LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74 |
Genesi 24 |
[1] Abramo era ormai vecchio, avanti negli anni, e il Signore lo aveva
benedetto in ogni cosa.
[2] Allora Abramo disse al suo servo, il più anziano della sua casa, che
aveva potere su tutti i suoi beni: "Metti la mano sotto la mia coscia
[3] e ti farò giurare per il Signore, Dio del cielo e Dio della terra,
che non prenderai per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei, in
mezzo ai quali abito,
[4] ma che andrai al mio paese, nella mia patria, a scegliere una moglie
per mio figlio Isacco".
[5] Gli disse il servo: "Se la donna non mi vuol seguire in questo
paese, dovrò forse ricondurre tuo figlio al paese da cui tu sei
uscito?".
[6] Gli rispose Abramo: "Guardati dal ricondurre là mio figlio!
[7] Il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che mi ha tolto dalla
casa di mio padre e dal mio paese natio, che mi ha parlato e mi ha
giurato: Alla tua discendenza darò questo paese, egli stesso manderà il
suo angelo davanti a te, perché tu possa prendere di là una moglie per
il mio figlio.
[8] Se la donna non vorrà seguirti, allora sarai libero dal giuramento a
me fatto; ma non devi ricondurre là il mio figlio".
[9] Allora il servo mise la mano sotto la coscia di Abramo, suo padrone, e
gli prestò giuramento riguardo a questa cosa.
[10] Il servo prese dieci cammelli del suo padrone e, portando ogni sorta
di cose preziose del suo padrone, si mise in viaggio e andò nel Paese dei
due fiumi, alla città di Nacor.
[11] Fece inginocchiare i cammelli fuori della città, presso il pozzo
d'acqua, nell'ora della sera, quando le donne escono ad attingere.
[12] E disse: "Signore, Dio del mio padrone Abramo, concedimi un
felice incontro quest'oggi e usa benevolenza verso il mio padrone Abramo!
[13] Ecco, io sto presso la fonte dell'acqua, mentre le fanciulle della
città escono per attingere acqua.
[14] Ebbene, la ragazza alla quale dirò: Abbassa l'anfora e lasciami
bere, e che risponderà: Bevi, anche ai tuoi cammelli darò da bere, sia
quella che tu hai destinata al tuo servo Isacco; da questo riconoscerò
che tu hai usato benevolenza al mio padrone".
[15] Non aveva ancora finito di parlare, quand'ecco Rebecca, che era nata
a Betuèl figlio di Milca, moglie di Nacor, fratello di Abramo, usciva con
l'anfora sulla spalla.
[16] La giovinetta era molto bella d'aspetto, era vergine, nessun uomo le
si era unito. Essa scese alla sorgente, riempì l'anfora e risalì.
[17] Il servo allora le corse incontro e disse: "Fammi bere un pò
d'acqua dalla tua anfora".
[18] Rispose: "Bevi, mio signore". In fretta calò l'anfora sul
braccio e lo fece bere.
[19] Come ebbe finito di dargli da bere, disse: "Anche per i tuoi
cammelli ne attingerò, finché finiranno di bere".
[20] In fretta vuotò l'anfora nell'abbeveratoio, corse di nuovo ad
attingere al pozzo e attinse per tutti i cammelli di lui.
[21] Intanto quell'uomo la contemplava in silenzio, in attesa di sapere se
il Signore avesse o no concesso buon esito al suo viaggio.
[22] Quando i cammelli ebbero finito di bere, quell'uomo prese un pendente
d'oro del peso di mezzo siclo e glielo pose alle narici e le pose sulle
braccia due braccialetti del peso di dieci sicli d'oro.
[23] E disse: "Di chi sei figlia? Dimmelo. C'è posto per noi in casa
di tuo padre, per passarvi la notte?".
[24] Gli rispose: "Io sono figlia di Betuèl, il figlio che Milca
partorì a Nacor".
[25] E soggiunse: "C'è paglia e foraggio in quantità da noi e anche
posto per passare la notte".
[26] Quell'uomo si inginocchiò e si prostrò al Signore
[27] e disse: "Sia benedetto il Signore, Dio del mio padrone Abramo,
che non ha cessato di usare benevolenza e fedeltà verso il mio padrone.
Quanto a me, il Signore mi ha guidato sulla via fino alla casa dei
fratelli del mio padrone".
[28] La giovinetta corse ad annunziare alla casa di sua madre tutte queste
cose.
[29] Ora Rebecca aveva un fratello chiamato Làbano e Làbano corse fuori
da quell'uomo al pozzo.
[30] Egli infatti, visti il pendente e i braccialetti alle braccia della
sorella e udite queste parole di Rebecca, sua sorella: "Così mi ha
parlato quell'uomo", venne da costui che ancora stava presso i
cammelli vicino al pozzo.
[31] Gli disse: "Vieni, benedetto dal Signore! Perché te ne stai
fuori, mentre io ho preparato la casa e un posto per i cammelli?".
[32] Allora l'uomo entrò in casa e quegli tolse il basto ai cammelli,
fornì paglia e foraggio ai cammelli e acqua per lavare i piedi a lui e ai
suoi uomini.
[33] Quindi gli fu posto davanti da mangiare, ma egli disse; "Non
mangerò, finché non avrò detto quello che devo dire". Gli
risposero: "Dì pure".
[34] E disse: "Io sono un servo di Abramo.
[35] Il Signore ha benedetto molto il mio padrone, che è diventato
potente: gli ha concesso greggi e armenti, argento e oro, schiavi e
schiave, cammelli e asini.
[36] Sara, la moglie del mio padrone, gli ha partorito un figlio, quando
ormai era vecchio, al quale egli ha dato tutti i suoi beni.
[37] E il mio padrone mi ha fatto giurare: Non devi prendere per mio
figlio una moglie tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito,
[38] ma andrai alla casa di mio padre, alla mia famiglia, a prendere una
moglie per mio figlio.
[39] Io dissi al mio padrone: Forse la donna non mi seguirà.
[40] Mi rispose: Il Signore, alla cui presenza io cammino, manderà con te
il suo angelo e darà felice esito al tuo viaggio, così che tu possa
prendere una moglie per il mio figlio dalla mia famiglia e dalla casa di
mio padre.
[41] Solo quando sarai andato alla mia famiglia, sarai esente dalla mia
maledizione; se non volessero cedertela, sarai esente dalla mia
maledizione.
[42] Così oggi sono arrivato alla fonte e ho detto: Signore, Dio del mio
padrone Abramo, se stai per dar buon esito al viaggio che sto compiendo,
[43] ecco, io sto presso la fonte d'acqua; ebbene, la giovane che uscirà
ad attingere, alla quale io dirò: Fammi bere un pò d'acqua dalla tua
anfora,
[44] e mi risponderà: Bevi tu; anche per i tuoi cammelli attingerò,
quella sarà la moglie che il Signore ha destinata al figlio del mio
padrone.
[45] Io non avevo ancora finito di pensare, quand'ecco Rebecca uscire con
l'anfora sulla spalla; scese alla fonte, attinse; io allora le dissi:
Fammi bere.
[46] Subito essa calò l'anfora e disse: Bevi; anche ai tuoi cammelli darò
da bere. Così io bevvi ed essa diede da bere anche ai cammelli.
[47] E io la interrogai: Di chi sei figlia? Rispose: Sono figlia di Betuèl,
il figlio che Milca ha partorito a Nacor. Allora le posi il pendente alle
narici e i braccialetti alle braccia.
[48] Poi mi inginocchiai e mi prostrai al Signore e benedissi il Signore,
Dio del mio padrone Abramo, il quale mi aveva guidato per la via giusta a
prendere per suo figlio la figlia del fratello del mio padrone.
[49] Ora, se intendete usare benevolenza e lealtà verso il mio padrone,
fatemelo sapere; se no, fatemelo sapere ugualmente, perché io mi rivolga
altrove".
[50] Allora Làbano e Betuèl risposero: "Dal Signore la cosa
procede, non possiamo dirti nulla.
[51] Ecco Rebecca davanti a te: prendila e và e sia la moglie del figlio
del tuo padrone, come ha parlato il Signore".
[52] Quando il servo di Abramo udì le loro parole, si prostrò a terra
davanti al Signore.
[53] Poi il servo tirò fuori oggetti d'argento e oggetti d'oro e vesti e
li diede a Rebecca; doni preziosi diede anche al fratello e alla madre di
lei.
[54] Poi mangiarono e bevvero lui e i suoi uomini e passarono la notte.
Quando si alzarono alla mattina, egli disse: "Lasciatemi andare dal
mio padrone".
[55] Ma il fratello e la madre di lei dissero: "Rimanga la giovinetta
con noi qualche tempo, una decina di giorni; dopo, te ne andrai".
[56] Rispose loro: "Non trattenetemi, mentre il Signore ha concesso
buon esito al mio viaggio. Lasciatemi partire per andare dal mio
padrone!".
[57] Dissero allora: "Chiamiamo la giovinetta e domandiamo a lei
stessa".
[58] Chiamarono dunque Rebecca e le dissero: "Vuoi partire con
quest'uomo?". Essa rispose: "Andrò".
[59] Allora essi lasciarono partire Rebecca con la nutrice, insieme con il
servo di Abramo e i suoi uomini.
[60] Benedissero Rebecca e le dissero:
"Tu, sorella nostra,
diventa migliaia di miriadi
e la tua stirpe conquisti
la porta dei suoi nemici!".
[61] Così Rebecca e le sue ancelle si alzarono, montarono sui cammelli e
seguirono quell'uomo. Il servo prese con sé Rebecca e partì.
[62] Intanto Isacco rientrava dal pozzo di Lacai-Roi; abitava infatti nel
territorio del Negheb.
[63] Isacco uscì sul fare della sera per svagarsi in campagna e, alzando
gli occhi, vide venire i cammelli.
[64] Alzò gli occhi anche Rebecca, vide Isacco e scese subito dal
cammello.
[65] E disse al servo: "Chi è quell'uomo che viene attraverso la
campagna incontro a noi?". Il servo rispose: "È il mio
padrone". Allora essa prese il velo e si coprì.
[66] Il servo raccontò ad Isacco tutte le cose che aveva fatte.
[67] Isacco introdusse Rebecca nella tenda che era stata di sua madre
Sara; si prese in moglie Rebecca e l'amò. Isacco trovò conforto dopo la
morte della madre.