LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74 |
Genesi 30 |
[1] Rachele, vedendo che non le era concesso di procreare figli a
Giacobbe, divenne gelosa della sorella e disse a Giacobbe: "Dammi dei
figli, se no io muoio!".
[2] Giacobbe s'irritò contro Rachele e disse: "Tengo forse io il
posto di Dio, il quale ti ha negato il frutto del grembo?".
[3] Allora essa rispose: "Ecco la mia serva Bila: unisciti a lei, così
che partorisca sulle mie ginocchia e abbia anch'io una mia prole per mezzo
di lei".
[4] Così essa gli diede in moglie la propria schiava Bila e Giacobbe si
unì a lei.
[5] Bila concepì e partorì a Giacobbe un figlio.
[6] Rachele disse: "Dio mi ha fatto giustizia e ha anche ascoltato la
mia voce, dandomi un figlio". Per questo essa lo chiamò Dan.
[7] Poi Bila, la schiava di Rachele, concepì ancora e partorì a Giacobbe
un secondo figlio.
[8] Rachele disse: "Ho sostenuto contro mia sorella lotte difficili e
ho vinto!". Perciò lo chiamò Nèftali.
[9] Allora Lia, vedendo che aveva cessato di aver figli, prese la propria
schiava Zilpa e la diede in moglie e Giacobbe.
[10] Zilpa, la schiava di Lia, partorì a Giacobbe un figlio.
[11] Lia disse: "Per fortuna!" e lo chiamò Gad.
[12] Poi Zilpa, la schiava di Lia, partorì un secondo figlio a Giacobbe.
[13] Lia disse: "Per mia felicità! Perché le donne mi diranno
felice". Perciò lo chiamò Aser.
[14] Al tempo della mietitura del grano, Ruben uscì e trovò mandragore,
che portò alla madre Lia. Rachele disse a Lia: "Dammi un pò delle
mandragore di tuo figlio".
[15] Ma Lia rispose: "È forse poco che tu mi abbia portato via il
marito perché voglia portar via anche le mandragore di mio figlio?".
Riprese Rachele: "Ebbene, si corichi pure con te questa notte, in
cambio delle mandragore di tuo figlio".
[16] Alla sera, quando Giacobbe arrivò dalla campagna, Lia gli uscì
incontro e gli disse: "Da me devi venire, perché io ho pagato il
diritto di averti con le mandragore di mio figlio". Così egli si
coricò con lei quella notte.
[17] Il Signore esaudì Lia, la quale concepì e partorì a Giacobbe un
quinto figlio.
[18] Lia disse: "Dio mi ha dato il mio salario, per avere io dato la
mia schiava a mio marito". Perciò lo chiamò Issacar.
[19] Poi Lia concepì e partorì ancora un sesto figlio a Giacobbe.
[20] Lia disse: "Dio mi ha fatto un bel regalo: questa volta mio
marito mi preferirà, perché gli ho partorito sei figli". Perciò lo
chiamò Zàbulon.
[21] In seguito partorì una figlia e la chiamò Dina.
[22] Poi Dio si ricordò anche di Rachele; Dio la esaudì e la rese
feconda.
[23] Essa concepì e partorì un figlio e disse: "Dio ha tolto il mio
disonore".
[24] E lo chiamò Giuseppe dicendo: "Il Signore mi aggiunga un altro
figlio!".
[25] Dopo che Rachele ebbe partorito Giuseppe, Giacobbe disse a Làbano:
"Lasciami andare e tornare a casa mia, nel mio paese.
[26] Dammi le mogli, per le quali ti ho servito, e i miei bambini perché
possa partire: tu conosci il servizio che ti ho prestato".
[27] Gli disse Làbano: "Se ho trovato grazia ai tuoi occhi... Per
divinazione ho saputo che il Signore mi ha benedetto per causa tua".
[28] E aggiunse: "Fissami il tuo salario e te lo darò".
[29] Gli rispose: "Tu stesso sai come ti ho servito e quanti sono
diventati i tuoi averi per opera mia.
[30] Perché il poco che avevi prima della mia venuta è cresciuto oltre
misura e il Signore ti ha benedetto sui miei passi. Ma ora, quando lavorerò
anch'io per la mia casa?".
[31] Riprese Làbano: "Che ti devo dare?". Giacobbe rispose:
"Non mi devi nulla; se tu farai per me quanto ti dico, ritornerò a
pascolare il tuo gregge e a custodirlo.
[32] Oggi passerò fra tutto il tuo bestiame; metti da parte ogni capo di
colore scuro tra le pecore e ogni capo chiazzato e punteggiato tra le
capre: sarà il mio salario.
[33] In futuro la mia stessa onestà risponderà per me; quando verrai a
verificare il mio salario, ogni capo che non sarà punteggiato o chiazzato
tra le capre e di colore scuro tra le pecore, se si troverà presso di me,
sarà come rubato".
[34] Làbano disse: "Bene, sia come tu hai detto!".
[35] In quel giorno mise da parte i capri striati e chiazzati e tutte le
capre punteggiate e chiazzate, ogni capo che aveva del bianco e ogni capo
di colore scuro tra le pecore. Li affidò ai suoi figli
[36] e stabilì una distanza di tre giorni di cammino tra sé e Giacobbe,
mentre Giacobbe pascolava l'altro bestiame di Làbano.
[37] Ma Giacobbe prese rami freschi di pioppo, di mandorlo e di platano,
ne intagliò la corteccia a striscie bianche, mettendo a nudo il bianco
dei rami.
[38] Poi egli mise i rami così scortecciati nei truogoli agli abbeveratoi
dell'acqua, dove veniva a bere il bestiame, proprio in vista delle bestie,
le quali si accoppiavano quando venivano a bere.
[39] Così le bestie si accoppiarono di fronte ai rami e le capre
figliarono capretti striati, punteggiati e chiazzati.
[40] Quanto alle pecore, Giacobbe le separò e fece sì che le bestie
avessero davanti a sé gli animali striati e tutti quelli di colore scuro
del gregge di Làbano. E i branchi che si era così costituiti per conto
suo, non li mise insieme al gregge di Làbano.
[41] Ogni qualvolta si accoppiavano bestie robuste, Giacobbe metteva i
rami nei truogoli in vista delle bestie, per farle concepire davanti ai
rami.
[42] Quando invece le bestie erano deboli, non li metteva. Così i capi di
bestiame deboli erano per Làbano e quelli robusti per Giacobbe.
[43] Egli si arricchì oltre misura e possedette greggi in grande quantità,
schiave e schiavi, cammelli e asini.