21 AGOSTO SAN PIO X (m) Papa UFFICIO DELLE LETTURE INVITATORIO V. Signore, apri le mie labbra R. e la mia bocca proclami la tua lode. Antifona Venite, adoriamo il pastore supremo, Cristo Signore. SALMO 94 Invito a lodare Dio Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13). Si enunzia e si ripete l'antifona. Venite, applaudiamo al Signore, * acclamiamo alla roccia della nostra salvezza. Accostiamoci a lui per rendergli grazie, * a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.). Poiché grande Dio è il Signore, * grande re sopra tutti gli dèi. Nella sua mano sono gli abissi della terra, * sono sue le vette dei monti. Suo è il mare, egli l'ha fatto, * le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.). Venite, prostràti adoriamo, * in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati. Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, * il gregge che egli conduce (Ant.). Ascoltate oggi la sua voce: † « Non indurite il cuore, * come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri: * mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.). Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione † e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, * non conoscono le mie vie; perciò ho giurato nel mio sdegno: * Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.). Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen (Ant.). Inno Frumento di Cristo noi siamo, cresciuto nel sole di Dio, nell'acqua del fonte impastati, segnati dal crisma divino. In pane trasformaci, o Padre, per il sacramento di pace: un Pane, uno Spirito, un Corpo, la Chiesa una-santa, o Signore. O Cristo, pastore glorioso, a te la potenza e l'onore col Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona Non disprezzare la mia supplica, o Dio, nel clamore degli empi. SALMO 54,2-9 (I) L'amico che tradisce Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo? (Lc 22, 48). Porgi l'orecchio, Dio, alla mia preghiera, † non respingere la mia supplica; * dammi ascolto e rispondimi. Mi agito nel mio lamento * e sono sconvolto al grido del nemico, al clamore dell'empio. Contro di me riversano sventura, * mi perseguitano con furore. Dentro di me freme il mio cuore, * piombano su di me terrori di morte. Timore e spavento mi invadono * e lo sgomento mi opprime. Dico: «Chi mi darà ali come di colomba, * per volare e trovare riposo? Ecco, errando, fuggirei lontano, * abiterei nel deserto. Riposerei in un luogo di riparo * dalla furia del vento e dell'uragano». Gloria al Padre e al Figlio, * e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona Non disprezzare la mia supplica, o Dio, nel clamore degli empi. 2^ Antifona Dall'assalto del nemico Dio ci ha liberato. SALMO 54, 10-15 (II) L'amico che tradisce Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo? (Lc 22, 48). Disperdili, Signore, † confondi le loro lingue: * ho visto nella città violenza e contese. Giorno e notte si aggirano sulle sue mura; † all'interno iniquità, travaglio e insidie * e non cessano nelle sue piazze sopruso e inganno. Se mi avesse insultato un nemico, * l'avrei sopportato; se fosse insorto contro di me un avversario, * da lui mi sarei nascosto. Ma sei tu, mio compagno, * mio amico e confidente; ci legava una dolce amicizia, * verso la casa di Dio camminavamo in festa. Gloria al Padre e al Figlio, * e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 2^ Antifona Dall'assalto del nemico Dio ci ha liberato. 3^ Antifona Getta nel Signore il tuo affanno: egli ti salverà. SALMO 54,17-24& (III) L'amico che tradisce Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo? (Lc 22, 48). Io invoco Dio e il Signore mi salva. † Di sera, al mattino, a mezzogiorno mi lamento e sospiro * ed egli ascolta la mia voce; mi salva, mi dà pace da coloro che mi combattono: * sono tanti i miei avversari. Dio mi ascolta e li umilia, * egli che domina da sempre. Per essi non c'è conversione * e non temono Dio. Ognuno ha steso la mano contro i suoi amici, * ha violato la sua alleanza. Più untuosa del burro è la sua bocca, * ma nel cuore ha la guerra; più fluide dell'olio le sue parole, * ma sono spade sguainate. Getta sul Signore il tuo affanno † ed egli ti darà sostegno, * mai permetterà che il giusto vacilli. Tu, Dio, li sprofonderai nella tomba * gli uomini sanguinari e fraudolenti: essi non giungeranno alla metà dei loro giorni. * Ma io, Signore, in te confido. Gloria al Padre e al Figlio, * e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 3^ Antifona Getta nel Signore il tuo affanno: egli ti salverà. Versetto V. Ascolta, figlio, la voce della sapienza: R. porgi l'orecchio ai miei insegnamenti. Prima Lettura Dal libro del profeta Isaia 30,1-18 Inutilità delle alleanze fatte con altri popoli Guai a voi, figli ribelli — oracolo del Signore — che fate progetti da me non suggeriti, vi legate con alleanze che io non ho ispirate così da aggiungere peccato a peccato. Siete partiti per scendere in Egitto senza consultarmi, per mettervi sotto la protezione del faraone, e per ripararvi all'ombra dell'Egitto. La protezione del faraone sarà la vostra vergogna, il riparo all'ombra dell'Egitto la vostra confusione. Quando i suoi capi saranno giunti a Tanis e i messaggeri avranno raggiunto Canes, tutti saranno delusi di un popolo che non gioverà loro, che non porterà né aiuto né vantaggio ma solo confusione e ignominia. Oracolo sulle bestie del Negheb. In una terra di angoscia e di miseria, adatta a leonesse e leoni ruggenti, a vipere e draghi volanti, essi portano le loro ricchezze sul dorso di asini, i tesori sulla gobba di cammelli a un popolo che non giova a nulla. Vano e inutile è l'aiuto dell'Egitto; per questo lo chiamo: Raab l'ozioso. Su, vieni, scrivi questo su una tavoletta davanti a loro, incidilo sopra un documento, perché resti per il futuro in testimonianza perenne. Poiché questo è un popolo ribelle, sono figli bugiardi, figli che non vogliono ascoltare la legge del Signore. Essi dicono ai veggenti: «Non abbiate visioni» e ai profeti: «Non fateci profezie sincere, diteci cose piacevoli, profetateci illusioni! Scostatevi dalla retta via, uscite dal sentiero, toglieteci dalla vista il Santo di Israele». Pertanto dice il Santo di Israele: «Poiché voi rigettate questo avvertimento e confidate nella perversità e nella perfidia, ponendole a vostro sostegno, ebbene questa colpa diventerà per voi come una breccia che minaccia rovina, che sporge su un alto muro, il cui crollo avviene in un attimo, improvviso, e si infrange come un vaso di creta, frantumato senza misericordia, così che non si trova tra i suoi frantumi neppure un coccio con cui si possa prendere fuoco dal braciere o attingere acqua dalla cisterna». Poiché dice il Signore Dio, il Santo di Israele: «Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell'abbandono confidente sta la vostra forza». Ma voi non avete voluto, anzi avete detto: «No, noi fuggiremo su cavalli». — Ebbene, fuggite! — «Cavalcheremo su destrieri veloci». — Ebbene più veloci saranno i vostri inseguitori. — Mille si spaventeranno per la minaccia di uno, per la minaccia di cinque vi darete alla fuga, finché resti di voi qualcosa come un palo sulla cima di un monte e come un'asta sopra una collina. Eppure il Signore aspetta per farvi grazia, per questo sorge per aver pietà di voi, perché un Dio giusto è il Signore; beati coloro che sperano in lui! Responsorio Is 30, 15. 18 R. Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza. * Nell'abbandono confidente sta la vostra forza. V. Il Signore aspetta per farvi grazia; beati coloro che sperano in lui. R. Nell'abbandono confidente sta la vostra forza. Seconda Lettura Dalla Costituzione Apostolica «Divino Afflatu» di san Pio X, papa (AAS 3 [1911], 633-635) La Chiesa che canta le lodi di Dio I salmi furono composti per divina ispirazione e si trovano raccolti nelle Sacre Scritture. Risulta che fin dagli inizi della Chiesa sono serviti meravigliosamente a nutrire la pietà dei fedeli. I cristiani mediante i salmi offrivano continuamente a Dio il sacrificio di lode, cioè il frutto delle labbra che rendevano omaggio al suo nome (cfr. Eb 13, 15; Os 14, 3). Una parte ragguardevole della stessa sacra Liturgia e del divino Ufficio, secondo l'uso già accolto nella Legge antica, è costituito da salmi. Da essi nacque quella «voce della Chiesa» di cui parla Basilio, e la salmodia, «figlia di quella innodia», come la chiama il nostro predecessore Urbano ottavo, «che risuona incessantemente davanti al trono di Dio e dell'Agnello». Sono i salmi soprattutto che, secondo sant'Atanasio, insegnano agli uomini consacrati al culto divino, «in che misura si debba lodare Dio, e con quali parole rendergli decorosamente omaggio». Egregiamente dice a tal proposito Agostino: «Per essere opportunamente lodato dall'uomo, Dio stesso si è lodato; e poiché si è degnato di lodare se stesso, per questo l'uomo ha trovato come lo possa lodare». Nei salmi si trova una sorprendente efficacia per suscitare negli animi di tutti il desiderio delle virtù. Benché, infatti, tutta la nostra Scrittura, e antica e nuova, sia divinamente ispirata e utile all'istruzione (cfr. 2 Tm 3, 16), però il libro dei salmi, secondo sant'Atanasio è, per così dire, il giardino paradisiaco nel quale si possano cogliere i frutti di tutti gli altri testi ispirati. Così il salterio non solo innalza i canti degli altri libri biblici, ma vi unisce anche i suoi, che modula al suono della cetra. Sant'Atanasio aggiunge: «In verità, a me che innalzano canti, i salmi sembrano essere come degli specchi in cui uno contempla se stesso e il suo stato interiore e da ciò si sente animato a recitarli». Sant'Agostino nelle Confessioni esclama: «Quanto ho pianto al sentire gli inni e i canti in tuo onore, vivamente commosso dalla voci della tua Chiesa, che cantava dolcemente! Quelle voci vibravano nelle mie orecchie e la verità calava nel mio cuore e tutto si trasformava in sentimento di amore e mi procurava tanta gioia da farmi sciogliere in lacrime». Chi non si sentirebbe altamente edificato nel ripetere qualcuno di quei numerosi passi che cantano così liricamente e profondamente l'infinita grandezza di Dio, la sua potenza, la sua eccelsa santità, la sua bontà e misericordia con tutte le altre infinite prerogative divine? Quell'intenso sentimento religioso che li permea è straordinariamente efficace a muovere il cuore alla gratitudine verso i benefici divini, o ad ispirare l'umile supplica in ordine a nuove grazie, o a suscitare salutari propositi di conversione dal peccato. I salmi accendono l'amore a Cristo perché sono come un quadro che presenta ben delineata l'immagine del Redentore. Giustamente dunque Agostino «sentiva in tutti i salmi la voce che esultava e che gemeva, che si allietava nella speranza o che sospirava la meta». Responsorio 1 Ts 2,4.3 R. Dio ci ha trovati degni di affidarci il Vangelo, e così lo predichiamo: * non cerchiamo di piacere agli uomini, ma a Dio. V. Il nostro appello non proviene da volontà di inganno, né da torbidi motivi; R. non cerchiamo di piacere agli uomini, ma a Dio. Orazione O Dio, che per difendere la fede cattolica e unificare ogni cosa nel Cristo hai animato del tuo Spirito di sapienza e di fortezza il papa san Pio X, fa' che, alla luce dei suoi insegnamenti e del suo esempio, giungiamo al premio della vita eterna. Per il nostro Signore. R. Amen. Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio. |