Secondo il Martirologio Geroniminiano e Mauro Rabano (arcivescovo di Magonza; 780?-856), il diacono Gennaro e il presbitero Proto, originari di Porto Torres, si recarono a Roma da papa Caio (283-296), dal quale ricevettero il sacramento dell'Ordine. Rientrati in Sardegna, svolsero un attivo apostolato divenendo maestri di san Cavino. Durante la persecuzione di Diocleziano furono catturati per ordine del giudice Barbaro che li sottopose a diverse torture, poi li fece decapitare il 25 ottobre. La legenda si mescola quindi con quella di san Cavino, dando origine dal secolo XVI ad altre narrazioni. Le reliquie di Gianuario sono conservate nella cripta della basilica a Porto Torres. Sono ricordati nel Martirologio Romano. (ldn)