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4 GENNAIO
FERIA DEL TEMPO DI NATALE
UFFICIO DELLE LETTURE


INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
 
Antifona
Venite adoriamo il Signore,
che è nato per noi.

Oppure:
Cristo è nato per noi:
venite adoriamo.
 
SALMO 94  Invito a lodare Dio
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13).

Si enunzia e si ripete l'antifona.

Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
 
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
 
Inno

Fiorì il germoglio di Iesse,
l'albero della vita
ha donato il suo frutto.

Maria, figlia di Sion,
feconda e sempre vergine,
partorisce il Signore.

Nell'ombra del presepe,
giace povero ed umile
il creatore del mondo.

Il Dio che dal Sinai
promulgò i suoi decreti,
obbedisce alla legge.

Sorge una nuova luce
nella notte del mondo:
adoriamo il Signore!

A te sia gloria, Cristo,
con il Padre e lo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.
 
1^ Antifona
Sorgi in mio aiuto, Signore.

SALMO 34, 1-2. 3c. 9-12
   (I) Il Signore salva nella persecuzione
Si riunirono … e tennero consiglio per arrestare con un inganno Gesù e farlo morire (Mt 26, 3. 4).


Signore, giudica chi mi accusa, *
combatti chi mi combatte. 

Afferra i tuoi scudi *
e sorgi in mio aiuto. 
Dì all'anima mia: *
«Sono io la tua salvezza».

Io invece esulterò nel Signore *
per la gioia della sua salvezza. 

Tutte le mie ossa dicano: «Chi è come te, Signore, †
che liberi il debole dal più forte, *
il misero e il povero dal predatore?». 

Sorgevano testimoni violenti, *
mi interrogavano su ciò che ignoravo, 
mi rendevano male per bene: *
una desolazione per la mia vita.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona

Sorgi in mio aiuto, Signore.

2^ Antifona
Giudica la mia causa, Signore,
difendimi con la tua forza.

SALMO 34, 13-16   (II) Il Signore salva nella persecuzione
Si riunirono … e tennero consiglio per arrestare con un inganno Gesù e farlo morire (Mt 26, 3. 4).


Io, quand'erano malati, vestivo di sacco, †
mi affliggevo col digiuno, *
riecheggiava nel mio petto la mia preghiera. 

Mi angustiavo come per l'amico, per il fratello, *
come in lutto per la madre 
mi prostravo nel dolore. 

Ma essi godono della mia caduta, si radunano, *
si radunano contro di me 
per colpirmi all'improvviso. 

Mi dilaniano senza posa, †
mi mettono alla prova, scherno su scherno, *
contro di me digrignano i denti.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona
Giudica la mia causa, Signore,
difendimi con la tua forza.

3^ Antifona
Celebrerò la tua giustizia, Signore,
canterò la tua lode per sempre.

SALMO 34, 17-19. 22-23. 27-28   (III) Il Signore salva nella persecuzione
Si riunirono … e tennero consiglio per arrestare con un inganno Gesù e farlo morire (Mt 26, 3. 4).

Fino a quando, Signore, starai a guardare? †
Libera la mia vita dalla loro violenza, *
dalle zanne dei leoni l'unico mio bene. 

Ti loderò nella grande assemblea, *
ti celebrerò in mezzo a un popolo numeroso. 

Non esultino su di me i nemici bugiardi, *
non strizzi l'occhio chi mi odia senza motivo. 

Signore, tu hai visto, non tacere; *
Dio, da me non stare lontano. 
Destati, svégliati per il mio giudizio, *
per la mia causa, Signore mio Dio. 

Esulti e gioisca chi ama il mio diritto, †
dica sempre: «Grande è il Signore *
che vuole la pace del suo servo». 

La mia lingua celebrerà la tua giustizia, *
canterà la tua lode per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona
Celebrerò la tua giustizia, Signore,
canterò la tua lode per sempre.
 
Versetto

V. Nel Verbo di Dio è la vita,
R. e la vita è la luce degli uomini.

Prima Lettura


Dalla lettera ai Colossesi di san Paolo, apostolo 3, 17 - 4, 1

La vita della famiglia cristiana

Fratelli, tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.
Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come si conviene nel Signore. Voi, mariti, amate le vostre mogli e non inaspritevi con esse. Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto; ciò è gradito al Signore. Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino. Voi, servi, siate docili in tutto con i vostri padroni terreni; non servendo solo quando vi vedono, come si fa per piacere agli uomini, ma con cuore semplice e nel timore del Signore. Qualunque cosa facciate, fatela di cuore come per il Signore e non per gli uomini, sapendo che come ricompensa riceverete dal Signore l'eredità. Servite a Cristo Signore. Chi commette ingiustizia infatti subirà le conseguenze del torto commesso, e non v'è parzialità per nessuno. Voi, padroni, date ai vostri servi ciò che è giusto ed equo, sapendo che anche voi avete un padrone in cielo.

Responsorio
    Col 3, 17
R. Tutto quello che fate in parole e in opere, * tutto si compia nel nome di Gesù nostro Signore.
V. Rendete grazie per mezzo di lui a Dio Padre:
R. tutto si compia nel nome di Gesù nostro Signore.

Seconda Lettura
Dai «500 Capitoli» di san Massimo il Confessore, abate
(Centuria 1, 8-13; PG 90, 1182-1186)

Mistero sempre nuovo
Il Verbo di Dio fu generato secondo la carne una volta per tutte. Ora, per la sua benignità verso l'uomo, desidera ardentemente di nascere secondo lo spirito in coloro che lo vogliono e diviene bambino che cresce con il crescere delle loro virtù. Si manifesta in quella misura di cui sa che è capace chi lo riceve. Non restringe la visuale immensa della sua grandezza per invidia e gelosia, ma saggia, quasi misurandola, la capacità di coloro che desiderano vederlo. Così il Verbo di Dio, pur manifestandosi nella misura di coloro che ne sono partecipi, rimane tuttavia sempre imperscrutabile a tutti, data l'elevatezza del mistero. Per questa ragione l'Apostolo di Dio, considerando con sapienza la portata del mistero, dice: «Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre!» (Eb 13, 8), intendendo dire in tal modo che il mistero è sempre nuovo e non invecchia mai per la comprensione di nessuna mente umana.
Cristo Dio nasce e si fa uomo, prendendo un corpo dotato di un'anima intelligente, lui, che aveva concesso alle cose di uscire dal nulla. Dall'oriente una stella che brilla in pieno giorno guida i magi verso il luogo dove il Verbo ha preso carne, per dimostrare misticamente che il Verbo contenuto nella legge e nei profeti supera ogni conoscenza dei sensi e conduce le genti alla suprema luce della conoscenza.
Infatti la parola della legge e dei profeti, a guisa di stella, rettamente intesa, conduce a riconoscere il Verbo incarnato coloro che in virtù della grazia sono stati chiamati secondo il beneplacito divino. 
Dio si fa perfetto uomo, non cambiando nulla di quanto è proprio della natura umana, tolto, si intende, il peccato, che del resto non le appartiene. Si fa uomo per provocare il dragone infernale avido e impaziente di divorare la sua preda, cioè l'umanità del Cristo. Cristo in effetti, gli dà in pasto la sua carne. Quella carne però doveva tramutarsi per il diavolo in veleno. La carne abbatteva totalmente il mostro con la potenza della divinità che in essa si celava. Per la natura umana, invece, sarebbe stata il rimedio, perché l'avrebbe riportata alla grazia originale con la forza della divinità in essa presente.
Come infatti il dragone, avendo istillato il suo veleno nell'albero della scienza, aveva rovinato il genere umano, facendoglielo gustare, così il medesimo, presumendo divorare la carne del Signore, fu rovinato e spodestato per la potenza della divinità che era in essa.
Ma il grande mistero dell'incarnazione divina rimane pur sempre un mistero. In effetti come può il Verbo, che con la sua persona è essenzialmente nella carne, essere al tempo stesso come persona ed essenzialmente tutto nel Padre? Così come può lo stesso Verbo, totalmente Dio per natura, diventare totalmente uomo per natura? E questo senza abdicare per niente né alla natura divina, per cui è Dio, né alla nostra, per cui è divenuto uomo? 
Soltanto la fede arriva a questi misteri, essa che è la sostanza e la base di quelle cose che superano ogni comprensione della mente umana.

Responsorio  
Gv 1, 14. 1
R. Il Verbo si è fatto carne, e venne ad abitare in mezzo a noi: * abbiamo contemplato la sua gloria, gloria dell'unico Figlio del Padre, pieno di verità e di grazia.
V. In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio:
R. abbiamo contemplato la sua gloria, gloria dell'unico Figlio del Padre, pieno di verità e di grazia.

Orazione
Dio onnipotente, il Salvatore che tu hai mandato, luce nuova all'orizzonte del mondo, sorga ancora e rinnovi tutta la nostra vita. Per il nostro Signore.

R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.
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