XV SETTIMANA DEL T.O. ANNO PARI - MERCOLEDÌ MESSALE Antifona d'Ingresso Sal 16,15 Nella giustizia contemplerò il tuo volto, al mio risveglio mi sazierò della tua presenza. Ego autem cum iustítia apparébo in conspéctu tuo; satiábor dum manifestábitur glória tua. Colletta O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità, perché possano tornare sulla retta via, concedi a tutti coloro che si professano cristiani di respingere ciò che è contrario a questo nome e di seguire ciò che gli è conforme. Per il nostro Signore... Deus, qui errántibus, ut in viam possint redíre, veritátis tuæ lumen osténdis, da cunctis qui christiána professióne censéntur, et illa respúere, quæ huic inimíca sunt nómini, et ea quæ sunt apta sectári. Per Dóminum.. LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Is 10, 5-7. 13-16 Può forse vantarsi la scure con chi taglia per suo mezzo? Dal libro del profeta Isaìa Così dice il Signore: Oh! Assìria, verga del mio furore, bastone del mio sdegno. Contro una nazione empia io la mando e la comando contro un popolo con cui sono in collera perché lo saccheggi, lo deprèdi e lo calpesti come fango di strada. Essa però non pensa così e così non giudica il suo cuore, ma vuole distruggere e annientare non poche nazioni. Poiché ha detto: «Con la forza della mia mano ho agito e con la mia sapienza, perché sono intelligente; ho rimosso i confini dei popoli e ho saccheggiato i loro tesori, ho abbattuto come un gigante coloro che sedevano sul trono. La mia mano, come in un nido, ha scovato la ricchezza dei popoli. Come si raccolgono le uova abbandonate, così ho raccolto tutta la terra; non vi fu battito d'ala, nessuno apriva il becco o pigolava». Può forse vantarsi la scure con chi taglia per suo mezzo o la sega insuperbirsi contro chi la maneggia? Come se un bastone volesse brandire chi lo impugna e una verga sollevare ciò che non è di legno! Perciò il Signore, Dio degli eserciti, manderà una peste contro le sue più valide milizie; sotto ciò che è sua gloria arderà un bruciore come bruciore di fuoco. Salmo Responsoriale Dal Salmo 93 Il Signore non abbandona il suo popolo. Signore, calpestano il tuo popolo, opprimono la tua eredità. Uccidono la vedova e il forestiero, danno la morte agli orfani. Dicono: «Il Signore non vede, il Dio di Giacobbe non se ne cura». Comprendete, insensati tra il popolo, stolti, quando diventerete saggi? Chi ha formato l'orecchio, forse non sente? Chi ha plasmato l'occhio, forse non guarda? Chi regge i popoli forse non castiga, lui che insegna all'uomo il sapere? Perché il Signore non respinge il suo popolo, la sua eredità non la può abbandonare, ma il giudizio si volgerà a giustizia, la seguiranno tutti i retti di cuore. Canto al Vangelo 1 Cor 1,27-29 Alleluia, alleluia. Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti; ha scelto ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono. Alleluia. + Vangelo Mt 11,25-27 Hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Dal vangelo secondo Matteo In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare». Sulle Offerte Guarda, Signore, i doni della tua Chiesa in preghiera, e trasformali in cibo spirituale per la santificazione di tutti i credenti. Per Cristo nostro Signore. Réspice, Dómine, múnera supplicántis Ecclésiæ, et pro credéntium sanctificatiónis increménto suménda concéde. Per Christum.. Antifona alla Comunione Sal 83,4-5 Il passero trova la casa, la rondine il nido dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio. Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi. Passer invénit sibi domum et turtur nidum, ubi repónat pullos suos. Altária tua, Dómine virtútum, Rex meus, et Deus meus! Beáti qui hábitant in domo tua, in sæculum sæculi laudábunt te. Oppure: Gv 6,56 Dice il Signore: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, rimane in me, e io in lui». Qui mandúcat meam carnem /i> et bibit meum sánguinem, in me manet et ego in eo, dicit Dóminus. Dopo la Comunione Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa' che per la comunione a questi santi misteri si affermi sempre più nella nostra vita l'opera della redenzione. Per Cristo nostro Signore. Sumptis munéribus, quæsumus, Dómine, ut, cum frequentatióne mystérii, crescat nostræ salútis efféctus. Per Christum. |