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LA SACRA BIBBIA Edizione CEI |
Giuditta 9 |
[1] Allora
Giuditta cadde con la faccia a terra e sparse cenere sul capo e mise allo
scoperto il sacco di cui sotto era rivestita e, nell'ora in cui veniva
offerto nel tempio di Dio in Gerusalemme l'incenso della sera, Giuditta
supplicò a gran voce il Signore:
[2] "Signore, Dio del padre mio Simeone, tu hai messo nella sua mano la
spada della vendetta contro gli stranieri, contro coloro che avevano
sciolto a ignominia la cintura d'una vergine, ne avevano denudato i
fianchi a vergogna e ne avevano contaminato il grembo a infamia. Tu avevi
detto: non si deve fare tal cosa! ma essi l'hanno fatta.
[3] Per questo hai consegnato alla morte i loro capi e al sangue quel loro
giaciglio, macchiato del loro inganno, ripagato con l'inganno; hai
abbattuto i servi con i loro capi e i capi sui loro troni.
[4] Hai destinato le loro mogli alla preda, le loro figlie alla schiavitù,
tutte le loro spoglie alla divisione tra i tuoi figli diletti, perché
costoro, accesi del tuo zelo, erano rimasti inorriditi della profanazione
del loro sangue e a te avevano gridato chiamandoti in aiuto. Dio, Dio mio,
ascolta anche me che sono vedova.
[5] Tu hai preordinato ciò che precedette quei fatti e i fatti stessi e
ciò che seguì. Tu hai disposto le cose presenti e le future e quello che
tu hai pensato si è compiuto.
[6] Le cose da te deliberate si sono presentate e hanno detto: Ecco ci
siamo; perché tutte le tue vie sono preparate e i tuoi giudizi sono
preordinati.
[7] Or ecco gli Assiri hanno aumentato la moltitudine dei loro eserciti,
vanno in superbia per i loro cavalli e i cavalieri, si vantano della forza
dei loro fanti, poggiano la loro speranza sugli scudi e sulle lance, sugli
archi e sulle fionde e ignorano che tu sei il Signore che disperdi le
guerre;
[8] Signore è il tuo nome. Abbatti la loro forza con la tua potenza e
rovescia la loro violenza con la tua ira: fanno conto di profanare il tuo
santuario, di contaminare la Dimora ove riposa il tuo nome e la tua
gloria, di abbattere con il ferro il corno del tuo altare.
[9] Guarda la loro superbia, fà scendere la tua ira sulle loro teste;
infondi a questa vedova la forza di fare quello che ho deciso.
[10] Con l'inganno delle mie labbra abbatti il servo con il suo padrone e
il padrone con il suo ministro; spezza la loro alterigia per mezzo di una
donna.
[11] Perché la tua forza non sta nel numero, né sugli armati si regge il
tuo regno: tu sei invece il Dio degli umili, sei il soccorritore dei
derelitti, il rifugio dei deboli, il protettore degli sfiduciati, il
salvatore dei disperati.
[12] Sì, sì, Dio del padre mio e di Israele tua eredità, Signore del cielo
e della terra, creatore delle acque, re di tutte le tue creature, ascolta
la mia preghiera;
[13] fà che la mia parola e l'inganno diventino piaga e flagello di
costoro, che fanno progetti crudeli contro la tua alleanza e il tuo tempio
consacrato, contro il monte elevato di Sion e la sede dei tuoi figli.
[14] Dà a tutto il tuo popolo e ad ogni tribù la prova che sei tu il
Signore, il Dio d'ogni potere e d'ogni forza e non c'è altri fuori di te,
che possa proteggere la stirpe d'Israele".