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LA SACRA BIBBIA Edizione CEI |
2 Maccabei 2 |
[1] Si trova
scritto nei documenti che Geremia profeta ordinò ai deportati di prendere
del fuoco, come è stato significato,
[2] e che il medesimo profeta ai deportati consegnò la legge raccomandando
loro di non dimenticarsi dei comandi del Signore e di non lasciarsi
traviare nelle idee, vedendo i simulacri d'oro e d'argento e il fasto di
cui erano circondati,
[3] e che con altre simili espressioni li esortava a non ripudiare la
legge nel loro cuore.
[4] Si diceva anche nello scritto che il profeta, ottenuto un responso,
ordinò che lo seguissero con la tenda e l'arca. Quando giunse presso il
monte dove Mosè era salito e aveva contemplato l'eredità di Dio,
[5] Geremia salì e trovò un vano a forma di caverna e là introdusse la
tenda, l'arca e l'altare degli incensi e sbarrò l'ingresso.
[6] Alcuni del suo seguito tornarono poi per segnare la strada, ma non
trovarono più il luogo.
[7] Geremia, saputolo, li rimproverò dicendo: Il luogo deve restare
ignoto, finché Dio non avrà riunito la totalità del suo popolo e si sarà
mostrato propizio.
[8] Allora il Signore mostrerà queste cose e si rivelerà la gloria del
Signore e la nube, come appariva sopra Mosè, e come avvenne quando
Salomone chiese che il luogo fosse solennemente santificato.
[9] Si narrava anche che questi, dotato di sapienza, offrì il sacrificio
per la dedicazione e il compimento del tempio.
[10] E allo stesso modo che Mosè aveva pregato il Signore ed era sceso il
fuoco dal cielo a consumare le vittime immolate, così pregò anche Salomone
e il fuoco sceso dal cielo consumò gli olocausti.
[11] Mosè aveva detto: Poiché non è stata mangiata la vittima offerta per
il peccato, essa è stata consumata.
[12] Allo stesso modo anche Salomone celebrò gli otto giorni.
[13] Si descrivevano le stesse cose nei documenti e nelle memorie di
Neemia e come egli, fondata una biblioteca, curò la raccolta dei libri dei
re, dei profeti e di Davide e le lettere dei re intorno ai doni.
[14] Anche Giuda ha raccolto tutti i libri andati dispersi per la guerra
che abbiamo avuto, e ora si trovano presso di noi.
[15] Se mai ne avete bisogno, mandate persone con l'incarico di
portarveli.
[16] Vi abbiamo scritto mentre stiamo per celebrare la purificazione;
farete ottima cosa se celebrerete anche voi questi giorni.
[17] Poiché Dio ha salvato tutto il suo popolo e ha concesso a tutti
l'eredità, nonchè il regno, il sacerdozio e la santificazione
[18] come ha promesso mediante la legge, noi poniamo in Dio speranza che
egli ci usi presto misericordia e voglia presto radunarci, da ogni regione
posta sotto il cielo, nel luogo santo; egli infatti ci ha liberati da
grandi mali e ha purificato il luogo santo".
[19] I fatti riguardanti Giuda Maccabeo e i suoi fratelli, la
purificazione del grande tempio e la dedicazione dell'altare,
[20] come anche le guerre contro Antioco Epìfane e il figlio di lui
Eupàtore,
[21] nonchè le manifestazioni venute dal cielo sopra coloro che si erano
battuti con valore per il giudaismo, riuscendo in pochi a impadronirsi di
tutta la regione e a scacciare una moltitudine di barbari,
[22] a riconquistare il tempio famoso in tutto il mondo, a liberare la
città e a ristabilire le leggi che stavano per essere soppresse, quando il
Signore si rese loro propizio con ogni benevolenza:
[23] questi fatti narrati da Giasone di Cirène nel corso di cinque libri,
ci studieremo di riassumerli in una sola composizione.
[24] Vedendo infatti la massa di numeri e l'effettiva difficoltà per chi
desidera di inoltrarsi nelle narrazioni storiche, a causa della vastità
della materia,
[25] ci siamo preoccupati di offrire diletto a coloro che amano leggere,
facilità a quanti intendono ritenere nella memoria, utilità a tutti gli
eventuali lettori.
[26] Per noi certo, che ci siamo sobbarcati la fatica del sunteggiare,
l'impresa non si presenta facile: ci vorranno sudori e veglie,
[27] così come non è facile preparare un banchetto e accontentare le
esigenze altrui; tuttavia per far cosa gradita a molti ci sarà dolce
sopportare la fatica,
[28] lasciando all'autore la completa esposizione dei particolari,
curandoci invece di procedere secondo gli schemi di un riassunto.
[29] Come infatti in una casa nuova all'architetto tocca pensare a tutta
la costruzione, mentre chi è incaricato di dipingere a fuoco e a fresco
deve badare solo alla decorazione, così, penso, è per noi.
[30] L'entrare in argomento e il passare in rassegna i fatti e
l'insinuarsi nei particolari, spetta all'ideatore dell'opera storica;
[31] curare il sunto della esposizione e tralasciare i complementi della
narrazione storica, è riservato a chi fa opera di compendio.
[32] Di qui dunque cominceremo la narrazione, senza nulla aggiungere a ciò
che abbiamo detto nella prefazione: sarebbe certo ingenuo abbondare nei
preamboli e abbreviare poi la narrazione storica.