www.maranatha.it/mobile |
LA SACRA BIBBIA Edizione CEI |
Siracide |
1.
2. 3.
4. 5.
6. 7.
8. 9.
10. 11.
12. 13.
14. 15.
16. 17.
18. 19.
20. 21.
22. 23.
24. 25.
26. 27.
28. 29.
30. 31.
32. 33.
34. 35.
36. 37.
38. 39.
40. 41.
42.
43. 44.
45. 46.
47. 48.
49. 50.
51.
E’ l’unico libro dell’Antico
Testamento, eccettuati i libri profetici, nel quale si trovi indicato il
nome dell’autore: lo scriba gerosolimitano Gesù figlio di Sirach (50,
27): da questo patronimico deriva il titolo di Siracide (cioè della
famiglia di Sirach). Il titolo “Eccelsiastico) proviene dalla antica
tradizione latina e allude al largo uso del libro nelle assemblee
cristiane, specialmente per l’istruzione dei catecumeni. I temi trattati
dell’autore, con frequentissime riprese, non seguono un ordine
discernibile; in genere, l’opera si può dividere in due grandi parti:
una collezione di massime (2, 1 – 42, 14), una lode a Dio e un elogio
delle grandi figure della storia d’Israele (42, 15 – 51, 30). Nel solco
della tradizione ebraica, anche il Siracide parla della sapienza come
dono divino, per formare la gioventù fedele e assicurare la felicità. La
sapienza è identificata in concreto con la legge data al popolo eletto.
Gli antenati di Israele sono presentati come illustri esempi di uomini
guidati nella sapienza nell’esercizio delle più alte virtù. Ogni uomo
dovrà rendere conto a Dio del suo operato per riceverne, nell’al di là,
premio o castigo. Il Siracide, il più lungo libro sapienziale della
Bibbia, è quasi una sintesi della tradizione di saggezza che lo precede,
un manuale del buon comportamento religioso e morale. Originariamente
scritto in ebraico verso l’anno 200 a.C., il libro si è conservato
completo soltanto nella versione greca ma, a partire dalla fine del
secolo scorso e fino ai nostri giorni, sono stati scoperti frammenti di
antichi manoscritti contenenti i tre quinti del testo ebraico.