11 APRILE SANTO STANISLAO (m) Vescovo e martire UFFICIO DELLE LETTURE INVITATORIO V. Signore, apri le mie labbra R. e la mia bocca proclami la tua lode. Antifona Venite, adoriamo il re dei martiri, Cristo Signore. SALMO 94 Invito a lodare Dio Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13). Si enunzia e si ripete l'antifona. Venite, applaudiamo al Signore, * acclamiamo alla roccia della nostra salvezza. Accostiamoci a lui per rendergli grazie, * a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.). Poiché grande Dio è il Signore, * grande re sopra tutti gli dèi. Nella sua mano sono gli abissi della terra, * sono sue le vette dei monti. Suo è il mare, egli l'ha fatto, * le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.). Venite, prostràti adoriamo, * in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati. Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, * il gregge che egli conduce (Ant.). Ascoltate oggi la sua voce: † « Non indurite il cuore, * come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri: * mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.). Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione † e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, * non conoscono le mie vie; perciò ho giurato nel mio sdegno: * Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.). Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen (Ant.). Inno Gerusalemme nuova, immagine di pace, costruita per sempre nell'amore del Padre. Tu discendi dal cielo come vergine sposa, per congiungerti a Cristo nelle nozze eterne. Dentro le tue mura, risplendenti di luce, si radunano in festa gli amici del Signore: pietre vive e preziose, scolpite dallo Spirito con la croce e il martirio per la città dei santi. Sia onore al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, al Dio trino ed unico nei secoli sia gloria. Amen. 1^ Antifona Sono sfinito dal gridare nell'attesa del mio Dio. SALMO 68, 2-13 (I) Mi divora lo zelo per la tua casa Gli diedero da bere vino mescolato con fiele (Mt27, 34). Salvami, o Dio: * l'acqua mi giunge alla gola. Affondo nel fango e non ho sostegno; † sono caduto in acque profonde * e l'onda mi travolge. Sono sfinito dal gridare, † riarse sono le mie fauci; * i miei occhi si consumano nell'attesa del mio Dio. Più numerosi dei capelli del mio capo * sono coloro che mi odiano senza ragione. Sono potenti i nemici che mi calunniano: * quanto non ho rubato, lo dovrei restituire? Dio, tu conosci la mia stoltezza * e le mie colpe non ti sono nascoste. Chi spera in te, a causa mia non sia confuso, * Signore, Dio degli eserciti; per me non si vergogni * chi ti cerca, Dio d'Israele. Per te io sopporto l'insulto * e la vergogna mi copre la faccia; sono un estraneo per i miei fratelli, * un forestiero per i figli di mia madre. Poiché mi divora lo zelo per la tua casa, * ricadono su di me gli oltraggi di chi ti insulta. Mi sono estenuato nel digiuno * ed è stata per me un'infamia. Ho indossato come vestito un sacco * e sono diventato il loro scherno. Sparlavano di me quanti sedevano alla porta, * gli ubriachi mi dileggiavano. Gloria al Padre e al Figlio, * e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona Sono sfinito dal gridare nell'attesa del mio Dio. 2^ Antifona Hanno messo nel mio cibo veleno, nella mia sete mi hanno fatto bere l'aceto. SALMO 68, 14-22 (II) Mi divora lo zelo per la tua casa Gli diedero da bere vino mescolato con fiele (Mt27, 34). Ma io innalzo a te la mia preghiera, * Signore, nel tempo della benevolenza; per la grandezza della tua bontà, rispondimi, * per la fedeltà della tua salvezza, o Dio. Salvami dal fango, che io non affondi, † liberami dai miei nemici * e dalle acque profonde. Non mi sommergano i flutti delle acque † e il vortice non mi travolga, * l'abisso non chiuda su di me la sua bocca. Rispondimi, Signore, benefica è la tua grazia; * volgiti a me nella tua grande tenerezza. Non nascondere il volto al tuo servo, * sono in pericolo: presto, rispondimi. Avvicinati a me, riscattami, * salvami dai miei nemici. Tu conosci la mia infamia, † la mia vergogna e il mio disonore; * davanti a te sono tutti i miei nemici. L'insulto ha spezzato il mio cuore e vengo meno. † Ho atteso compassione, ma invano, * consolatori, ma non ne ho trovati. Hanno messo nel mio cibo veleno * e quando avevo sete mi hanno fatto bere l'aceto. Gloria al Padre e al Figlio, * e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen. 2^ Antifona Hanno messo nel mio cibo veleno, nella mia sete mi hanno fatto bere l'aceto. 3^ Antifona Cercate il Signore e avrete la vita, alleluia. SALMO 68, 30-37 (III) Mi divora lo zelo per la tua casa Gli diedero da bere vino mescolato con fiele (Mt27, 34). Io sono infelice e sofferente; * la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro. Loderò il nome di Dio con il canto, * lo esalterò con azioni di grazie, che il Signore gradirà più dei tori, * più dei giovenchi con corna e unghie. Vedano gli umili e si rallegrino; * si ravvivi il cuore di chi cerca Dio, poiché il Signore ascolta i poveri * e non disprezza i suoi che sono prigionieri. A lui acclamino i cieli e la terra, * i mari e quanto in essi si muove. Perché Dio salverà Sion, † ricostruirà le città di Giuda: * vi abiteranno e ne avranno il possesso. La stirpe dei suoi servi ne sarà erede, * e chi ama il suo nome vi porrà dimora. Gloria al Padre e al Figlio, * e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen. 3^ Antifona Cercate il Signore e avrete la vita, alleluia. Versetto V. Per la tua risurrezione, o Cristo, alleluia, R. gioiscono i cieli e la terra, alleluia. Prima Lettura Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo 10, 1-11 «Devi profetizzare ancora su molti popoli...» Io, Giovanni, vidi poi un altro angelo, possente, discendere dal cielo, avvolto in una nube, la fronte cinta di un arcobaleno; aveva la faccia come il sole e le gambe come colonne di fuoco. Nella mano teneva un piccolo libro aperto. Avendo posto il piede destro sul mare e il sinistro sulla terra, gridò a gran voce come leone che ruggisce. E quando ebbe gridato, i sette tuoni fecero udire la loro voce. Dopoché i sette tuoni ebbero fatto udire la loro voce, io ero pronto a scrivere quando udii una voce dal cielo che mi disse: «Metti sotto sigillo quello che hanno detto i sette tuoni e non scriverlo». Allora l'angelo che avevo visto con un piede sul mare e un piede sulla terra, alzò la destra verso il cielo e giurò per colui che vive nei secoli dei secoli (Dn 12, 7), che ha creato cielo, terra, mare, e quanto è in essi: «Non vi sarà più indugio! Nei giorni in cui il settimo angelo farà udire la sua voce e suonerà la tromba, allora si compirà il mistero di Dio come egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti». Poi la voce che avevo udito dal cielo mi parlò di nuovo: «Va', prendi il libro aperto dalla mano dell'angelo che sta ritto sul mare e sulla terra». Allora mi avvicinai all'angelo e lo pregai di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse: «Prendilo e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere, ma in bocca ti sarà dolce come il miele». Presi quel piccolo libro dalla mano dell'angelo e lo divorai; in bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l'ebbi inghiottito ne sentii nelle viscere tutta l'amarezza. Allora mi fu detto: «Devi profetizzare ancora su molti popoli, nazioni e re». Responsorio Cfr. Ap 10, 7; Mt 24, 30 R. Suonerà la tromba, e si compirà il mistero di Dio, * come ha annunziato ai suoi servi, i profeti, alleluia. V. Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo, e lo vedranno venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria, R. come ha annunziato ai suoi servi, i profeti, alleluia. Seconda Lettura Dalle «Lettere» di san Cipriano, vescovo e martire (Lett. 58, 8-9. 11; CSEL 3, 663-666) Combattendo la battaglia della fede Mentre lottiamo e combattiamo la battaglia della fede, Dio ci guarda, ci guardano i suoi angeli, ci guarda anche Cristo. Che onore grande e che felicità combattere sotto lo sguardo di Dio, essere coronati da Cristo giudice! Armiamoci, fratelli carissimi, raccogliamo tutte le forze e disponiamoci alla battaglia con animo integro, con fede piena e con virtù solide. Tutte le schiere di Dio avanzino così verso il combattimento che devono sostenere. L'Apostolo c'insegna ad armarci e a prepararci dicendo: «Cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace, tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno. Prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la Parola di Dio» (Ef 6, 14-17). Prendiamo queste armi, muniamoci di queste difese spirituali e celesti per poter resistere e respingere gli assalti del diavolo nel giorno del male. Rivestiamoci della corazza della giustizia, perché il nostro petto sia difeso e protetto contro i colpi del nemico. I nostri piedi siano calzati e muniti dell'insegnamento evangelico. Cominciando così a calpestare e a schiacciare il serpente, non saremo morsi e vinti da lui. Teniamo saldamente lo scudo della fede, perché contro di esso si estingua ogni dardo infuocato che il nemico ci scaglia addosso. Prendiamo anche a protezione della testa l'elmo spirituale, per difendere i nostri orecchi dall'ascolto di parole mortifere, i nostri occhi da immagini detestabili. Sia premunita la fronte per conservare inviolato il segno di Dio, la nostra bocca per confessare vittoriosamente il Signore Gesù Cristo. Armiamo anche la nostra destra con la spada spirituale, perché respinga vigorosamente i sacrifici immondi e, memore dell'Eucaristia, prenda il corpo del Signore, lo stringa in attesa di ricevere poi da Dio il premio delle celesti corone. Queste cose, fratelli carissimi, restino nei vostri cuori. Se, mentre pensiamo e meditiamo queste cose, arriverà il giorno della persecuzione, il soldato di Cristo, istruito dai suoi precetti e dai suoi moniti, non temerà la battaglia, ma sarà pronto per la corona. Responsorio R. Per il suo Dio santo Stanislao ha lottato fino alla morte, ha superato la prova: * la sua forza era Cristo, alleluia. V. Alla vita in questo mondo ha preferito il regno dei cieli: R. la sua forza era Cristo, alleluia. Orazione Signore, che al santo vescovo Stanislao hai dato la grazia di concludere con il martirio il suo servizio pastorale, concedi anche a noi, che lo veneriamo come intercessore, di perseverare, forti nella fede, per tutti i giorni della nostra vita. Per il nostro Signore. R. Amen. Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio. |