Secondo la tradizione sarebbe stato arcidiacono di Toledo e insieme al suo vescovo Melanzio sarebbe intervenuto al Concilio d'Elvira, dove i Padri gli avrebbero affidato la redazione dei canoni; in seguito inviato da Melanzio al vescovo Sabino di Siviglia per una grave questione, fu arrestato per ordine di Daciano (proconsole della Spagna, a cui si deve anche il martirio del diacono san Vincenzo, persecuzione a seguito degli editti di Diocleziano e Massimiano). Felice, non abiurando la propria fede andò incontro al martirio per flagellazione. È ricordato nei calendari dei secoli VI, X, XI. Il Breviario mozarabico lo commemora il 2 maggio con un ufficio proprio. La diocesi di Siviglia ne celebra la festa alla stessa data, alla quale e ricordato anche dal Martirologio Romano. (ldn)