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COMUNE DI PASTORI o DOTTORI della CHIESA
UFFICIO DELLE LETTURE

INVITATORIO
 
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
 
Antifona
Venite, adoriamo il pastore supremo,
Cristo Signore. (T. P. alleluia).
 
Per un dottore della Chiesa:
 
Venite, adoriamo Cristo Signore,
fonte di ogni sapienza (T. P. alleluia).
 
SALMO 94 - Invito a lodare Dio
Esortatevi a vicenda ogni giorno, finché dura «quest'oggi» (Eb 3,13)
 
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia. (Ant.)
 
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dei.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra. (Ant.)
 
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo,*
il gregge che egli conduce. (Ant.)
 
Ascoltate oggi la sua voce: †
«Non indurite il cuore, *
come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: †
mi misero alla prova *
pur avendo visto le mie opere. (Ant.)
 
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo».(Ant.)
 
Gloria al Padre e al Figlio, *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.)
 
UFFICIO DELLE LETTURE
 
V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen
 
Inno nel tempo Per Annum
Frumento di Cristo noi siamo,
cresciuto nel sole di Dio,
nell'acqua del fonte impastati,
segnati dal crisma divino.
 
In pane trasformaci, o Padre,
per il sacramento di pace:
un Pane, uno Spirito, un Corpo,
la Chiesa una santa, o Signore.
 
O Cristo, pastore glorioso,
a te la potenza e l'onore
col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.
 
Inno nei tempi di Quaresima, Pasqua, Avvento e Natale
Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell'amore del Padre.
 
Tu discendi dal cielo
Come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.
 
Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:
 
pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.
 
Sia onore al Padre e al Figlio
E allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli dei secoli. Amen
 
1^ Antifona
Se uno vuol essere il primo,
sia l'ultimo, e il servo di tutti (T. P. alleluia).
 
SALMO 20,2-8.14
 
Signore, il re gioisce della tua potenza, *
quanto esulta per la tua salvezza!
Hai soddisfatto il desiderio del suo cuore, *
non hai respinto il voto delle sue labbra.
 
Gli vieni incontro con larghe benedizioni; *
gli poni sul capo una corona di oro fino.
Vita ti ha chiesto, a lui l'hai concessa, *
lunghi giorni in eterno, senza fine.
 
Grande è la sua gloria per la tua salvezza, *
lo avvolgi di maestà e di onore;
lo fai oggetto di benedizione per sempre, *
lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto.
 
Perché il re confida nel Signore: *
per la fedeltà dell'Altissimo non sarà mai scosso.
 
Alzati, Signore, in tutta la tua forza; *
canteremo inni alla tua potenza.
 
1^ Antifona
Se uno vuol essere il primo,
sia l'ultimo, e il servo di tutti (T. P. alleluia).
 
2^ Antifona
Quando apparirà il Pastore supremo,
sarete coronati di gloria immortale (T. P. alleluia).
 
SALMO 91,1-9
 
E` bello dar lode al Signore *
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
 
annunziare al mattino il tuo amore, *
la tua fedeltà lungo la notte,
sull'arpa a dieci corde e sulla lira, *
con canti sulla cetra.
 
Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie, *
esulto per l'opera delle tue mani.
 
Come sono grandi le tue opere, Signore, *
quanto profondi i tuoi pensieri!
L'uomo insensato non intende *
e lo stolto non capisce:
 
se i peccatori germogliano come l'erba *
e fioriscono tutti i malfattori,
li attende una rovina eterna: *
ma tu sei l'eccelso per sempre, o Signore.
 
2^ Antifona
Quando apparirà il Pastore supremo,
sarete coronati di gloria immortale (T.P. alleluia).
 
3^ Antifona
Servo buono è fedele,
entra nella gioia del tuo Signore (T.P. alleluia).
 
SALMO 91,10-16
 
Ecco, i tuoi nemici, o Signore, †
ecco, i tuoi nemici periranno, *
saranno dispersi tutti i malfattori.
 
Tu mi doni la forza di un bufalo, *
mi cospargi di olio splendente.
 
I miei occhi disprezzeranno i miei nemici, †
e contro gli iniqui che mi assalgono *
i miei orecchi udranno cose infauste.
 
Il giusto fiorirà come palma, *
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore, *
fioriranno negli atri del nostro Dio.
 
Nella vecchiaia daranno ancora frutti, *
saranno vegeti e rigogliosi,
per annunziare quanto è retto il Signore: *
mia roccia, in lui non c'è ingiustizia.
 
3^ Antifona
Servo buono è fedele,
entra nella gioia del tuo Signore (T.P. alleluia).
 
V. Ascolterai dalla mia bocca la parola (T.P. alleluia),
R. e la trasmetterai ai tuoi fratelli (T.P. alleluia).
 
Prima Lettura nel tempo Per Annum
Per un papa o un vescovo
Dalla lettera a Tito di san Paolo, apostolo 1,7-11;2,1-8
 
La dottrina dell'Apostolo sulle doti e i compiti del vescovo
Il vescovo infatti, come amministratore di Dio, dev'essere irreprensibile: non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto, ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, pio, padrone di sé, attaccato alla dottrina sicura, secondo l'insegnamento trasmesso, perché sia in grado di esortare con la sua sana dottrina e di confutare coloro che contraddicono.
Vi sono infatti, soprattutto fra quelli che provengono dalla circoncisione, molti spiriti insubordinati, chiacchieroni e ingannatori della gente. A questi tali bisogna chiudere la bocca, perché mettono in scompiglio intere famiglie, insegnando per amore di un guadagno disonesto cose che non si devono insegnare.
Tu però insegna ciò che è secondo la sana dottrina: i vecchi siano sobri, dignitosi, assennati, saldi nella fede, nell'amore e nella pazienza. Ugualmente le donne anziane si comportino in maniera degna dei credenti; non siano maldicenti né schiave di molto vino; sappiano piuttosto insegnare il bene, per formare le giovani all'amore del marito e dei figli, ad essere prudenti, caste, dedite alla famiglia, buone, sottomesse ai propri mariti, perché la parola di Dio non debba diventare oggetto di biasimo.
Esorta ancora i più giovani a essere assennati, offrendo te stesso come esempio in tutto di buona condotta, con purezza di dottrina, dignità, linguaggio sano e irreprensibile, perché il nostro avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire sul conto nostro.
 
Responsorio Prima Lettura nel tempo Per Annum
Per un papa o un vescovo
At 20,28; 1 Cor 4,2
R. Vegliate sul gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posto come vescovi,
* per guidare la Chiesa di Dio, acquistata nel sangue del suo Figlio.
V. A chi amministra, si chiede di essere fedele,
R. per guidare la Chiesa di Dio, acquistata nel sangue del suo Figlio.
 
Prima Lettura nei tempi di Quaresima, Avvento e Natale
Per un papa o un vescovo
Dalla prima lettera ai Tessalonicesi di San Paolo Apostolo (2,1-13.19-20)
 
Voi ricordate la nostra fatica
Voi stessi infatti, fratelli, sapete bene che la nostra venuta in mezzo a voi non è stata vana. Ma dopo avere prima sofferto e subìto oltraggi a Filippi, come ben sapete, abbiamo avuto il coraggio nel nostro Dio di annunziarvi il vangelo di Dio in mezzo a molte lotte. E il nostro appello non è stato mosso da volontà di inganno, né da torbidi motivi, né abbiamo usato frode alcuna; ma come Dio ci ha trovati degni di affidarci il vangelo così lo predichiamo, non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori. Mai infatti abbiamo pronunziato parole di adulazione, come sapete, né avuto pensieri di cupidigia: Dio ne è testimone. E neppure abbiamo cercato la gloria umana, né da voi né da altri, pur potendo far valere la nostra autorità di apostoli di Cristo. Invece siamo stati amorevoli in mezzo a voi come una madre nutre e ha cura delle proprie creature. Così affezionati a voi, avremmo desiderato darvi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari.
Voi ricordate infatti, fratelli, la nostra fatica e il nostro travaglio: lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno vi abbiamo annunziato il vangelo di Dio. Voi siete testimoni, e Dio stesso è testimone, come è stato santo, giusto, irreprensibile il nostro comportamento verso di voi credenti; e sapete anche che, come fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi, incoraggiandovi e scongiurandovi a comportarvi in maniera degna di quel Dio che vi chiama al suo regno e alla sua gloria. Proprio per questo anche noi ringraziamo Dio continuamente, perché, avendo ricevuto da noi la parola divina della predicazione, l'avete accolta non quale parola di uomini, ma, come è veramente, quale parola di Dio, che opera in voi che credete.
Chi infatti, se non proprio voi, potrebbe essere la nostra speranza, la nostra gioia e la corona di cui ci possiamo vantare, davanti al Signore nostro Gesù, nel momento della sua venuta? Siete voi la nostra gloria e la nostra gioia.
 
Responsorio breve prima lettura nel tempo di Quaresima
Per un papa o un vescovo
(2Tm 4,7.8;1.12)
R. Ho combattuto la buona battaglia, sono giunto al traguardo, ho conservato la fede:
* ora è pronta per me la corona di giustizia.
V. So a chi ho creduto e sono convinto che egli è capace di conservare il mio deposito fino a quel giorno:
* ora è pronta per me la corona di giustizia.
 
Responsorio breve prima lettura nel tempo di Avvento e Natale
Per un papa o un vescovo
(Cfr At 20,28; 1Cor 4,2)
R. Vegliate sul gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi,
* per guidare la Chiesa di Dio, acquistata nel sangue del suo figli
V. So a chi ho creduto e sono convinto che egli è capace di conservare il mio deposito fino a quel giorno:
* per guidare la Chiesa di Dio, acquistata nel sangue del suo figli
 
Prima Lettura nel tempo di Pasqua
Per un papa o un vescovo
Dagli Atti degli Apostoli (20, 17-36)
 
Esortazione di San Paolo agli anziani della Chiesa di Efeso
In quei giorni da Milèto Paolo mandò a chiamare subito ad Efeso gli anziani della Chiesa. Quando essi giunsero disse loro: «Voi sapete come mi sono comportato con voi fin dal primo giorno in cui arrivai in Asia e per tutto questo tempo: ho servito il Signore con tutta umiltà, tra le lacrime e tra le prove che mi hanno procurato le insidie dei Giudei. Sapete come non mi sono mai sottratto a ciò che poteva essere utile, al fine di predicare a voi e di istruirvi in pubblico e nelle vostre case, scongiurando Giudei e Greci di convertirsi a Dio e di credere nel Signore nostro Gesù. Ed ecco ora, avvinto dallo Spirito, io vado a Gerusalemme senza sapere ciò che là mi accadrà. So soltanto che lo Spirito Santo in ogni città mi attesta che mi attendono catene e tribolazioni. Non ritengo tuttavia la mia vita meritevole di nulla, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di rendere testimonianza al messaggio della grazia di Dio.
Ecco, ora so che non vedrete più il mio volto, voi tutti tra i quali sono passato annunziando il regno di Dio. Per questo dichiaro solennemente oggi davanti a voi che io sono senza colpa riguardo a coloro che si perdessero, perché non mi sono sottratto al compito di annunziarvi tutta la volontà di Dio. Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con il suo sangue. Io so che dopo la mia partenza entreranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge; perfino di mezzo a voi sorgeranno alcuni a insegnare dottrine perverse per attirare discepoli dietro di sé. Per questo vigilate, ricordando che per tre anni, notte e giorno, io non ho cessato di esortare fra le lacrime ciascuno di voi.
Ed ora vi affido al Signore e alla parola della sua grazia che ha il potere di edificare e di concedere l'eredità con tutti i santificati. Non ho desiderato né argento, né oro, né la veste di nessuno. Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani. In tutte le maniere vi ho dimostrato che lavorando così si devono soccorrere i deboli, ricordandoci delle parole del Signore Gesù, che disse: Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!». Detto questo, si inginocchiò con tutti loro e pregò.
 
Responsorio Prima lettura nel tempo di Pasqua
Per un papa o un vescovo
(Cfr. At 20, 28; 1Cor 4, 2)
R. Vegliate sul gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posto come vescovi,
*per guidare la Chiesa di Dio, acquistata nel sangue del suo Figlio
V. A chi amministra, si chiede di essere fedele,
*per guidare la Chiesa di Dio, acquistata nel sangue del suo Figlio
 
Prima lettura
Per un dottore della chiesa nel tempo Per Annum
Dal libro del Siracide 39, 1c-10
 
Il saggio è esperto delle Scritture
L'uomo saggio indaga la sapienza
di tutti gli antichi,
si dedica allo studio delle profezie.
Conserva i detti degli uomini famosi,
penetra le sottigliezze delle parabole,
indaga il senso recondito dei proverbi
e s'occupa degli enigmi delle parabole.
Svolge il suo compito fra i grandi,
è presente alle riunioni dei capi,
viaggia fra genti straniere,
investigando il bene e il male in mezzo agli uomini.
Di buon mattino rivolge il cuore
al Signore, che lo ha creato,
prega davanti all'Altissimo,
apre la bocca alla preghiera,
implora per i suoi peccati.
Se questa è la volontà del Signore grande,
egli sarà ricolmato di spirito di intelligenza,
come pioggia effonderà parole di sapienza,
nella preghiera renderà lode al Signore.
Egli dirigerà il suo consiglio e la sua scienza,
mediterà sui misteri di Dio.
Farà brillare la dottrina del suo insegnamento,
si vanterà della legge dell'alleanza del Signore.
Molti loderanno la sua intelligenza,
egli non sarà mai dimenticato,
non scomparirà il suo ricordo,
il suo nome vivrà di generazione in generazione.
I popoli parleranno della sua sapienza,
l'assemblea proclamerà le sue lodi.
 
Responsorio Prima Lettura nel tempo Per Annum
Per un dottore della chiesa
Sir 15,5.3.6
R. Il Signore gli diede la parola in mezzo all'assemblea,
* lo riempi del suo Spirito di sapienza e di intelligenza.
V. Grande felicità e una corona di gioia gli diede il Signore.
R. lo riempì del suo Spirito di sapienza e di intelligenza.
 
Prima Lettura nei tempi di Quaresima, Avvento e Natale
Per un dottore della chiesa
Dal libro della Sapienza (7,7-16.22-30)
 
I giusti trovano gioia nella conoscenza del Signore
Pregai e mi fu elargita la prudenza;
implorai e venne in me lo spirito della sapienza.
La preferii a scettri e a troni,
stimai un nulla la ricchezza al suo confronto;
non la paragonai neppure a una gemma inestimabile,
perché tutto l'oro al suo confronto è un po' di sabbia
e come fango sarà valutato di fronte ad essa l'argento.
L'amai più della salute e della bellezza,
preferii il suo possesso alla stessa luce,
perché non tramonta lo splendore che ne promana.
Insieme con essa mi sono venuti tutti i beni;
nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile.
Godetti di tutti questi beni, perché la sapienza li guida,
ma ignoravo che di tutti essa è madre.
Senza frode imparai e senza invidia io dono,
non nascondo le sue ricchezze.
Essa è un tesoro inesauribile per gli uomini;
quanti se lo procurano si attirano l'amicizia di Dio,
sono a lui raccomandati per i doni del suo insegnamento
Mi conceda Dio di parlare secondo conoscenza
e di pensare in modo degno dei doni ricevuti,
perché egli è guida della sapienza
e i saggi ricevono da lui orientamento.
In suo potere siamo noi e le nostre parole,
ogni intelligenza e ogni nostra abilità.
In essa c'è uno spirito intelligente, santo,
unico, molteplice, sottile,
mobile, penetrante, senza macchia,
terso, inoffensivo, amante del bene, acuto,
libero, benefico, amico dell'uomo,
stabile, sicuro, senz'affanni,
onnipotente, onniveggente
e che pervade tutti gli spiriti
intelligenti, puri, sottilissimi.
La sapienza è il più agile di tutti i moti;
per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa.
Ô un'emanazione della potenza di Dio,
un effluvio genuino della gloria dell'Onnipotente,
per questo nulla di contaminato in essa s'infiltra.
Ô un riflesso della luce perenne,
uno specchio senza macchia dell'attività di Dio
e un'immagine della sua bontà.
Sebbene unica, essa può tutto;
pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova
e attraverso le età entrando nelle anime sante,
forma amici di Dio e profeti.
Nulla infatti Dio ama se non chi vive con la sapienza.
Essa in realtà è più bella del sole
e supera ogni costellazione di astri;
paragonata alla luce, risulta superiore;
a questa, infatti, succede la notte,
ma contro la sapienza la malvagità non può prevalere.
 
Responsorio Prima Lettura nei tempi di Quaresima, Avvento e Natale
Per un dottore della chiesa
(Sap 7,7-8; Gc 1,5)
R. Pregai e mi fu elargita la prudenza; implorai e venne in me lo spirito di sapienza;
*io l'ho preferito agli onori e al potere.
V. Se qualcuno di voi manca di sapienza, la chieda a Dio, che dona a tutti generosamente, e gli sarà data:
*io l'ho preferito agli onori e al potere.
 
Prima Lettura nel tempo di Pasqua
Per un dottore della chiesa
Dalla prima lettera ai Corinzi di San Paolo Apostolo (2,1-16)
 
Parliamo della misteriosa sapienza di Dio
Fratelli, quando sono venuto tra voi, non mi sono presentato ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parola o di sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso. Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione; e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
Tra i perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo che vengono ridotti al nulla; parliamo di una sapienza divina, misteriosa, che è rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscerla; se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Sta scritto infatti:
Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,
né mai entrarono in cuore di uomo,
queste ha preparato Dio per coloro che lo amano.
Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi conosce i segreti dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dio. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato. Di queste cose noi parliamo, non con un linguaggio suggerito dalla sapienza umana, ma insegnato dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. L'uomo naturale però non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono follia per lui, e non è capace di intenderle, perché se ne può giudicare solo per mezzo dello Spirito. L'uomo spirituale invece giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno.
Chi infatti ha conosciuto il pensiero del Signore
in modo da poterlo dirigere?
Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo.
 
Responsorio Prima Lettura nel tempo di Pasqua
Per un dottore della chiesa
(1Cor 1, 21. 23. 25)
R. Ô piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione.
* Noi predichiamo Cristo crocifisso, alleluia.
V. La stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini; la debolezza di Dio è più forte degli uomini
* Noi predichiamo Cristo crocifisso, alleluia.
 
Prima lettura nel tempo Per Annum
Per un sacerdote
Dalla prima lettera di san Pietro, apostolo (5,1-11)
 
I compiti dei pastori e dei fedeli
Esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non per forza ma volentieri secondo Dio; non per vile interesse, ma di buon animo; non spadroneggiando sulle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce.
Ugualmente, voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perchè Dio resiste ai superbi, ma d  grazia agli umili.
Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, perché vi esalti al tempo opportuno, gettando in lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare.Resistetegli saldi nella fede, sapendo che i vostri fratelli sparsi per il mondo subiscono le stesse sofferenze di voi. E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, egli stesso vi ristabilirà, dopo una breve sofferenza vi confermerà e vi renderà forti e saldi. A lui la potenza nei secoli. Amen!
 
Responsorio Prima Lettura
Per un sacerdote
(1 Cor 4,1-2; Pro 20,6)
R. Ognuno ci consideri come servi di Cristo, responsabili dei misteri di Dio.
* A chi amministra, si chiede di essere fedele.
V. Molti si proclamano gente per bene, ma una persona fidata chi la trova?
R. A chi amministra, si chiede di essere fedele.
 
Prima Lettura nei tempi di Quaresima, Pasqua, Avvento e Natale
Per un sacerdote
Dalla prima lettera a Timoteo di San Paolo Apostolo (5, 17-22; 6, 10-14)
 
La buona battaglia del presbitero e dell'uomo di Dio
Carissimo: i presbiteri che esercitano bene la presidenza siano trattati con doppio onore, soprattutto quelli che si affaticano nella predicazione e nell'insegnamento. Dice infatti la Scrittura: Non metterai la museruola al bue che trebbia e: Il lavoratore ha diritto al suo salario. Non accettare accuse contro un presbitero senza la deposizione di due o tre testimoni. Quelli poi che risultino colpevoli riprendili alla presenza di tutti, perché anche gli altri ne abbiano timore. Ti scongiuro davanti a Dio, a Cristo Gesù e agli angeli eletti, di osservare queste norme con imparzialità e di non far mai nulla per favoritismo. Non aver fretta di imporre le mani ad alcuno, per non farti complice dei peccati altrui. Conservati puro!
L'attaccamento al denaro infatti è la radice di tutti i mali; per il suo sfrenato desiderio alcuni hanno deviato dalla fede e si sono da se stessi tormentati con molti dolori.
Ma tu, uomo di Dio, fuggi queste cose; tendi alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni.
Al cospetto di Dio che dà vita a tutte le cose e di Gesù Cristo che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti scongiuro di conservare senza macchia e irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo,
 
Responsorio Prima Lettura nei tempi di Quaresima, Pasqua, Avvento e Natale
Per un sacerdote
1 Cor 4, 1-2; Pro 20, 6
R. Ognuno ci consideri come servi di Cristo, responsabili dei misteri di Dio.
* A chi amministra, si chiede di essere fedele. (T.P. Alleluia)
V. Molti si proclamano gente per bene, ma una persona fidata chi la trova?
R. A chi amministra, si chiede di essere fedele. (T.P. Alleluia)
 
Seconda Lettura
Per un papa:
Da «Discorsi» di san Leone Magno, papa (Disc. 3 sul suo natale, 2-3; PL 54,145-146)
 
Perdura quanto Cristo ha istituito in Pietro
Carissimi, la nostra esperienza é questa: noi ci troviamo deboli e insufficienti nel compiere il servizio del nostro ufficio, perché se bramiamo fare qualcosa con dedizione e dileganza ne siamo ritardati dalla fragilità della nostra stessa condizione. Tuttavia abbiamo l'incessante favore dell'onnipotente ed eterno Sacerdote. Egli é simile a noi e uguale al Padre. Ha abbassato la divinità alla condizione umana e innalzato l'umanità fino alla condizione divina. Noi abbiamo ragione di rallegrarci santamente di come ha disposto le cose. Infatti, sebbene abbia delegato la cura delle sue pecorelle a molti pastori, non ha però abbandonato la custodia del gregge amato. Dalla sua eterna ed efficace protezione abbiamo anche ricevuto la difesa dell'autorità apostolica, che non é mai rimasta priva del suo aiuto, e la solidità del fondamento sul quale si innalza tutta la Chiesa. Questa solidità non viene mai scossa dall'incombente mole del tempio. Infatti la saldeza di quella fede, che é stata lodata nel principe degli apostoli, é perenne; e come resta saldo ciò che Pietro ha creduto in Cristo, così rimane fermo ciò che Cristo ha fondato in Pietro. Resta dunque l'ordinamento della verità, e il beato Pietro perseverando nella ottenuta solidità della roccia, non abbandona il timone della Chiesa che gli é stato affidato.
Fu infatti costituito sopra tutti gli altri, perché dal fatto che vien detto pietra, chiamato fondamento, nominato custode del regno dei cieli, reso arbitro del legare e dello sciogliere con sentenza sempre ratificata in cielo, noi lo riconosciamo strettamente associato al Cristo. Pietro ora continua con maggiore intensità ed efficacia la missione che gli venne affidata e assolve tutti i compiti che gli furono assegnati. Lo fa con l'aiuto di colui e unito a colui dal quale é stato glorificato. Se, pertanto noi facciamo bene qualche cosa e la giudichiamo rettamente, se qualche cosa otteniamo dalla misericordia di Dio nelle nostre preghiere quotidiane, tutto ciò lo dobbiamo attribuire all'opera e ai meriti di colui del quale in questa Sede, che é sempre la sua, é presente il sacro potere, e del quale vive l'autorità. Questo infatti, o dilettissimi, é il frutto di quella professione di fede che, ispirata da Dio Padre al cuore dell'Apostolo, oltrepassò tutte le incertezze delle opinioni umane e ricevette la solidità della pietra che da nessun urto umano sarebbe mai stata scossa. In tutta la Chiesa Pietro dice ogni giorno: «Tu sei il Cristo, il Filgio del Dio vivente» (Mt 16, 16) e ogni lingua che confessa il Signore é formata dal magistero di questa voce.
 
Responsorio Seconda Lettura
Per un papa:
(Mt 16,18; Sal 47,9)
R. Gesù disse a Simone: Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa,
* e le potenze dell'inferno non la vinceranno. (T.P. Alleluia)
V. Dio la rende stabile per sempre:
R. e le potenze dell'inferno non la vinceranno. (T.P. Alleluia)
 
Seconda Lettura
Per un dottore della chiesa
Dallo «Specchio» di Guglielmo, abate del monastero di Saint-Thierry (PL 180, 384)
 
L'intelligenza della fede si deve cercare nello Spirito Santo
Tu, o anima fedele, quando nella tua fede si presentano misteri troppo profondi per la debole tua natura, abbi il santo coraggio e dì, non per spirito di contraddizione, ma per amore di obbedienza: Come possono darsi tali cose? La tua domanda sia preghiera, sia amore, sia pietà ed umile desiderio; non voler scrutare la maesttà di Dio nelle sue altezze, ma ricerca la salvezza nei mezzi salvifici di Dio, nostro Salvatore. Ed allora ti risponderà l'Angelo del gran consiglio: Quando verrà il Consolatore, che io vi manderò dal Padre, egli vi suggerirà ogni cosa e vi istruirà in tutta la verità (cfr. Gv 14,26;16,13). Infatti nessuno conosce i segreti dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che é in lui; così pure i segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dio (cfr. 1 Cor 2,11).
Affréttati dunque a essere partecipe dello Spirito Santo. Quando lo si invoca si fa presente, né lo si potrebbe invocare se già non fosse presente. Quando, invocato, viene, vi giunge con l'abbondanza della benedizione di Dio. E' infatti un fiume in piena che allieta la città di Dio. E quando sarà venuto, se ti troverà umile e tranquillo, seppure tremante davanti alle parole di Dio, riposerà su di te e ti rivelerà ciò che Dio Padre tiene nascosto ai sapienti e ai prudenti di questo mondo. Incominceranno allora a brillare nel tuo spirito quelle cose che la Sapienza poté dire in terra ai suoi discepoli, ma che essi non potevano capire, finché non fosse venuto lo Spirito di verità, che avrebbe insegnato loro tutta la verità.
Nel ricevere o apprendere questa verità invano si aspetta dalla bocca di un qualunque uomo ciò che dice la Verità stessa: «Dio é spirito» (Gv 4,24). E come é necessario che quelli che lo adorano, lo adorino in spirito e verità, così a coloro che desiderano sapere e conoscere é necessario che cerchino l'intelligenza della fede e il senso di quella pura e semplice verità solo nello Spirito Santo. Infatti nelle tenebre e nell'ignoranza di questa vita egli é luce illuminante per i poveri in spirito; egli é la carità che trascina, egli la dolcezza che affascina, egli é la via dell'uomo a Dio, egli l'amore di chi ama, egli la devozione, egli la pietà.
Egli rivela ai fedeli, in un crescendo di fede, la giustizia di Dio, quando dà grazia su grazia e fede illuminata alla fede che nasce dall'ascolto.
 
Responsorio Seconda Lettura
Per un dottore della chiesa
(Mt 13,52; Pro 14,33)
R. Ogni maestro della Legge, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa:
* trae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche. (T.P. Alleluia)
V. Nel cuore del saggio risiede la sapienza, e potrà istruire gli ignoranti:
R. trae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche. (T.P. Alleluia)
 
Oppure
 
Dalla Costituzione dogmatica «Dei verbum» del Concilio ecumenico Vaticano II sulla divina Rivelazione (Nn.7-8)
 
La trasmissione della divina rivelazione
Cristo Signore, nel quale trova compimento tutta intera la rivelazione del sommo Iddio, diede mandato agli apostoli che predicassero a tutti il vangelo, prima promesso per mezzo dei profeti e da lui adempiuto e promulgato con la sua parola come fonte di tutta la verità salvifica e di ogni regola morale, e comunicassero ad essi i doni divini. Questo venne fatto fedelmente dagli apostoli, i quali nella predicazione orale con l'esempio e le istituzioni tramandarono sai ciò che avevano ricevuto dalla bocca, dalla convicenza e dalle opere di Cristo, sia ciò che avevano appreso per suggerimento dello Spirito Santo. La rivelazione ci fu trasmessa dagli stessi apostoli e da persone della comunità apostolica anche quando sotto l'ispirazione del medesimo Spirito Santo, ci tramandarono per iscritto l'annunzio della salvezza.
Al fine di conservare sempre integro e vivo nella Chiesa il Vangelo, gli apostoli lasciarono quali loro successori i vescovi, affidando loro il proprio posto di magistero. E quanto poi fu tramandato dagli apostoli abbraccia tutto quanto concorre a far vivere santamente il popolo di Dio e all'aumento della fede. Così la Chesa, nella sua dottrina, nella sua vita e nel suo culto, perpetua e trasmette a tutte le generazioni tutto ciò che essa é, tutto quello che essa crede. Questa tradizione che deriva dagli apostoli progredisce nella Chiesa con l'assistenza dello Spirito Santo. Cresce, infatti, la comprensione sia delle cose sia delle parole tramandate, o in seguito alla riflessione e allo studio dei credenti che le meditano in cuor loro, o per l'esperienza data da una più profonda intelligenza delle cose spirituali, o per la predicazione di coloro che con la successione nell'episcopato hanno ricevuto un carisma sicuro di verità. La Chiesa cioé, nel corso dei secoli, tende continuamente alla pienezza della verità divina finché in essa non si compiano le parole di Dio.
Le affermazioni dei santi Padri testimoniano la vivificante presenza di questa tradizione, le cui ricchezze vengono trasfuse nella pratica e nella vita della Chiesa che crede e prega. Attraverso questa medesima tradizione si manifesta alla Chiesa l'intero canone dei libri sacri e le stesse sacre Scritture sono comprese più profondamente e sono rese continuamente operanti. Così Dio, il quale ha parlato in passato, non cessa di parlare con la Sposa del suo diletto Figlio, mentre lo Spirito Santo, per mezzo del quale risuona nella Chiesa la viva voce del vangelo e per mezzo di essa trova eco nel mondo intero, guida i credenti in tutta la verità e fa abitare in essi la parola di Cristo in tutta la sua ricchezza.
 
Responsorio Seconda Lettura
Per un dottore della chiesa
(1 Pt, 25; Lc 1,2)
R. La parola del Signore rimane in eterno;
* questo è il vangelo che vi è stato annunziato. (T.P. Alleluia)
V. Come fu trasmesso dai primi testimoni, divenuti ministri della parola,
R. questo è il vangelo che vi è stato annunziato. (T.P. Alleluia)
 
Seconda Lettura
Per il fondatore di una chiesa
Dal «Commento sui salmi» di sant'Ilario, vescovo (Sal. 126, 7-10; PL 9, 696-697)
 
Il Signore edifica e custodisce la sua città
«Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori» (Sal 126,1). Voi siete il tempio di Dio e lo Spirito di Dio abita in voi (cfr. 1 Cor 3, 16). Questa é la casa e questo é il tempio di Dio, pieno degli insegnamenti e dei prodigi di Dio e abitazione capace della santità del cuore di Dio, di cui il medesimo profeta ha detto: Santo é il tuo tempio, mirabile per la giustizia (cfr. Sal 64,5-6). Santità, giustizia e continenza umana sono il tempio di Dio. Questa casa dunque deve essere costruita da Dio. Innalzata infatti dall'opera dell'uomo non regge, né sta in piedi sorretta dagli insegnamenti del mondo, né sarà custodita dall'impegno della vana fatica della nostra premura.
Bisogna edificarla altrimenti, bisogna custodirla altrimenti; non si deve iniziare la sua costruzione su terreno molle, né sulla sabbia instabile e sfuggente, ma il suo fondamento deve poggiare sui profeti e sugli apostoli. Deve innalzarsi con pietre vive, essere tenuta insieme dalla pietra angolare, crescere con l'aumento della mutua comprensione verso lo stato di uomo perfetto e nella misura del corpo di Cristo, ed essere anche adorna della bellezza e dello splendore delle grazie spirituali. Deve innalzarsi con pietre vive, essere tenuta insieme dalla pietra angolare, crescere con l'aumento della mutua comprensione verso lo stato di uomo perfetto e nella misura del corpo di Cristo, ed essere anche adorna della bellezza e dello splendore delle grazie spirituali.
Così da Dio edificata, cioé dai suoi insegnamenti, non cadrà. Questa casa crescerà fino a formare più case con le diverse costruzioni dei fedeli in ognuno di noi, ad ornamento e ad ampiezza di quella città beata. Di questa città già dal tempo antico si é fatto vigile custode il Signore: quando protesse Abramo nel suo peregrinare, quando elesse Isacco per l'immolazione, quando in Egitto esaltò Giuseppe venduto dai suoi fratelli, quando rese forte Mosé contro il faraone, quando scelse Giosué come condottiero nelle battaglie, quando liberò Davide da tutti i pericoli, quando diede a Salomone il dono della Sapienza, quando confortò della sua assistenza i profeti, quando portò in cielo Elia, quando elesse Eliseo, quando sfamò Daniele, quando circondò di rugiada i giovani nella fornace, inserendosi nel loro gruppo come quarto fra i tre; quando, per mezzo di un angelo, rese noto a Giuseppe che la Vergine avrebbe generato pe ropera dello Spirito Santo e rassicurò Maria; quando mandò come precursore Giovanni, scelse gli apostoli e pregò il Padre dicendo: Padre santo, custodiscili, quando ero con loro io li custodivo nel tuo nome (cfr. Gv 17, 11). Infine Cristo stesso, dopo la passione, ci promise la sua perenne protezione dicendo: «Ecco, io sono con vo tutti i giorni sino alla fine del mondo» (Mt 28, 20).
Questa é la protezione eterna di quella beata e santa città, che é la città di Dio, formata dai molti che si radunano insieme e da ciascuno di noi. Deve dunque, questa città, essere edificata da Dio, per giungere fino al suo completamento. Infatti il semplice inizio della costruzione non é ancora il compimento, ma é continuando a costruire che si giunge al vertice della perfezione.
 
Responsorio Seconda Lettura
Per il fondatore di una chiesa
(1 Pt 2, 4-5; Sal 117, 21)
R. Avvicinatevi al Signore, pietra viva, e come pietre vive costruite un edificio spirituale:
* è lui la pietra su cui è fondata la casa. (T.P. Alleluia)
V. Divenuti un sacerdozio santo, offrite sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo:
R. è lui la pietra su cui è fondata la casa. (T.P. Alleluia)
 
Oppure
 
Dai «Discorsi» di san Fulgenzio di Ruspe, vescovo (Disc. 1,2-3;CCL 91A,889-890)
 
L'amministratore fedele e saggio
Il Signore, volendo definire l'ufficio particolare dei servi da lui preposti al suo popolo, disse: «Qual é dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro» (Lc 12, 42-43) Chi é questo padrone, fratelli? Senza dubbio Cristo, il quale disse ai suoi discepoli: Voi mi chiamate Maestro e Signore, e dite bene, perché lo sono (cfr. Lc 6, 46). E qual é la famiglia di questo padrone? Precisamente quella che lo stesso Signore ha riscattato dal potere del nemico e ha acquistato al suo dominio. Questa famiglia é la santa Chiesa cattolica, che si diffonde per tutta la terra con meravigliosa fecondità e si gloria di essere stata redenta dal sangue prezioso del suo Signore. «Il Figlio dell'uomo», infatti, come dice egli stesso, «non é venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti» (Mt 20, 28).
Egli é anche il buon pastore che ha dato la vita per le sue pecorelle. Pertanto il grege del buon pastore costituisce la famiglia stessa del Redentore. Chi sia poi l'amministratore che deve essere fedele e saggio, ce lo dimostra l'apostolo Paolo, il quale, parlando di sé e dei suoi compagni, dice: «Ognuno ci consideri come ministri di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, quanto si richiede negli amministratori é che ognuno risulti fedele» (1 Cor 4, 1-2).
Perché poi nessuno di noi pensi che solo gli apostoli siano costituiti amministratori e il servo pigro, abbandonando il dovere della milizia spirituale, possa infedelmente e insipientemente dormire, lo stesso beato Apostolo, dimostrando che anche i vescovi sono amministratori, dice: «Il vescovo, come amministratore di Dio, dev'essere irreprensibile» (Tt 1,7). Siamo dunque servi del padre di famiglia, siamo amministratori del Signore, abbiamo ricevuto la razione di cibo che dobbiamo darvi. Se poi ci domandiamo quale sia questa razione di cibo, ce la fa vedere ancora il beato apostolo Paolo quando dice: «Ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato» (Rm 12, 3).
Quella che Cristo chiama razione di cibo, Paolo chiama misura di fede, perché comprendiamo che il cibo spirituale non é altro che il venerabile sacramento della fede cristiana. Noi vi diamo nel nome del Signore questa razione di cibo ogni volta che, illuminati dal dono della grazia spirituale, vi parliamo secondo i dettami della vera fede; e voi ricevete la medesima porzione di cibo dalle mani degli amministratori del Signore, quando ogni giorno ascoltate la parola di verità dai ministri di Dio.
 
Responsorio Seconda Lettura
Per il fondatore di una chiesa
(Mt 25, 21. 20)
R. Servo buono e fedele, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto:
* prendi parte alla gioia del tuo Signore. (T.P. Alleluia)
V. Tu mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque,
R. prendi parte alla gioia del tuo Signore. (T.P. Alleluia)
 
Seconda Lettura
Per un sacerdote
Dal Decreto «Presbyterorum ordinis» del Concilio ecumenico Vaticano II sul ministero e la vita dei sacerdoti (Cap. 3, 12)
 
La vocazione dei sacerdoti alla perfezione
Con il sacramento dell'Ordine i sacerdoti si configurano a Cristo sacerdote come ministri del Capo, allo scopo di far conoscere ed edificare tutto il Corpo di Cristo che é la Chiesa, come cooperatori dell'ordine episcopale. In realtà già fin dalla consacrazione del battesimo, come tutti i fedeli, essi hanno ricevuto il segno e il dono di una vocazione e di una grazia così grande che, pur nell'umana fragilità, possono e devono tendere alla perfezione secondo le parole del Signore: Siate dunque perfetti così come il Padre vostro celeste é perfetto (cfr. Mt 5, 48). Ma i sacerdoti sono tenuti a tendere in modo particolare a questa perfezione per il fatto che, consacrati in un modo nuovo a Dio con l'Ordinazione, son resi strumenti vivi di Cristo eterno sacerdote per continuare nel tempo la sua mirabile opera che ha reintegrato con efficacia divina tutto il genere umano. Siccome adunque ogni sacerdote, nel modo che gli é proprio, tiene le veci della persona di Cristo, viene arricchito anche di una grazia speciale, perché, mettendosi al servizio del popolo a lui affidato e di tutto il popolo di Dio, possa avvicinarsi più efficacemente alla perfezione di colui di cui é rappresentante; e alla debolezza della natura umana sia di sostegno la santità di colui che é diventato per noi Pontefice «santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori» (Eb 7, 26).
Cristo, che il Padre santificò, o meglio, consacrò ed inviò al mondo, sacrificio se stesso per noi, per riscattarci da ogni peccato e purificare per sé un popolo bene accetto, zelante di buone opere (cfr. Tt 2, 14) e così, passando attraverso la passione, entrò nella sua gloria; allo stesso modo i sacerdoti, consacrati dall'unzione dello Spirito Santo e mandati da Cristo, mortificano in se stessi le opere della carne e si dedicano totalmente al servizio degli uomini e sono così in grado di progredire nella santità, della quale sono stati arricchiti in Cristo, fino ad arrivare all'uomo perfetto.
Perciò, esercitando il ministero dello Spirito e della giustizia, purché siano docili allo Spirito di Cristo che li vivifica e li guida, vengono consolidati nella vita dello Spirito. Infatti per le loro stesse azioni sacre quotidiane come anche per tutto il loro ministero, che esercitano in comunione con il vescovo ed i confratelli, essi sono ordinati alla perfezione della vita. La stessa santità dei sacerdoti poi contribuisce moltissimo a che compiano il loro ministero con frutto. Quantunque infatti la grazia di Dio possa realizzare l'opera di salvezza anche per mezzo di ministri indegni, tuttavia Dio ordinariamente preferisce mostrare le sue meraviglie per mezzo di coloro i quali, resisi più docili all'impulso e alla guida dello Spirito Santo, per la loro intima unione con Cristo e la santità della vita, possono dire con l'Apostolo: Non vivo già più io, ma Cristo vive in me (cfr. Gal 2, 20).
 
Responsorio Seconda Lettura
Per un sacerdote
(1 Ts 2,8; Gal 4,19)
R. Per il grande affetto che vi porto, vi avrei dato non solo il vangelo di Dio, ma la mia stessa vita:
* siete diventati per me figli carissimi. (T.P. Alleluia)
V. Per voi soffro le doglie del parto, finché non sia formato Cristo in voi:
R. siete diventati per me figli carissimi. (T.P. Alleluia)
 
Seconda Lettura
Per un missionario
Dal Decreto «Ad gentes» del Concilio ecumenico Vaticano II sull'attività missionaria della Chiesa (Nn. 4-5)
 
Andate, istruite tutte le genti
Il Signore Gesù Cristo, prima di sacrificare liberamente la sua vita per il mondo, istituì il ministero apostolico e promise di mandare lo Spirito Santo in modo che entrambi collaborassero sempre e in ogni luogo nel portare ad effetto l'opera della salvezza. Lo Spirito Santo tiene unita nella comunione e nel ministero tutta la Chiesa in tutti i tempi e la fornisce, dei diversi doni gerarchici e carismatici, vivificando, come anima, le istituzioni ecclesiastiche ed infondendo nel cuore dei fedeli lo stesso spirito missionario da cui era stato spinto cristo stesso. Previene visibilmente l'azione apostolica, l'accompagna e la dirige senza posa in vari modi.
Il Signore Gesù, fin dall'inizio, chiamò presso di sé quelli che volle e fece sì che fossero dodici con lui e li mandò a predicare (cfr. Mc 3, 13-15). Così gli apostoli furono al tempo stesso il seme del nuovo Israele e l'origine della sacra gerarchia. In seguito, compiuti in se stesso, con la sua morte e risurrezione, i misteri della nostra salvezza e della restaurazione di tutte le cose, il Signore, cui competeva ogni potere in cielo e in terra, prima di ascendere al cielo fondò la sua Chiesa come sacramento di salvezza. Mandò gli apostoli in tutto il mondo, come egli a sua volta era stato mandato dal Padre. E comandò loro: «Andte dunque e ammestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Filgio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato» (Mt 28,18-19).
Da qui deriva alla Chiesa il dovere di propagare la fede e la salvezza del Cristo. E ciò in forza di un esplicito mandato che l'ordine dei vescovi ereditò dagli apostoli, a cui si affiancano i sacerdoti insieme con il successore di Pietro, che é il supremo Pastore della Chiesa. Ma la Chiesa esplica il suo compito missionario anche in forza della vita che Cristo comunica alle sue membra. La Chiesa, obbediente all'ordine di Cristo e mossa dalla grazia e dall'amore dello Spirito Santo, si rende attualmente presente a tutti gli uomini e popoli per condurli, con l'esempio della vita, con la predicazione, con i sacramenti e con tutti gli altri mezzi della grazia alla fede, alla libertà e alla pace di Cristo. Apre così la via spedita e sicura alla partecipazione piena del mistero di Cristo.
 
Responsorio Seconda Lettura
Per un missionario
(Mc 16, 15-16; Gv 3, 5)
R. Andate in tutto il mondo, predicate il vangelo ad ogni creatura.
* Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo. (T.P. Alleluia)
V. Se uno non rinasce dall'acqua e dallo Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
R. Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo. (T.P. Alleluia)
 
INNO TE DEUM
 
Noi ti lodiamo, Dio *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.
 
A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.
 
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
 
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.
 
O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.
 
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
 
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.
 
[*] Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
 
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
 
Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
[*] Quest'ultima parte dell'inno si può omettere.
 
Orazione
Per un papa:
 
Dio grande e misericordioso, che hai scelto il papa san N. a presiedere il tuo popolo per edificarlo con il magistero e la santità della vita, custodisci i pastori della tua Chiesa e guidali sulla via della salvezza eterna. Per il nostro Signore.
 
Per un vescovo:
 
O Dio, che hai unito alla schiera dei santi pastori il vescovo N., mirabile per l'ardente carità e per la fede intrepida che vince il mondo, per sua intercessione fa' che perseveriamo nella fede e nell'amore, per aver parte con lui alla tua gloria. Per il nostro Signore.
 
Per un dottore della Chiesa
 
Dio, fonte di ogni dono, che hai riempito san N. [vescovo] del tuo Spirito di sapienza e lo hai posto come maestro e dottore nella Chiesa, donaci di custodire con fedeltà i suoi insegnamenti per godere la grandezza della tua misericordia. Per il nostro Signore.
 
Per il fondatore di una Chiesa:
 
O Dio, che con la predicazione apostolica di san N. [vescovo] hai chiamato i nostri padri alla mirabile luce del tuo Vangelo, donaci di crescere nella conoscenza e nell'amore del tuo Figlio, Gesù Cristo, nostro Signore. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
 
Per un pastore:
 
O Dio, luce e pastore dei credenti, che hai chiamato san N. [vescovo] a illuminare la comunità cristiana con la parola e a formarla con la testimonianza della vita, fa' che custodiamo la fede che ci ha insegnato e seguiamo la via che tracciato con l'esempio. Per il nostro Signore.
 
Oppure:
 
O Dio, che hai plasmato con il tuo Spirito di verità e di amore san N., e lo hai posto nella tua Chiesa come pastore della nuova alleanza, sostieni e conforta sempre il tuo popolo, che lo venera come maestro e intercessore. Per il nostro Signore.
 
Per un missionario:
 
O Dio, grande e misericordioso, che hai affidato a san N. la missione di annunziare alle genti le inesauribili ricchezze del Cristo, per sua intercessione concedi anche a noi di crescere nella tua conoscenza e di camminare alla tua presenza nello spirito del Vangelo, portando frutti di opere buone. Per il nostro Signore.
 
R. Amen
 
Benediciamo il Signore.
 
R. Rendiamo grazie a Dio.
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