XVII SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI - LUNEDÌ ESSALE N.O. Antifona d'Ingresso Sal 67,6-7.36 Dio sta nella sua santa dimora; ai derelitti fa abitare una casa, e dà forza e vigore al suo popolo. Deus in loco sancto suo; Deus qui inhabitáre facit unánimes in domo, ipse dabit virtútem et fortitúdinem plebi suæ. Colletta O Dio, nostra forza e nostra speranza, senza di te nulla esiste di valido e di santo; effondi su di noi la tua misericordia perché, da te sorretti e guidati, usiamo saggiamente dei beni terreni nella continua ricerca dei beni eterni. Per il nostro Signore... Protéctor in te sperántium, Deus, sine quo nihil est válidum, nihil sanctum, multíplica super nos misericórdiam tuam, ut, te rectóre, te duce, sic bonis transeúntibus nunc utámur, ut iam possímus inhærére mansúris. Per Dóminum... LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Es 32,15-24.30-34 Questo popolo ha commesso un grande peccato: si sono fatti un dio d'oro. Dal libro dell'Èsodo In quei giorni, Mosè si voltò e scese dal monte con in mano le due tavole della Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una parte e dall’altra. Le tavole erano opera di Dio, la scrittura era scrittura di Dio, scolpita sulle tavole. Giosuè sentì il rumore del popolo che urlava e disse a Mosè: «C’è rumore di battaglia nell’accampamento». Ma rispose Mosè: «Non è il grido di chi canta: “Vittoria!”. Non è il grido di chi canta: “Disfatta!”. Il grido di chi canta a due cori io sento». Quando si fu avvicinato all’accampamento, vide il vitello e le danze. Allora l’ira di Mosè si accese: egli scagliò dalle mani le tavole, spezzandole ai piedi della montagna. Poi afferrò il vitello che avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell’acqua e la fece bere agli Israeliti. Mosè disse ad Aronne: «Che cosa ti ha fatto questo popolo, perché tu l’abbia gravato di un peccato così grande?». Aronne rispose: «Non si accenda l’ira del mio signore; tu stesso sai che questo popolo è incline al male. Mi dissero: “Fa’ per noi un dio che cammini alla nostra testa, perché a Mosè, quell’uomo che ci ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto”. Allora io dissi: “Chi ha dell’oro? Toglietevelo!”. Essi me lo hanno dato; io l’ho gettato nel fuoco e ne è uscito questo vitello». Il giorno dopo Mosè disse al popolo: «Voi avete commesso un grande peccato; ora salirò verso il Signore: forse otterrò il perdono della vostra colpa». Mosè ritornò dal Signore e disse: «Questo popolo ha commesso un grande peccato: si sono fatti un dio d’oro. Ma ora, se tu perdonassi il loro peccato... Altrimenti, cancellami dal tuo libro che hai scritto!». Il Signore disse a Mosè: «Io cancellerò dal mio libro colui che ha peccato contro di me. Ora va’, conduci il popolo là dove io ti ho detto. Ecco, il mio angelo ti precederà; nel giorno della mia visita li punirò per il loro peccato». Salmo Responsoriale Dal Salmo 105 Rendete grazie al Signore, perché è buono. Si fabbricarono un vitello sull’Oreb, si prostrarono a una statua di metallo; scambiarono la loro gloria con la figura di un toro che mangia erba. Dimenticarono Dio che li aveva salvati, che aveva operato in Egitto cose grandi, meraviglie nella terra di Cam, cose terribili presso il Mar Rosso. Ed egli li avrebbe sterminati, se Mosè, il suo eletto, non si fosse posto sulla breccia, davanti a lui per impedire alla sua collera di distruggerli. Canto al Vangelo Gc 1, 18 Alleluia, alleluia. Per sua volontà il Padre ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature. Alleluia. + Vangelo Mt 13,31-35 Il granello di senape diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami. Dal vangelo secondo Matteo In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami». Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo». Sulle Offerte Accetta, Signore, queste offerte che la tua generosità ha messo nelle nostre mani, perché, il tuo Spirito, operante nei santi misteri, santifichi la nostra vita presente e ci guidi alla felicità senza fine. Per Cristo nostro Signore. Súscipe, quæsumus, Dómine, múnera, quæ tibi de tua largitáte deférimus, ut hæc sacrosáncta mystéria, grátiæ tuæ operánte virtúte, et præséntis vitæ nos conversatióne sanctíficent, et ad gáudia sempitérna perdúcant. Per Christum. Antifona alla Comunione Sal 102.2 Anima mia, benedici il Signore: non dimenticare tanti suoi benefici. Bénedic, ánima mea, Dómino, et noli oblivísci omnes retributiónes eius. Oppure: Mt 5,7-8 Beati i misericordiosi: essi troveranno misericordia. Beati i puri di cuore: essi vedranno Dio. Beáti misericórdes, quóniam ipsi misericórdiam consequéntur. Beáti mundo corde, quóniam ipsi Deum vidébunt. Dopo la Comunione O Dio nostro Padre, che ci hai dato la grazia di partecipare al mistero eucaristico, memoriale perpetuo della passione del tuo Figlio, fa' che questo dono del suo ineffabile amore giovi sempre per la nostra salvezza. Per Cristo nostro Signore. |