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LA SACRA BIBBIA Edizione CEI |
Baruc 2 |
[1] Per questo il
Signore ha adempiuto le sue parole pronunziate contro di noi, contro i
nostri giudici che governano Israele, contro i nostri re e contro i nostri
principi, contro ogni uomo d'Israele e di Giuda.
[2] Non era mai avvenuto sotto la volta del cielo quello che egli ha
compiuto in Gerusalemme, come sta scritto nella legge di Mosè,
[3] fino al punto di mangiarsi uno le carni del figlio e un altro quelle
della figlia.
[4] Il Signore li mise in potere di tutti i regni vicini e li rese oggetto
di vituperio e di disprezzo per tutti quei popoli in mezzo ai quali li
aveva dispersi.
[5] Così ci ha reso schiavi invece di padroni, perché abbiamo offeso il
Signore nostro Dio e non abbiamo ascoltato la sua voce.
[6] Al Signore nostro Dio la giustizia, a noi e ai padri nostri il
disonore sul volto, come avviene ancor oggi.
[7] Tutte le calamità che il Signore ci aveva minacciate, ci sono venute
addosso.
[8] Ma noi non abbiamo placato lo sdegno del Signore, rinunziando ai
perversi affetti del nostro cuore.
[9] Così il Signore, che è pronto al castigo, lo ha mandato sopra di noi,
poiché egli è giusto in tutte le opere che ci ha comandate,
[10] mentre noi non abbiamo dato ascolto alla sua voce, eseguendo i
decreti che ci aveva posti davanti.
[11] Ora, Signore Dio d'Israele, che hai fatto uscire il tuo popolo
dall'Egitto con mano forte, con segni e prodigi, con grande potenza e
braccio possente e ti sei fatto un nome glorioso come oggi lo possiedi,
[12] noi abbiamo peccato, siamo stati empi, abbiamo trasgredito, Signore
Dio nostro, i tuoi comandamenti.
[13] Allontana da noi lo sdegno, poiché siamo rimasti molto pochi in mezzo
alle genti fra le quali tu ci hai dispersi.
[14] Ascolta, Signore, la nostra preghiera, la nostra supplica, liberaci
per il tuo amore e facci trovar grazia davanti a coloro che ci hanno
deportati,
[15] perché tutta la terra sappia che tu sei il Signore nostro Dio e che
il tuo nome è stato invocato su Israele e su tutta la sua stirpe.
[16] Guarda, Signore, dalla tua santa dimora e pensa a noi; inclina il tuo
orecchio, Signore, e ascolta;
[17] apri, Signore, gli occhi e osserva: non i morti che sono negli
inferi, il cui spirito se n'è andato dalle loro viscere, danno gloria e
giustizia al Signore,
[18] ma chi geme sotto il peso, chi se ne va curvo e spossato, chi ha gli
occhi languenti, chi è affamato, questi sono coloro che ti rendono gloria
e giustizia, Signore.
[19] Non per i meriti dei nostri padri e dei nostri re ti presentiamo le
nostre suppliche, Signore Dio nostro,
[20] ma perché tu hai mandato sopra di noi la tua collera e il tuo sdegno,
come avevi dichiarato per mezzo dei tuoi servi i profeti:
[21] "Ecco, dice il Signore: Curvate le spalle, servite il re di Babilonia
e dimorerete nella terra da me data ai vostri padri.
[22] Ma se non darete ascolto alla voce del Signore che comanda di servire
il re di Babilonia,
[23] farò cessare nelle città di Giuda e per le vie di Gerusalemme il
grido di gioia e di letizia, il canto dello sposo e della sposa e tutto il
territorio diventerà un deserto senza abitanti".
[24] Noi non abbiamo dato ascolto alla tua voce di servire il re di
Babilonia, perciò tu hai eseguito la minaccia, fatta per mezzo dei tuoi
servi i profeti, che le ossa dei nostri re e dei nostri padri sarebbero
rimosse dalla loro tomba.
[25] Ed eccole abbandonate al calore del giorno e al gelo della notte.
Essi son morti fra atroci dolori, di fame, di spada e di peste;
[26] il tempio che porta il tuo nome tu lo hai ridotto nello stato in cui
oggi si trova, per la malvagità della casa d'Israele e di Giuda.
[27] Tuttavia tu hai agito verso di noi, Signore Dio nostro, secondo tutta
la tua bontà e secondo tutta la tua grande misericordia,
[28] come avevi detto per mezzo del tuo servo Mosè, quando gli ordinasti
di scrivere la tua legge davanti agli Israeliti, dicendo:
[29] "Se voi non darete ascolto alla mia voce, questa moltitudine che ora
è così grande sarà ridotta a un piccolo resto in mezzo alle nazioni fra le
quali io la disperderò;
[30] poiché io so che non mi ascolterà, perché è un popolo di dura
cervice. Però nella terra del loro esilio ritorneranno in sé
[31] e riconosceranno che io sono il Signore loro Dio. Darò loro un cuore
e orecchi che ascoltano;
[32] nella terra del loro esilio mi loderanno e si ricorderanno del mio
nome
[33] e ripensando alla sorte subìta dai loro padri che peccarono contro di
me, abbandoneranno la loro caparbietà e la loro malizia.
[34] Io li ricondurrò nella terra promessa con giuramento ai loro padri,
ad Abramo, a Isacco, a Giacobbe; essi ne avranno di nuovo il dominio e io
li moltiplicherò e non diminuiranno più;
[35] farò con loro un'alleanza perenne: io sarò Dio per loro ed essi
saranno popolo per me, né scaccerò mai più il mio popolo Israele dal paese
che gli ho dato".