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LA SACRA BIBBIA

Edizione CEI

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Giona

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E’ di tutti i libri profetici il più popolare ed è anche l’unico che non contenga vaticini, esaurendosi in una narrazione, che però contiene un insegnamento profetico. Prendendo le mosse dal profeta Giona, vissuto nella seconda metà del ec. VIII a.C., un ignoto autore tardivo, forse del V sec., affronta un argomento scottante. Nella persona di Giona che tenta di sottrarsi alla missione affidatagli da Dio di predicare nella pagina Ninive perché si converta, l’autore deplora la resistenza d’Israele alla sua missione di partecipare a tutti i popoli i doni divini che esso preferisce ritenere suo privilegio esclusivo. Alcuni particolari del libro fanno pensare che l’autore voglia annunziare il suo messaggio religioso, che è uno dei momenti più importanti dell’Antico Testamento, con un racconto di tipo parabolico. Gesù ha citato l’esempio di Giona per affermare il suo trionfo sulla morte e si è appellato alla conversione di Ninive per deplorare l’insensibilità dei suoi contemporanei al messaggio universale salvezza. L’argomentazione di Gesù parte dal libro profetico come fu scritto, senza voler decidere del genere letterario da esso usato, analogamente a quanto l’autore della Lettera agli Ebrei dirà della misteriosa figura del re e sacerdote Melchisedek, a proposito del sacerdozio di Cristo (Eb 7, 1-3).
 

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