L'anziano diacono Agatopo (noto anche con i nomi di Agatopode, Agatopolo, Agatopono) e Teodulo, giovane lettore, subirono il martirio a Tessalonica (l'odierna Salonicco) attorno all'anno 302, durante le persecuzioni volute da Massimiano (+310). All'epoca, un editto aveva ordinato di bruciare i testi cristiani e aveva imposto ai fedeli di sacrificare agli dei. Agatopo e Teodulo non avevano obbedito e quindi furono arrestati e condotti dal governatore Faustino, che li minacciò di morte. Poiché, dopo il terzo interrogatorio i due non abiurarono, furono entrambi gettati in mare con una grossa pietra legata al collo. (lb)