diac. Ermete
Saanto - Martire
* Eraclea (Turchia), sec. III
† Adrianopoli (Turchia), 22 ottobre 303 (304-305?)
Ricorrenza: 22 ottobre

Subì il martirio, sotto la persecuzione di Diocleziano, insieme al suo vescovo Filippo. Sono venerati come i «Santi Martiri di Adrianopoli», assieme al prete Severo, il cui martirio, però, dovrebbe essere stato successivo a quello di Ermete e di Filippo che, invece, fu contemporaneo, per cui sono entrambi ricordati il 22 di ottobre. Tuttavia il fatto che li si accomuni rappresenta un felice esempio di fede e di sacrificio condiviso, che abbraccia tutti e tre i gradi dell'Ordine Sacro: vescovo, presbitero e diacono. Relativamente a Filippo, bisogna anche aggiungere che ricevette la consacrazione episcopale in tarda età, dopo essere stato diacono per un lungo periodo.
Ermete era cristiano fin dalla nascita, ma ciò non gli impedi di partecipare attivamente alla vita civile di Eraclea, come poteva accadere nel periodo di tolleranza che precedette il rifurgito oltranzista di Diocleziano, prima della definitiva liberalizzazione del culto cristiano, operata da Costantino nel 313. I funzionari dell'imperatore, che confiscarono strutture e beni ecclesiastici, pretesero da Filippo e da Ermete l'abiura del cristianesimo, per tornare all'antica religione romana, atto che non avvenne. Essendo stati perseveranti nel loro credere, furono perciò condannati ed affrontarono con dignità e serenità la lunga e dura prigionia che precedette la condanna a morte per decapitazione. Si narra che uno degli ultimi gesti di Ermete fu lo scrivere ad un figlio, esortandolo a sanare tutti i debiti da lui contratti, in un tipico esempio di precisa e caratteristica amministrazione diaconale. (sp)

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