V
SETTIMANA DI PASQUA - MERCOLEDÌ
UFFICIO DELLE LETTURE
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Il Signore è veramente risorto, alleluia.
SALMO 94 Invito a lodare Dio
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Ecco il gran giorno di Dio,
splendente di santa luce:
nasce nel sangue di Cristo
l'aurora di un mondo nuovo.
Torna alla casa il prodigo,
splende la luce al cieco;
il buon ladrone graziato
dissolve l'antica paura.
Gli angeli guardano attoniti
il supplizio della croce,
da cui l'innocente e il reo
salgono uniti al trionfo.
O mistero insondabile
dell'umana redenzione:
morendo sopra il patibolo
Cristo sconfigge la morte.
Giorno di grandi prodigi!
La colpa cerca il perdono,
l'amore vince il timore,
la morte dona la vita.
Irradia sulla tua Chiesa
la gioia pasquale, o Signore,
unisci alla tua vittoria
i rinati nel battesimo.
Sia lode e onore a Cristo,
vincitore della morte,
al Padre e al Santo Spirito
ora e nei secoli eterni. Amen.
1^ Antifona
Ti amo, Signore, mia forza! Alleluia. †
SALMO 17, 2-7 (I) Ringraziamento per la salvezza e la
vittoria
Le potenze del cielo saranno sconvolte. Allora vedranno il
Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande
... Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e
levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina (Lc 21,
26).
Ti amo, Signore, mia forza, *
† Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore;
mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo; *
mio scudo e baluardo, mia potente salvezza.
Invoco il Signore, degno di lode, *
e sarò salvato dai miei nemici.
Mi circondavano flutti di morte, *
mi travolgevano torrenti impetuosi;
già mi avvolgevano i lacci degli inferi, *
già mi stringevano agguati mortali.
Nel mio affanno invocai il Signore, *
nell'angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce, *
al suo orecchio pervenne il mio grido.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Ti amo, Signore, mia forza! Alleluia.
2^ Antifona
Il Signore mi ha liberato,
perché mi vuol bene, alleluia.
SALMO 17, 8-20 (II) Ringraziamento per la salvezza e la
vittoria
Le potenze del cielo saranno sconvolte. Allora vedranno il
Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande
... Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e
levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina (Lc 21,
26).
La terra tremò e si scosse; †
vacillarono le fondamenta dei monti, *
si scossero perché egli era sdegnato.
Dalle sue narici saliva fumo, †
dalla sua bocca un fuoco divorante; *
da lui sprizzavano carboni ardenti.
Abbassò i cieli e discese, *
fosca caligine sotto i suoi piedi.
Cavalcava un cherubino e volava, *
si librava sulle ali del vento.
Si avvolgeva di tenebre come di velo, *
acque oscure e dense nubi lo coprivano.
Davanti al suo fulgore si dissipavano le nubi *
con grandine e carboni ardenti.
Il Signore tuonò dal cielo, †
l'Altissimo fece udire la sua voce: *
grandine e carboni ardenti.
Scagliò saette e li disperse, *
fulminò con folgori e li sconfisse.
Allora apparve il fondo del mare, *
si scoprirono le fondamenta del mondo,
per la tua minaccia, Signore, *
per lo spirare del tuo furore.
Stese la mano dall'alto e mi prese, *
mi sollevò dalle grandi acque,
mi liberò da nemici potenti, †
da coloro che mi odiavano *
ed erano di me più forti.
Mi assalirono nel giorno di sventura, *
ma il Signore fu mio sostegno;
mi portò al largo, *
mi liberò perché mi vuol bene.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Il Signore mi ha liberato,
perché mi vuol bene, alleluia.
3^ Antifona
Signore, tu sei luce alla mia lampada,
tu rischiari le mie tenebre, alleluia.
SALMO 17, 21-30 (III) Ringraziamento per la salvezza e
la vittoria
Le potenze del cielo saranno sconvolte. Allora vedranno il
Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande
... Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e
levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina (Lc 21,
26).
Il Signore mi tratta secondo la mia giustizia, *
mi ripaga secondo l'innocenza delle mie mani;
perché ho custodito le vie del Signore, *
non ho abbandonato empiamente il mio Dio.
I suoi giudizi mi stanno tutti davanti, *
non ho respinto da me la sua legge;
ma integro sono stato con lui *
e mi sono guardato dalla colpa.
Il Signore mi rende secondo la mia giustizia, *
secondo l'innocenza delle mie mani
davanti ai suoi occhi.
Con l'uomo buono tu sei buono, *
con l'uomo integro tu sei integro,
con l'uomo puro tu sei puro, *
con il perverso tu sei astuto.
Perché tu salvi il popolo degli umili, *
ma abbassi gli occhi dei superbi.
Tu, Signore, sei luce alla mia lampada; *
il mio Dio rischiara le mie tenebre.
Con te mi lancerò contro le schiere, *
con il mio Dio scavalcherò le mura.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Signore, tu sei luce alla mia lampada,
tu rischiari le mie tenebre, alleluia.
Versetto
V. Dio ha fatto risorgere Cristo dai morti, alleluia.
R. perché in Dio sia la nostra fede e la speranza, alleluia.
Prima Lettura
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo 21, 1-8
La nuova Gerusalemme
Io, Giovanni vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra,
perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare
non c'era più. Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme,
scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il
suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono:
«Ecco la dimora di Dio con gli uomini!
Egli dimorerà tra di loro
ed essi saranno suo popolo
ed egli sarà il "Dio-con-loro" (Ez 37, 27; Is 7, 14)..
E tergerà ogni lacrima dai loro occhi (Is 25, 8);
non ci sarà più la morte,
né lutto, né lamento, né affanno,
perché le cose di prima sono passate» (Is 35, 10).
E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte
le cose»; e soggiunse: «Scrivi, perché queste parole sono certe
e veraci.
Ecco sono compiute!
Io sono l'Alfa e l'Omega,
il Principio e la Fine.
A colui che ha sete
darò gratuitamente
acqua della fonte della vita (Is 55, 1).
Chi sarà vittorioso
erediterà questi beni;
io sarò il suo Dio
ed egli sarà mio figlio (2 Sam 7, 14).
Ma per i vili e gl'increduli, gli abietti e gli omicidi,
gl'immorali, i fattucchieri, gli idolatri e per tutti i
mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. E'
questa la seconda morte».
Responsorio Cfr. Ap 21, 3. 4
R. Ecco la dimora di Dio con gli uomini. Egli abiterà in mezzo a
loro. * Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, alleluia.
V. Non ci sarà più morte, né lutto, né lamento, né affanno,
perché le cose di prima sono passate.
R. Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, alleluia.
Seconda Lettura
Dalla «Lettera a Diogneto» (Capp. 5-6; Funk, pp. 397-401)
I cristiani nel mondo
I cristiani non si differenziano dal resto degli uomini né
per territorio, né per lingua, né per consuetudini di vita.
Infatti non abitano città particolari, né usano di un qualche
strano linguaggio, né conducono uno speciale genere di vita. La
loro dottrina non è stata inventata per riflessione e indagine
di uomini amanti delle novità, né essi si appoggiano, come
taluni, sopra un sistema filosofico umano.
Abitano in città sia greche che barbare, come capita, e pur
seguendo nel vestito, nel vitto e nel resto della vita le usanze
del luogo, si propongono una forma di vita meravigliosa e, per
ammissione di tutti, incredibile. Abitano ciascuno la loro
patria, ma come forestieri; partecipano a tutte le attività di
buoni cittadini e accettano tutti gli oneri come ospiti di
passaggio. Ogni terra straniera è patria per loro, mentre ogni
patria è per essi terra straniera. Come tutti gli altri si
sposano e hanno figli, ma non espongono i loro bambini. Hanno in
comune la mensa, ma non il talamo.
Vivono nella carne, ma non secondo la carne. Trascorrono la loro
vita sulla terra, ma la loro cittadinanza è quella del cielo.
Obbediscono alle leggi stabilite, ma, con il loro modo di
vivere, sono superiori alle leggi.
Amano tutti e da tutti sono perseguitati. Sono sconosciuti
eppure condannati. Sono mandati a morte, ma con questo ricevono
la vita. Sono poveri, ma arricchiscono molti. Mancano di ogni
cosa, ma trovano tutto in sovrabbondanza. Sono disprezzati, ma
nel disprezzo trovano la loro gloria. Sono colpiti nella fama e
intanto si rende testimonianza alla loro giustizia.
Sono ingiuriati e benedicono, sono trattati ignominiosamente e
ricambiano con l'onore. Pur facendo il bene, sono puniti come
malfattori; e quando sono puniti si rallegrano, quasi si desse
loro la vita. I giudei fanno loro guerra, come a gente
straniera, e i pagani li perseguitano. Ma quanti li odiano non
sanno dire il motivo della loro inimicizia.
In una parola i cristiani sono nel mondo quello che è l'anima
nel corpo. L'anima si trova in tutte le membra del corpo e anche
i cristiani sono sparsi nelle città del mondo. L'anima abita nel
corpo, ma non proviene dal corpo. Anche i cristiani abitano in
questo mondo, ma non sono del mondo. L'anima invisibile è
racchiusa in un corpo visibile, anche i cristiani si vedono
abitare nel mondo, ma il loro vero culto a Dio rimane
invisibile.
La carne, pur non avendo ricevuto ingiustizia alcuna, si
accanisce con odio e muove guerra all'anima, perché questa le
impedisce di godere dei piaceri sensuali; così anche il mondo
odia i cristiani pur non avendo ricevuto ingiuria alcuna, solo
perché questi si oppongono al male.
Sebbene ne sia odiata, l'anima ama la carne e le sue membra,
così anche i cristiani amano coloro che li odiano. L'anima è
rinchiusa nel corpo, ma essa a sua volta sorregge il corpo.
Anche i cristiani sono trattenuti nel mondo come in una
prigione, ma sono essi che sorreggono il mondo. L'anima
immortale abita in una tenda mortale, così anche i cristiani
sono come dei pellegrini in viaggio tra cose corruttibili, ma
aspettano l'incorruttibilità celeste.
L'anima, maltrattata nei cibi e nelle bevande, diventa migliore.
Così anche i cristiani, esposti ai supplizi, crescono di numero
ogni giorno. Dio li ha messi in un posto così nobile, che non è
loro lecito abbandonare.
Responsorio Gv 8, 12; Sir 24, 25 (Vg.)
R. Io sono la luce del mondo; * chi segue me, non cammina nelle
tenebre, ma avrà la luce della vita, alleluia.
V. Io sono la retta via e la piena verità, la speranza di vita e
la forza;
R. chi segue me, non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce
della vita, alleluia.
Orazione
O Dio, che salvi i peccatori e li chiami alla tua amicizia,
volgi verso di te i nostri cuori: tu che ci hai liberato dalle
tenebre con il dono della fede, non permettere che ci separiamo
da te, luce di verità. Per il nostro Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio. |