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LA SACRA BIBBIA Edizione CEI |
Tobia 6 |
[1] Il giovane partì insieme con l'angelo e anche
il cane li seguì e s'avviò con loro. Camminarono insieme finché li
sorprese la prima sera; allora si fermarono a passare la notte sul fiume
Tigri.
[2] Il giovane scese nel fiume per lavarsi i piedi, quand'ecco un grosso
pesce balzò dall'acqua e tentò di divorare il piede del ragazzo, che si
mise a gridare.
[3] Ma l'angelo gli disse: "Afferra il pesce e non lasciarlo
fuggire". Il ragazzo riuscì ad afferrare il pesce e a tirarlo a
riva.
[4] Gli disse allora l'angelo: "Aprilo e togline il fiele, il cuore e
il fegato; mettili in disparte e getta via invece gli intestini. Il fiele,
il cuore e il fegato possono essere utili medicamenti".
[5] Il ragazzo squartò il pesce, ne tolse il fiele, il cuore e il fegato;
arrostì una porzione del pesce e la mangiò; l'altra parte la mise in
serbo dopo averla salata.
[6] Poi tutti e due insieme ripresero il viaggio, finché non furono
vicini alla Media.
[7] Allora il ragazzo rivolse all'angelo questa domanda: "Azaria,
fratello, che rimedio può esserci nel cuore, nel fegato e nel fiele del
pesce?".
[8] Gli rispose: "Quanto al cuore e al fegato, ne puoi fare suffumigi
in presenza di una persona, uomo o donna, invasata dal demonio o da uno
spirito cattivo e cesserà in essa ogni vessazione e non ne resterà più
traccia alcuna.
[9] Il fiele invece serve per spalmarlo sugli occhi di uno affetto da
albugine; si soffia su quelle macchie e gli occhi guariscono".
[10] Erano entrati nella Media e già erano vicini a Ecbàtana,
[11] quando Raffaele disse al ragazzo: "Fratello Tobia!". Gli
rispose: "Eccomi". Riprese: "Questa notte dobbiamo
alloggiare presso Raguele, che è tuo parente. Egli ha una figlia chiamata
Sara
[12] e all'infuori di Sara nessun altro figlio o figlia. Tu, come il
parente più stretto, hai diritto di sposarla più di qualunque altro uomo
e di avere in eredità i beni di suo padre. È una ragazza seria,
coraggiosa, molto graziosa e suo padre è una brava persona".
[13] E aggiunse: "Tu hai il diritto di sposarla. Ascoltami, fratello;
io parlerò della fanciulla al padre questa sera, perché la serbi come
tua fidanzata. Quando torneremo da Rage, faremo il matrimonio. So che
Raguele non potrà rifiutarla a te o prometterla ad altri; egli
incorrerebbe nella morte secondo la prescrizione della legge di Mosè,
poiché egli sa che prima di ogni altro spetta a te avere sua figlia.
Ascoltami, dunque, fratello. Questa sera parleremo della fanciulla e ne
domanderemo la mano. Al nostro ritorno da Rage la prenderemo e la
condurremo con noi a casa tua".
[14] Allora Tobia rispose a Raffaele: "Fratello Azaria, ho sentito
dire che essa è già stata data in moglie a sette uomini ed essi sono
morti nella stanza nuziale la notte stessa in cui dovevano unirsi a lei.
Ho sentito inoltre dire che un demonio le uccide i mariti.
[15] Per questo ho paura: il demonio è geloso di lei, a lei non fa del
male, ma se qualcuno le si vuole accostare, egli lo uccide. Io sono
l'unico figlio di mio padre. Ho paura di morire e di condurre così alla
tomba la vita di mio padre e di mia madre per l'angoscia della mia
perdita. Non hanno un altro figlio che li possa seppellire".
[16] Ma quello gli disse: "Hai forse dimenticato i moniti di tuo
padre, che ti ha raccomandato di prendere in moglie una donna del tuo
casato? Ascoltami, dunque, o fratello: non preoccuparti di questo demonio
e sposala. Sono certo che questa sera ti verrà data in moglie.
[17] Quando però entri nella camera nuziale, prendi il cuore e il fegato
del pesce e mettine un poco sulla brace degli incensi. L'odore si spanderà,
il demonio lo dovrà annusare e fuggirà e non comparirà più intorno a
lei.
[18] Poi, prima di unirti con essa, alzatevi tutti e due a pregare.
Supplicate il Signore del cielo perché venga su di voi la sua grazia e la
sua salvezza. Non temere: essa ti è stata destinata fin dall'eternità.
Sarai tu a salvarla. Ti seguirà e penso che da lei avrai figli che
saranno per te come fratelli. Non stare in pensiero".
[19] Quando Tobia sentì le parole di Raffaele e seppe che Sara era sua
consanguinea della stirpe della famiglia di suo padre, l'amò al punto da
non saper più distogliere il cuore da lei.