23 SETTEMBRE
SAN PIO DA PIETRELCINA (m)
Presbitero, dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini
UFFICIO DELLE LETTURE
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Venite, popoli, adoriamo il Signore,
il Dio unico e vero.
SALMO 94 Invito a lodare Dio
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Uniamoci, o fratelli,
con cuore puro e ardente
alla lode festosa
della Chiesa di Cristo.
In questo giorno santo
la carità divina
congiunge san Pio da Pietrelcina
al regno de) beati.
La fiamma `ello Spirito
ha impresso del suo cuore
il sigillo ildelebile
dell'amore dI Dio&
Egli è modello e guida
a coloro che servono
le membra soffe2enti
del corpo `el Signore.
Dolce amicg dei poveri$
intercedi per noi;
sostieni i nnstri passi
nella 6ia dell'Amore.
A tE sia lode, k Cristo,
immagine del Padre,
che sveli nei tuoi santi
la forza dello Spirito. Amen.
1^ Antifona
Il Signore fa giustizia per i poveri.
SALMO 9 B 22-32 (I) Preghiera e ringraziamento
Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio (Lc 6, 20).
Perché, Signore, stai lontano, *
nel tempo dell'angoscia ti nascondi?
Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio *
e cade nelle insidie tramate.
L'empio si vanta delle sue brame, *
l'avaro maledice, disprezza Dio.
L'empio insolente disprezza il Signore: †
«Dio non se ne cura: Dio non esiste» ; *
questo è il suo pensiero.
Le sue imprese riescono sempre. †
Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi: *
disprezza tutti i suoi avversari.
Egli pensa: «Non sarò mai scosso, *
vivrò sempre senza sventure».
Di spergiuri, di frodi e d'inganni
ha piena la bocca, *
sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
Sta in agguato dietro le siepi, *
dai nascondigli uccide l'innocente.
I suoi occhi spiano l'infelice, *
sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo.
Sta in agguato per ghermire il misero, *
ghermisce il misero attirandolo nella rete.
Infierisce di colpo sull'oppresso, *
cadono gl'infelici sotto la sua violenza.
Egli pensa: «Dio dimentica, *
nasconde il volto, non vede più nulla».
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Il Signore fa giustizia per i poveri.
2^ Antifona
L'affanno e il dolore degli umili,
tu li vedi, o Signore.
SALMO 9 B 33-39 (II) Preghiera e ringraziamento
Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio (Lc 6, 20).
Sorgi, Signore, alza la tua mano, *
non dimenticare i miseri.
Perché l'empio disprezza Dio *
e pensa: «Non ne chiederà conto» ?
Eppure tu vedi l'affanno e il dolore, *
tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero, *
dell'orfano tu sei il sostegno.
Spezza il braccio dell'empio e del malvagio; *
punisci il suo peccato e più non lo trovi.
Il Signore è re in eterno, per sempre: *
dalla sua terra sono scomparse le genti.
Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri, *
rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio
per far giustizia all'orfano e all'oppresso; *
e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
L'affanno e il dolore degli umili,
tu li vedi, o Signore.
3^ Antifona
Le parole del Signore sono pure,
argento raffinato nel fuoco.
SALMO 11 Preghiera nella persecuzione
Dio Padre si è degnato di mandare il suo Figlio per noi, poveri
(sant’Agostino).
Salvami, Signore! Non c'è più un uomo fedele; *
è scomparsa la fedeltà tra i figli dell'uomo.
Si dicono menzogne l'uno all'altro, *
labbra bugiarde parlano con cuore doppio.
Recida il Signore le labbra bugiarde, *
la lingua che dice parole arroganti,
quanti dicono: «Per la nostra lingua siamo forti, †
ci difendiamo con le nostre labbra: *
chi sarà nostro padrone?».
«Per l'oppressione dei miseri e il gemito dei poveri, †
io sorgerò, dice il Signore, *
metterò in salvo chi è disprezzato».
I detti del Signore sono puri, †
argento raffinato nel crogiuolo, *
purificato nel fuoco sette volte.
Tu, o Signore, ci custodirai, *
ci guarderai da questa gente per sempre.
Mentre gli empi si aggirano intorno, *
emergono i peggiori tra gli uomini.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Le parole del Signore sono pure,
argento raffinato nel fuoco.
Versetto
V. Il Signore guida gli umili nella giustizia,
R. ai poveri insegna la sua via.
Prima Lettura
Dal libro del profeta Ezechiele 36, 16-36
Futuro rinnovamento del popolo di Dio:
il cuore nuovo e lo spirito nuovo
Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell'uomo, la
casa d'Israele, quando abitava il suo paese, lo rese impuro con
la sua condotta e le sue azioni. Come l'impurità di una donna
nel suo tempo è stata la loro condotta davanti a me. Perciò ho
riversato su di loro la mia ira per il sangue che avevano sparso
nel paese e per gli idoli con i quali l'avevano contaminato. Li
ho dispersi fra le genti e sono stati dispersi in altri
territori: li ho giudicati secondo la loro condotta e le loro
azioni. Giunsero fra le nazioni dove erano spinti e disonorarono
il mio nome santo, perché di loro si diceva: Costoro sono il
popolo del Signore e tuttavia sono stati scacciati dal suo
paese. Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo, che gli
Israeliti avevano disonorato fra le genti presso le quali sono
andati.
Annunzia alla casa d'Israele: Così dice il Signore Dio: Io
agisco non per riguardo a voi, gente d'Israele, ma per amore del
mio nome santo, che voi avete disonorato fra le genti presso le
quali siete andati. Santificherò il mio nome grande, disonorato
fra le genti, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le genti
sapranno che io sono il Signore — parola del Signore Dio —
quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi. Vi
prenderò dalle genti, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò
sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete
purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da
tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di
voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi
darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi
farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere
in pratica le mie leggi. Abiterete nella terra che io diedi ai
vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio.
Vi libererò da tutte le vostre impurità: chiamerò il grano e lo
moltiplicherò e non vi manderò più la carestia. Moltiplicherò i
frutti degli alberi e il prodotto dei campi, perché non
soffriate più la vergogna della fame fra le genti. Vi
ricorderete della vostra cattiva condotta e delle vostre azioni
che non erano buone e proverete disgusto di voi stessi per le
vostre iniquità e le vostre nefandezze. Non per riguardo a voi,
io agisco dice il Signore Dio sappiatelo bene. Vergognatevi e
arrossite della vostra condotta, o Israeliti». Così dice il
Signore Dio: «Quando vi avrò purificati da tutte le vostre
iniquità, vi farò riabitare le vostre città e le vostre rovine
saranno ricostruite. Quella terra desolata, che agli occhi di
ogni viandante appariva un deserto, sarà ricoltivata e si dirà:
La terra, che era desolata, è diventata ora come il giardino
dell'Eden, le città rovinate, desolate e sconvolte, ora sono
fortificate e abitate. I popoli che saranno rimasti attorno a
voi sapranno che io, il Signore, ho ricostruito ciò che era
distrutto e ricoltivato la terra che era un deserto. Io, il
Signore, l'ho detto e lo farò».
Responsorio Ez 11, 19-20. 19
R. Toglierò dal loro petto il cuore di pietra e darò loro un
cuore di carne, perché seguano i miei decreti;
* saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
V. Darò loro un cuore nuovo, e uno spirito nuovo metterò dentro
di loro:
R. saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
Seconda Lettura
Dalle Lettere del B. Pio da Pietrelcina
(Lett. 500; 510; Epist. I, 1065; 1093-1095, Ediz. 1992).
Innalzerò forte la mia voce a Lui e non desisterò
In forza di questa obbedienza mi induco a manifestarvi ciò che
avvenne in me dal giorno cinque a sera, a tutto il sei del
corrente mese di agosto 1918. Io non valgo a dirvi ciò che
avvenne in questo periodo di superlativo martirio. Me ne stavo
confessando i nostri ragazzi la sera del cinque, quando tutto di
un tratto fui riempito di un estremo terrore alla vista di un
personaggio celeste che mi si presenta dinanzi all’occhio della
intelligenza. Teneva in mano una specie di arnese, simile ad una
lunghissima lamina di ferro con una punta bene affilata, e
sembrava che da essa punta uscisse fuoco. Vedere tutto questo ed
osservare detto personaggio scagliare con tutta violenza il
suddetto arnese nell’anima, fu tutto una cosa sola. A stento
emisi un lamento, mi sentivo morire. Dissi al ragazzo che si
fosse ritirato, perché mi sentivo male e non sentivo più la
forza di continuare.
Questo martirio durò, senza interruzione, fino al mattino del
giorno sette. Cosa io soffrii in questo periodo sì luttuoso io
non so dirlo. Persino le viscere vedevo che venivano strappate e
stiracchiate dietro di quell’arnese, ed il tutto era messo a
ferro e fuoco. Da quel giorno in qua io sono stato ferito a
morte. Sento nel più intimo dell’anima una ferita che è sempre
aperta, che mi fa spasimare assiduamente.
Cosa dirvi a riguardo di ciò che mi domandate del come sia
avvenuta la mia crocifissione? Mio Dio, che confusione e che
umiliazione io provo nel dover manifestare ciò che tu hai
operato in questa tua meschina creatura! Era la mattina del 20
dello scorso mese di settembre, in coro, dopo la celebrazione
della santa messa, allorché venni sorpreso dal riposo, simile
ad un dolce sonno. Tutti i sensi interni ed esterni, non che le
stesse facoltà dell’anima si trovarono in una quiete
indescrivibile. In tutto questo vi fu totale silenzio intorno a
me e dentro di me; vi subentrò subito una gran pace ed abbandono
alla completa privazione dei tutto e una posa nella stessa
rovina. Tutto questo avvenne in un baleno.
E mentre tutto questo si andava operando mi vidi dinanzi un
misterioso personaggio, simile a quello visto la sera del 5
agosto, che differenziava in questo solamente che aveva le mani
ed i piedi ed il costato che grondavano sangue. La sua vista mi
atterrisce; ciò che sentivo in quell’istante in me non saprei
dirvelo. Mi sentivo morire e sarei morto se il Signore non fosse
intervenuto a sostenere il cuore, il quale me lo sentivo
sbalzare dal petto.
La vista del personaggio si ritira ed io mi avvidi che mani,
piedi e costato erano traforati e grondavano sangue. Immaginate
lo strazio che esperimentai allora e che vado esperimentando
continuamente quasi tutti i giorni. La ferita del cuore gitta
assiduamente del sangue, specie dal Giovedì a sera sino al
Sabato. Padre mio, io muoio di dolore per lo strazio e per la
confusione susseguente che io provo nell’intimo dell’anima. Temo
di morire dissanguato, se il Signore non ascolta i gemiti del
mio povero cuore e col ritirare da me questa operazione. Mi farà
questa grazia Gesù che è tanto buono?
Toglierà almeno da me questa confusione che io esperimento per
questi segni esterni? Innalzerò forte la mia voce a lui e non
desisterò dallo scongiurarlo, affinché per sua misericordia
ritiri da me non lo strazio, non il dolore, perché lo veggo
impossibile ed io sento di volermi inebriare di dolore, ma
questi segni esterni, che mi sono di una confusione e di una
umiliazione indescrivibile ed insostenibile.
Il personaggio di cui intendevo parlare nell’altra mia
precedente non è altro che quello stesso di cui vi parlai in
un’altra mia, visto il 5 agosto. Egli segue la sua operazione
senza posa, con superlativo strazio dell’anima. Io sento
nell’interno un continuo rumoreggiare, simile ad una cascata,
che gitta sempre sangue. Mio Dio! È giusto il castigo e retto il
tuo giudizio, ma usami al fine misericordia. Domine, ti dirò
sempre col tuo profeta: Domine, ne in furore tuo arguas me,
neque in ira tua corripias me! (Ps 6, 2; 37, 1). Padre mio,
ora che tutto il mio interno vi è noto, non isdegnate di fare
giungere sino a me la parola del conforto, in mezzo a sì fiera e
dura amarezza.
Responsorio
R. Voi siete luce nel Signore: comportatevi come
figli della luce. * Frutto della luce è ogni cosa buona,
giusta e vera .
V. Voi siete luce del mondo: splenda la vostra luce
davanti agli uomini.
R. Frutto della luce è ogni cosa buona, giusta e vera.
Orazione
Tu solo sei santo, Signore, e fuori di te non c'è luce di
bontà: per l'intercessione e l'esempio di san Pio da Pietrelcina
fa' che viviamo una vita autenticamente cristiana, per non esser
privati della tua visione nel cielo. Per il nostro Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio. |