stavamo preparando ad imbarcarci. 
Parlavamo soli con grande dolcezza e, dimentichi del passato, ci protendevamo verso il futuro, cercando di conoscere alla luce della Verità presente, che sei tu, la condizione eterna dei santi, quella vita cioè che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrò in cuore d'uomo (cfr. 1 Cor 2, 9). Ce ne stavamo con la bocca anelante verso l'acqua che emana dalla tua sorgente, da quella sorgente di vita che si trova presso di te. Dicevo cose del genere, anche se non proprio in tal modo e con queste precise parole. Tuttavia, Signore, tu sai che in quel giorno, mentre così parlavamo e, tra una parola e l'altra, questo mondo con tutti i suoi piaceri perdeva ai nostri occhi ogni suo richiamo, mia madre mi disse: «Figlio, quanto a me non trovo ormai più alcuna attrattiva per questa vita. Non so che cosa io stia a fare ancora quaggiù e perché mi trovi qui. Questo mondo non è più oggetto di desideri per me. C'era un solo motivo per cui desideravo rimanere ancora un poco in questa vita: vederti cristiano cattolico, prima di morire. Dio mi ha esaudito oltre ogni mia aspettativa, mi ha concesso di vederti al suo servizio e affrancato dalle aspirazioni di felicità terrene. Che sto a fare qui?».
Non ricordo bene che cosa io le abbia risposto in proposito. Intanto nel giro di cinque giorni o poco più si mise a letto con la febbre. Durante la malattia un giorno ebbe uno svenimento e per un pò di tempo perdette i sensi. Noi accorremmo, ma essa riprese prontamente la conoscenza, guardò me e mio fratello in piedi presso di lei, e disse, come cercando qualcosa: «Dove ero»?
Quindi, vedendoci sconvolti per il dolore, disse: «Seppellire qui vostra madre». Io tacevo con un nodo alla gola e cercavo di trattenere le lacrime. Mio fratello, invece, disse qualche parola per esprimere che desiderava vederla chiudere gli occhi in patria e non in terra straniera. Al sentirlo fece un cenno di disapprovazione per ciò che aveva detto. Quindi rivolgendosi a me disse: «Senti che cosa dice?». E poco dopo a tutti e due: «Seppellirete questo corpo, disse, dove meglio vi piacerà; non voglio che ve ne diate pena. Soltanto di questo vi prego, che dovunque vi troverete, vi ricordiate di me all'altare del Signore».
Quando ebbe espresso, come poté, questo desiderio, tacque. Intanto il male si aggrava ed essa continuava a soffrire.
In capo a nove giorni della sua malattia, l'anno cinquantaseiesimo della sua vita, e trentatreesimo della mia, quell'anima benedetta e santa se ne partì da questa terra.

Responsorio   Cfr. 1 Cor 7, 29. 30. 31; 2, 12
R. Il tempo è breve: ormai chi è nella gioia, viva come non godesse; chi è immerso in questo mondo come non vi fosse: * passa presto lo spettacolo del mondo.
V. Noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo:
R. passa presto lo spettacolo del mondo.

Orazione

O Dio, consolatore degli afflitti, che hai esaudito le pie lacrime di santa Monica con la conversione del figlio Agostino, per la loro comune preghiera, concedi a noi tuoi fedeli una viva contrizione dei nostri peccati, per gustare la dolcezza del tuo perdono. Per il nostro Signore.

R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.
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