17
SETTEMBRE
IMPRESSIONE DELLE STIMMATE DI
SAN FRANCESCO (f)
UFFICIO DELLE LETTURE
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Adoriamo Cristo Re crocifisso,
che insignì Francesco delle sacre stimmate.
SALMO 94 Invito a lodare Dio
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Il serafico Padre Francesco
contemplando le piaghe di Cristo,
con sospiri e con lacrime ardenti
della croce rivive il mistero.
Sulla Verna, novello Calvario,
o portento divino di grazia!,
nelle membra riceve l'effigie
di Gesù, che già porta nel cuore.
O Signore, nel corpo del padre
hai scolpito i tuoi segni d'amore;
a noi figli concedi la grazia
di imitarti e soffrire per Te.
Dona, o Padre, che regni nei cieli,
ai redenti dal sangue del Figlio,
di percorrer la via della croce
per raggiunger la patria beata. Amen.
1^ Antifona
La mano del Signore si posò su di me,
e mi condusse su un monte elevato.
SALMO 20, 2-8. 14
Signore, il re gioisce della tua potenza, *
quanto esulta per la tua salvezza!
Hai soddisfatto il desiderio del suo cuore, *
non hai respinto il voto delle sue labbra.
Gli vieni incontro con larghe benedizioni; *
gli poni sul capo una corona di oro fino.
Vita ti ha chiesto, a lui l'hai concessa, *
lunghi giorni in eterno, senza fine.
Grande è la sua gloria per la tua salvezza, *
lo avvolgi di maestà e di onore;
lo fai oggetto di benedizione per sempre, *
lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto.
Perché il re confida nel Signore: *
per la fedeltà dell'Altissimo non sarà mai scosso.
Alzati, Signore, in tutta la tua forza; *
canteremo inni alla tua potenza.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
La mano del Signore si posò su di me,
e mi condusse su un monte elevato.
2^ Antifona
Io contemplai quella grande visione;
il mio colorito si fece smorto
e mi venivano meno le forze.
SALMO 91, 1-9 (I)
E' bello dar lode al Signore *
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunziare al mattino il tuo amore, *
la tua fedeltà lungo la notte,
sull'arpa a dieci corde e sulla lira, *
con canti sulla cetra.
Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie, *
esulto per l'opera delle tue mani.
Come sono grandi le tue opere, Signore, *
quanto profondi i tuoi pensieri!
L'uomo insensato non intende *
e lo stolto non capisce:
se i peccatori germogliano come l'erba *
e fioriscono tutti i malfattori,
li attende una rovina eterna: *
ma tu sei l'eccelso per sempre, o Signore.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Io contemplai quella grande visione;
il mio colorito si fece smorto
e mi venivano meno le forze.
3^ Antifona
La gloria del Signore
splendeva come fuoco ardente
sul vertice della montagna.
SALMO 91, 10-16 (II)
Ecco, i tuoi nemici, o Signore, †
ecco, i tuoi nemici periranno, *
saranno dispersi tutti i malfattori.
Tu mi doni la forza di un bufalo, *
mi cospargi di olio splendente.
I miei occhi disprezzeranno i miei nemici, †
e contro gli iniqui che mi assalgono *
i miei orecchi udranno cose infauste.
Il giusto fiorirà come palma, *
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore, *
fioriranno negli atri del nostro Dio.
Nella vecchiaia daranno ancora frutti, *
saranno vegeti e rigogliosi,
per annunziare quanto è retto il Signore: *
mia roccia, in lui non c'è ingiustizia.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
La gloria del Signore
splendeva come fuoco ardente
sul vertice della montagna.
Versetto
V. I tuoi dardi d'amore mi hanno trafitto.
R. La tua mano onnipotente si è posata sopra di me.
Prima Lettura
Dalla lettera ai Galati di san Paolo, apostolo 5, 24-26; 6,
2-5, 7-10. 14-18
Io porto le stimmate di Gesù nel mio corpo
Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne
con le sue passioni e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello
Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Non cerchiamo la
vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli
altri. Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la
legge di Cristo. Se infatti uno pensa di essere qualcosa mentre
non è nulla, inganna se stesso. Ciascuno esamini invece la
propria condotta e allora solo in se stesso e non negli altri
troverà motivo di vanto: ciascuno infatti porterà il proprio
fardello.
Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio.
Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Chi semina nella
sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello
Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna. E non
stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo
tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l'occasione, operiamo
il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede.
Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del
Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per
me è stato crocifisso, come io per il mondo. Non è infatti la
circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l'essere
nuova creatura.
E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia,
come su tutto l'Israele di Dio.
D'ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le
stigmate di Gesù nel mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro
spirito, fratelli. Amen.
Responsorio Cfr. 2 Cor 4, 10; Rm 8, 29
R. Porto sempre e dovunque nel mio corpo la morte di
Gesù, * perché anche la vita di Gesù si manifesti nel mio corpo.
V. Dio mi predestinò ad essere conforme all'immagine del
Figlio suo
R. perché anche la vita di Gesù si manifesti nel mio
corpo.
Seconda Lettura
Dalla «Legenda minor» di san Bonaventura. (Quaracchi, 1941,
202-204).
Francesco, mediante le sacre Stimmate, prese l'immagine del
Crocifisso
Francesco, servo fedele e ministro di Cristo, due anni prima di
rendere a Dio il suo spirito, si ritirò in un luogo alto e
solitario, chiamato monte della Verna, per farvi una quaresima
in onore di san Michele Arcangelo. Fin dal principio, sentì con
molta più abbondanza del solito la dolcezza della contemplazione
delle cose divine e, infiammato maggiormente di desideri
celesti, si sentì favorito sempre più di ispirazioni dall'alto.
Un mattino, verso la festa dell'Esaltazione della santa Croce
raccolto in preghiera sulla sommità del monte, mentre era
trasportato in Dio da ardori serafici, vide la figura di un
Serafino discendente dal cielo. Aveva sei ali risplendenti e
fiammanti. Con volo velocissimo giunse e si fermò, sollevato da
terra, vicino all'uomo di Dio. Apparve allora non solo alato, ma
anche crocifisso.
A quella vista Francesco fu ripieno di stupore e nel suo animo
c'erano, al tempo stesso, dolore e gaudio. Provava una letizia
sovrabbondante vedendo Cristo in aspetto benigno, apparirgli in
modo tanto ammirabile quanto affettuoso; ma al mirarlo così
confitto alla croce, la sua anima era ferita da una spada di
compaziente dolore.
Dopo un arcano e intimo colloquio, quando la visione disparve,
lasciò nella sua anima un ardore serafico e, nello stesso tempo,
lasciò nella sua carne i segni esterni della passione, come se
fossero stati impressi dei sigilli sul corpo, reso tenero dalla
forza fondente del fuoco.
Subito incominciarono ad apparire nelle sue mani e nei suoi
piedi i segni dei chiodi; nell'incavo delle mani e nella parte
superiore dei piedi apparivano le capocchie, e dall'altra parte
le punte. Il lato destro del corpo, come se fosse stato trafitto
da un colpo di lancia, era solcato da una cicatrice rossa, che
spesso emetteva sangue.
Dopo che l'uomo nuovo Francesco apparve insignito, mediante
insolito e stupendo miracolo, delle sacre stimmate, discese dal
monte. Privilegio mai concesso nei secoli passati, egli portava
con sé l'immagine del Crocifisso, non scolpita da artista umano
in tavole di pietra o di legno, ma tracciata nella sua carne dal
dito del Dio vivente.
Responsorio Cfr. Gal 6, 14. 17
R. Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del
Signore nostro Gesù Cristo, * per mezzo della croce il mondo per
me è stato crocifisso, come io per il mondo.
V. Io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo.
R. per mezzo della croce il mondo per me è stato crocifisso,
come io per il mondo.
Inno TE DEUM
Noi ti lodiamo,
Dio *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.
[*] Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
[*] Quest'ultima parte dell'inno si può omettere.
Orazione
O Dio, che per infiammare
il nostro spirito con il fuoco del tuo amore, hai impresso nel
corpo del serafico Padre san Francesco i segni della passione
del Figlio tuo: concedi a noi, per sua intercessione, di
conformarci alla morte del Cristo per essere partècipi della sua
risurrezione. Per il nostro Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio. |