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LA SACRA BIBBIA Edizione CEI |
Giona |
1.
2. 3.
4.
E’ di tutti i libri
profetici il più popolare ed è anche l’unico che non contenga vaticini,
esaurendosi in una narrazione, che però contiene un insegnamento
profetico. Prendendo le mosse dal profeta Giona, vissuto nella seconda
metà del ec. VIII a.C., un ignoto autore tardivo, forse del V sec.,
affronta un argomento scottante. Nella persona di Giona che tenta di
sottrarsi alla missione affidatagli da Dio di predicare nella pagina
Ninive perché si converta, l’autore deplora la resistenza d’Israele alla
sua missione di partecipare a tutti i popoli i doni divini che esso
preferisce ritenere suo privilegio esclusivo. Alcuni particolari del
libro fanno pensare che l’autore voglia annunziare il suo messaggio
religioso, che è uno dei momenti più importanti dell’Antico Testamento,
con un racconto di tipo parabolico. Gesù ha citato l’esempio di Giona
per affermare il suo trionfo sulla morte e si è appellato alla
conversione di Ninive per deplorare l’insensibilità dei suoi
contemporanei al messaggio universale salvezza. L’argomentazione di Gesù
parte dal libro profetico come fu scritto, senza voler decidere del
genere letterario da esso usato, analogamente a quanto l’autore della
Lettera agli Ebrei dirà della misteriosa figura del re e sacerdote
Melchisedek, a proposito del sacerdozio di Cristo (Eb 7, 1-3).