LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74 |
1 Samuele 13 |
[1] Saul aveva trent'anni quando cominciò a regnare
e regnò vent'anni su Israele...
[2] Egli si scelse tremila uomini da Israele: duemila stavano con Saul in
Micmas e sul monte di Betel e mille stavano con Giònata a Gàbaa di
Beniamino; rimandò invece il resto del popolo ciascuno alla sua tenda.
[3] Allora Giònata sconfisse la guarigione dei Filistei che era in Gàbaa
e i Filistei lo seppero subito. Ma Saul suonò la tromba in tutta la
regione gridando: "Ascoltino gli Ebrei!".
[4] Tutto Israele udì e corse la voce: "Saul ha battuto la
guarnigione dei Filistei e ormai Israele s'è urtato con i Filistei".
Il popolo si radunò dietro Saul a Gàlgala.
[5] Anche i Filistei si radunarono per combattere Israele, con tremila
carri e seimila cavalieri e una moltitudine numerosa come la sabbia che è
sulla spiagga del mare. Così si mossero e posero il campo a Micmas a
oriente di Bet-Aven.
[6] Quando gli Israeliti si accorsero di essere in difficoltà, perché
erano stretti dal nemico, cominciarono a nascondersi in massa nelle
grotte, nelle macchie, fra le rocce, nelle fosse e nelle cisterne.
[7] Alcuni Ebrei passarono oltre il Giordano nella terra di Gad e Gàlaad.
Saul restava in Gàlgala e tutto il popolo che stava con lui era
impaurito.
[8] Aspettò tuttavia sette giorni secondo il tempo fissato da Samuele. Ma
Samuele non arrivava a Gàlgala e il popolo si disperdeva lontano da lui.
[9] Allora Saul diede ordine: "Preparatemi l'olocausto e i sacrifici
di comunione". Quindi offrì l'olocausto.
[10] Ed ecco, appena ebbe finito di offrire l'olocausto, giunse Samuele e
Saul gli uscì incontro per salutarlo.
[11] Samuele disse subito: "Che hai fatto?". Saul rispose:
"Vedendo che il popolo si disperdeva lontano da me e tu non venivi al
termine dei giorni fissati, mentre i Filistei si addensavano in Micmas,
[12] ho detto: ora scenderanno i Filistei contro di me in Gàlgala mentre
io non ho ancora placato il Signore. Perciò mi sono fatto ardito e ho
offerto l'olocausto".
[13] Rispose Samuele a Saul: "Hai agito da stolto, non osservando il
comando che il Signore Dio tuo ti aveva imposto, perché in questa
occasione il Signore avrebbe reso stabile il tuo regno su Israele per
sempre.
[14] Ora invece il tuo regno non durerà. Il Signore si è già scelto un
uomo secondo il suo cuore e lo costituirà capo del suo popolo, perché tu
non hai osservato quanto ti aveva comandato il Signore".
[15] Samuele poi si alzò e salì da Gàlgala per andarsene per la sua
strada. Il resto del popolo salì dietro a Saul incontro ai guerrieri e
vennero da Gàlgala a Gàbaa di Beniamino; Saul contò la gente che era
rimasta con lui: erano seicento uomini.
[16] Saul e Giònata e la gente rimasta con loro stavano a Gàbaa di
Beniamino e i Filistei erano accampati in Micmas.
[17] Dall'accampamento filisteo uscì una pattuglia d'assalto divisa in
tre schiere: una si diresse sulla via di Ofra verso il paese di Suàl;
[18] un'altra si diresse sulla via di Bet-Coron; la terza schiera si
diresse sulla via del confine che sovrasta la valle di Zeboìm verso il
deserto.
[19] Allora non si trovava un fabbro in tutto il paese d'Israele:
"Perché - dicevano i Filistei - gli Ebrei non fabbrichino spade o
lance".
[20] Così gli Israeliti dovevano sempre scendere dai Filistei per
affilare chi il vomere, chi la zappa, chi la scure o la falce.
[21] L'affilatura costava due terzi di siclo per i vomeri e le zappe e un
terzo l'affilatura delle scuri e dei pungoli.
[22] Nel giorno della battaglia, in tutta la gente che stava con Saul e Giònata,
non si trovò in mano ad alcuno né spada né lancia. Si potè averne solo
per Saul e suo figlio Giònata.
[23] Intanto una guarnigione di Filistei era uscita verso il passo di
Micmas.