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LA SACRA BIBBIA Edizione CEI |
Sapienza 3 |
[1] Le anime dei
giusti, invece, sono nelle mani di Dio,
nessun tormento le toccherà.
[2] Agli occhi degli stolti parve che morissero;
la loro fine fu ritenuta una sciagura,
[3] la loro partenza da noi una rovina,
ma essi sono nella pace.
[4] Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi,
la loro speranza è piena di immortalità.
[5] Per una breve pena riceveranno grandi benefici,
perché Dio li ha provati
e li ha trovati degni di sé:
[6] li ha saggiati come oro nel crogiuolo
e li ha graditi come un olocausto.
[7] Nel giorno del loro giudizio risplenderanno;
come scintille nella stoppia, correranno qua e là.
[8] Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli
e il Signore regnerà per sempre su di loro.
[9] Quanti confidano in lui comprenderanno la verità;
coloro che gli sono fedeli
vivranno presso di lui nell'amore,
perché grazia e misericordia
sono riservate ai suoi eletti.
[10] Ma gli empi per i loro pensieri riceveranno il castigo,
essi che han disprezzato il giusto
e si son ribellati al Signore.
[11] Chi disprezza la sapienza e la disciplina è infelice.
Vana la loro speranza e le loro fatiche senza frutto,
inutili le opere loro.
[12] Le loro mogli sono insensate,
cattivi i loro figli,
maledetta la loro progenie.
È meglio la sterilità che una posterità empia
[13] Beata la sterile non contaminata,
la quale non ha conosciuto un letto peccaminoso;
avrà il suo frutto alla rassegna delle anime.
[14] Anche l'eunuco, la cui mano non ha commesso iniquità
e che non ha pensato cose malvagie contro il Signore,
riceverà una grazia speciale per la sua fedeltà,
una parte più desiderabile nel tempio del Signore;
[15] poiché il frutto delle opere buone è glorioso
e imperitura la radice della saggezza.
[16] I figli di adulteri non giungeranno a maturità;
la discendenza di un'unione illegittima sarà sterminata.
[17] Anche se avranno lunga vita, non saran contati per niente,
e, infine, la loro vecchiaia sarà senza onore.
[18] Se poi moriranno presto, non avranno speranza
né consolazione nel giorno del giudizio,
[19] poiché di una stirpe iniqua è terribile il destino.