30 DICEMBRE SESTO GIORNO DELL'OTTAVA DI NATALE UFFICIO DELLE LETTURE INVITATORIO V. Signore, apri le mie labbra R. e la mia bocca proclami la tua lode. Antifona Venite adoriamo il Signore, che è nato per noi. Oppure: Cristo è nato per noi: venite adoriamo. SALMO 94 Invito a lodare Dio Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13). Si enunzia e si ripete l'antifona. Venite, applaudiamo al Signore, * acclamiamo alla roccia della nostra salvezza. Accostiamoci a lui per rendergli grazie, * a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.). Poiché grande Dio è il Signore, * grande re sopra tutti gli dèi. Nella sua mano sono gli abissi della terra, * sono sue le vette dei monti. Suo è il mare, egli l'ha fatto, * le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.). Venite, prostràti adoriamo, * in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati. Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, * il gregge che egli conduce (Ant.). Ascoltate oggi la sua voce: † « Non indurite il cuore, * come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri: * mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.). Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione † e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, * non conoscono le mie vie; perciò ho giurato nel mio sdegno: * Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.). Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen (Ant.). Inno Fiorì il germoglio di Iesse, l'albero della vita ha donato il suo frutto. Maria, figlia di Sion, feconda e sempre vergine, partorisce il Signore. Nell'ombra del presepe, giace povero ed umile il creatore del mondo. Il Dio che dal Sinai promulgò i suoi decreti, obbedisce alla legge. Sorge una nuova luce nella notte del mondo: adoriamo il Signore! A te sia gloria, Cristo, con il Padre e lo Spirito nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona La verità germoglia dalla terra, la giustizia si affaccia dal cielo. SALMO 84 Signore, sei stato buono con la tua terra, * hai ricondotto i deportati di Giacobbe. Hai perdonato l'iniquità del tuo popolo, * hai cancellato tutti i suoi peccati. Hai deposto tutto il tuo sdegno * e messo fine alla tua grande ira. Rialzaci, Dio nostra salvezza, * e placa il tuo sdegno verso di noi. Forse per sempre sarai adirato con noi, * di età in età estenderai il tuo sdegno? Non tornerai tu forse a darci vita, * perché in te gioisca il tuo popolo? Mostraci, Signore, la tua misericordia * e donaci la tua salvezza. Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: † egli annunzia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli, * per chi ritorna a lui con tutto il cuore. La sua salvezza è vicina a chi lo teme * e la sua gloria abiterà la nostra terra. Misericordia e verità s'incontreranno, * giustizia e pace si baceranno. La verità germoglierà dalla terra * e la giustizia si affaccerà dal cielo. Quando il Signore elargirà il suo bene, * la nostra terra darà il suo frutto. Davanti a lui camminerà la giustizia * e sulla via dei suoi passi la salvezza. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona La verità germoglia dalla terra, la giustizia si affaccia dal cielo. 2^ Antifona Grazia e fedeltà davanti al tuo volto, Signore. SALMO 88, 2-19 (I) Canterò senza fine le grazie del Signore, * con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli, perché hai detto: «La mia grazia rimane per sempre»; * la tua fedeltà è fondata nei cieli. «Ho stretto un'alleanza con il mio eletto, * ho giurato a Davide mio servo: stabilirò per sempre la tua discendenza, * ti darò un trono che duri nei secoli». I cieli cantano le tue meraviglie, Signore, * la tua fedeltà nell'assemblea dei santi. Chi sulle nubi è uguale al Signore, * chi è simile al Signore tra gli angeli di Dio? Dio è tremendo nell'assemblea dei santi, * grande e terribile tra quanti lo circondano. Chi è uguale a te, Signore, Dio degli eserciti? * Sei potente, Signore, e la tua fedeltà ti fa corona. Tu domini l'orgoglio del mare, * tu plachi il tumulto dei suoi flutti. Tu hai calpestato Raab come un vinto, * con braccio potente hai disperso i tuoi nemici. Tuoi sono i cieli, tua è la terra, * tu hai fondato il mondo e quanto contiene; il settentrione e il mezzogiorno tu li hai creati, * il Tabor e l'Ermon cantano il tuo nome. E' potente il tuo braccio, * forte la tua mano, alta la tua destra. Giustizia e diritto sono la base del tuo trono, * grazia e fedeltà precedono il tuo volto. Beato il popolo che ti sa acclamare * e cammina, o Signore, alla luce del tuo volto: esulta tutto il giorno nel tuo nome, * nella tua giustizia trova la sua gloria. Perché tu sei il vanto della sua forza * e con il tuo favore innalzi la nostra potenza. Perché del Signore è il nostro scudo, * il nostro re, del Santo d'Israele. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 2^ Antifona Grazia e fedeltà davanti al tuo volto, Signore. 3^ Antifona Il mio Cristo m'invocherà: Tu sei mio Padre, alleluia. SALMO 88, 20-30 (II) Un tempo parlasti in visione ai tuoi santi dicendo: † «Ho portato aiuto a un prode, * ho innalzato un eletto tra il mio popolo. Ho trovato Davide, mio servo, * con il mio santo olio l'ho consacrato; la mia mano è il suo sostegno, * il mio braccio è la sua forza. Su di lui non trionferà il nemico, * né l'opprimerà l'iniquo. Annienterò davanti a lui i suoi nemici * e colpirò quelli che lo odiano. La mia fedeltà e la mia grazia saranno con lui * e nel mio nome si innalzerà la sua potenza. Stenderò sul mare la sua mano * e sui fiumi la sua destra. Egli mi invocherà: Tu sei mio padre, * mio Dio e roccia della mia salvezza. Io lo costituirò mio primogenito, * il più alto tra i re della terra. Gli conserverò sempre la mia grazia, * la mia alleanza gli sarà fedele. Stabilirò per sempre la sua discendenza, * il suo trono come i giorni del cielo». Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 3^ Antifona Il mio Cristo m'invocherà: Tu sei mio Padre, alleluia. Versetto V. Il Signore manifestò la sua salvezza, alleluia, R. alle nazioni rivelò la sua giustizia, alleluia. Prima Lettura Dalla lettera ai Colossesi di san Paolo, apostolo 1, 15 - 2, 3 Cristo, Capo della Chiesa, e Paolo suo servo Fratelli, Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui. Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa; il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, per ottenere il primato su tutte le cose. Perché piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli. E anche voi un tempo eravate stranieri e nemici con la mente intenta alle opere cattive che facevate, ma ora egli vi ha riconciliati per mezzo della morte del suo corpo di carne, per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili al suo cospetto: purché restiate fondati e fermi nella fede e non vi lasciate allontanare dalla speranza promessa nel vangelo che avete ascoltato, il quale è stato annunziato ad ogni creatura sotto il cielo e di cui io, Paolo, sono diventato ministro. Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa. Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio presso di voi di realizzare la sua parola, cioè il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi, ai quali Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo ai pagani, cioè Cristo in voi, speranza della gloria. E' lui infatti che noi annunziamo, ammonendo e istruendo ogni uomo con ogni sapienza, per rendere ciascuno perfetto in Cristo. Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da lui e che agisce in me con potenza. Voglio infatti che sappiate quale dura lotta io devo sostenere per voi, per quelli di Laodicèa e per tutti coloro che non mi hanno mai visto di persona, perché i loro cuori vengano consolati e così, strettamente congiunti nell'amore, essi acquistino in tutta la sua ricchezza la piena intelligenza, e giungano a penetrare nella perfetta conoscenza del mistero di Dio, cioè Cristo, nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza. Responsorio Col 1, 18. 17 R. Cristo è il capo del corpo che è la Chiesa, il primogenito dai morti; * suo è il primato su tutte le cose. V. Egli è prima di tutto, e tutto sussiste in lui: R. suo è il primato su tutte le cose. Seconda Lettura Dal trattato «La condizione di tutte le eresie» di sant'Ippolito, sacerdote (Cap. 10, 33-34; PG 16, 3452-3453) Il Verbo che s'è fatto carne ci rende simili a Dio Noi crediamo al Verbo di Dio. Non ci appoggiamo su parole senza senso, né ci lasciamo trasportare da improvvise e disordinate emozioni o sedurre dal fascino di discorsi ben congegnati, ma invece prestiamo fede alle parole della potenza di Dio. Queste cose Dio le ordinava al suo Verbo. Il Verbo le diceva in parole per distogliere con esse l'uomo dalla sua disobbedienza. Non lo dominava come fa un padrone con i suoi schiavi, ma lo invitava a una decisione libera e responsabile. Il Padre mandò sulla terra questa sua Parola nel tempo ultimo poiché non voleva più che parlasse per mezzo dei profeti, né che fosse annunziata in forma oscura e solo intravista attraverso vaghi riflessi, ma desiderava che apparisse visibilmente in persona. Così il mondo contemplandola avrebbe potuto avere la salvezza. Il mondo avendola sotto il suo sguardo non avrebbe più sentito il disagio e il timore come quando si trovava di fronte a un'immagine divina riflessa dai profeti, né avrebbe provato lo smarrimento come quando essa veniva resa presente e manifestata mediante le potenze angeliche. Ormai avrebbe constatato di trovarsi alla presenza medesima di Dio che parla. Noi sappiamo che il Verbo ha preso un corpo mortale dalla Vergine, e ha trasformato l'uomo vecchio nella novità di una creazione nuova. Noi sappiamo che egli si è fatto della nostra stessa sostanza. Se infatti non fosse della nostra stessa natura, inutilmente ci avrebbe dato come legge di essere imitatori suoi quale maestro. Se egli come uomo è di natura diversa perché comanda a me nato nella debolezza la somiglianza con lui? E come può essere costui buono e giusto? In verità, per non essere giudicato diverso da noi, egli ha tollerato la fatica, ha voluto la fame, non ha rifiutato la sete, ha accettato di dormire per riposare, non si è ribellato alla sofferenza, si è assoggettato alla morte, e si è svelato nella risurrezione. Ha offerto come primizia, in tutti questi modi, la sua stessa natura d'uomo, perché non ti perda d'animo nella sofferenza, ma riconoscendoti uomo, aspetti anche per te ciò che il Padre ha offerto a lui. Quando tu avrai conosciuto il Dio vero, avrai insieme all'anima un corpo immortale e incorruttibile; otterrai il regno dei cieli, perché nella vita di questo mondo hai riconosciuto il re e il Signore del cielo. Tu vivrai in intimità con Dio, sarai erede insieme con Cristo, non più schiavo dei desideri, delle passioni, nemmeno della sofferenza e dei mali fisici, perché sarai diventato dio. Infatti le sofferenze che hai dovuto sopportare per il fatto di essere uomo, Dio te le dava perché eri uomo. Però Dio ha promesso anche di concederti le sue stesse prerogative una volta che fossi stato divinizzato e reso immortale. Cristo, il Dio superiore a tutte le cose, colui che aveva stabilito di annullare il peccato degli uomini, rifece nuovo l'uomo vecchio e lo chiamò sua propria immagine fin dall'inizio. Ecco come ha mostrato l'amore che aveva verso di te. Se tu ti farai docile ai suoi santi comandi, e diventerai buono come lui, che è buono, sarai simile a lui e da lui riceverai gloria. Dio non lesina i suoi beni, lui che per la sua gloria ha fatto di te un dio. Responsorio Gv 1, 14; Bar 3, 38 R. Il Verbo si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi: abbiamo contemplato la sua gloria, gloria dell'unico Figlio del Padre, * pieno di verità e di grazia. V. E' apparso sulla terra e ha vissuto tra gli uomini, R. pieno di verità e di grazia. Inno TE DEUM Noi ti lodiamo, Dio * ti proclamiamo Signore. O eterno Padre, * tutta la terra ti adora. A te cantano gli angeli * e tutte le potenze dei cieli: Santo, Santo, Santo * il Signore Dio dell'universo. I cieli e la terra * sono pieni della tua gloria. Ti acclama il coro degli apostoli * e la candida schiera dei martiri; le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; * la santa Chiesa proclama la tua gloria, adora il tuo unico Figlio, * e lo Spirito Santo Paraclito. O Cristo, re della gloria, * eterno Figlio del Padre, tu nascesti dalla Vergine Madre * per la salvezza dell'uomo. Vincitore della morte, * hai aperto ai credenti il regno dei cieli. Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. * Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi. Soccorri i tuoi figli, Signore, * che hai redento col tuo sangue prezioso. Accoglici nella tua gloria * nell'assemblea dei santi. [*] Salva il tuo popolo, Signore, * guida e proteggi i tuoi figli. Ogni giorno ti benediciamo, * lodiamo il tuo nome per sempre. Degnati oggi, Signore, * di custodirci senza peccato. Sia sempre con noi la tua misericordia: * in te abbiamo sperato. Pietà di noi, Signore, * pietà di noi. Tu sei la nostra speranza, * non saremo confusi in eterno. [*] Quest'ultima parte dell'inno si può omettere. Orazione O Dio, grande e misericordioso, la nuova nascita del tuo unico Figlio nella nostra carne mortale ci liberi dalla schiavitù antica, che ci tiene sotto il giogo del peccato. Per il nostro Signore. R. Amen. Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio. |