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5 GENNAIO
FERIA DEL TEMPO DI NATALE
UFFICIO DELLE LETTURE


INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
 
Antifona
Venite adoriamo il Signore,
che è nato per noi.

Oppure:
Cristo è nato per noi:
venite adoriamo.
 
SALMO 94  Invito a lodare Dio
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13).

Si enunzia e si ripete l'antifona.

Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
 
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
 
Inno

Fiorì il germoglio di Iesse,
l'albero della vita
ha donato il suo frutto.

Maria, figlia di Sion,
feconda e sempre vergine,
partorisce il Signore.

Nell'ombra del presepe,
giace povero ed umile
il creatore del mondo.

Il Dio che dal Sinai
promulgò i suoi decreti,
obbedisce alla legge.

Sorge una nuova luce
nella notte del mondo:
adoriamo il Signore!

A te sia gloria, Cristo,
con il Padre e lo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.
 
1^ Antifona
Cantate e celebrate il Signore,
meditate tutti i suoi prodigi.

SALMO 104, 1-15  
(I)  Dio è fedele alle sue promesse
Essi sono Israeliti e possiedono l'adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse, i patriarchi; da essi proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa Dio benedetto nei secoli (Rm 9, 4-5).

Lodate il Signore e invocate il suo nome, *
proclamate tra i popoli le sue opere. 
Cantate a lui canti di gioia, 
meditate tutti i suoi prodigi. 

Gloriatevi del suo santo nome: *
gioisca il cuore di chi cerca il Signore. 
Cercate il Signore e la sua potenza, *
cercate sempre il suo volto. 

Ricordate le meraviglie che ha compiute, *
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca: 
voi, stirpe di Abramo, suo servo, *
figli di Giacobbe, suo eletto. 

E' lui il Signore, nostro Dio, *
su tutta la terra i suoi giudizi.

Ricorda sempre la sua alleanza: *
parola data per mille generazioni, 
l'alleanza stretta con Abramo *
e il suo giuramento ad Isacco. 

La stabilì per Giacobbe come legge, *
come alleanza eterna per Israele: 
«Ti darò il paese di Cànaan *
come eredità a voi toccata in sorte». 

Quando erano in piccolo numero, *
pochi e forestieri in quella terra, 
e passavano di paese in paese, *
da un regno ad un altro popolo, 

non permise che alcuno li opprimesse *
e castigò i re per causa loro: 
«Non toccate i miei consacrati, *
non fate alcun male ai miei profeti».

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Cantate e celebrate il Signore,
meditate tutti i suoi prodigi.

2^ Antifona
Il Signore non ha abbandonato
il giusto tradito,
ma lo ha salvato dai peccatori.

SALMO 104, 16-22   (II)  Dio è fedele alle sue promesse
Essi sono Israeliti e possiedono l'adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse, i patriarchi; da essi proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa Dio benedetto nei secoli (Rm 9, 4-5).

Chiamò la fame sopra quella terra *
e distrusse ogni riserva di pane. 
Davanti a loro mandò un uomo, *
Giuseppe, venduto come schiavo.

Gli strinsero i piedi con ceppi, *
il ferro gli serrò la gola, 
finché si avverò la sua predizione *
e la parola del Signore gli rese giustizia. 

Il re mandò a scioglierlo, *
il capo dei popoli lo fece liberare; 
lo pose signore della sua casa, *
capo di tutti i suoi averi, 

per istruire i capi secondo il suo giudizio *
e insegnare la saggezza agli anziani.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona
Il Signore non ha abbandonato
il giusto tradito,
ma lo ha salvato dai peccatori.

3^ Antifona
Dio ha ricordato la sua santa promessa:
guida il suo popolo alla libertà.

SALMO 104, 23-45  (III)  Dio è fedele alle sue promesse
Essi sono Israeliti e possiedono l'adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse, i patriarchi; da essi proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa Dio benedetto nei secoli (Rm 9, 4-5).   

E Israele venne in Egitto, *
Giacobbe visse nel paese di Cam come straniero. 
Ma Dio rese assai fecondo il suo popolo, *
lo rese più forte dei suoi nemici. 

Mutò il loro cuore e odiarono il suo popolo, *
contro i suoi servi agirono con inganno.
Mandò Mosè suo servo *
e Aronne che si era scelto. 

Compì per mezzo loro i segni promessi *
e nel paese di Cam i suoi prodigi. 

Mandò le tenebre e si fece buio, *
ma resistettero alle sue parole. 
Cambiò le loro acque in sangue *
e fece morire i pesci. 

Il loro paese brulicò di rane *
fino alle stanze dei loro sovrani. 
Diede un ordine e le mosche vennero a sciami *
e le zanzare in tutto il loro paese. 

Invece delle piogge mandò loro la grandine, *
vampe di fuoco sul loro paese. 
Colpì le loro vigne e i loro fichi, *
schiantò gli alberi della loro terra. 

Diede un ordine e vennero le locuste *
e bruchi senza numero; 
divorarono tutta l'erba del paese *
e distrussero il frutto del loro suolo. 

Colpì nel loro paese ogni primogenito, *
tutte le primizie del loro vigore. 
Fece uscire il suo popolo con argento e oro, *
fra le tribù non c'era alcun infermo. 

L'Egitto si rallegrò della loro partenza *
perché su di essi era piombato il terrore. 
Distese una nube per proteggerli *
e un fuoco per illuminarli di notte. 

Alla loro domanda fece scendere le quaglie *
e li saziò con il pane del cielo. 
Spaccò una rupe e ne sgorgarono acque, *
scorrevano come fiumi nel deserto, 
 
perché ricordò la sua parola santa *
data ad Abramo suo servo. 

Fece uscire il suo popolo con esultanza, *
i suoi eletti con canti di gioia. 
Diede loro le terre dei popoli, *
ereditarono la fatica delle genti, 

perché custodissero i suoi decreti *
e obbedissero alle sue leggi.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona
Dio ha ricordato la sua santa promessa:
guida il suo popolo alla libertà.
 
Versetto

V. Il Verbo è la luce vera
R. che illumina ogni uomo.

Prima Lettura     

Dalla lettera ai Colossesi di san Paolo, apostolo 4, 2-18

Esortazione alla vigilanza. Conclusione della lettera

Fratelli, perseverate nella preghiera e vegliate in essa, rendendo grazie. Pregate anche per noi, perché Dio ci apra la porta della predicazione e possiamo annunziare il mistero di Cristo, per il quale mi trovo in catene: che possa davvero manifestarlo, parlandone come devo.
Comportatevi saggiamente con quelli di fuori; approfittate di ogni occasione. Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito di sapienza, per sapere come rispondere a ciascuno.
Tutto quanto mi riguarda ve lo riferirà Tìchico, il caro fratello e ministro fedele, mio compagno nel servizio del Signore, che io mando a voi, perché conosciate le nostre condizioni e perché rechi conforto ai vostri cuori. Con lui verrà anche Onèsimo, il fedele e caro fratello, che è dei vostri. Essi vi informeranno su tutte le cose di qui.
Vi salutano Aristarco, mio compagno di carcere, e Marco, il cugino di Barnaba, riguardo al quale avete ricevuto istruzioni —se verrà da voi, fategli buona accoglienza —e Gesù, chiamato Giusto. Di quelli venuti dalla circoncisione questi soli hanno collaborato con me per il regno di Dio e mi sono stati di consolazione. Vi saluta Epafra, servo di Cristo Gesù, che è dei vostri, il quale non cessa di lottare per voi nelle sue preghiere, perché siate saldi, perfetti e aderenti a tutti i voleri di Dio. Gli rendo testimonianza che si impegna a fondo per voi, come per quelli di Laodicèa e di Geràpoli. Vi salutano Luca, il caro medico, e Dema.
Salutate i fratelli di Laodicèa e Ninfa con la comunità che si raduna nella sua casa. E quando questa lettera sarà stata letta da voi, fate che venga letta anche nella Chiesa dei Laodicesi e anche voi leggete quella inviata ai Laodicesi. Dite ad Archippo: «Considera il ministero che hai ricevuto nel Signore e vedi di compierlo bene».
Il saluto è di mia propria mano, di me, Paolo. Ricordatevi delle mie catene. La grazia sia con voi.

Responsorio    Col 4, 3; cfr. Sal 50, 17
R. Preghiamo gli uni per gli altri, perché Dio ci apra la porta della parola, * per annunziare il mistero di Cristo.
V. Il Signore ci apra le labbra, e la bocca proclami la lode di Dio,
R. per annunziare il mistero di Cristo.

Seconda Lettura
Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo
(Disc. 194, 3-4; Pl 38, 1016-1017)

Saremo saziati dalla visione del Verbo
Chi potrà mai conoscere tutti i tesori di sapienza e di scienza che Cristo racchiude in sé, nascosti nella povertà della sua carne? «Per noi, da ricco che era, egli si è fatto povero, perché noi diventassimo ricchi per mezzo della sua povertà» (cfr. 2 Cor 8, 9). Assumendo la mortalità dell'uomo e subendo nella sua persona la morte, egli si mostrò a noi nella povertà della condizione umana: non perdette però le sue ricchezze quasi gli fossero state tolte, ma ne promise la rivelazione nel futuro. Quale immensa ricchezza serba a chi lo teme e dona pienamente a quelli che sperano in lui!
Le nostre conoscenze sono ora imperfette e incomplete, finché non venga il perfetto e il completo. Ma proprio per renderci capaci di questo egli, che è uguale al Padre nella forma di Dio e simile a noi nella forma di servo, ci trasforma a somiglianza di Dio. Divenuto figlio dell'uomo, lui unico figlio di Dio, rende figli di Dio molti figli degli uomini. Dopo aver nutrito noi servi attraverso la forma visibile di servo, ci rende liberi, atti a contemplare la forma di Dio.
Infatti «noi siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui perché lo vedremo così come egli è» (1 Gv 3,2). Ma che cosa sono quei tesori di sapienza e di scienza, che cosa quelle ricchezze divine, se non la grande realtà capace di colmarci pienamente? Che cosa è quell'abbondanza di dolcezza se non ciò che è capace di saziarci?
Dunque: «Mostraci il Padre e ci basta» (Gv 14, 8). E in un salmo una voce, che ci interpreta o parla per noi, dice rivolgendosi a lui: «Sarò saziato all'apparire della tua gloria» (cfr. Sal 16, 15). Egli e il Padre sono una cosa sola e chi vede lui vede anche il Padre. «Il Signore degli eserciti è il re della gloria» (Sal 23, 10). Facendoci volgere a lui, ci mostrerà il suo volto e saremo salvi; allora saremo saziati e ci basterà.
Ma fino a quando questo non avvenga e non ci sia mostrato quello che ci appagherà, fino a quando non berremo a quella fonte di vita che ci farà sazi, mentre noi camminiamo nella fede, pellegrini lontani da lui, e abbiamo fame e sete di giustizia e aneliamo con indicibile desiderio alla bellezza di Cristo che si svelerà nella forma di Dio, celebriamo con devozione il Natale di Cristo nato nella forma di servo.
Se non possiamo ancora contemplarlo perché è stato generato dal Padre prima dell'aurora, festeggiamolo perché nella notte è nato dalla Vergine. Se non lo comprendiamo ancora, perché il suo nome rimane davanti al sole (cfr. Sal 71, 17), riconosciamo il suo tabernacolo posto nel sole. Se ancora non vediamo l'Unigenito che rimane nel Padre, ricordiamo «lo sposo che esce dalla stanza nuziale» (cfr. Sal 18, 6). Se ancora non siamo preparati al banchetto del nostro Padre, riconosciamo il presepe del nostro Signore Gesù Cristo.

Responsorio     1 Gv 1, 2; 5, 20
R. La vita si è fatta visibile, e noi l'abbiamo veduta; vi annunziamo la vita eterna * che era presso il Padre.
V. Sappiamo che il Figlio di Dio è venuto, e ci ha dato l'intelligenza per conoscere il vero Dio. E noi siamo nel vero Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo,
R. che era presso il Padre.

Orazione
O Dio, che nella nascita del tuo unico Figlio hai dato mirabile principio alla nostra redenzione, rafforza la fede del tuo popolo, perché sotto la guida del Cristo giunga alla mèta della gloria eterna. Per il nostro Signore.

R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.
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