Nacque a Castrovillari, dalla famiglia Cozza, attorno al 1480. Entrò tra i Frati Minori Osservanti, fu ordinato diacono e tale rimase sempre, ritenendosi indegno di accedere al presbiterato. Le cronache ricordano che tutta la sua vita fu un'imitazione di san Francesco d'Assisi e di san Francesco da Paola: dormiva sulla nuda terra, digiunava spesso, trascorreva molte ore in preghiera. In particolare, dimorò per anni nel vicino convento di Santa Maria delle Grazie a Petilia Policastro, dove meditava a lungo sulla Passione di Gesù, davanti alla reliquia della spina della corona di Cristo (era stata donata «dalla reina Claudia di Francia [a] fra Dionigi Sacco minor osservante della medesima città, suo confessore»). Negli ultimi anni di vita, Giovanni fu trasferito nel convento di San Lucido, vicino a Paola (Cosenza). Lì, riusciva a intuire problemi e possibili colpe di frati e di semplici fedeli, invitandoli alla confessione e alla penitenza. Sempre lì, nel l1529, profetizzò il giorno e l'ora della sua morte, e anche che la sua salma sarebbe stata poi portala a Cosenza. Cosi avvenne: Giovanni morì il 16 aprile 1530 e nel 1534 il corpo fu trafugato c portato nella chiesa cosentina dedicata a san Francesco d'Assisi. Il corpo incorrotto è visibile attraverso il cristallo dell'urna. (lb)